Sviluppiamo la nostra consapevolezza: il do mobile

  • anonimo

09-05-15 02.44

In un altro 3D abbiamo discusso del fatto che il traguardo di ogni musicista (e ancor di più di ogni improvvisatore) è di saper cantare nella sua testa una frase, avere la consapevolezza di ciò che sta cantando interiormente ed infine "trasporre" la sua musica interiore sullo strumento

Mentre il primo punto è questione di competenza armonica, compositiva e sopratutto di ascolto attivo per interiorizzare il lessico specifico dello stile che vogliamo suonare, ed il terzo punto è sopratutto questione di tecnica strumentale, vi proporrei di condividere qualche riflessione metodologica su come affrontare il secondo punto, ovvero: come posso avere una consapevolezza precisa della melodia che sto formando nella mia mente?

Una delle strategie che ho trovato più semplici ed efficaci è quella del "Do mobile" (talvolta chiamato "solmisazione")

Il concetto è di una semplicitá disarmante: in qualunque tonalitá ci si trovi, il primo grado della scala lo penseremo sempre come "do", il secondo come "re", il terzo come "mi" etcetera...

Quindi quando cantiamo una melodia (a voce alta o nella nostra testa) ci abitueremo a non "dire" tra la la la tra la la...ma per esempio su "fra martino" penseremo "do re mi do do re mi do" o ancor meglio "un due tre un un due tre un" etc etc... in qualunque tonalitá ci troviamo...

Vi assicuro, bastano due settimane per prendere l'abitudine e i vantaggi sono enormi...veramente

Se il discorso vi interessa continuiamo ad approfondire con la gestione delle alterazioni, modulazioni transitorie e modulazioni...nonchè esercizi pratici

Sperando di essere stato utile

emo
Edited 9 Mag. 2015 11:31
  • anonimo

11-05-15 00.46

Anche se il 3D riscuote meno successo dell'ultimo CD di garbarek (emo) io sono testardo e vado avanti perchè sono convinto dell'enorme valore pedagogico di questo sistema per sviluppare la coscienza melodica e quindi l'improvvisazione consapevole

da bravo provocatore, comincio coi "problemi"

1) sì sì bello bello ma si fa confusione...se ho una frase in sol e la canto "come se fosse in do" faccio un casino bestiale e non ci capisco più niente!

Vero e falso allo stesso tempo...questo sistema è nato in ambito anglosassone dove le note sono chiamate C, D, E etc...quindi solmisare cantando do, mi, fa, so, la, ti per loro non ingenera confusione...

ma per noi sì, direte voi! ed avete proprio ragione, rispondo io! così, mentre guidavo da mulhouse a genova, oggi ho pensato una variante che ha due pregi:

- non fa confusione tra il nome della nota solmisata e la sua altezza reale
- "richiama" il grado funzionale della nota solmisata

ecco qua il risultato del mio immane sforzo teoretico (che mi è quasi costato un incidente nella galleria del gottardo):

no due tre qua ce se te

immediata la somiglianza con "uno due tre quattro" etc etc...ma allora perchè ho "storpiato" queste sillabe?

- per averle tutte diverse tra loro e che inizino per consonante
- per poter riservare la vocale "i" al concetto di # e la vocale "u" al concetto di b

I grado: nooooo...I grado #:niiiiii...II grado: dueeeeee...II grado b: duuuuuuu

se si impara a cantare ogni frase musicale in questa maniera, e non con il classico "trallallá" o col nome dell'altezza reale selle note scritte, la nostra consapevolezza dei rapporti intervallari e della natura funzionale di ogni nota nella melodia miglioreranno esponenzialmente nel giro di poche settimane...e poi basterá "pensare una frase" nella nostra testa con questo metodo per poterla immediatamente riprodurre in ogni tonalitá

Sperando di essere stato pedant...ahem utile emo

emo
  • anonimo
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11-05-15 08.25

Una mia considerazione sperando che sia in tema. Ogni tonalità è composta da una scala di suoni. Ogni suono o nota o grado ha una propria funzione: in Do Magg., il primo grado Tonica, il 2° ecc. questo concetto vale per ogni scala. Poi necessita essere coscienti del modo: maggiore o minore. Quello che a me viene in modo naturale è memorizzare, ad esempio, in una canzone, le note del canto. Quindi mentre suono mentalmente mi scorrono i nomi delle note: nell'associare il testo spesse volte lo sbaglio perché disturbato dalla memorizzazione iniziale.
Improvvisando una sia pur breve melodia, mentalmente canto le note tenendo conto della tonalità e la funzione dei vari gradi della scala. Insomma e come...solfeggiare cantando.
Edited 11 Mag. 2015 6:28
  • ROGERWAT
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11-05-15 16.23

