Il diploma del conservatorio è davvero una laurea?

  • Raptus
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04-02-21 21.19

Ciao a tutti,

faccio parte di quella categoria di persone che non ha mai perso la passione per la musica nonostante, volente o nolente, non abbia potuto fare il conservatorio da giovane.
Adesso però alla bellezza di 36 anni lo sto frequentando, nello specifico il triennio accademico.. ma veniamo al dunque.
Secondo me non è una laurea.
Punto.
Non venitemi a dire il contrario.
Chi decide di fare il conservatorio perché pensa che sia come iscriversi all'università fa un grosso buco nell'acqua.
Il diploma accademico è semplicemente una prosecuzione diretta e necessaria di 5 (o 8) anni di conservatorio precedenti. Senza una preparazione pari a quel livello, sconsiglio a chiunque di provarci.
Una laurea triennale è tutta un'altra cosa, perfino ad ingegneria anche se per poco partivi dalle basi per poi arrivare alle nozioni assurde che dovevi sapere per superare gli esami.
Gli esami del triennio accademico... no.
Finora ne ho incontrato gran pochi che partissero da un livello base, ma allora mi chiedo: perché equipararle a lauree triennali? Che senso ha?
Da un lato mi conforta, significa che se mi fossi iscritto a 25 anni non sarebbe cambiato nulla, anzi forse sarebbe andata peggio e mi sarei ritirato dopo un mese.
Però un po' mi rompe... perché devo andarmi a cercare insegnanti privati, corsi online, libri per integrare quello che non posso sapere perché si danno per scontati almeno 5 anni di studio?
Questo post per dire questo, io non lo sapevo... spero che possa essere da monito per altri...
Ps. Se avete qualche consiglio, qualcuno che è messo come me (forse CoccigeSupremo?) ecco... come cavolo fate a stare in pari con gli esami? emo
  • Teo777
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04-02-21 22.56

@ Raptus
Ciao a tutti,

faccio parte di quella categoria di persone che non ha mai perso la passione per la musica nonostante, volente o nolente, non abbia potuto fare il conservatorio da giovane.
Adesso però alla bellezza di 36 anni lo sto frequentando, nello specifico il triennio accademico.. ma veniamo al dunque.
Secondo me non è una laurea.
Punto.
Non venitemi a dire il contrario.
Chi decide di fare il conservatorio perché pensa che sia come iscriversi all'università fa un grosso buco nell'acqua.
Il diploma accademico è semplicemente una prosecuzione diretta e necessaria di 5 (o 8) anni di conservatorio precedenti. Senza una preparazione pari a quel livello, sconsiglio a chiunque di provarci.
Una laurea triennale è tutta un'altra cosa, perfino ad ingegneria anche se per poco partivi dalle basi per poi arrivare alle nozioni assurde che dovevi sapere per superare gli esami.
Gli esami del triennio accademico... no.
Finora ne ho incontrato gran pochi che partissero da un livello base, ma allora mi chiedo: perché equipararle a lauree triennali? Che senso ha?
Da un lato mi conforta, significa che se mi fossi iscritto a 25 anni non sarebbe cambiato nulla, anzi forse sarebbe andata peggio e mi sarei ritirato dopo un mese.
Però un po' mi rompe... perché devo andarmi a cercare insegnanti privati, corsi online, libri per integrare quello che non posso sapere perché si danno per scontati almeno 5 anni di studio?
Questo post per dire questo, io non lo sapevo... spero che possa essere da monito per altri...
Ps. Se avete qualche consiglio, qualcuno che è messo come me (forse CoccigeSupremo?) ecco... come cavolo fate a stare in pari con gli esami? emo
mah... non capisco bene il senso di quello che dici... sarebbe come dire che se ti iscrivi a matematica e dai matematica 1 parti dalle 4 operazioni... ora non ho mai fatto matematica all'università (ho fatto il conservatorio per l'appunto) ma credo sia scontato che la matematica di base devi saperla.. come è quasi scontato che devi conoscere la teoria musicale di base e la pratica di base allo strumento per fare un buon percorso.
  • d_phatt
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04-02-21 22.59

