Ma lei suona con le dita!

  • anonimo

05-11-19 14.59

Qui una lezione incredibilmente importante sul concetto "calma nelle mani"
  • benjomy
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05-11-19 18.06

@ anonimo
Qui una lezione incredibilmente importante sul concetto "calma nelle mani"
bellisismo.,.. un punto di riferimento...
  • anonimo

05-11-19 18.15

Tra l'altro ció che qui viene esposto non é troppo dissimile dagli insiemi paralleli di chang
  • simondrake
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05-11-19 18.50

@ anonimo
Tra l'altro ció che qui viene esposto non é troppo dissimile dagli insiemi paralleli di chang
Ho appena scoperto di essere più scarso di un'arancia....
  • maverplatz
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06-11-19 12.01

@ anonimo
Qui una lezione incredibilmente importante sul concetto "calma nelle mani"
Interessantissimo (thanks Cyrano) ed anche per me spiazzante, perché va in direzione opposta a molte cose che mi avevano insegnato.
Spinto dalla curiosità, approfitto quindi della presenza nel forum di pianisti eccezionali ed anche della tua grande generosità e competenza per un dubbio che mi è sorto (forse solo un fraintendimento): l'arancia scorre fluida e veloce sulla tastiera, ma il suono e la dinamica?
Ad esempio, come si può far risaltare una linea melodica all'interno di un arpeggio eseguito dalla stessa mano, senza che la differente articolazione delle dita permetta di far emergere alcune note sulle altre?
Questa tecnica sicuramente aumenta la velocità di esecuzione con minor fatica (bellissima la frase del video "...è come voler andare forte in prima, ....cambia marcia!"), ma il pianoforte non è un clavicembalo, né un organo; anche la ricerca del suono è importante.
Vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte. emo
  • anonimo

06-11-19 12.14

Ottime osservazioni sulle quali, in effetti, ho molto riflettuto in passato

1) quella dell'arancia è una metafora, una similitudine, e come tutte le metafore non è "esatta al millimetro"...il concetto che ci sta sotto è che le dita devono svolgere sì una funzione, ma non quella fondamentale e pressocchè assoluta che vediamo negli approcci tecnici basati sull'articolazione digitale. Le dita per così dire "adattano" il movimento impresso da tutto il corpo (anche-> spalle-> avambracci-> polsi-> mani) alle specifiche richieste della frase concreta

2) quindi la rivoluzione copernicana non è "trascurare le dita", ma rimetterle nella loro giusta prospettiva, dando molta più attenzione ad altri aspetti biomeccanici che tendiamo spesso a trascurare completamente

3) quali sono dunque questi aspetti?

a) movimenti e rilassatezza dell'intera catena anche/spalle/braccia/polsi
b) peso che si trasmette tramite la forza di gravità e non tramite delle "pestate muscolari" (braccia piene d'acqua)
c) movimenti del polso (che si trasmettono ovviamente alle mani): alto-basso, rotatorio sull'asse dell'avambraccio, destra/sinistra con il pollice che va avanti/mignolo indietro e viceversa

d) conseguentemente gli insiemi paralleli che non sono altro che spostamenti della mano che si trasmettono attraverso le dita, che "aggiustano" il tutto con movimenti micrometrici a seconda dei tasti che devono essere premuti

4) liberate dalla responsabilità di essere l'unico motore della creazione del suono, le dita possono concentrarsi su un paio di aspetti che moltissimi didatti ignorano, e che gli allievi sviluppano spesso inconsciamente

a) percezione fine della zona di contatto del polpastrello col tasto, e massimizzazione di tale zona (mano allungata)
b) dita che penetrano "avanti" nella tastiera
c) calma nelle dita
d) uso del "dito che spinge" e del "dito che tira" piuttosto che solamente del "dito che preme"
  • anonimo

06-11-19 12.17

Ed ecco che dovrebbe essere chiaro come il rilievo di ogni singola nota in una frase non viene, o perlomeno non viene principalmente, dall'articolazione delle dita, ma da un movimento biomeccanico fine e complesso ove hanno eguale importanza tutti i concetti esposti sopra...peso assegnato alla catena cinetica, velocità nelle rotazione del polso sui tre assi cartesiani, dito che spinge verso dito che tira, uso cosciente della sensazione di contatto tra il polpastrello ed il tasto...e così via
  • anonimo

06-11-19 12.20

Aggiungo che però se vogliamo un suono ed un'articolazione tipo "jeux perlé" allora dobbiamo approcciare il meccanismo in maniera diversa: polso basso, nocche alte, mano come se tenesse un mandarino...ma comunque non staccare il polpastrello dal tasto
  • anonimo

06-11-19 12.22

Ed infine: tutto questo è teoria e didattica, se quardate Evgeni Kissin, lui spesso raccoglie completamente il mignolo a riccio, in maniera antiesteticissima e apparentemente "sbagliata"...ma per lui, funziona benissimo, ed i risultati si sentono
  • maverplatz
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06-11-19 13.30

