Il nuovo conservatorio

  • drmacchius
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07-12-18 14.21

Scusate la banalità della domanda, ma ho finito gli studi 13 anni fa e già ai tempi avevo abbandonato lo studio della musica da almeno 10 anni.

Ho visto che il conservatorio é stato riformato e, come in altri paesi, é stato suddiviso in corsi accademici e in corsi preaccademici.

Ho letto che per i corsi oreaccademici non ci dovrebbero essere più limiti di età.
É diventato qualcosa come il trinity college con degli esami a sillabus in cui anche da privatista si può ottenere una certificazione legale?

Io non vivo in Italia e non potrei frequentare un conservatorio nostrano, ma l’idea di accedere a degli esami la vedo un po’ come una sfida per automigliorarsi.

I livelli di idoneità a, b, c vanno presi necessariamente in successione? Si può affrontare parallelamente più corsi (es pianoforte e musica elettronica o composizione)?

C’é la gabola da qualche parte o funziona esattamente come le certificazioni trinity e quelle linguistiche ielts e Cambridge?

Sapreste consigliarmi risorse didattiche con programmi e consigli sulla preparazione?
  • anonimo
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07-12-18 14.48

@ drmacchius
Scusate la banalità della domanda, ma ho finito gli studi 13 anni fa e già ai tempi avevo abbandonato lo studio della musica da almeno 10 anni.

Ho visto che il conservatorio é stato riformato e, come in altri paesi, é stato suddiviso in corsi accademici e in corsi preaccademici.

Ho letto che per i corsi oreaccademici non ci dovrebbero essere più limiti di età.
É diventato qualcosa come il trinity college con degli esami a sillabus in cui anche da privatista si può ottenere una certificazione legale?

Io non vivo in Italia e non potrei frequentare un conservatorio nostrano, ma l’idea di accedere a degli esami la vedo un po’ come una sfida per automigliorarsi.

I livelli di idoneità a, b, c vanno presi necessariamente in successione? Si può affrontare parallelamente più corsi (es pianoforte e musica elettronica o composizione)?

C’é la gabola da qualche parte o funziona esattamente come le certificazioni trinity e quelle linguistiche ielts e Cambridge?

Sapreste consigliarmi risorse didattiche con programmi e consigli sulla preparazione?
I corsi preaccademici non hanno alcun valore legale, se non interno al conservatorio nel quale sono organizzati, al termine dei quali - se tutto va bene - hai accesso automatico al triennio accademico bypassando gli esami di ammissione.
Trinity, Abrsm e compagnia bella non sono riconosciuti da nessun conservatorio. Fondamentalmente a loro interessa "far ciccia", per cui cercano di fidelizzare i loro iscritti con i corsi preaccademici senza alcun riguardo per titoli extra.
I programmi di studio per ogni anno, dal preaccademico al biennio finale, sono sui siti di ciascun conservatorio. Puoi fare riferimento a questi per un eventuale studio da privato.
  • drmacchius
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07-12-18 15.47

@ anonimo
I corsi preaccademici non hanno alcun valore legale, se non interno al conservatorio nel quale sono organizzati, al termine dei quali - se tutto va bene - hai accesso automatico al triennio accademico bypassando gli esami di ammissione.
Trinity, Abrsm e compagnia bella non sono riconosciuti da nessun conservatorio. Fondamentalmente a loro interessa "far ciccia", per cui cercano di fidelizzare i loro iscritti con i corsi preaccademici senza alcun riguardo per titoli extra.
I programmi di studio per ogni anno, dal preaccademico al biennio finale, sono sui siti di ciascun conservatorio. Puoi fare riferimento a questi per un eventuale studio da privato.
Se non hanno valore legale vuol dire che sono solo interni ai singoli atenei e non riconosciuti dagli altri? Se sono esami solo per far ciccia e non per svolgere il compito morale della scuola pubblica di diffondere le conoscienze e permettere a chiunque il costituzionale diritto allo studio, vuol dire che non viè alcuna regolamentazione per i privatisti? il possesso del livello c non dá accesso al triennio o diritto di accedere agli esami di selezione per i corsi a numero chiuso?
I corsi pre accademici non hanno lo stesso valore che avevano il terzo, il quinto e l’ottavo anno del vecchio conservatorio?
  • anonimo
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07-12-18 15.55

drmacchius ha scritto:
Se non hanno valore legale vuol dire che sono solo interni ai singoli atenei e non riconosciuti dagli altri?

