Quali note ammesse per una traccia melodica?

  • 80Omarb
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21-11-18 13.54

Ciao...sto cercando un modo veloce per individuare quali siano le note ammesse nella creazione di una melodia.
Mi spiego....ho una traccia accordi prestabilita e una tonalità.
Vorrei sapere attraverso anche (se ci sono) dispense o schemi molto concisi e chiari quali note posso usare e sono ammesse per ognuno dei singoli accordi.... Ad esempio avendo una successione cosi in re maggiore
Em7 A7/E D/F# Dmaj7 Bm7/D
individuare subito quale note cistanno e non ci stanno per ognuno di essi....grazie
  • zaphod
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21-11-18 14.29

Ciao, la risposta più semplice è: la scala di Re maggiore. Tutte le sue note calzano agli accordi che hai scritto. Generalizzando, la scala di un accordo identifica abbastanza bene quali note “ci stanno”. Poi il gusto interviene... ad esempio, su un Re maggiore non insisterei troppo con la nota Sol, magari la relegherei ad un semplice passaggio.
La risposta meno semplice è... una domanda! Di quale genere stiamo parlando? Perché se si tratta di pop è un conto, di jazz un altro. Con parecchie sfumature intermedie.
  • benjomy
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21-11-18 14.48

Impossibile elaborare la richiesta.. dati troppo generici. Inserire nuova richiesta (mode computer on)
Scherzi a parte. Se bastasse un post su jnternet per imparare a scrivere una melodia... poi dipende dal genere... dipende se
Vuoi solo note target o di passaggio? .. e mi fermo quiemo
  • 80Omarb
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21-11-18 14.59

@ zaphod
Ciao, la risposta più semplice è: la scala di Re maggiore. Tutte le sue note calzano agli accordi che hai scritto. Generalizzando, la scala di un accordo identifica abbastanza bene quali note “ci stanno”. Poi il gusto interviene... ad esempio, su un Re maggiore non insisterei troppo con la nota Sol, magari la relegherei ad un semplice passaggio.
La risposta meno semplice è... una domanda! Di quale genere stiamo parlando? Perché se si tratta di pop è un conto, di jazz un altro. Con parecchie sfumature intermedie.
diciamo che il genere dovrebbe essere film con sfumature di classica.
Scusate la mia immensa ignoranza ma se la melodia accetta ogni nota della tonalità di riferimento....mi dite come gli accordi in un certo senso vincolano la melodia? Non necessariamente in un brano devo mettere il tappeto di accordo che suona....
PS. dove posso trovare gli schemi con tutte le note ammesse per ogni tonalità? Grazie
  • benjomy
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21-11-18 15.34

80Omarb ha scritto:
PS. dove posso trovare gli schemi con tutte le note ammesse per ogni tonalità? Grazie

non esiste nulla.. e quello che esiste è inutile. la musica non è uno schema di note ammesse o note vietate.... perdona la mia franchezza ma è come chiedere che colori ci vogliono per dipingere un bel cielo in un quadro...
  • vin_roma
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21-11-18 15.47

@ 80Omarb
diciamo che il genere dovrebbe essere film con sfumature di classica.
Scusate la mia immensa ignoranza ma se la melodia accetta ogni nota della tonalità di riferimento....mi dite come gli accordi in un certo senso vincolano la melodia? Non necessariamente in un brano devo mettere il tappeto di accordo che suona....
PS. dove posso trovare gli schemi con tutte le note ammesse per ogni tonalità? Grazie
Ma, con rispetto, forse hai preso la musica dal verso contrario!
Gli accordi sono una conseguenza della melodia!
Cos'è, un esercizio o devi creare una melodia sfruttando una base già esistente ...emo?

Le priorità: se hai una sola voce fai la melodia, se ne hai due fai melodia e basso (e già hai un senso abbastanza compiuto), se hai a disposizione un terzo elemento ci metti gli accordi...

