La validità della notazione musicale

  • Petra
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31-07-17 12.55

L'attuale notazione musicale: rigo, figure, note ecc. è valida ma, ci sono anche altre teorie con la stessa funzione, cioè, quella di scrivere su carta dei "scarabocchi" , interpretati poi per produrre suoni, indi brani melodiosi e armoniosi?
  • vin_roma
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31-07-17 14.24

Non ne conosco. In musica contemporanea, concreta, sperimentale etc. ci sono dei tentativi ma sono individuali, legati alla composizione o all'autore.
  • anonimo

31-07-17 14.29

La notazione musicale necessita di "consolidare" al minimo tre dimensioni: altezza dei suoni, durata dei suoni e successione dei suoni, il tutto in maniera polifonica

Per ora il sistema più efficiente si è rivelato il pentagramma (e sopratutto il setticlavio)
  • andrew1
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31-07-17 16.40

@ anonimo
La notazione musicale necessita di "consolidare" al minimo tre dimensioni: altezza dei suoni, durata dei suoni e successione dei suoni, il tutto in maniera polifonica

Per ora il sistema più efficiente si è rivelato il pentagramma (e sopratutto il setticlavio)
E' che siamo vincolati a pensare che il nostro modo di scrivere (non solo la musica) sia l'unico sistema valido o possibile.
Poi ci accorgiamo, ad esempio quando si studia il cinese, che dietro la scrittura (di ogni tipo), ci possono essere altre filosofie e tecniche, magari più performanti di quella che siamo stati abituati dalla nascita.
Per cercare delle valide alternative, bisognerebbe dire a chi non ha la minima alba di cosa sia uno spartito e di come venga scritta la musica, di trovare un metodo per scriverla.
Dopotutto le maggiori scoperte (non invenzioni), sono state fatte da persone che stavano cercando tutt'altro.

A farmi cambiare completamente visione, ai tempi dell'Università è stato il corso di Linguaggi Formali: per poter scrivere un qualcosa (che si chiama compilatore) in grado di "tradurre" il nostro linguaggio naturale (ovvero il parlato) in istruzioni comprensibili al computer, il corso partiva proprio da zero, da come si forma una grammatica e via dicendo.

Ma almeno un sistema valido per scrivere su di un foglio dei segni, e riuscire a suonarli c'è: il MIDI!
Eliminate tutto il superfluo di quel protocollo, tenete solo l'ampiezza e la durata (la sequenza è "naturale", visto che naturalmente scriviamo e leggiamo in maniera sequenziale), ed ecco trovata l'alternativa.

E probabilmente è molto più efficiente, semplice ed immediato del setticlavio, perchè il computer non è intelligente, non è in grado di produrre dei ragionamenti e di imparare (se non programmato opportunamnte), quindi l'emulazione del suo modo di funzionamento non può che essere semplice.
  • cecchino
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31-07-17 17.30

@ andrew1
E' che siamo vincolati a pensare che il nostro modo di scrivere (non solo la musica) sia l'unico sistema valido o possibile.
Poi ci accorgiamo, ad esempio quando si studia il cinese, che dietro la scrittura (di ogni tipo), ci possono essere altre filosofie e tecniche, magari più performanti di quella che siamo stati abituati dalla nascita.
Per cercare delle valide alternative, bisognerebbe dire a chi non ha la minima alba di cosa sia uno spartito e di come venga scritta la musica, di trovare un metodo per scriverla.
Dopotutto le maggiori scoperte (non invenzioni), sono state fatte da persone che stavano cercando tutt'altro.

A farmi cambiare completamente visione, ai tempi dell'Università è stato il corso di Linguaggi Formali: per poter scrivere un qualcosa (che si chiama compilatore) in grado di "tradurre" il nostro linguaggio naturale (ovvero il parlato) in istruzioni comprensibili al computer, il corso partiva proprio da zero, da come si forma una grammatica e via dicendo.

Ma almeno un sistema valido per scrivere su di un foglio dei segni, e riuscire a suonarli c'è: il MIDI!
Eliminate tutto il superfluo di quel protocollo, tenete solo l'ampiezza e la durata (la sequenza è "naturale", visto che naturalmente scriviamo e leggiamo in maniera sequenziale), ed ecco trovata l'alternativa.