Esatto. Sono paragonabili a corsi erogati da scuole comunali.

drmacchius ha scritto:
Se sono esami solo per far ciccia e non per svolgere il compito morale della scuola pubblica di diffondere le conoscienze e permettere a chiunque il costituzionale diritto allo studio, vuol dire che non viè alcuna regolamentazione per i privatisti?


I preaccademici non sono "scuole pubbliche". Si paga anche una discreta retta annuale... Ciò non toglie il fatto che stiamo parlando di conservatori, dove l'offerta è multidisciplinare e quindi nella retta hai un pacchetto di corsi da seguire che non trovi nelle scuole civiche o comunali.
Il concetto di privatista non esiste più. Ci sono corsi di ammissione ai preaccademici e agli accademici (triennio/biennio): la frequenza dei primi non ha valore legale.

drmacchius ha scritto:
il possesso del livello c non dá accesso al triennio o diritto di accedere agli esami di selezione per i corsi a numero chiuso?


Gli esami di ammissione non sono a numero chiuso, può farli chiunque. Vale esclusivamente l'esito delle prove d'esame.

drmacchius ha scritto:
I corsi pre accademici non hanno lo stesso valore che avevano il terzo, il quinto e l’ottavo anno del vecchio conservatorio?

Come ho già scritto sopra, i corsi preaccademici non hanno alcun valore legale se non quello dei programmi di studio equiparabili ai primi 5 anni del vecchio ordinamento. Al superamento di ogni anno preaccademico ti rilasciano una certificazione formale.
  • drmacchius
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07-12-18 17.11

@ anonimo
drmacchius ha scritto:
Se non hanno valore legale vuol dire che sono solo interni ai singoli atenei e non riconosciuti dagli altri?

Esatto. Sono paragonabili a corsi erogati da scuole comunali.

drmacchius ha scritto:
Se sono esami solo per far ciccia e non per svolgere il compito morale della scuola pubblica di diffondere le conoscienze e permettere a chiunque il costituzionale diritto allo studio, vuol dire che non viè alcuna regolamentazione per i privatisti?


I preaccademici non sono "scuole pubbliche". Si paga anche una discreta retta annuale... Ciò non toglie il fatto che stiamo parlando di conservatori, dove l'offerta è multidisciplinare e quindi nella retta hai un pacchetto di corsi da seguire che non trovi nelle scuole civiche o comunali.
Il concetto di privatista non esiste più. Ci sono corsi di ammissione ai preaccademici e agli accademici (triennio/biennio): la frequenza dei primi non ha valore legale.

drmacchius ha scritto:
il possesso del livello c non dá accesso al triennio o diritto di accedere agli esami di selezione per i corsi a numero chiuso?


Gli esami di ammissione non sono a numero chiuso, può farli chiunque. Vale esclusivamente l'esito delle prove d'esame.

drmacchius ha scritto:
I corsi pre accademici non hanno lo stesso valore che avevano il terzo, il quinto e l’ottavo anno del vecchio conservatorio?

Come ho già scritto sopra, i corsi preaccademici non hanno alcun valore legale se non quello dei programmi di studio equiparabili ai primi 5 anni del vecchio ordinamento. Al superamento di ogni anno preaccademico ti rilasciano una certificazione formale.
Quindi non è concepito che si svolga il livello a e b per esempio a Milano e il livello c a Brescia?
Gli esami di ammissione ai corsi triennali hanno anche essi un programma d‘esame con obiettivi minimi il cui superamento legittima a seguire i corsi o sono selezioni a numero chiuso che selezionano solo i migliori?
  • clouseau57
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08-12-18 11.42

Mi piacerebbe conoscerlo il cristiano che ha fatto questa riforma...giusto per...
emo
  • andrew1
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08-12-18 11.59

Ma c'è un limite di età?

E perchè mai??????
  • LukeBB
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08-12-18 12.36

@ andrew1
Ma c'è un limite di età?

