06-02-20 07.31
Riprendo qui il discorso di Schoenberg sulle regioni tonali.
Ogni tonalità ha diverse regioni tonali con relativa cadenza, esempi in C:
1) Tonica I e IIIm (G7-C/B7-Em)
2) Relativo minore VIm (E7-Amin)
3) Sottodominante IV e IIm (C7-F/A7-Dm)
4) Dominante V e VIIdim (D7-G/F#7-Bdim)
Nota bene: questi movimenti non sono modulazioni finché non si affermano in maniera compiuta come nuovi centri tonali, se invece vengono toccati per qualche battuta ma si torna al C, non vanno considerati modulazioni ma “esplorazioni” di diverse regioni tonali nell’ambito della medesima tonalità.
Ricordiamoci anche che:
1) il cambio di modo sul IV è sempre valido (F-Fm)
2) ogni cadenza può essere completata col IIm (C7-F diventa Gm-C7-F)
3) La sostituzione del tritono (Db7 al posto di G7) permette di far entrare il cromatismo all’interno della tonalità.
4) Ovviamente anche una cadenza col tritono può essere completata con la IIm (C7-F diventa Gb7-F che diventa Dbm-Gb7-F7)
5) Poi ci sono le varie seste alterate e gli accordi di settima diminuita enarmonici.
E tutto questo senza minimamente abbandonare il centro tonale, semplicemente creando “tensioni armoniche” via via più spinte che hanno il loro senso proprio perché stanno all’interno del centro tonale scelto.
La modulazione è un’altra cosa, è quando tutto l’impianto si muove verso un altro centro tonale e vi resta.