Lettura note fuori dal pentagramma

  • FranzBraile
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22-11-20 22.56

Ciao raga, come sapete ho ripreso lo studio tranquillo e serio del piano.
Fra le altre cose facevo un po' di fatica a leggere le note sopra e sotto il pentagramma con tanti tagli. Oddio... ci mettevo un po' di più che leggere quelle nel pentagramma.
Ho trovato un programmino per esercitarmi e si trova QUÌ.
Chiaramente per i prof non ci sarà bisogno, ma penso che come me ci sia anche qualcun'altro.... o no?? emo
  • Bassoforte
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23-11-20 16.22

Io mi sono trovato bene (se poi fossi più costante nello studio sarebbe anche meglio) con l'app per android "Complete Music Reading Trainer": comodo perché avendolo praticamente sempre con te è utilizzabile nel bus, al bagno, quando sotto casa aspetti la dolce metà.. ha varie modalità e di pubblicità in app non ne ho vista.
  • orange1978
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23-11-20 21.08

ma io piu che un app da usare mentre sono sul water consiglierei al nostro amico di sfogliare seriamente pozzoli (sopratutto l'appendice al primo corso, il secondo e il terzo volume), fulgoni, pedron.
capisco che possa essere piu noioso come approccio, e capisco che forse per qualcuno che dispensa consigli del genere queste parole saranno "arabo", ma è quello che ha formato da un secolo i professionisti in conservatorio e nelle scuole civiche di tutta italia (e a volte pure nel mondo), non certo noccioline.

PS non sono assolutamente contro la tecnologia, figuriamoci...essa puo integrare, aiutare, chiarire, ma non puo sostituirsi del tutto ai mezzi classici e canonici, che danno risultati apprezzabili da cento e passa anni.
  • Bassoforte
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23-11-20 23.38

@ orange1978
ma io piu che un app da usare mentre sono sul water consiglierei al nostro amico di sfogliare seriamente pozzoli (sopratutto l'appendice al primo corso, il secondo e il terzo volume), fulgoni, pedron.
capisco che possa essere piu noioso come approccio, e capisco che forse per qualcuno che dispensa consigli del genere queste parole saranno "arabo", ma è quello che ha formato da un secolo i professionisti in conservatorio e nelle scuole civiche di tutta italia (e a volte pure nel mondo), non certo noccioline.

PS non sono assolutamente contro la tecnologia, figuriamoci...essa puo integrare, aiutare, chiarire, ma non puo sostituirsi del tutto ai mezzi classici e canonici, che danno risultati apprezzabili da cento e passa anni.
Probabilmente sarà come dici tu ma mi pare di più un intervento al 50% di pura retorica e l’altro 50% di una trollata. Perché si parlava di tool per imparare qualcosa, nessuno ha chiesto di essere alla ricerca di una base per intraprendere un percorso di studi accademico. Poi non hai sprecato l’occasione per dire che il tuo sfoggio di conoscenza era invece arabo per me, ma su questo, tranquillo che ci sopravvivo emo

Un doveroso OT: Il bello dei forum e in genere tra persone civili non è che qualsiasi post o affermazione deve diventare come le gare dei bambini dove si fa chi fa la pipì più lontano ...però vedo che tu lo intendi così, magari lo fai perché, come continuamente ci ricordi, tu sei un professionista e penserai che questo ti faccia guadagnare il diritto di essere sempre mediamente irritante nei tuoi interventi oppure forse .. boh.. emo
  • vin_roma
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24-11-20 08.52

@Bassoforte,
Ti giuro che avrei voluto intervenire anch'io come Orange ma ho capito l'andazzo dei tempi attuali e, con una rete che offre tutorial e soluzioni a basso costo facendo di ognuno di noi dei laureati in tuttologia, ho rinunciato a dire la mia per non finire "tritato" dalla conoscenza effimera.