@ Raptus
Ciao a tutti,

faccio parte di quella categoria di persone che non ha mai perso la passione per la musica nonostante, volente o nolente, non abbia potuto fare il conservatorio da giovane.
Adesso però alla bellezza di 36 anni lo sto frequentando, nello specifico il triennio accademico.. ma veniamo al dunque.
Secondo me non è una laurea.
Punto.
Non venitemi a dire il contrario.
Chi decide di fare il conservatorio perché pensa che sia come iscriversi all'università fa un grosso buco nell'acqua.
Il diploma accademico è semplicemente una prosecuzione diretta e necessaria di 5 (o 8) anni di conservatorio precedenti. Senza una preparazione pari a quel livello, sconsiglio a chiunque di provarci.
Una laurea triennale è tutta un'altra cosa, perfino ad ingegneria anche se per poco partivi dalle basi per poi arrivare alle nozioni assurde che dovevi sapere per superare gli esami.
Gli esami del triennio accademico... no.
Finora ne ho incontrato gran pochi che partissero da un livello base, ma allora mi chiedo: perché equipararle a lauree triennali? Che senso ha?
Da un lato mi conforta, significa che se mi fossi iscritto a 25 anni non sarebbe cambiato nulla, anzi forse sarebbe andata peggio e mi sarei ritirato dopo un mese.
Però un po' mi rompe... perché devo andarmi a cercare insegnanti privati, corsi online, libri per integrare quello che non posso sapere perché si danno per scontati almeno 5 anni di studio?
Questo post per dire questo, io non lo sapevo... spero che possa essere da monito per altri...
Ps. Se avete qualche consiglio, qualcuno che è messo come me (forse CoccigeSupremo?) ecco... come cavolo fate a stare in pari con gli esami? emo
Ciao.
Innanzitutto complimenti per la tua volontà di fare questo percorso.
La ovvia risposta breve alla tua domanda è...è per questo che c'è il preaccademico! Infatti chi vuole entrare al triennio deve già essere a un livello medio/alto in genere.
Chi entra direttamente al triennio, se non sbaglio deve comunque reintegrare gli esami "persi" del preaccademico/propedeutico, tipo solfeggio, armonia...sbaglio?
Poi se parli dello strumento è un altro discorso, però se ti hanno preso vuol dire che una base di un certo livello ce la avevi già.

Quindi è vero che da questo punto di vista non è come le altre lauree, anzi allo stato attuale delle cose in molti conservatori regna il caos organizzativo più totale da quando hanno voluto strutturarlo come un percorso di laurea, struttura alla quale lo studio di uno strumento mal si adatta a mio avviso.
Il fatto è che già al preaccademico di fatto si è già "all'università", solo che non si chiama così...le lezioni, specie quelle di strumento sono già serissime e "da grandi" fin dal primo giorno.
  • giosanta
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04-02-21 23.16

Teo777 ha scritto:
sarebbe come dire che se ti iscrivi a matematica e dai matematica 1 parti dalle 4 operazioni...

Permettimi di dissentire.
Non conosco bene l’ordimento attuale ma, poiché dopo la maturità mentre io mi iscrivevo all’Università il mio più caro amico s’iscriveva al Conservatorio, ho avuto conoscenza di prima mano, sia pure indiretta, della metodologia d’approccio.
Mi ha sempre colpito molto negativamente il fatto che si dovesse superare un esame d’ammissione riguardo una materia che al più era insegnata allo stato larvale solo sino alla III MEDIA. Perciò il paragone con la matematica, secondo me, non regge: quest'ultima è disciplina che TUTTI studiano dalla prima elementare sino all’ultimo anno delle superiori. Viceversa, in un epoca in cui i licei musicali non esistevano (o forse erano rarissimi in tutt’Italia, ma io non ne avevo conoscenza) esame di ammissione voleva automaticamente dire che l’accesso AD UNA SCUOLA PUBBLICA (Conservatorio Statale) era riservato a chi si era potuto permettere un insegnante privato, fatto che ritenevo manifestazione di puro, ignobile, classismo.
  • Raptus
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05-02-21 10.39

