Metodo di studio pianoforte

  • marcorm71
  • Membro: Guest
  • Risp: 10
  • Loc: Roma
  • Thanks: 0  

21-09-15 19.17

Ciao a tutti, un mio amico carissimo (e non più giovanissimo) si è rivolto a me per imparare il pianoforte in modo autonomo (i.e. senza insegnante) e il più completo possibile. Ora, io ho diversi testi, quali Beyer, Hanon, Silvestri, Bach (invenzioni a due voci), Bach (Il calvicembalo ben temperato), mentre per il solfeggio ho il Pozzoli, il Bona e il Silvestri. Mi potete dare una mano nel pianificare un programma di studio? Io per il momento (essendo egli praticamente digiuno in materia), gli ho suggerito di iniziare con il Beyer e il Pozzoli, e il testo della Nerina Poltronieri per la teoria musicale (anche il suo corso di solfeggio non è male).... ma poi? Come procedere più in la? Non so come organizzargli lo studio con Hanon e gli altri testi che ho citato.
Grazie per il vostro aiuto. emo
  • Asterix
  • Membro: Senior
  • Risp: 644
  • Loc: Milano
  • Thanks: 148  

22-09-15 12.52

Propongo qualche testo alternativo:
Metodo Russo? Un libro solo con un po' di tutto…e pure della bella musica..
O anche Bartok Microkosmos...
Stefano.
  • marcorm71
  • Membro: Guest
  • Risp: 10
  • Loc: Roma
  • Thanks: 0  

22-09-15 14.03

Sì, vero, dimenticavo ... ho anche i primi due volumi di mikrokosmos, però mi sembra che come difficoltà procedano più velocemente del beyer.
  • Asterix
  • Membro: Senior
  • Risp: 644
  • Loc: Milano
  • Thanks: 148  

23-09-15 11.39

@ marcorm71
Sì, vero, dimenticavo ... ho anche i primi due volumi di mikrokosmos, però mi sembra che come difficoltà procedano più velocemente del beyer.
Se non sbaglio però il Beyer rimane molto tempo a "posizioni fisse" della mano, è una cosa che a me personalmente non piace molto…
Stefano.
  • andrew1
  • Membro: Senior
  • Risp: 504
  • Loc: Udine
  • Thanks: 12  

24-09-15 23.54

Posso riportare la mia esperienza dopo un annetto da autodidatta.

Ho iniziato anche io con il beyer e libri del genere, poi, leggendo il Chuan, che consiglia di non suonare quegli esercizi perchè "fini a se stessi" ma pezzi di brani "veri", ho notato che nello stesso periodo in cui suonavo gli esercizi che tutto sommato non mi dicevano nulla, avevo imparato a suonare dei brani, seppur parziali.

Ovviamente bisogna seguire i consigli del chuan anche in senso di brani, perchè comunque la tecnica la si deve imparare.

La verifica sulla correttezza di quello che suono, la faccio registrando in mp3 e midi gli esercizi e mandandoli sia ad un mio amico, che verificandoli sul pc.

Poi guardo molte lezioni su YT, non sono tutte utili, però dopo un pò ci si orienta verso chi le fà bene.

Infine ho preso il mattone del Piston a riguardo dell'armonia, ed il Levine per il jazz.

PS: ma il "metodo russo" è un libro che si intitola così?
Edited 24 Set. 2015 22:08
  • anonimo

25-09-15 09.07

@ andrew1
Posso riportare la mia esperienza dopo un annetto da autodidatta.

Ho iniziato anche io con il beyer e libri del genere, poi, leggendo il Chuan, che consiglia di non suonare quegli esercizi perchè "fini a se stessi" ma pezzi di brani "veri", ho notato che nello stesso periodo in cui suonavo gli esercizi che tutto sommato non mi dicevano nulla, avevo imparato a suonare dei brani, seppur parziali.

Ovviamente bisogna seguire i consigli del chuan anche in senso di brani, perchè comunque la tecnica la si deve imparare.

La verifica sulla correttezza di quello che suono, la faccio registrando in mp3 e midi gli esercizi e mandandoli sia ad un mio amico, che verificandoli sul pc.

Poi guardo molte lezioni su YT, non sono tutte utili, però dopo un pò ci si orienta verso chi le fà bene.

Infine ho preso il mattone del Piston a riguardo dell'armonia, ed il Levine per il jazz.