E perchè mai??????
Limiti di età? Ma figurati, ormai il loro scopo è far cassa, quindi prendono tutti, cani e porci compresi, anche analfabeti musicali che non sanno leggere una battuta in quarti in chiave di DO. E lo dico perché l’ho visto personalmente.

Poi fatti nostri se non partono i corsi, l’importante è incassare i 1500 euro all’anno.
  • anonimo
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08-12-18 12.57

@ drmacchius
Quindi non è concepito che si svolga il livello a e b per esempio a Milano e il livello c a Brescia?
Gli esami di ammissione ai corsi triennali hanno anche essi un programma d‘esame con obiettivi minimi il cui superamento legittima a seguire i corsi o sono selezioni a numero chiuso che selezionano solo i migliori?
Non so cosa intendi per livelli a b c.
I conservatori sono diventati come le università, laurea triennale e laurea specialistica,programmi Erasmus, etc.
Per i corsi in ambito 'classico " sono molto rigidi, anche agli esami di ammissione. Un po' meno per i corsi jazz.
Al triennio entrano quelli col punteggio più alto, solitamente i primi 10-12 in graduatoria, ma il discorso varia da conservatorio a conservatorio.
  • andrew1
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08-12-18 13.46

quindi prendono tutti, cani e porci compresi, anche analfabeti musicali che non sanno leggere una battuta in quarti in chiave di DO


Per i corsi in ambito 'classico " sono molto rigidi, anche agli esami di ammissione. Un po' meno per i corsi jazz.


Mettetevi d'accordo emoemo
  • Jerrymusic
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08-12-18 14.54

@ andrew1
quindi prendono tutti, cani e porci compresi, anche analfabeti musicali che non sanno leggere una battuta in quarti in chiave di DO


Per i corsi in ambito 'classico " sono molto rigidi, anche agli esami di ammissione. Un po' meno per i corsi jazz.


Mettetevi d'accordo emoemo
Non ci sono limiti di età. Funziona come l'Università. Il preaccademico presso struttura convenzionata con il conservatorio serve non solo per la preparazione necessaria a superare l'esame di ammissione, ma soprattutto per il riconoscimento della licenza di teoria, ritmica e percezione musicale, per accedere direttamente al triennio senza "debiti".
Attenzione che la frequenza delle materie è obbligatoria.
  • vin_roma
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08-12-18 15.25

Entrare a pianoforte "seriamente" a 18/19 anni..., esami e materie a livello universitario, frequenza...
È solo una fabbrica di insegnanti spesso incapaci, musicista lo sai e lo diventi sin da bambino, non per titoli universitari.

...teoria, ritmica e ...percezione musicale?
Non prendiamoci in giro, un anno del mio vecchio "teoria e solfeggio" ne vale otto di questi.
Si pensa ai titoli, ai concorsi, si fanno le abilitazioni per insegnante di sostegno...

Va così, hanno rovinato una delle eccellenze della tradizione italiana.

08-12-18 16.26

LukeBB ha scritto:
Limiti di età? Ma figurati

Non c'è limite di età, vero.

LukeBB ha scritto:
ormai il loro scopo è far cassa

Vero a metà. C'è comunque un numero limitato di posti. Se si presentano in 20 pianisti, non ne prendono 20, anzi, in certi anni ne prendono uno solo perchè gli studenti presenti in triennio ancora non si sono laureati, e le ore di lezione dei prof sono tipo 7 al giorno,per 2 giorni di lavoro, e fa 14 ore a settimana, quindi massimo 14 pianisti per dipartimento.

Se poi lo stesso prof deve seguire anche gli studenti di pianoforte complementare e c'è qualche strumentista che sceglie pianoforte come secondo strumento, le ore dei prof si riducono, e prendono ancora meno studenti...

Se sei totalmente a digiuno della materia per cui ti iscrivi, non ti prendono...

LukeBB ha scritto:
quindi prendono tutti

Bisogna esser precisi su questa frase e non fare disinformazione.
Conosco persone che sulla base del "prendono tutti" si sono presentati impreparati alle ammissioni e giustamente hanno avuto il benservito...

Quest'anno in un conservatorio si son presentati in 15 batteristi... non ne è stato preso nessuno.
L'anno scorso, stessa cosa.
Quando ho fatto l'esame di ammissione a Roma eravamo in 7... ne presero 2. I più giovani tra l'altro.