È vero che Orange a volte è crudo, ma è sincero e un po' naif, candidamente e solo inconsapevolmente presuntuoso.
Io l'ho capito e lo rispetto e se qualcosa sembra dura ci passo sopra con una risata

La mia idea, come per i tutorial su "metodo pianistico per la lettura a due mani", "come accompagnare una canzone" etc..., è:
TEMPO PERSO!
Non è solo guardando o copiando un altro che si conquistano le cose, tocca sempre sperimentarle, esercitarle, e lungamente, tocca farle diventare parte della propria vita, altrimenti non funzionano, anche a livelli bassi.

Così per il solfeggio e il riconoscimento facile delle note, anche quelle con molti tagli addizionali.
Non serve internet, serve la tua mente disposta ad abituarsi a quelle altezze ripetendo, ripassando con gli occhi gli stessi punti, avanti e dietro, saltando e tornando per non farsi ingannare.
Quindi tanta pratica. Se fai tutto questo conquisti questa capacità, ma dopo, nella vita di tutti i giorni, se ti ritrovi a leggere un rigo musicale una volta al mese ...perdi tutto e devi ricominciare.
Quando ero in tiro con gli studi mi mantenevo facendo il pianista di danza classica e dovevo leggere di tutto: autori russi, francesi, austriaci. Dovevo essere preciso e funzionale e diventai un "mostro" nella lettura a prima vista ...oggi, a rifarlo, cappotterei.
Così, come le cose difficili, anche le "semplici" soffrono di questo sbiadimento nel tempo se non vengono tenute sempre in allerta.
Quindi, il saper leggere con facilità le note fuori estensione dipende dal proprio impegno nel leggerle, leggerle, rileggerle per stamparle in mente e suonarle, suonarle e per questo fare è più pratico il foglio di un libro che il monitor con uno che spiega.
Fidatevi.

P.S.:
ovvio che a livello di memoria visiva sono più utili 10 min al giorno frequentemente che una full immersion di 3 ore una volta al mese"
  • wildcat80
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24-11-20 09.01

Quoto gli interventi di Andrea e Vincenzo riguardo le tecnologie in questo specifico caso.
L'unico uso che ne potrei fare, è utilizzare il Kindle per avere tutto il materiale didattico in un formato portatile, ammesso che esistano i vari Pozzoli, Beyer e compagnia cantante in formato digitale.
Ma da lì non vedo altre scappatoie: lettura, solfeggio, esecuzione... L'unica scorciatoia è farsi l'occhio studiando.
  • FranzBraile
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24-11-20 09.09

vin_roma ha scritto:
Non serve internet, serve la tua mente disposta ad abituarsi a quelle altezze ripetendo, ripassando con gli occhi gli stessi punti, avanti e dietro, saltando e tornando per non farsi ingannare.

Esatto emo
Il programmino che ho citato fa appunto questo. Mi propone in modo Random le varie note a ripetizione. Ho cominciato qualche giorno fa ad usarlo (non a gabinetto) ed è specifico solo ed esclusivamente per allenare la mente alle note sotto e sopra il pentagramma... saltando e tornando. In soli 10 minuti ti passano davanti un 300 note. Io l'ho trovato molto utile. In fondo sicuramente lo userò per qualche settimana e basta, giusto per ritornare a leggere "sopra e sotto" con un po' più di velocità emo
  • orange1978
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24-11-20 09.14

Bassoforte ha scritto:
magari lo fai perché, come continuamente ci ricordi, tu sei un professionista e penserai che questo ti faccia guadagnare il diritto di essere sempre mediamente irritante nei tuoi interventi


ma che cavolo stai dicendo? ma chi ha mai detto questo dove ho scritto questa cosa?
ho detto che i professionisti (pianisti, insegnanti, direttori d'orchestra, compositori, etc etc...) si sono formati da un secolo con quei libri, e che quel sistema ha dato ottimi risultati, quindi io la prima cosa che farei è consigliare uno sguardo a quei libri, piu che leggere le note sull'iPhone mentre sto sul cesso.