Non esistono schemi, fosse così, tutti, con un po' di applicazione diventerebbero compositori.
Per comporre bisogna aver ben chiari i punti dell'evoluzione delle tensioni e rilassamenti che le note, all'interno di una scala, creano, tocca saperli dosare, creare attesa, soluzione... è un'alchimia non per tutti.

Con le domande che hai posto, scusami, riveli di essere parecchio lontano dal poter dominare un discorso melodico. Secondo me devi cancellare tutto e ripartire daccapo provando ad improvvisare piccoli discorsi musicali all'interno di una tonalità facendo attenzione a pesi e misure tra le note, magari analizzando melodie famose, capendone i punti di tensione, in quale punto cadono certi accenti metrici...
Ma comunque penso che non è studiando che si sviluppano certe cose, è un istinto naturale, come dipingere, battere il ferro, fare una scultura. Ci vuole un senso innato delle proporzioni e dei tempi di proposta e soluzione. Ogni melodia funziona così e scriverne una su un tessuto già esistente è più arduo che comporne una nuova.
  • vin_roma
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21-11-18 16.12

Ma poi, ricordando questo: Terrore sulla provinciale 548... non dovresti avere di questi problemi.
Le tue domande sono un controsenso.
  • artemiasalina
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21-11-18 17.07

Sono stato combattuto dal rispondere malissimo...ma non per te credimi, per il fatto che mi sembra, ma potrei sbagliare, che tu di musica non ne sappia nulla ma ti vuoi mettere a scrivere un brano.
L'unico consiglio che mi sento di darti, in tutta sincerità, è di studiare. Partire dalle basi, studiare le tonalità, studiare i modi, insomma studiare la musica e poi capirai da solo quanto sia generica e quanto sia irritante questa richiesta per chi ha passato una intera vita a studiare uno strumento.

Scusate vorrei fare un quadro...qualcuno mi dice quali e quanti colori devo usare per dipingere?
PS
Perdona il mio post, prendilo solo come uno sprono.
  • giannirsc
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21-11-18 17.35

Le note sono 12 e con il giusto gusto puoi usarle tutte
  • markelly2
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21-11-18 17.54

@ vin_roma
Ma poi, ricordando questo: Terrore sulla provinciale 548... non dovresti avere di questi problemi.
Le tue domande sono un controsenso.
800marb, tu sei quello dei brani stile funk anni 70 emo
A che ti serve sapere ciò che già sai? emo
  • anonimo

21-11-18 18.42

@ giannirsc
Le note sono 12 e con il giusto gusto puoi usarle tutte
Sono perfettamente d'accordo: alcune note suoneranno "meglio" (le note dell'accordo e alcune note della scala e ti ci potrai soffermare più a lungo o ci potrai far terminare la frase e la melodia avrà un senso compiuto) e altre meno bene (e potrai usarle come veloci note di passaggio ma non ti ci dovrai soffermare). La composizione è un'Arte e non si improvvisa dall'oggi al domani, né bastano poche regolette, oltretutto dipende dal genere: per esempio, nel jazz, sugli accordi, si "inventano" melodie improvvisate basate sulle note delle scale modali (scale modali diverse a seconda se gli accordi sono maggiori, minori, di settima di dominante, diminuiti, ecc..). Nella musica classica e nel pop ci sono altre regole. Qualcuno ti ha consigliato di studiare brani di compositori famosi (a seconda del genere che vuoi suonare): è un ottimo consiglio: cerca di capire, ad esempio in canzoni pop famose e di successo, com'è composta l'armonia (cioè quali accordi) e come è composta la melodia e come interagiscano fra loro armonia e melodia. Ascolta tanta musica. Ci vuole un po' d'esperienza e molto ascolto per capire certi "meccanismi" di attrazioni reciproche fra note, risoluzioni, cadenze, progressioni ecc...
  • Constrictor
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21-11-18 22.27