Il limite d'età non c'è più. Però tra un trentenne e un diciottenne, condizione in cui il trentenne suona meglio, ma il diciottenne ha potenziale, preferiscono prendere il diciottenne.

LukeBB ha scritto:
cani e porci compresi

Solitamente i cani e porci a cui ti riferisci vengono presi come dici tu per far cassa, e in condizioni particolari in cui non ci siano bravi strumentisti....

I cani e porci però non ricevono "sconti" di studio durante l'anno, e si ritrovano difatti già a mollare a metà dell'anno, dato che se, ad esempio, non sai leggere le sigle a prima vista tipo durante laboratorio di musica d'insieme, non è che i prof aspettano te per mandare avanti il corso.
La morale è che gli incompetenti che non recuperano, o restano nel conservatorio per 7 anni, o mollano già a metà del primo anno...



08-12-18 16.34

vin_roma ha scritto:
Va così, hanno rovinato una delle eccellenze della tradizione italiana

Da una parte condivido in todo ciò che dici.
Dall'altra, complice una riunione di studenti e prof fatta tempo fa, mi sono reso conto che la rovina del conservatorio odierno sarebbe arrivata lo stesso anche senza corsi assurdi o cose simili.

Noto una sorta di corruzione del sistema d'insegnamento, con Prof di dipartimento classico che invitano i propri studenti ad odiare tutto ciò che non è musica classica, con battute e messe in ridicolo della musica pop o jazz.

La conseguenza è che gli stessi studenti di classica non di rado si sentono dei "prescelti" pronti a tirar fuori veleno su tutto ciò che non è Beethoven o Chopin.

E, questi saranno i prof del futuro...Ergo, materie nuove, indirizzi nuovi o quant'altro, il futuro del conservatorio in Italia sarebbe stato pessimo comunque...
  • andrew1
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08-12-18 18.37

Mah, da qualche tempo non si può vivere con l'aria (anche se qualcuno ci riesce), e da quello che scrivete e che ho visto, sembra che il conservatorio sia più difficile di una facoltà di ingegneria o medicina, e che solo pochi eletti siano (o debbano?) essere in grado di superarlo.

Quindi mi aspetto che chi esce dal conservatorio, prenda stipendi da favola, e trovi lavoro praticamente già prima di diplomarsi, perchè è una elite.

Invece conosco parecchia gente diplomata che è costretta a vivere di espedienti, ad andare a specializzarsi all'estero, e cose del genere (perchè i pochi posti a disposizione vengono presi dai raccomandati).

E quindi chi sceglie il conservatorio, lo deve fare come seconda laurea, perchè poi, per vivere, dovrà fare altro.

Per ultimo, se per due anni in un conservatorio non è riuscito ad entrare nessun batterista, anche il conservatorio stesso dovrebbe poter vivere di sola aria.
E forse questo il motivo principale della decadenza dei conservatori.

08-12-18 23.06

andrew1 ha scritto:
sembra che il conservatorio sia più difficile di una facoltà di ingegneria o medicina


No, non lo è. Non è più difficile di una facoltà di ingegneria e medicina perchè in conservatorio, (ma specifico: dipartimento jazz), non sei un numero, ma una persona, che ha interazione giornaliera con i Maestri, che ti valutano in base al punto di partenza e vedono settimanalmente gli sforzi e la crescita che porti avanti.
Di conseguenza, l'esame si prepara quasi "insieme" all'insegnante, come fosse una conferma di ciò che si è imparato durante l'anno. Ciò può essere un vantaggio come uno svantaggio, sicuramente.

Ad ingegneria o medicina ai prof non frega un beneamato caxxo di te. Sei uno su mille, non ti conoscono e il rapporto che si instaura è "io prof, tu studente. Tu studi? Io giudico in 5 minuti se vali o meno, e non mi frega nulla da dove vieni, cosa fai, dove andrai".