poi ripeto sono utili anche quelle app certamente, anche io ne avevo scaricata qualcuna per vedere di cosa si trattasse, sono simpatiche anche utili se le si prende nel modo giusto, ci sono anche i giochini con le sfide, però non credo che possano sostituire certi percorsi e certe opere che sono diventate famose non solo in italia, cosa impari il solfeggio facendo la gara a chi legge piu note con i "contenuti sbloccabili" tipo fifa 2020 su playstation? ma dai su, siamo seri?

poi sul fatto del professionismo che cosa c'entro io? che tra l'altro faccio schifo a leggere a prima vista, leggo pochissimo negli ultimi anni.
inoltre ci sono medici, avvocati, ingegneri che non sono professionisti ma appassionati di musica e hanno fatto studi seri anche in conservatorio da bambini/ragazzi, e sanno leggere benissimo a prima vista senza essere professionisti, anche meglio di me magari, e indovina un po dove avranno studiato? ....sulla app o sul pozzoli?
  • Bassoforte
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24-11-20 09.58

@ vin_roma
@Bassoforte,
Ti giuro che avrei voluto intervenire anch'io come Orange ma ho capito l'andazzo dei tempi attuali e, con una rete che offre tutorial e soluzioni a basso costo facendo di ognuno di noi dei laureati in tuttologia, ho rinunciato a dire la mia per non finire "tritato" dalla conoscenza effimera.

È vero che Orange a volte è crudo, ma è sincero e un po' naif, candidamente e solo inconsapevolmente presuntuoso.
Io l'ho capito e lo rispetto e se qualcosa sembra dura ci passo sopra con una risata

La mia idea, come per i tutorial su "metodo pianistico per la lettura a due mani", "come accompagnare una canzone" etc..., è:
TEMPO PERSO!
Non è solo guardando o copiando un altro che si conquistano le cose, tocca sempre sperimentarle, esercitarle, e lungamente, tocca farle diventare parte della propria vita, altrimenti non funzionano, anche a livelli bassi.

Così per il solfeggio e il riconoscimento facile delle note, anche quelle con molti tagli addizionali.
Non serve internet, serve la tua mente disposta ad abituarsi a quelle altezze ripetendo, ripassando con gli occhi gli stessi punti, avanti e dietro, saltando e tornando per non farsi ingannare.
Quindi tanta pratica. Se fai tutto questo conquisti questa capacità, ma dopo, nella vita di tutti i giorni, se ti ritrovi a leggere un rigo musicale una volta al mese ...perdi tutto e devi ricominciare.
Quando ero in tiro con gli studi mi mantenevo facendo il pianista di danza classica e dovevo leggere di tutto: autori russi, francesi, austriaci. Dovevo essere preciso e funzionale e diventai un "mostro" nella lettura a prima vista ...oggi, a rifarlo, cappotterei.
Così, come le cose difficili, anche le "semplici" soffrono di questo sbiadimento nel tempo se non vengono tenute sempre in allerta.
Quindi, il saper leggere con facilità le note fuori estensione dipende dal proprio impegno nel leggerle, leggerle, rileggerle per stamparle in mente e suonarle, suonarle e per questo fare è più pratico il foglio di un libro che il monitor con uno che spiega.
Fidatevi.

P.S.:
ovvio che a livello di memoria visiva sono più utili 10 min al giorno frequentemente che una full immersion di 3 ore una volta al mese"
Ribadisco quanto ho già scritto in altre occasioni: ho il massimo rispetto per chi si è impegnato per approfondire ed infine acquisire conoscenze tecniche superiori attraverso modelli classici, ma allo stesso modo è certo che non abbiamo tutti gli stessi scopi nel fare musica. Con un app come questa impari a leggere le note e questo è un fatto. Un oggetto nuovo che 10 anni fa non esisteva che comunque per dare risultati ti chiede impegno diventando solo un altro tipo di media per fare una pratica molto specializzata. Ma dopo questo, il saper leggere le note mi condurrà ad una cultura e capacità musicale come la tua Vin o di Orange? Decisamente no ed è chiaro come il sole. Questa app fa tutta un'altra storia ma che non toglie nulla al valore di chi ha studiato in conservatorio, ha pagato fortune a maestri, frequentato corsi e fatto uno sforzo importante per studiare.