Ciao,

vi ringrazio per le risposte.
D_phatt ha centrato il senso del discorso, non volevo fare polemiche sterili o lamentarmi e basta, semplicemente constatavo che se mi dovessi iscrivere ad ingegneria c'è sì un esame di ingresso ma l'esame di Analisi 1 ad esempio, lo scoglio iniziale che taglia già metà degli iscritti, anche se è difficilissimo parte comunque da un livello dal quale "sai più o meno" cosa devi sapere (devi arrivare a fare il programma di studi di un liceo).
Mi avete risposto che esiste un propedeutico e ve ne do atto, è vero, ma secondo me non c'è ancora chiarezza e un percorso definito che possa portare una persona a scegliere di fare una laurea in musica sapendo cosa deve sapere alle basi per poi andare avanti. Cosa che in altre materie e altri ambiti c'è.
Mi hanno fatto entrare perché probabilmente a livello pratico sono a livello medio, non mi spaventano brani complessi, diciamo che a livello tecnico grazie all'esperienza sono alla pari... il vero problema è a livello teorico, non so risponderti in 1 nano secondo se mi chiedi degli intervalli al volo senza fare calcoli, non so fare un dettato musicale complesso melodico ritmico in pochissimo tempo senza paranoie mentali, non so la teoria che ci sta dietro moltissime cose che invece vedo molti miei "colleghi" dare per scontato...
Questa sensazione quando inizi una laurea in un altro campo, non ce l'hai.
  • orange1978
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05-02-21 14.38

ma che discorsi fai, ma cosa vuol dire? emoemoemo

a parte che non è vero che chi fa ingegneria o altre facoltà non abbia fatto un percorso di studi preparatori prima, intanto se non hai un diploma di scuola media superiore all'università non ci vai, per qualsiasi facoltà.

che poi uno possa essere diplomato perito chimico e possa comunque fare una facoltà come lettere antiche o antropologia che nulla c'entrano con quello che ha studiato è un altro discorso, un perito chimico comunque ha studiato 13 anni almeno, tra elementari, medie inferiori e superiori, quindi si è "allenato" con le basi dello studio e della conoscenza richieste per affrontare una "specializzazione", ossia università.

suonare uno strumento è un abilità fisico/mentale, lo stesso che essere cintura nera di karate o calciatori professionisti, è uguale!
sono cose che non andrebbero nemmeno messe all'università per come la vedo io, e infatti mentre all'università normale in molte facoltà accedi cosi senza test di ingresso perche il fatto che già hai un diploma di scuola superiore basta a definirti "pronto", per la musica tassativamente ti fanno un esame di ammissione.

prendiamo per esempio la laurea in teologia, sai latino e hai una cultura classica alle spalle sarà piu facile laurearti, per esempio se esci da un liceo classico che da ragioneria o istituto tecnico del turismo...però anche un perito chimico, se si mette con impegno colmando le lacune come il latino puo riuscire in tempi brevi a laurearsi in teologia, magari andra due anni fuori corso.

al contrario per iscriversi al triennio di pianoforte serve un livello circa ottavo anno, e questa cosa non la colmi in due tre anni se non hai mai studiato pianforte, ci sono fattori fisiologici, è come appunto diventare maestri di karate o calciatori, non puoi se non hai mai praticato sport colmare le lacune perche la teoria è solo una piccola parte dell'insieme, la cosa ardua è la coordinazione, la flessibilità delle dita, la memoria neuromuscolare etc etc....queste cose non le puoi imparare in due giorni anzi, se non le hai fatte in tempi "giovani" è molto dura.

imparare analisi matematica o meccanica razionale puo farlo anche uno a 60 anni con solo la terza media se lo vuole davvero, certo ci metterà anni, dovrà studiarsi il programma di matematica di un liceo scientifico però lo puo fare, perche non cè "fisicità", è solo teoria.

suonare uno strumento ad alti livelli invece è una cosa diversa in cui entrano in gioco fattori mentali ma anche fisici e reattivi, e la reattività di certi riflessi non la si impara certo in un anno o due, ecco il motivo per cui chi accede al triennio universitario di pianoforte sicuro ha già studiato anni e anni.

a me comunque piaceva di piu il vecchio ordinamento, forse era piu incompleto ma era meno dispersivo e tecnicamente molto piu formativo, oggi si perde molto tempo in materie complementari che alla fine per SUONARE nella pratica servono a poco.
  • d_phatt
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05-02-21 14.44

raptus ha scritto:
ma l'esame di Analisi 1 ad esempio

Io studio matematica e per poco non direi che, per quanto riguarda l'analisi matematica, meno ne sai dalle superiori e meglio è emo a meno di non avere avuto insegnanti di scuola secondaria veramente bravi e tosti.