In conservatorio ogni "anno" è costituito di circa 10/12 persone. Per dirti, noi siam partiti in 14 circa, e siamo arrivati all'ultimo anno in 7...

andrew1 ha scritto:
e che solo pochi eletti siano (o debbano?) essere in grado di superarlo

No, chi è cocciuto, anche se scarsino, inizia a prender 18 ovunque pur di prendersi il pezzo di carta. Quindi qualsiasi persona scarsa che però non molla e racimola votacci e umiliazioni fregandosene, alla laurea ci arriva. Anche perchè i prof, preferiscono farti laureare per avere ora e spazio libero per un nuovo arrivo...

andrew1 ha scritto:
Quindi mi aspetto che chi esce dal conservatorio, prenda stipendi da favola

Diciamo che, da quanto ne so, lo stipendio da conservatorio è tutto tranne che da favola... Ma ci si campa a quanto pare.

andrew1 ha scritto:
perchè è una elite

Parlo sempre di dipartimento jazz: Assolutamente no. Ma in graduatoria, se hai laurea e specialistica in saccoccia, un posticino in una scuola magari riesci a trovarlo.
Quindi diciamo che elite o meno, ho più possibilità di insegnare rispetto ad un mega talento.
Di fatto, alcuni nostri professori hanno perso il posto proprio perchè non avevano titoli o in graduatoria risultavano "inferiori" rispetto ad altri...

andrew1 ha scritto:
Invece conosco parecchia gente diplomata che è costretta a vivere di espedienti, ad andare a specializzarsi all'estero, e cose del genere (perchè i pochi posti a disposizione vengono presi dai raccomandati).

Vero.

andrew1 ha scritto:
E quindi chi sceglie il conservatorio, lo deve fare come seconda laurea, perchè poi, per vivere, dovrà fare altro.

Ni. Conosco gente che non appena prende il biennio conferma lavori "pendenti" per cui è richiesto il pezzo di carta, trova posto in qualche scuola,o semplicemente può partecipare a diversi concorsi e in qualche modo un posto lo trova da quanto vedo in giro.

andrew1 ha scritto:
Per ultimo, se per due anni in un conservatorio non è riuscito ad entrare nessun batterista, anche il conservatorio stesso dovrebbe poter vivere di sola aria

Diciamo che girano diverse voci su questa scelta di non ammetterne nessuno... Di fatto però, in questi anni di conservatorio non ho visto ammettere gente scarsa, o al massimo ho visto gente venir ammessa per poi venir bastonata durante l'anno con conseguente "crescita" dello studente o abbandono del conservatorio. :)

andrew1 ha scritto:
E forse questo il motivo principale della decadenza dei conservatori

Il conservatorio sta crollando perchè non c'è organizzazione, e non c'è iniziativa ne in ambito jazz ne in ambito classico.

I dipartimenti jazz sono pieni di ottimi musicisti ma con poca voglia di insegnare, e scarsa iniziativa.
Mi raccontano spesso che in quel di Roma, un noto pianista non c'è mai ad insegnare causa tour... e quelle poche lezioni che fa, durano 30 minuti... Come si può crescere o imparare resta un mistero....
  • vin_roma
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08-12-18 23.43

CoccigeSupremo ha scritto:
Ma in graduatoria, se hai laurea e specialistica in saccoccia, un posticino in una scuola magari riesci a trovarlo.
Quindi diciamo che elite o meno, ho più possibilità di insegnare rispetto ad un mega talento.

Ma chi studia medicina ambisce a fare il medico, chi fa architettura l'architetto, al limite possono trovare impieghi in attività collaterali, ma non vanno a studiare per diventare insegnanti. Invece in conservatorio oramai si studia solo per i titoli che portano all'insegnamento.
All'epoca mia i titoli artistici "veri" erano prevalenti su qualsiasi pezzo di carta e la carriera dell'insegnamento, se non in cattedre o ruoli di prestigio, era visto come un fallimento.
Erano meno diffusi i conservatori? Certamente, ma quando c'erano erano eccellenze internazionali e l'attività di classe si svolgeva come nella bottega di un prezioso artigiano e gli insegnanti, se mancavano, erano rimpiazzati, anche amichevolmente, da chi frequentava i perfezionamenti come, nel mio caso, da John Hughes (australiano) e A. Zapata (messicano) che ci torchiavano più del titolare (F. Germani) quando era in giro per il mondo.

Adesso i conservatori esistono per elargire pezzi di carta per permettere di fare gli insegnanti per istruire nuovi futuri insegnanti che a loro volta... non per fare la professione.