@ 80Omarb
Ciao...sto cercando un modo veloce per individuare quali siano le note ammesse nella creazione di una melodia.
Mi spiego....ho una traccia accordi prestabilita e una tonalità.
Vorrei sapere attraverso anche (se ci sono) dispense o schemi molto concisi e chiari quali note posso usare e sono ammesse per ognuno dei singoli accordi.... Ad esempio avendo una successione cosi in re maggiore
Em7 A7/E D/F# Dmaj7 Bm7/D
individuare subito quale note cistanno e non ci stanno per ognuno di essi....grazie
Allora, se chiedi che note usare, significa che NON HAI ORECCHIO e se non hai orecchio, NON puoi scrivere musica senza conoscerla, ma solo leggerla, conoscendola, e da come parli, non penso proprio che tu abbia dimestichezza con essa.
Siamo sicuri che il tuo intervento non abbia intenti provocatori?
emoemo.
  • clouseau57
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21-11-18 23.12

Io personalmente parto da una melodia su cui poi poggiare l'armonia , viceversa , compatibilmente con gli accordi puoi sfruttare tutte le scale con cui si sposano bene.
emo
  • 80Omarb
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21-11-18 23.33

@ vin_roma
Ma poi, ricordando questo: Terrore sulla provinciale 548... non dovresti avere di questi problemi.
Le tue domande sono un controsenso.
Ciao mi fa piacere che ti ricordi del mio brano. Infatti quello è il frutto un certo modo di sperimentare fatto con dei fraseggi pronti, loop di accordi già stabiliti e un tentativo mio creativo partendo da una manciata di battute di dare anche una struttura più complessa....intro riff verse etc etc. Ora la mia sperimentazione si rivolge anche ad un 'altra approccio ossia partire da una semplice successione accordi da me creata per arrivare a miei personali fraseggi melodici e da li proseguire per tutto il resto, cercando anche la scoperta di altri stili. Scusate il tono mio polemico...tutti qui a dire di studiare... nessuno che si sia accorto che sperimentare e provare è già di per se uno studio un metodo... induttivo? Vai a studiare ma se non studi è meglio sennò poi dai fastidio? Scoprire i grandi compositori, ascoltare musica, guardare spartiti...e secondo voi da cosa sono partito? Dalle prove... si vanno a cercare le regole e si scopre tutto il resto. Ho trovato alcune risposte qui interessanti, altre pretestuose e un po arroganti "vai a studiare"... solo tanti bla bla bla vecchio stampo e comunque una richiesta mia chiara di studio non esaudita: la richiesta di schemi per le note nelle varie scale e tonalità. Disponibilità costruttiva assai scarsa.
  • clouseau57
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21-11-18 23.41

80Omarb ha scritto:
Ciao mi fa piacere che ti ricordi del mio brano. Infatti quello è il frutto un certo modo di sperimentare fatto con dei fraseggi pronti, loop di accordi già stabiliti e un tentativo mio creativo partendo da una manciata di battute di dare anche una struttura più complessa....intro riff verse etc etc. Ora la mia sperimentazione si rivolge anche ad un 'altra approccio ossia partire da una semplice successione accordi da me creata per arrivare a miei personali fraseggi melodici e da li proseguire per tutto il resto, cercando anche la scoperta di altri stili. Scusate il tono mio polemico...tutti qui a dire di studiare... nessuno che si sia accorto che sperimentare e provare è già di per se uno studio un metodo... induttivo? Vai a studiare ma se non studi è meglio sennò poi dai fastidio? Scoprire i grandi compositori, ascoltare musica, guardare spartiti...e secondo voi da cosa sono partito? Dalle prove... si vanno a cercare le regole e si scopre tutto il resto. Ho trovato alcune risposte qui interessanti, altre pretestuose e un po arroganti "vai a studiare"... solo tanti bla bla bla vecchio stampo e comunque una richiesta mia chiara di studio non esaudita: la richiesta di schemi per le note nelle varie scale e tonalità.