Comunque dai, se hai una buona base di strumento il più è fatto, il resto si recupera molto più facilmente e rapidamente, specialmente Armonia che al preaccademico in genere è insegnata in modo veramente debole, semplificato al massimo.

Sarebbe molto peggio avere eccellenti conoscenze teoriche e insufficenti basi strumentali, lì veramente servono anni e poi vabbe', all'ammessione del triennio neanche ti considerano se non stai messo in un certo modo al riguardo. In quel caso è veramente obbligatorio partire dal preaccademico se si vuole tentare la via del conservatorio.
  • vin_roma
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05-02-21 14.47

Condivido orange, oltretutt lo studio musicale deve essere libero da vincoli di età e comunue non è per tutti.
  • orange1978
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05-02-21 14.48

raptus ha scritto:

Il diploma accademico è semplicemente una prosecuzione diretta e necessaria di 5 (o 8) anni di conservatorio precedenti. Senza una preparazione pari a quel livello,


e vorrei vedere, la musica è una disciplina! ....ma tutte le facoltà sono cosi, solo che lo studio dello strumento aggiunge l'aspetto fisico che appunto richiede anni e anni di pratica.
però comunque è cosi anche nelle altre facoltà, ripeto chiunque puo anche a 60 anni prendere una laurea in legge, ma sicuro si presuppone che abbia studiato alle scuole medie e superiori, quella preparazione del "ginnasio" è appunto un allenamento a pensare, a sviluppare critica e comprensione, necessarie per affrontare QUALSIASI facoltà seria.

quindi è un discorso piu che ovvio, ma vale per tutto.
  • Antony
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05-02-21 15.59

@ orange1978
ma che discorsi fai, ma cosa vuol dire? emoemoemo

a parte che non è vero che chi fa ingegneria o altre facoltà non abbia fatto un percorso di studi preparatori prima, intanto se non hai un diploma di scuola media superiore all'università non ci vai, per qualsiasi facoltà.

che poi uno possa essere diplomato perito chimico e possa comunque fare una facoltà come lettere antiche o antropologia che nulla c'entrano con quello che ha studiato è un altro discorso, un perito chimico comunque ha studiato 13 anni almeno, tra elementari, medie inferiori e superiori, quindi si è "allenato" con le basi dello studio e della conoscenza richieste per affrontare una "specializzazione", ossia università.

suonare uno strumento è un abilità fisico/mentale, lo stesso che essere cintura nera di karate o calciatori professionisti, è uguale!
sono cose che non andrebbero nemmeno messe all'università per come la vedo io, e infatti mentre all'università normale in molte facoltà accedi cosi senza test di ingresso perche il fatto che già hai un diploma di scuola superiore basta a definirti "pronto", per la musica tassativamente ti fanno un esame di ammissione.

prendiamo per esempio la laurea in teologia, sai latino e hai una cultura classica alle spalle sarà piu facile laurearti, per esempio se esci da un liceo classico che da ragioneria o istituto tecnico del turismo...però anche un perito chimico, se si mette con impegno colmando le lacune come il latino puo riuscire in tempi brevi a laurearsi in teologia, magari andra due anni fuori corso.

al contrario per iscriversi al triennio di pianoforte serve un livello circa ottavo anno, e questa cosa non la colmi in due tre anni se non hai mai studiato pianforte, ci sono fattori fisiologici, è come appunto diventare maestri di karate o calciatori, non puoi se non hai mai praticato sport colmare le lacune perche la teoria è solo una piccola parte dell'insieme, la cosa ardua è la coordinazione, la flessibilità delle dita, la memoria neuromuscolare etc etc....queste cose non le puoi imparare in due giorni anzi, se non le hai fatte in tempi "giovani" è molto dura.

imparare analisi matematica o meccanica razionale puo farlo anche uno a 60 anni con solo la terza media se lo vuole davvero, certo ci metterà anni, dovrà studiarsi il programma di matematica di un liceo scientifico però lo puo fare, perche non cè "fisicità", è solo teoria.

suonare uno strumento ad alti livelli invece è una cosa diversa in cui entrano in gioco fattori mentali ma anche fisici e reattivi, e la reattività di certi riflessi non la si impara certo in un anno o due, ecco il motivo per cui chi accede al triennio universitario di pianoforte sicuro ha già studiato anni e anni.

a me comunque piaceva di piu il vecchio ordinamento, forse era piu incompleto ma era meno dispersivo e tecnicamente molto piu formativo, oggi si perde molto tempo in materie complementari che alla fine per SUONARE nella pratica servono a poco.
Condivido anche la punteggiatura.
Quanto all'aspetto formativo del vecchio ordinamento basti pensare allo studio dei 24 Preludi e le 24 Fughe di Bach. Studio dimezzato con il nuovo ordinamento.