molto interessante questa discussione..alimentiamo alimentiamo! :) ora sto riprendendo il solfeggio cantato che ai tempi del conservatorio fatto da privatista e "di corsa" avevo sempre tralasciato... avevo pensato anch io qualche mese fa ad iniziare a leggere dicendo ad esempio one two three ecc... ma comunque veniva molto piu' faticoso solfeggiare in quanto oltre a leggere la nota..che in automatico solfeggiando sei portato a dire il suo nome giusto italico, devi anche pensare a che grado della scala sei.
Ora mi chiedo.. ( a parte che fa un po' ridere sentire uno che dice no du ce..se te eheh ) .. e se nell' ambito di una tonalità minore incontro iuna nota col doppio diesis x? come la canto? devo immediatamente cantarla come la sua omofona..che pero' nel contesto della scala non c'entra.. quindi in quel caso non riesco ad associare bene il grado della scala al suono?
e poi... sto facendo ora dei solfeggi cantati verso la fine del primo volume del pozzoli , con le prime alterazioni e semitoni introdotti.. siamo sempre in do maggiore... ma ci sono dei passaggi per esempio discendenti con Do-sib-la-fa .. Ecco..la mia domanda e': quando incontro un passaggio simile facendo solfeggio cantato, devo pensare come se fossi nella tonalita' di fa ad esempio, e pensare che discendo dal 5 grado? In quel caso, va visto un po' prima con uno "zoom out" se un frammento lo posso pensare in un altra tonalita'? Risulta difficile pero' poi.. quando nella battuta dopo magari discendo dal La verso il Do della tonalita' iniziale..perche' ora ho nella testa un passaggio come tipo di suono che discendeva al FA tonica... e faccio fatica a spostarmi nuovamente sulla nuova tonica..
Spero di essermi fatto capire e' un macello da spiegaree a parole.. CIoe' : se uso il do mobile come dici tu.. all ' interno dello stesso brano... daro' suoni diversi alla stessa parola! per esempio il ce nell' esempio fatto prima.. prima lo canto come sol poi magari come il Do alto che discende al fa!
grazie sempre carissimo cyranoemo
  • anonimo

11-05-15 22.32

Grazie per i preziosi commenti!

1) il sistema del do mobile non é fatto per sostituire il solfeggio ma per creare nell'allievo la capacità di comprendere la relazione "nome/grado" e quindi la consapevolezza musicale

2) in effetti il sistema originale del do mobile é meno "buffo", infatti usa "doh reh mi fah soh lah ti doh"...ma questo sistema funziona nei paesi anglosassoni, per loro la sillaba "doh" non ha alcun senso musicale, in quanto usano A B C etc etc

3) in effetti solmisare ad alta voce serve solo all'inizio, per familarizzarsi col sistema...poi si solmisa in testa, poi si associano le posizioni sulla tastiera (in varie tonalità, e vi meraviglietete come diventa facile con questo sistema) ed alla fine diventa naturale

4) tonalità minori: ci sono due approcci: "no" diventa la, oppure "no" resta do...entrambi con pregi e difetti

5) alterazioni: la solmisazione a do mobile non é fatta per aderire perfettamente alle sottigliezze dell'armonia enarmonica, ma per permettere una facile individuazione dei gradi della scala in una melodia allo scopo di "cantarli in testa" e riprodurli sullo strumento...nel caso estremamente improbabile di un bb o un doppio diesis (e vedremo subito il perché) si solmisa il grado enarmonico (esempio: in tonalità di C, Bbb si solmisa "se" (VI grado, ovvero A)

6) ma, ammenoché non vogliamo usare il do mobile per solmisare le verklaerte nacht di schoemberg, difficile che troviamo doppi accidenti perché:

- se la modulazione é transitoria (molto breve) restiamo sul do iniziale (esempio: siamo in C e moduliamo transitoriamente in F usando la nota Bb, solmiseremo "tu"

-se si tratta di una vera modulazione , che attesta e conferma una nuova tonalità, spostiamo il do

Edited 11 Mag. 2015 20:33
  • anonimo

12-05-15 00.23

@ anonimo
Una mia considerazione sperando che sia in tema. Ogni tonalità è composta da una scala di suoni. Ogni suono o nota o grado ha una propria funzione: in Do Magg., il primo grado Tonica, il 2° ecc. questo concetto vale per ogni scala. Poi necessita essere coscienti del modo: maggiore o minore. Quello che a me viene in modo naturale è memorizzare, ad esempio, in una canzone, le note del canto. Quindi mentre suono mentalmente mi scorrono i nomi delle note: nell'associare il testo spesse volte lo sbaglio perché disturbato dalla memorizzazione iniziale.
Improvvisando una sia pur breve melodia, mentalmente canto le note tenendo conto della tonalità e la funzione dei vari gradi della scala. Insomma e come...solfeggiare cantando.
Edited 11 Mag. 2015 6:28
L'approccio é giusto, le difficoltà vengono in almeno tre casi:

-trasposizione
-improvvisazione
-trascrizione

Se impariamo una melodia col sistema del do fisso e dobbiamo trasporla all'impronta in un'altra tonalità (magari non facile, tipo B o Gb....) chi é all'inizio potrebbe avere qualche difficoltà...col sistema del do mobile é un attimo trasporre qualsiasi melodia in qualsiasi tonalità

Improvvisazione: se vogliamo improvvisare consapevolmente in tutte le tonalità, l'approccio del do mobile ci permette di sapere quello che stiamo suonando in termini di gradi della tonalità d'impianto e di relativi intervalli, e quindi di eseguire il tutto sullo strumento con maggior fluidità. Risultato: improvvisazioni meno meccaniche, più liriche e in tutte le tonalità

Trascrizione: impratichendosi sul suono degli intervalli in relazione ad una tonalità data, trascrivere una melodia diviene più facile, anche se la tonalità non é facile (F# per esempio)


In poche parole il "trucco" consiste nel cantare il grado e non il nome assoluto della nota

emo
Edited 11 Mag. 2015 22:27
  • anonimo

13-05-15 02.52

Qualche esercizio:

1) cantare a voce alta e poi in testa: no due tre qua ce se te no...no te se ce qua tre due no

2) esercizi sugli intervalli semplici a voce alta e poi in testa: no due no tre no qua no ce no se no te no no...no te no se no ce no qua no tre no due no no

3) esercizi su intervalli mobili a voce alta e poi in testa: no tre due qua tre ce qua se ce te se no...no se te ce se sue ce tre qua due tre no...provate anche altri intervalli tipo quarta, quinta e sesta

4) prendere una melodia semplice e solmisarla a voce alta e poi in testa (fra martino il segno * vuol dire ottava sotto, il segno ' ottava alta):

No due tre no|no due tre no| tre qua ce|tre qua ce|ce se ce qua tre no|ce se ce qua tre no|due ce* no|due ce* no

5) adesso visualizzare la tastiera e solmisare a voce alta e poi in testa fra martino prendendo come do mobile il G, il Bb ed il Gb

6) adesso solmisare a voce alta e poi in testa fra martino in F, B e Db suonandola contemporaneamente sulla tastiera

Prossimamente le alterazioni (se non vi alterate prima voi emo)
Edited 13 Mag. 2015 0:54
  • jacus78
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13-05-15 03.16

urka..... vabbè che eri frate, però dare lezioni così, gratis per tutti.....emo
  • anonimo

13-05-15 03.19

@ jacus78
urka..... vabbè che eri frate, però dare lezioni così, gratis per tutti.....emo
Invece questo stimola i potenziali allievi a trovarsi un maestro serio...

Quando si accorgono di quanto si può imparare...e realizzano che non é su un forum o su youtube che si può veramente evolversi...allora cercheranno un Maestro, ma non saranno più sprovveduti

emo
  • jacus78
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13-05-15 03.33

ti vorrei in polis emo
ho aperto un 3d pensando a teemo
  • miglio77
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13-05-15 03.56

mi è sempre piaciuto vedere come sono convinti della bontà del do mobile coloro che ne sono... convinti emo

Personalmente non sono convinto del do mobile e, conseguentemente, anche di coloro che ne sono entusiasti emoemo

Praticamente ho fatto due anni di cantar leggendo. Du palle che la metà è a basta.
Ho l'orecchio assoluto e a cantare DO chiamandolo FA mi viene il mal di mare e il vomito emoemoemo
  • miglio77
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13-05-15 04.03

Personalmente ai miei allievi dico sempre di cantare tutto con sillabe semplici e tutte uguali.

Personalmente ritengo dannoso cantare col nome delle note, perchè sugli strumenti a fiato ha la tendenza a trasferire il differente suono che si ha tra il dO (O chiusa) e il fA (A aperta).

Cerco di trovare e far trovare una consapevolezza sull'altezza del suono e la sua esatta intonazione.
E di solito tutti i maestri sono concordi nell'usare sillabe sempre uguali come LA LA LA LA LA, DA DA DA DA DA, DO DO DO DO DO, DE DE DE DE DE etc etc etc

Poi in didattica c'è tanto di buono se utilizzato bene e consapevolmente. Compreso il do mobile volendo.
Ma la trovo una complicazione.


  • ahivela
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13-05-15 04.25

miglio77 ha scritto:
Personalmente ai miei allievi dico sempre di cantare tutto con sillabe semplici e tutte uguali.

Personalmente ritengo dannoso cantare col nome delle note, perchè sugli strumenti a fiato ha la tendenza a trasferire il differente suono che si ha tra il dO (O chiusa) e il fA (A aperta).