Mi piacerebbe davvero avere il tempo di leggere (e studiare) il Pozzoli e non lo faccio per pigrizia o perché penso che non serva a nulla ma per mancanza di tempo ed energia dopo una giornata a fare altro tra famiglia e lavoro.
Per me e molti altri come me, la musica è accontentarsi di come ti viene o rinunciare. Poi quando vedi mezzucci come un app finisce che la provi per vedere se riesci a migliorarti ancora un altro pò.
  • wildcat80
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24-11-20 10.58

Ho studiato, in anni in cui la tecnologia non era quella di oggi (anni 90), e sono cresciuto negli anni in cui il progresso delle tecnologie informatiche e multimediali è stato più veloce, e non ho problemi ad utilizzarle nel quotidiano.
Per anni lo smartphone è stato il cuore della mia contabilità, della ricerca bibliografica scientifica, l'archivio pazienti e non solo.
Però ci sono circostanze, poche, in cui preferisco la carta stampata, e lo studio è uno di quelle, una deroga la cedo al Kindle che è una forma di carta stampata: leggo, prendo appunti, me lo porto dietro.
Ho preparato gli ultimi concorsi sul Kindle quando ero in giro, quando potevo su carta con tutto il comfort che restituisce.
Un Kindle, Kobo o ebook reader a caso può essere molto, molto utile.
  • Bassoforte
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24-11-20 12.25

@ wildcat80
Ho studiato, in anni in cui la tecnologia non era quella di oggi (anni 90), e sono cresciuto negli anni in cui il progresso delle tecnologie informatiche e multimediali è stato più veloce, e non ho problemi ad utilizzarle nel quotidiano.
Per anni lo smartphone è stato il cuore della mia contabilità, della ricerca bibliografica scientifica, l'archivio pazienti e non solo.
Però ci sono circostanze, poche, in cui preferisco la carta stampata, e lo studio è uno di quelle, una deroga la cedo al Kindle che è una forma di carta stampata: leggo, prendo appunti, me lo porto dietro.
Ho preparato gli ultimi concorsi sul Kindle quando ero in giro, quando potevo su carta con tutto il comfort che restituisce.
Un Kindle, Kobo o ebook reader a caso può essere molto, molto utile.
Con lo stesso approccio, dell'uso che hai fatto dello smartphone potrei per pagine e pagine stare a criticarti che per la contabilità ci vuole il libro mastro ed affidarti ad un bravo commercialista o ragioniere che sia. Che vuoi mettere la ricerca fatta nei tomi di una biblioteca, così come è stato fatto per secoli, del fascino dell'odore delle rilegature e dell'inchiostro... altro che qualsiasi e-reader, ma non lo faccio perché non ha alcun senso tentare di negare il valore di quello che l'innovazione in qualsiasi campo ha portato, certamente attraverso tentativi anche falliti ma rimane che il cambiamento non toglie nulla a ciò che è stato fatto in precedenza.

Termino questo immenso OT parlando di didattica e studio, in Korea del sud dal 2011 nelle scuole si usano i tablet al posto dei libri: onestamente non mi pare un paese di somari.
Cambia il media, cambiano i paradigmi, non cambia il valore della conoscenza.
  • Tama72
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24-11-20 12.35

Forse ho letto in maniera superficiale ma credo che bassoforte non stia dicendo che il PC o lo smartphone sia una alternativa valida allo studio del pianoforte ma uno strumento in più per approfondire lo stesso.
Io ( nel mio piccolo ) ritengo che abbia ragione, ( adesso che non ci si può muovere nemmeno per colpa di questa pandemia ) un app che ti indica istantaneamente se hai riconosciuto una nota oppure se l'hai sbagliata senza l'intervento del maestro, la ritengo utilissima.
Poi quando ci si potrà di nuovo muovere allora forse le cose cambieranno... speroemo
  • d_phatt
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24-11-20 12.40

Premetto che (pur essendo in cuor mio d'accordo in linea GENERALE con orange e vin_roma), non ho assolutamente nulla contro un programmino per la lettura delle note, ma questa
Bassoforte ha scritto:
in Korea del sud dal 2011 nelle scuole si usano i tablet al posto dei libri