05-02-21 16.20

Antony ha scritto:
Quanto all'aspetto formativo del vecchio ordinamento basti pensare allo studio dei 24 Preludi e le 24 Fughe di Bach. Studio dimezzato con il nuovo ordinamento.


beh, quella era un'inutile esagerazione, dal momento che in pochi li studiavano veramente, con la 'scusa' che avevano a disposizione 24 ore per 'ripassarli': che sciupio di tempo ed energie: è una delle poche cose buone del nuovo ordinamento...
  • Antony
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05-02-21 16.23

@ igiardinidimarzo
Antony ha scritto:
Quanto all'aspetto formativo del vecchio ordinamento basti pensare allo studio dei 24 Preludi e le 24 Fughe di Bach. Studio dimezzato con il nuovo ordinamento.


beh, quella era un'inutile esagerazione, dal momento che in pochi li studiavano veramente, con la 'scusa' che avevano a disposizione 24 ore per 'ripassarli': che sciupio di tempo ed energie: è una delle poche cose buone del nuovo ordinamento...
Pensa che coglione che sono stato...
  • d_phatt
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05-02-21 16.26

Antony ha scritto:
Quanto all'aspetto formativo del vecchio ordinamento basti pensare allo studio dei 24 Preludi e le 24 Fughe di Bach. Studio dimezzato con il nuovo ordinamento.

Vero. Anche se, d'altra parte, quell'esame era esagerato nella sua pesantezza, secondo il mio modestissimo e insignificante parere. E poi i preludi e fuga che vanno studiati adesso sono di meno, ma c'è più tempo per approfondirli e credo che in commissione d'esame ne tengano conto.

Il grande problema è l'eccessivo numero di esami "accessori", sono veramente tanti, richiedono un sacco di tempo, preoccupazioni, e impegno, portati via allo studio dello strumento. Ok aumentarli, ma così mi pare eccessivo.
  • Raptus
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05-02-21 16.27

Orange, a parte il tuo tono che ti prenderei a schiaffi e che ormai non mi tange nemmeno più, il mio discorso è diverso e mi dispiace non sia stato chiaro per tutti.
Una laurea triennale è e deve essere presa come un percorso di studi che parte da un livello A e ti porta ad un livello B, ma il livello A deve essere chiaro a tutti, infatti appena ti iscrivi ad ingegneria ti sega il test a numero chiuso se non hai abbastanza conoscenze matematiche, successivamente ti sega Analisi 1 anche se di matematica ne sai a iosa, come lo so? Perché ho passato un'estate intera a 20 anni a studiare Analisi e quello mi ha fatto poi proseguire e laurearmi.
Quello che contesto è il fatto che si voglia fare una laurea triennale anche in musica, quando come hai detto tu stesso, come fai a quantificare veramente il livello?
Se il livello A della triennale al conservatorio ha dei prerequisiti, devono essere chiari MA deve essere anche chiaro a tutti cosa e come ottenerli per poter andare avanti. Questo almeno nella mia esperienza non lo sto vedendo, è tutto un caos, un dare per scontato, senza una logica.
Questo ha senso se quei 3 anni NON sono a sé stanti ma sono inseriti dentro un percorso unificato e lungo ma si dia il caso che così non è o almeno non vorrebbero farlo apparire.

05-02-21 16.27

@ Antony
Pensa che coglione che sono stato...
hai inteso male (e probabilmente mi sono spiegato male): intendevo dire che, poiché molti non li studiavano, tanto valeva diminuirne il numero e dar maggior peso ad una prova che, in quei termini, invece, aveva ben poco peso nel giudizio complessivo dell'esame: se tu li hai studiati, meriti tutta la mia ammirazione... emo
  • d_phatt
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05-02-21 16.37