Cerco di trovare e far trovare una consapevolezza sull'altezza del suono e la sua esatta intonazione.
E di solito tutti i maestri sono concordi nell'usare sillabe sempre uguali come LA LA LA LA LA, DA DA DA DA DA, DO DO DO DO DO, DE DE DE DE DE etc etc etc

Poi in didattica c'è tanto di buono se utilizzato bene e consapevolmente. Compreso il do mobile volendo.
Ma la trovo una complicazione.


Assolutamente d'accordo su tutto. Fosse per me abolirei pure quell'abominio (specialita' tutta italiana...) del solfeggio parlato. E il tempo risparmiato sull'inutile solfeggio parlato lo impiegherei su cose molto piu' musicali, come il dettato melodico, un abbozzo di dettato armonico, il solfeggio ritmico puro, al limite il solfeggio cantato (magari con anonime sillabe).
La consapevolezza interiore del suono e' tutto, fin dall'inizio. Chiamare ossessivamente le note per nome e' solo un passaggio intermedio in piu', una complicazione, in definitiva.
Edited 13 Mag. 2015 4:21
  • jacus78
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13-05-15 04.29

miglio77 ha scritto:
E di solito tutti i maestri sono concordi nell'usare sillabe sempre uguali come LA LA LA LA LA, DA DA DA DA DA, DO DO DO DO DO, DE DE DE DE DE etc etc etc


ecco.
  • anonimo

13-05-15 08.31

@ miglio77
Personalmente ai miei allievi dico sempre di cantare tutto con sillabe semplici e tutte uguali.

Personalmente ritengo dannoso cantare col nome delle note, perchè sugli strumenti a fiato ha la tendenza a trasferire il differente suono che si ha tra il dO (O chiusa) e il fA (A aperta).

Cerco di trovare e far trovare una consapevolezza sull'altezza del suono e la sua esatta intonazione.
E di solito tutti i maestri sono concordi nell'usare sillabe sempre uguali come LA LA LA LA LA, DA DA DA DA DA, DO DO DO DO DO, DE DE DE DE DE etc etc etc

Poi in didattica c'è tanto di buono se utilizzato bene e consapevolmente. Compreso il do mobile volendo.
Ma la trovo una complicazione.


Mi sono senz'altro spiegato male

Il do mobile é un sistema (non il solo ma uno dei tanti) volto a sviluppare la consapevolezza melodico/intervallare

Lo vedo come un sistema che aiuta a fare il grande passo verso l'improvviszione consapevole

Certamente per un cantante o per chi ha l'orecchio assoluto può essere inutile

PS la mia proposta di usare "no due tre qua ce se te no" é apposta per non chiamare "fa" quello che é un "do", pa per chiamare "due" quello che é un secondo grado

emo
  • miglio77
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15-05-15 02.32

@ jacus78
miglio77 ha scritto:
E di solito tutti i maestri sono concordi nell'usare sillabe sempre uguali come LA LA LA LA LA, DA DA DA DA DA, DO DO DO DO DO, DE DE DE DE DE etc etc etc


ecco.
appunto, cosa dicevo io? emoemoemoemo
  • miglio77
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15-05-15 02.35

@ anonimo
Mi sono senz'altro spiegato male

Il do mobile é un sistema (non il solo ma uno dei tanti) volto a sviluppare la consapevolezza melodico/intervallare

Lo vedo come un sistema che aiuta a fare il grande passo verso l'improvviszione consapevole

Certamente per un cantante o per chi ha l'orecchio assoluto può essere inutile

PS la mia proposta di usare "no due tre qua ce se te no" é apposta per non chiamare "fa" quello che é un "do", pa per chiamare "due" quello che é un secondo grado

emo
I metodi sono tutti buoni, dipende da come li usi.

nel camino per esempio emo sono tutti ottimi alla stessa maniera emo
  • anonimo

15-05-15 14.47

@ miglio77
I metodi sono tutti buoni, dipende da come li usi.

nel camino per esempio emo sono tutti ottimi alla stessa maniera emo
Hai letto troppo Pepe Carvahlo emo
  • miglio77
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20-05-15 00.59

@ anonimo
Hai letto troppo Pepe Carvahlo emo
ho dovuto guardare wikipedia per sapere cosa fosse emo
  • ROGERWAT
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20-05-15 13.54

comunque ci tenevo a dire al buon Cyrano che ho cominciato a solfeggiare col tuo metodo frutto di grande elucubrazione... spero di avere presto buoni risultati e collegamento mentale grado scala-suono :) ci avevo gia' pensato anch' io agli inizi e provando a dire one-two-three ecc ma mi ero subito scassato e mi veniva immediato dire il nome giusto della nota... ora ci sto provando sappilo! quindi hai un adepto praticante della "solmisazione di Cyrano" ;)