Non mi pare una gran cosa, innanzitutto perché i tablet hanno schermi che emettono luce e affaticano gli occhi, e che quindi richiedono regole di ergonomia per essere usati, a differenza in un e-reader che funziona in tutto e per tutto come un foglio di carta e senza luce non lo leggi.
Senza parlare delle distrazioni che offre in sé un dispositivo multimediale, io su queste cose dei tablet a scuola non sono d'accordo, poi per lo studio personale ognuno fa come vuole. (Anche se per motivi di risparmio della carta (e degli alberi) non stampo documentazione tecnica informatica "non eterna", e in generale mi fa comodo avere nell'hd il mio archivio). Fine OT.
  • Tama72
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24-11-20 12.55

Non solo in korea, anche in Finlandia e per contrastare la minore abitudine alla scrittura ( o manualità con una penna ) hanno aumentato il numero di ore di disegno.
La cosa giusta non si può sapere però sicuramente non è contrastando la tecnologia che si ottengono i risultati ma semmai sfruttarla.
A me piacerebbe se i miei figli portassero a scuola un tablet con i loro ebook, quaderni, penne , matite, ecc. Poi a casa studiare sui libri cartacei. Avrebbero zaini decisamente più leggeri
  • wildcat80
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24-11-20 13.01

@ Bassoforte
Con lo stesso approccio, dell'uso che hai fatto dello smartphone potrei per pagine e pagine stare a criticarti che per la contabilità ci vuole il libro mastro ed affidarti ad un bravo commercialista o ragioniere che sia. Che vuoi mettere la ricerca fatta nei tomi di una biblioteca, così come è stato fatto per secoli, del fascino dell'odore delle rilegature e dell'inchiostro... altro che qualsiasi e-reader, ma non lo faccio perché non ha alcun senso tentare di negare il valore di quello che l'innovazione in qualsiasi campo ha portato, certamente attraverso tentativi anche falliti ma rimane che il cambiamento non toglie nulla a ciò che è stato fatto in precedenza.

Termino questo immenso OT parlando di didattica e studio, in Korea del sud dal 2011 nelle scuole si usano i tablet al posto dei libri: onestamente non mi pare un paese di somari.
Cambia il media, cambiano i paradigmi, non cambia il valore della conoscenza.
Sono cose che non puoi paragonare, il supporto tecnologico è benvenuto... Fra le varie materie del vecchio compimento inferiore, al limite la tecnologia può assolutamente essere il top per cantato, dettato e lettura a prima vista ma non per un esercizio come il solfeggio.
Certo, la praticità non sarebbe top perché dovresti avere PC, scheda audio, microfono, interfaccia midi, tastiera... Per un sano esercizio di lettura e solfeggio la carta stampata o elettronica se vogliamo essere moderni è abbastanza difficile da sostituire con una app in cui indovini le note.
La difficoltà non è tanto la lettura quanto la lettura a prima vista, cioè ti metto uno spartito mai visto davanti e suoni.
Ti fai l'occhio ma la coordinazione, l'esecuzione del gesto dove li lasci?
  • Tama72
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24-11-20 13.08

@ wildcat80
Sono cose che non puoi paragonare, il supporto tecnologico è benvenuto... Fra le varie materie del vecchio compimento inferiore, al limite la tecnologia può assolutamente essere il top per cantato, dettato e lettura a prima vista ma non per un esercizio come il solfeggio.
Certo, la praticità non sarebbe top perché dovresti avere PC, scheda audio, microfono, interfaccia midi, tastiera... Per un sano esercizio di lettura e solfeggio la carta stampata o elettronica se vogliamo essere moderni è abbastanza difficile da sostituire con una app in cui indovini le note.
La difficoltà non è tanto la lettura quanto la lettura a prima vista, cioè ti metto uno spartito mai visto davanti e suoni.
Ti fai l'occhio ma la coordinazione, l'esecuzione del gesto dove li lasci?
Bè ma il solfeggio è a voce davanti allo spartito
  • d_phatt
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24-11-20 13.22

vin_roma ha scritto:
dovevo leggere di tutto: autori russi, francesi, austriaci. Dovevo essere preciso e funzionale e diventai un "mostro" nella lettura a prima vista