Certo se sperimenti con metodo puo' servire,ma un metodo per sperimentare implica la conoscenza e la consapevolezza di quello che si sta' sperimentando, differentemente non sapresti collocarlo ne dare una spiegazione plausibile a cio' che stai facendo.
Anche i ricercatori sperimentano , seguendo un metodo ,ma fondamentalmente avendo un minimo di teoria e pratica sul groppone.
Se hai i fondamentali ben venga la sperimentazione ma nulla ti vieta di sperimentare con un metodo ATDC attualmente molto seguito !
emo
  • 80Omarb
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21-11-18 23.56

@ clouseau57
80Omarb ha scritto:
Ciao mi fa piacere che ti ricordi del mio brano. Infatti quello è il frutto un certo modo di sperimentare fatto con dei fraseggi pronti, loop di accordi già stabiliti e un tentativo mio creativo partendo da una manciata di battute di dare anche una struttura più complessa....intro riff verse etc etc. Ora la mia sperimentazione si rivolge anche ad un 'altra approccio ossia partire da una semplice successione accordi da me creata per arrivare a miei personali fraseggi melodici e da li proseguire per tutto il resto, cercando anche la scoperta di altri stili. Scusate il tono mio polemico...tutti qui a dire di studiare... nessuno che si sia accorto che sperimentare e provare è già di per se uno studio un metodo... induttivo? Vai a studiare ma se non studi è meglio sennò poi dai fastidio? Scoprire i grandi compositori, ascoltare musica, guardare spartiti...e secondo voi da cosa sono partito? Dalle prove... si vanno a cercare le regole e si scopre tutto il resto. Ho trovato alcune risposte qui interessanti, altre pretestuose e un po arroganti "vai a studiare"... solo tanti bla bla bla vecchio stampo e comunque una richiesta mia chiara di studio non esaudita: la richiesta di schemi per le note nelle varie scale e tonalità.

Certo se sperimenti con metodo puo' servire,ma un metodo per sperimentare implica la conoscenza e la consapevolezza di quello che si sta' sperimentando, differentemente non sapresti collocarlo ne dare una spiegazione plausibile a cio' che stai facendo.
Anche i ricercatori sperimentano , seguendo un metodo ,ma fondamentalmente avendo un minimo di teoria e pratica sul groppone.
Se hai i fondamentali ben venga la sperimentazione ma nulla ti vieta di sperimentare con un metodo ATDC attualmente molto seguito !
emo
Scusate ancora la polemica, Ho conosciuto nella mia vita parecchi ottimi esecutori...molti dei quali un po tristi...a volte arroganti, ok suonare uno strumento è tanta roba...ma si è zoppi se non si capisce che il bello va aldilà della fredda, rigida e matematica impostazione accademica. La creatività è la massima evoluzione. Non tutti gli esecutori lo capiscono e sanno farlo nonostante "se la tirino". Alcuni addirittura negano la musica elettronica come tale, dando alle ortiche molte opere compositive di sperimentatori degli anni 60-70-80. Tristezza infinita. Chiusura mentale, muffa per come la vedo io. Se si voleva essere noiosi si potevano scegliere altri mestieri...
Vi capisco... comunque....anche altre professioni che dovrebbero essere creative dopo l'università vengono "umiliate" e portate al livello depressivo della mera perizia tecnica. Sembriamo gli avvocati di Law E Order... si gode per vedere chi la spunta. W la libertà! FC a schemi e prassi! :-)
  • anonimo

22-11-18 00.09

80Omarb ha scritto:
Scusate il tono mio polemico...tutti qui a dire di studiare... nessuno che si sia accorto che sperimentare e provare è già di per se uno studio un metodo... induttivo?