@ Raptus
Orange, a parte il tuo tono che ti prenderei a schiaffi e che ormai non mi tange nemmeno più, il mio discorso è diverso e mi dispiace non sia stato chiaro per tutti.
Una laurea triennale è e deve essere presa come un percorso di studi che parte da un livello A e ti porta ad un livello B, ma il livello A deve essere chiaro a tutti, infatti appena ti iscrivi ad ingegneria ti sega il test a numero chiuso se non hai abbastanza conoscenze matematiche, successivamente ti sega Analisi 1 anche se di matematica ne sai a iosa, come lo so? Perché ho passato un'estate intera a 20 anni a studiare Analisi e quello mi ha fatto poi proseguire e laurearmi.
Quello che contesto è il fatto che si voglia fare una laurea triennale anche in musica, quando come hai detto tu stesso, come fai a quantificare veramente il livello?
Se il livello A della triennale al conservatorio ha dei prerequisiti, devono essere chiari MA deve essere anche chiaro a tutti cosa e come ottenerli per poter andare avanti. Questo almeno nella mia esperienza non lo sto vedendo, è tutto un caos, un dare per scontato, senza una logica.
Questo ha senso se quei 3 anni NON sono a sé stanti ma sono inseriti dentro un percorso unificato e lungo ma si dia il caso che così non è o almeno non vorrebbero farlo apparire.
La transizione dal vecchio al nuovo ordinamento è stata tutt'altro che indolore, e in genere il preaccademico resta un passaggio quasi obbligatorio, il suo scopo è quello di preparare al triennio dopotutto.
No, semmai quello che io trovo scandaloso è: se uno arriva alla fine del preaccademico e supera tutti gli esami, perché deve sostenere un ulteriore esame di ammissione al triennio, anche all'interno dello stesso conservatorio? Questo è davvero assurdo.

D'altra parte, si dovrebbe parlare anche della mancanza di istruzione musicale nelle scuole superiori (eccetto i licei musicali). Si fa storia dell'arte, ma non si cita neanche la musica, come se non esistesse.
  • Raptus
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05-02-21 16.41

@ d_phatt
La transizione dal vecchio al nuovo ordinamento è stata tutt'altro che indolore, e in genere il preaccademico resta un passaggio quasi obbligatorio, il suo scopo è quello di preparare al triennio dopotutto.
No, semmai quello che io trovo scandaloso è: se uno arriva alla fine del preaccademico e supera tutti gli esami, perché deve sostenere un ulteriore esame di ammissione al triennio, anche all'interno dello stesso conservatorio? Questo è davvero assurdo.

D'altra parte, si dovrebbe parlare anche della mancanza di istruzione musicale nelle scuole superiori (eccetto i licei musicali). Si fa storia dell'arte, ma non si cita neanche la musica, come se non esistesse.
Concordo, se uno ha completato il percorso preaccademico non ha senso fare l'esame di ammissione.
L'esame di ammissione tuttavia serve per chi invece, come me, NON ha fatto quel percorso di studi ma vuole entrare.
Immagino sia dato dal fatto che molti, come avete detto voi, (beati fortunelli) hanno insegnanti privati che preparano lo studente per l'ammissione facendo le veci del conservatorio seguendo il programma del propedeutico.
Io non contesto il percorso che ho fatto prima del conservatorio, non mi aspettavo di trovare un'istruzione musicale alle superiori (in Italia? figuriamoci), dico solo che vorrei maggiore chiarezza, sia nei programmi che negli obiettivi.
Scusate se il mio sfogo vi sembra strano e non vi ci trovate, del resto abbiamo fatto percorsi diversi.
  • Antony
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05-02-21 16.50

@ igiardinidimarzo
hai inteso male (e probabilmente mi sono spiegato male): intendevo dire che, poiché molti non li studiavano, tanto valeva diminuirne il numero e dar maggior peso ad una prova che, in quei termini, invece, aveva ben poco peso nel giudizio complessivo dell'esame: se tu li hai studiati, meriti tutta la mia ammirazione... emo
Quello che viene definito "appesantimento" di un percorso di studi si traduce, nel vecchio ordinamento, per chi all'epoca come me sosteneva tutti gli esami da esterno, in qualche anno in più per completare il X° anno di Pianoforte.
Se mi fossi diplomato nell'ottobre del 1990 piuttosto che nell'ottobre del 1991 oggi avrei 30 anni di servizio presso scuola pubblica.
  • motif74
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05-02-21 21.18