Innanzitutto i miei vivi complimenti, perchè non ho mai saputo leggere a prima vista a questo livello...e poi leggendo questo non posso che ricordare il mio maestro di pianoforte , che per mostrarmi alcune cose sull'esecuzione era in grado di leggere a "prima vista" (dopo chissà quanti anni che non li studiava) frammenti dei brani del clavicembalo ben temperato...e suonando pure parecchio veloce...mentre io lo guardavo incredulo.
Stessa cosa con una sonata di Haydn che so per certo che non lui non avesse mai studiato in vita sua, me ne lesse a prima vista un tempo intero tirando dritto. Ogni tanto ovviamente incappava in qualche errore ma tirava avanti a tutti i costi senza bloccarsi e senza interrompere il flusso della musica.
Mi sa che per i vecchi studenti dover studiare un preludio e fuga ogni due settimane per prepare il vecchio ottavo anno "gli faceva" eccome.
  • giosanta
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24-11-20 13.29

d_phatt ha scritto:
Premetto che (pur essendo in cuor mio d'accordo in linea GENERALE con orange e vin_roma), non ho assolutamente nulla contro un programmino per la lettura delle note, ma questa

Tutto vero, l'approccio classico non è bypassabile ma, a mio modo di vedere, neppure si può prescindere dalle tecnologie che si sono sussuguite DOPO l'invenziona della scrittura musicale. Dalla registrazione audio e video alle tecnologie informatiche. Se offrono supporto e aiuto (e secondo me lo offrono ed in maniera poderosa) non vedo perchè privarsene.
Ribadisco: supporto ed aiuto alla lettura ed esecuzione della musica, non alternative di fantasia.
  • paolo_b3
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24-11-20 13.54

@ giosanta
d_phatt ha scritto:
Premetto che (pur essendo in cuor mio d'accordo in linea GENERALE con orange e vin_roma), non ho assolutamente nulla contro un programmino per la lettura delle note, ma questa

Tutto vero, l'approccio classico non è bypassabile ma, a mio modo di vedere, neppure si può prescindere dalle tecnologie che si sono sussuguite DOPO l'invenziona della scrittura musicale. Dalla registrazione audio e video alle tecnologie informatiche. Se offrono supporto e aiuto (e secondo me lo offrono ed in maniera poderosa) non vedo perchè privarsene.
Ribadisco: supporto ed aiuto alla lettura ed esecuzione della musica, non alternative di fantasia.
Concordo appieno.
  • vin_roma
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24-11-20 15.12

sarò antico ma il rapporto "io e la sola carta" induce un approccio più essenziale, un rapporto mentale in cui sei padrone di quella superficie e quando l'assorbi è tua completamente.
Puoi guardarla sopra, in fondo, un colpo e sei 10 pagine avanti dove avevi scritto un "tuo" appunto, dove c'è magari anche una macchia del "tuo" caffè, tutto diventa tuo, il sapere in simbiosi con te stesso.
Questo rapporto con la proprietà dei concetti non la trovo se devo studiare su un monitor.
Sono convinto che la resa sarà molto più proficua col metodo classico che con questi "bypass" informatici, ovvero, ad una persona con i propositi di FranzBraile, 20 giorni di metodo "come dico io" saranno più fruttuosi di 3 mesi passati davanti ad uno schermo.
E so di cosa parlo, e so pure di quanto si stia annacquando la conoscenza generale con queste apparenti facilitazioni. Tutti sanno tutto, ma superficialmente e ci si accontenta così.

Ovviamente non per tutto è così, anch'io trovo grande giovamento dalle informazioni sulla rete, anche a livello di studio se le cose sono presentate bene, ma forse quando l'acquisizione di informazioni deve modificare il tuo essere ...forse la tangibilità del sapere aiuta ad ottenerne maggiormente la padronanza.