09-12-18 10.30

vin_roma ha scritto:
Ma chi studia medicina ambisce a fare il medico, chi fa architettura l'architetto, al limite possono trovare impieghi in attività collaterali, ma non vanno a studiare per diventare insegnanti

Perchè il medico e l'architetto una volta laureati vanno nei luoghi dove si svolge tirocinio, dove ti fanno far pratica, dove ti abilitano alle operazioni e quant'altro, e soprattutto "Esiste un luogo dove il ruolo di medico esiste,non è campato per aria, si riceve contratto, e si viene pagati regolarmente".

Quelli che non hanno intenzione di lavorare in ospedale si aprono uno studio privato e guadagnano al 60% in nero... Il musicista non può offrire una cosa simile, o al massimo, con youtube et similia, ha trovato il modo di farlo: Suoni a casa, registri le tue cose e cerchi di venderle al mondo che ti ascolta attraverso i diversi canali di distribuzione.

Se i guadagni non sono abbastanza per il medico privato, si mette a far concorsi per ottenere il posto statale: Il suo è un lavoro "riconosciuto", e puoi accedere al mondo del lavoro se ha una laurea.
Il musicista fa lo stesso: Prova concorsi, ma se non vanno, e il canale internet (Che non è assolutamente l'equivalente di uno studio privato di medico, perchè io che non ho laurea in medicina, lo studio privato non lo posso aprire... io ho concorrenza sleale, il medico no) non genera guadagni, l'unica struttura che al momento richiede titolo e ti garantisce un guadagno per svolgere "collateralmente" il tuo lavoro è il conservatorio, e dunque l'insegnamento.

vin_roma ha scritto:
Invece in conservatorio oramai si studia solo per i titoli che portano all'insegnamento.

Se togli anche quella possibilità, come stava succedendo, costringi tutti i musicisti ad emigrare.
Ovunque ti giri vedi conservatori dove insegnano pezzi grossi (mi viene in mente Rea) che contemporaneamente fanno tour e masterclass... Hanno saturato pure il mercato del lavoro dell'insegnamento...
Dove li metti oggi, in Italia, sti giovani ventenni laureati nel proprio strumento, senza prospettive lavorative e pensionistiche ma con un po di talento musicale? Li vuoi per forza fuori dall'Italia? Mica possono permetterselo tutti...

Per adesso, se non fosse passata la riforma che richiede la laurea per insegnare, tutti i posti di lavoro nei conservatori e nelle scuole, verrebbero occupate dai fenomeni che, e qui andrebbe chiesto ,ma la risposta la immagino già, "Tu pezzo grosso che fai tour, tu che fai masterclass, tu che fai dischi... pure il posto di insegnante al conservatorio devi venire ad occupare?".
Specifico, io ho avuto l'enorme piacere di studiare batteria complementare con Gatto, una persona diretta ma vera, entusiasta dell'impegno altrui, ma è ovvio che mi chiedo: E dunque se uno come Gatto deve insegnare in un conservatorio, e per come suona dovrebbe far ben altro... che speranze ho io, 20/30 enne di talento infinitamente inferiore, di sfondare nel mondo della musica? Come campo intanto?

vin_roma ha scritto:
All'epoca mia i titoli artistici "veri" erano prevalenti su qualsiasi pezzo di carta e la carriera dell'insegnamento, se non in cattedre o ruoli di prestigio, era visto come un fallimento.

Altri tempi. Oggi il mercato è saturo di musica. Per farsi sentire ci si scontra contro tv, radio, internet.
I primi 2 generano idoli di 20 anni con musica semplice e non si degnano minimamente di "rischiare" di andare oltre il mainstream.
Il terzo da modo a chiunque con tempo e soldi di pubblicizzarsi anche con mezzi scorretti (chitarriste con poppe in vista che strimpellano hendrix vs chitarrista che suona un arrangiamento di joe pass...secondo te chi la spunta in termini di visibilità e dunque contratti e lavoro come "musicista"?

  • andrew1
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09-12-18 10.38

Appunto, studiare tanti anni per andare ad insegnare, a 1.300 - 1500€/mese, magari lontano da casa??

Di andare ad insegnare è capitato e capita anche a me, ma è una attività collaterale alla mia professione.
Magari ci andrò full time qualche anno prima di andare in pensione, quando, però, oltre alla teoria potrò portare parecchia esperienza.