@ anonimo
Ed ecco che dovrebbe essere chiaro come il rilievo di ogni singola nota in una frase non viene, o perlomeno non viene principalmente, dall'articolazione delle dita, ma da un movimento biomeccanico fine e complesso ove hanno eguale importanza tutti i concetti esposti sopra...peso assegnato alla catena cinetica, velocità nelle rotazione del polso sui tre assi cartesiani, dito che spinge verso dito che tira, uso cosciente della sensazione di contatto tra il polpastrello ed il tasto...e così via
Ora mi è più chiaro il senso; grazie mille per la spiegazione! emo
  • anonimo

06-11-19 14.27

Un piccolo appunto: quanto conta cambiare tastiera, e quanto conta invece migliorare la propria comprensione della musica?
  • maxpiano69
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06-11-19 14.29

Molto interessante sia il video che la discussione che ne è seguita, visto il primo e seguo volentieri la seconda emo
  • anonimo

06-11-19 14.35

Un piccolo appunto: con Andrea (Orange) parlavamo di "aggrapparsi" alla tastiera

Ecco, se invece del concetto di "aggrapparsi" (che suona forse un po' brutale e rigido) pensiamo al "dito che tira"...ecco che ci siamo
  • BB79
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06-11-19 14.37

@ anonimo
Un piccolo appunto: quanto conta cambiare tastiera, e quanto conta invece migliorare la propria comprensione della musica?
Azzardo: un 10% contro un 90...???

07-11-19 10.25

@ anonimo
Un piccolo appunto: quanto conta cambiare tastiera, e quanto conta invece migliorare la propria comprensione della musica?
Il buon Anumji ha sempre detto, in toni meno pacati dei tuoi, che comprare continuamente tastiere nuove è una totale perdita di tempo e soldi, perchè conta suonare e capire la musica.

Di base concordo. Ma la ricerca e l'acquisto continuo di una nuova tastiera ha come obiettivo il raggiungimento di quella "rilassatezza" di cui parli, al fine di esprimere al meglio ciò che il maestro in quel video chiede.

è molto più semplice rilassarsi ed ottenere un buon suono, una dinamica, un permettere alla musica di "muoversi nello spazio", se seduti di fronte ad una meccanica degna, che risponde al nostro tocco e in generale al nostro corpo.
Diversa cosa è trovarsi di fronte ad una meccanica pessima che,anche in termini sonori, non restituisce quel che cerchiamo di dare. emo

  • anonimo

07-11-19 10.48

@ CoccigeSupremo
Il buon Anumji ha sempre detto, in toni meno pacati dei tuoi, che comprare continuamente tastiere nuove è una totale perdita di tempo e soldi, perchè conta suonare e capire la musica.

Di base concordo. Ma la ricerca e l'acquisto continuo di una nuova tastiera ha come obiettivo il raggiungimento di quella "rilassatezza" di cui parli, al fine di esprimere al meglio ciò che il maestro in quel video chiede.

è molto più semplice rilassarsi ed ottenere un buon suono, una dinamica, un permettere alla musica di "muoversi nello spazio", se seduti di fronte ad una meccanica degna, che risponde al nostro tocco e in generale al nostro corpo.
Diversa cosa è trovarsi di fronte ad una meccanica pessima che,anche in termini sonori, non restituisce quel che cerchiamo di dare. emo

Questo è verissimo, un minimo di qualità non può che giovare emo
  • simondrake
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07-11-19 11.53

@ maxpiano69
Molto interessante sia il video che la discussione che ne è seguita, visto il primo e seguo volentieri la seconda emo
e poi c'è chi suona senza le dita.......
  • anonimo

07-11-19 15.20

@ simondrake
e poi c'è chi suona senza le dita.......
Che angoscia! Dov'è nibiru?
  • artemiasalina
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07-11-19 15.25

Interessante il video.
Al conservatorio, diversamente dagli insegnamenti con i primi insegnati (in cui le dita la facevano da padrone) mi veniva insegnata una tecnica simile,se non dico stupidate (la memoria mi inganna) era una evoluzione della tecnica del Maestro Vitale.

Invece, un discorso assolutamente in linea con quanto si dice nel video, lo portava avanti il Maestro Mario Feninger, che ho avuto l'onore di conoscere durante un master di perfezionamento e di cui parlo (giusto se siete curiosi) in questa pagina del mio sito:

Incontro con il Maestro Mario Feninger
  • Genny1950
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02-12-19 16.51

Cyrano ha scritto:
Qui una lezione incredibilmente importante sul concetto "calma nelle mani"

Ciao Cyrano con questa bella prova mi chiedo se forse non é meglio se butto la GENOS dal terzo piano e forse non avro' rimorsiemoemo