PS: ma il "metodo russo" è un libro che si intitola così?
Edited 24 Set. 2015 22:08

stiamo facendo il medesimo percorso, aggiungi Clementi
  • anonimo

25-09-15 10.23

@ anonimo

stiamo facendo il medesimo percorso, aggiungi Clementi
Ohila Mark, da un po' che non ti si leggeva... bentornato emo
  • anonimo

25-09-15 11.55

@ anonimo
Ohila Mark, da un po' che non ti si leggeva... bentornato emo
grazie, sono in fase studio, non mollo emo
Edited 25 Set. 2015 9:55

27-09-15 12.46

marcorm71 ha scritto:
ho anche i primi due volumi di mikrokosmos, però mi sembra che come difficoltà procedano più velocemente del beyer.


fra le cose più brutte mai composte...
  • marcorm71
  • Membro: Guest
  • Risp: 10
  • Loc: Roma
  • Thanks: 0  

27-09-15 16.00

probabilmente sì, brutti, però mi pare offrano qualcosa di diverso dal beyer, anche se più o meno sullo stesso piano, e penso che vadano bene, per iniziare.
A proposito di Beyer, sulla copertina è scritto "Scuola preparatoria del pianoforte", quindi quale è il testo che è il normale prosieguo dello stesso?

27-09-15 20.52

ci sono moltissimi pezzi che puoi eseguire dopo (ma anche prima e senza il Beyer):

perché non posti qualcosa per capire a che punto sei?

...
  • marcorm71
  • Membro: Guest
  • Risp: 10
  • Loc: Roma
  • Thanks: 0  

27-09-15 21.05

Come ho detto all'inizio, il suggerimento non è per me, ma per un mio carissimo amico che vuole intraprendere (seriamente, anche se tardivamente) lo studio del pianoforte, per ora ha preso il beyer e altri libri che ho indicato all'inizio del topic, Io non sono in verità mai andato oltre il beyer, dunque volevo sapere quale è il testo ottimale da seguire.
  • anonimo

27-09-15 21.36

Posto che solo delle persone dotatissime possono approcciare il piano da autodidatta, due consigli:

1) leggere religiosamente il Chang

2) ridurre gli esercizi al minimo assoluto e piuttosto affrontare da subito dei brani, usandone i passaggi più difficili come esercizi

Poi importantissimo capire l'armonia fin da subito
Edited 27 Set. 2015 19:40
  • andrew1
  • Membro: Senior
  • Risp: 504
  • Loc: Udine
  • Thanks: 12  

27-09-15 21.51

Posto che solo delle persone dotatissime possono approcciare il piano da autodidatta

Bhè non esageriamo.
Dipende qual'è l'obiettivo; se è la musica classica, forse hai ragione, ma anche no, secondo me c'è tutta una serie di cose che si può imparare da soli, poi per perfezionarsi allora si che serve un maestro.

C'è da tenere conto poi che ad una certa età non si può avere la costanza di quando si è ragazzi, almeno io ad esempio fra impegni di famiglia e di lavoro rischio di non avere disponibilità di tempo per una settimana intera, e magari la settimana dopo sono "libero", e quindi una scuola non và bene.
Rimane un insegnante privato, ma, sempre per i motivi di cui sopra, gli €€€ fanno bene in tasca ...
  • anonimo

27-09-15 23.52

Proprio perché non si ha tempo un maestro è necessario...fosse solo un'ora ogni 15 giorniemo
  • andrew1
  • Membro: Senior
  • Risp: 504
  • Loc: Udine
  • Thanks: 12  

29-09-15 21.45

Credo che 1 ora ogni 15 giorni sia deleteria, poi c'è la logistica che ne fà perdere almeno un altra.
Inoltre molte cose con gli strumenti (informatici) di oggi le si può proprio perfezionare da soli.

Poi se uno vuole fare quel salto in più, allora sì che deve andare da un maestro, ma credo che almeno per un 2-3 anni si possa procedere da soli.

30-09-15 13.36

- 1 ora ogni 15 giorni può essere molto utile se trovi un buon insegnante.

- Sono proprio i primi 2-3 anni a darti le linee guida per l'impostazione della mano e altri aspetti tecnico-artistici: semmai è dopo che puoi continuare da solo (sempre che tu non voglia giungere ad alte mete, ed allora ti sarà sempre necessario un insegnante di medio-alto livello)...