Se oggi i conservatori sono dei diplomifici, il motivo è quello che ho scritto: i talenti sanno che se non hanno raccomandazioni, il campo della musica non fa per loro, e non studiano fino a 25 anni per rischiare di andare ad insegnare a 1.300€/mese, fanno altre facoltà, tanto se han talento, riescono ad emergere lo stesso e il diploma di conservatorio non gli serve a nulla.
Io conosco una brava arpista, che tiene concerti a livello internazionale, due bravissimi pianisti, entrambi emigrati in svizzera, dove sono stati assunti subito in due conservatori locali, mentre qui di diventare docenti di conservatorio (dove si guadagna qualche cosa di più), nemmeno a parlarne.
Un altro mio amico voleva fare il direttore d'orchestra, qui nemmeno considerato, è andato a Vienna, ed ha trovato quel lavoro già nel primo mese.

Potrebbe essere perchè all'estero sono meno bravi dei nostri diplomati, e quindi i nostri eccellono, non sò, ma quella è la realtà.

Piuttosto, io ero andato ad informarmi in conservatorio perchè volevo partecipare a delle lezioni di varie discipline, come uditore (lavorando, non posso di certo permettermi la frequenza, altra stupidaggine madornale che ha portato al declino tutte le facoltà che l'han adottata).
Ebbene ... ho trovato solo gente che mi guardava con occhi stralunati.

Ma perchè?

Nelle altre facoltà, le lezioni (e gli esami) sono pubblici, uno và lì, ascolta, e se ne và.
Una mia amica, in questo modo, si è appassionata al punto che ora è ingengere.

Fammi pagare un tot, ma fammi accedere.
Oppure è tutto fatto in modo che uno vada da un maestro privato? Ovviamnte, rigorosamente in nero.

09-12-18 10.40

vin_roma ha scritto:
Adesso i conservatori esistono per elargire pezzi di carta per permettere di fare gli insegnanti per istruire nuovi futuri insegnanti che a loro volta... non per fare la professione.

Perchè al momento, la professione del musicista, quello dei palchi, quello col contratto, quello che viene chiamato Maestro e non "ragazzo che suona", quello che non riceve la domanda "Quanta gente porti", quello che viene pagato 100 000 lire a sera, quello che puoi aspirare ad aprire il concerto di Ray Charles al sombrero di Sperlonga o a Chet Baker a Latina, quello che non deve scontrarsi con dj e Karaoke per il prezzo al ribasso... non c'è. Non c'è qui in Italia, e da come mi raccontano amici oltreoceano comincia a non esserci neanche più nella grande New York...

Mettiamola cosi, curiosità mia: Vin, rinasci nel 1990. Ti laurei nel 2005 in pianoforte classico, qualche anno lo spendi a perfezionarti tra masterclass ed erasmus in stile pop/jazz/funk.
Mettiamo che tutto questo percorso ti porta al 2008, 10 anni fa, situazione già critica...
Da quel punto in poi, non avendo un lavoro fisso, e sapendo che il mercato ormai è fatto, già dai primi anni 2000, di xfactor, amici, the voice, e l'idolo musicale di internet è rappresentato da Baby K, J-ax , Fedez, Rovazzi... I canali musicali vedono ragazze poppute, scarse e strimpellanti ottenere successo e seguito...

A quel punto tu, giovane talentuoso con 0 euro in tasca e in un paese allo sbando, cosa fai?Cosa pianifichi? Dove vai? E intendo cosa fai, avendo l'intenzione di voler restare in Italia, perchè se mettiamo il mondo del musicista fuori dall'Italia, il discorso che ho fatto non regge. Io mi riferisco a chi vuol rimanere in Italia :)

Mera curiosità.

Specifico, io comprendo benissimo il tuo punto di vista, solo che oggi il tuo discorso mi sembra un po "utopico", perchè se davvero Rea o chi per lui, hanno bisogno del posto fisso in un conservatorio che cade a pezzi ( Perchè quello di Roma cade a pezzi), io una domanda sul perchè i giovani non puntano tanto a diventare musicisti, quanto "insegnanti che campano di insegnamento mentre sperano di rilasciare qualche album, che non si sa mai..." me la farei...