Scusa ma non è facile darti un consiglio. Se hai notato, ogni compositore ha il suo stile: c'è chi scrive Musica Jazz, chi scrive Musica Classica, chi compone Musica Pop...
Le "regole" di composizione che ha Elton John non sono proprio esattamente le stesse che aveva Beethoven. Ray Charles non seguiva le stesse regole compositive (forse alcune sì, altre no) di Mozart, e così via. Ognuno ha il suo stile, è calato nella propria cultura, nel proprio tempo, è stato influenzato dalla Musica che ha ascoltato, studiato e suonato, ecc. Non è facile dare delle regole valide per tutti: ognuno ti darà la propria versione. C'è chi ha detto che, per comporre, parte dalla Melodia e, su quella, ci scrive gli accordi, io, invece, per esempio, parto da una sequenza armonica (cioè di accordi) "interessante" (magari con qualche dissonanza) e da lì ricavo la melodia e le mie canzoni hanno quasi sempre lo schema Ritornello/Strofa/Ritornello cioè cominciano con il Ritornello, che è una cosa che ho imparato dal Jazz (con Intro all'inizio, Bridge in mezzo e Finale alla fine), mentre, invece, nel Rock o nella Musica Italiana lo schema, di solito, è Strofa/Ritornello/Strofa, cioè le canzoni cominciano con la Strofa... Dipende dallo stile, dal genere, dal gusto, dal tipo di Musica dalla quale si è influenzati. Sicuramente ci sono delle regole di "base", dettate dal nostro orecchio abituato alla Musica Occidentale per cui, in generale, è meglio evitare certe forti dissonanze (cioè note della melodia che "stonano" insieme a certi accordi), certi "salti" di intervallo troppo ampi nella melodia, ecc. ma è un discorso molto, molto generale e sarebbe un argomento molto lungo da spiegare...
  • clouseau57
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22-11-18 00.36

Figurati.
Per quello che mi riguardo non precludo alcun genere alla sperimentazione ( nonostante l'a mia veneranda eta' ) sempre che mi sia di stimolo e lo sia anche per le mie orecchie.
Sono disposto ad ascoltare e provare di tutto.E' nella mia natura.
Non dico che non di debba fare ma onestamente parlare di sperimentazione su una successione in re maggiore
Em7 A7/E D/F# Dmaj7 Bm7/D mi pare un po' esagerato.Sperimenta pure , poi magari facci sapere cosa ne esce fuori.Per te sara' un piacere , magari qualcun altro l'avra' canonizzato gia' da qualche annetto....emo
  • vin_roma
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22-11-18 01.43

@800marb...

Tu vuoi operare in libertà e chiedi delle "tabelle" che non altro sono che deduzioni di regole...

Guarda che potrebbe anche non esserci il bisogno di studiarla la musica ma ...studiando un percorso già scritto eviti di incorrere in perdite di tempo ed errori.
Ma comunque la musica presuppone un senso estetico, di pesi e misure, innato, come per chi ha il dono di saper disegnare. Si può studiare la musica ma con la predisposizione non si fa altro che sviluppare ed amplificare quello che già si ha.
Esperimenti empirici tipo "dammi gli ingredienti e qualcosa tiro fuori" in cucina possono anche portare buoni risultati ma non in musica perché gli ingredienti che tu cerchi (tavole delle note consonanti, per dire...) non sono elementi a se stanti e che puoi miscelare come ti pare ma esistono perché già rispondono ad una logica generale a monte impostata su un equilibrio fisico/naturale imprescindibile che, a volerla fare pesante, coinvolge la dimensione aurea, il 2x3 e sia in senso verticale (altezza delle note), sia in senso orizzontale (sequenza e ritmo della frase).
Ti sembrerà eccessivo questo ma in realtà chi ha il dono della musicalità riesce a sfruttare istintivamente questi equilibri, anche senza avere nessuna nozione teorica mentre anche un diplomato in conservatorio che, grazie alla caparbietà è riuscito a diventare un pianista eccellente, se non ha l'istinto musicale innato, dopo anni e anni di esercizio non riuscirà a mettere insieme due note a fantasia.
  • vin_roma
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22-11-18 01.53

In pratica, la musica non ce l'hai davanti ma è dietro di te, già esiste, tutta, in tutte le combinazioni possibili, noi non facciamo altro che "scoprirla" ogni volta che la rendiamo con un'apparente faccia nuova.

È come un blocco di marmo, lui esiste, tutto, siamo noi a vedere la figura al suo interno e, se siamo bravi, la tiriamo fuori.