@ Raptus
Ciao a tutti,

faccio parte di quella categoria di persone che non ha mai perso la passione per la musica nonostante, volente o nolente, non abbia potuto fare il conservatorio da giovane.
Adesso però alla bellezza di 36 anni lo sto frequentando, nello specifico il triennio accademico.. ma veniamo al dunque.
Secondo me non è una laurea.
Punto.
Non venitemi a dire il contrario.
Chi decide di fare il conservatorio perché pensa che sia come iscriversi all'università fa un grosso buco nell'acqua.
Il diploma accademico è semplicemente una prosecuzione diretta e necessaria di 5 (o 8) anni di conservatorio precedenti. Senza una preparazione pari a quel livello, sconsiglio a chiunque di provarci.
Una laurea triennale è tutta un'altra cosa, perfino ad ingegneria anche se per poco partivi dalle basi per poi arrivare alle nozioni assurde che dovevi sapere per superare gli esami.
Gli esami del triennio accademico... no.
Finora ne ho incontrato gran pochi che partissero da un livello base, ma allora mi chiedo: perché equipararle a lauree triennali? Che senso ha?
Da un lato mi conforta, significa che se mi fossi iscritto a 25 anni non sarebbe cambiato nulla, anzi forse sarebbe andata peggio e mi sarei ritirato dopo un mese.
Però un po' mi rompe... perché devo andarmi a cercare insegnanti privati, corsi online, libri per integrare quello che non posso sapere perché si danno per scontati almeno 5 anni di studio?
Questo post per dire questo, io non lo sapevo... spero che possa essere da monito per altri...
Ps. Se avete qualche consiglio, qualcuno che è messo come me (forse CoccigeSupremo?) ecco... come cavolo fate a stare in pari con gli esami? emo
Ciao, ti riporto la mia esperienza. Dal 2004 al 2009 ho frequentato inizialmente al Pollini di Padova e poi in un altro istituto accademico un percorso di studi in ingegneria del suono fatto di esami e tesi finale...ora, nonostante le difficoltà intrinseche e la formula non è da considerarsi una laurea ma un diploma, anche se i conservatori sono considerati come facenti parte degli istituti accademico/universitari. Dal 2012 al 2017 ho invece frequentato Psicologia dell'età evolutiva del bambino, specializzandomi come Psicomotricista dell'età evolutiva: quello invece è un percorso di laurea vero e proprio. È importante a mio parere impegnarsi in quello che si fa, facendolo con amore e passione...questo creerà la differenza, anche se purtroppo se non c'è un percorso adeguato precedente, il "cammino" rischia di diventare realmente frustrante.
  • Raptus
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05-02-21 21.46

@ motif74
Ciao, ti riporto la mia esperienza. Dal 2004 al 2009 ho frequentato inizialmente al Pollini di Padova e poi in un altro istituto accademico un percorso di studi in ingegneria del suono fatto di esami e tesi finale...ora, nonostante le difficoltà intrinseche e la formula non è da considerarsi una laurea ma un diploma, anche se i conservatori sono considerati come facenti parte degli istituti accademico/universitari. Dal 2012 al 2017 ho invece frequentato Psicologia dell'età evolutiva del bambino, specializzandomi come Psicomotricista dell'età evolutiva: quello invece è un percorso di laurea vero e proprio. È importante a mio parere impegnarsi in quello che si fa, facendolo con amore e passione...questo creerà la differenza, anche se purtroppo se non c'è un percorso adeguato precedente, il "cammino" rischia di diventare realmente frustrante.
Grazie del contributo motif74! Beh penso che mettersi in gioco, in qualunque cosa e a qualunque età sia sempre importante... alla fine ne va della sfera vitale della persona, se rimaniamo fermi a fare quello che vogliono gli altri oppure ci fissiamo su criteri che avevamo deciso 20 anni prima, per me non siamo uomini ma macchine...
Io l'ho fatto per due semplicissime ragioni, la prima la più ingenua: perché non ci sono mai andato. Voglio imparare la musica come l'ha imparata chi negli anni mi ha insegnato musica.
La seconda è un po' più personale, mi piacerebbe poter usare quello che imparo per fare cose mie, che è la vera ragione per cui continuo a suonare.

Come vedi nel mio caso non ci sono motivazioni date da quel "pezzo di carta", ne ho già uno che mi son sudato rovinandomi la giovinezza, non ne avrei bisogno emo