E probabilmente è molto più efficiente, semplice ed immediato del setticlavio, perchè il computer non è intelligente, non è in grado di produrre dei ragionamenti e di imparare (se non programmato opportunamnte), quindi l'emulazione del suo modo di funzionamento non può che essere semplice.
La notazione MIDI riporta certamente con precisione un parametro che nel pentagramma è assente oppure indicato in modo approssimativo, e cioè l'intensità della nota (a proposito, per ampiezza cosa intendevi? L'intensità appunto oppure l'altezza - che corrisponde in qualche modo alla frequenza?).
Tuttavia, quale rappresentazione useresti per riportarla su carta in modo che sia facilmente fruibile dall'esecutore umano? Al computer / dispositivo elettronico bastano di fatto (volendo semplificare con l'accetta) tre numeri, ma allo strumentista? Dovresti trovarne una che li riassuma in modo che chi legge sappia cosa fare a colpo d'occhio e che non sia troppo avida di spazio sul foglio emo
  • anonimo

31-07-17 17.44

@ cecchino
La notazione MIDI riporta certamente con precisione un parametro che nel pentagramma è assente oppure indicato in modo approssimativo, e cioè l'intensità della nota (a proposito, per ampiezza cosa intendevi? L'intensità appunto oppure l'altezza - che corrisponde in qualche modo alla frequenza?).
Tuttavia, quale rappresentazione useresti per riportarla su carta in modo che sia facilmente fruibile dall'esecutore umano? Al computer / dispositivo elettronico bastano di fatto (volendo semplificare con l'accetta) tre numeri, ma allo strumentista? Dovresti trovarne una che li riassuma in modo che chi legge sappia cosa fare a colpo d'occhio e che non sia troppo avida di spazio sul foglio emo
È esattamente come dici tu emo
  • maxpiano69
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31-07-17 17.51

@ cecchino
La notazione MIDI riporta certamente con precisione un parametro che nel pentagramma è assente oppure indicato in modo approssimativo, e cioè l'intensità della nota (a proposito, per ampiezza cosa intendevi? L'intensità appunto oppure l'altezza - che corrisponde in qualche modo alla frequenza?).
Tuttavia, quale rappresentazione useresti per riportarla su carta in modo che sia facilmente fruibile dall'esecutore umano? Al computer / dispositivo elettronico bastano di fatto (volendo semplificare con l'accetta) tre numeri, ma allo strumentista? Dovresti trovarne una che li riassuma in modo che chi legge sappia cosa fare a colpo d'occhio e che non sia troppo avida di spazio sul foglio emo
Infatti, anche se va detto che per la musica moderna anche il pentagramma ha i suoi limiti, che a volte si cerca di compensare con i simboli di espressione ma che a loro volta possono renderlo davvero complicato da leggere, basti pensare ad esempio a quello che si sono dovuti inventare per rappresentare le trascrizioni di assoli di chitarra elettrica come in questo esempio ...
  • vin_roma
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31-07-17 18.00

La scrittura è uno dei modi per tener memoria della creatività umana. Diciamo che il MIDI è uno dei nuovi modi di scrittura? certamente si anche se per l'uomo non è facilmente desumibile quanto la scrittura su pentagramma.

Se oggi abbiamo questo è perché ci siamo arrivati sommando, sfrondando, modificando le esperienze.

Pensare che nel '500 la musica per due strumenti che dovevano suonare insieme era presentata su fogli contigui! Dopo si è pensato di metterli rigo su rigo!

Riguardo al cinese... penso che sia più evoluto il nostro sistema basato sulla vocalizzazione accompagnata dalle consonanti, è un sistema infinito e non hai bisogno di impararlo ogni volta , anche se, tutto sommato, ha delle incongruenze.
  • michelet
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31-07-17 19.03

Il formato MIDI consente di "trasferire" una composizione, che sia una singola traccia o una completa sinfonia multitraccia, corredando i valori musicali anche delle relative dinamiche.
È, per certi versi, una forma nuova di spartito, più veloce della partitura cartacea, perché contiene tutto ciò che serve alla riproduzione di quanto il compositore aveva in testa - purché venga utilizzato il medesimo generatore sonoro o qualcosa di molto simile.
Una tra le cose più sconsigliabili è proprio utilizzare un software di notazione per "estrarre" la partitura dI un file MIDI. Oltre a far impazzire il programma, che non saprebbe come posizionare i vari segni di dinamica (ammesso ne sia capace), anche tutti i valori delle note non corrisponderebbero, perché sarebbero trascrizioni di un'esecuzione.
  • andrew1
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31-07-17 20.14

Diciamo che il MIDI è uno dei nuovi modi di scrittura? certamente si anche se per l'uomo non è facilmente desumibile quanto la scrittura su pentagramma.

Anche il midi, essendo un qualcosa che "esiste già" e perdipiù pensato per un computer, non rispecchia il mio concetto, era solo un esempio.

Comunque anche lo spartito, come avete detto, ha integrata più di una informazione, le indicazioni che ci sono nelle figure musicali potrebbero essere sostituite, per esempio, con dei colori, oppure proprio come fa il computer, un ottetto di 1 e 0 o una qualche altra base, in modo che, nel gruppo di 8, la posizione delle cifre significative da tutte le indicazioni che servono (ed anche di più di quelle che oggi sono possibili nello spartito).

Ma, come ho detto, è solo un esempio ... nel tempo libero riprenderò in mano quel libro e vediamo se mi viene in mente una nuova grammatica.