libro scale improvvisate

  • elkikko
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07-03-18 21.17

@ vin_roma
Se un po' prima ti si era capito ...con questa affermazione hai rovinato tutto! È come se uno dicesse: _ _ prl sl cn l cnsnnt, l vcl nn l _s_!
Cerco libri simili a "Patterns for Jazz". Ti è piu chiaro?

esempio
  • simondrake
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07-03-18 21.55

@ elkikko
Cerco libri simili a "Patterns for Jazz". Ti è piu chiaro?

esempio
Per un incapace come me questi patterns sembrano interessanti e facili da leggere.
  • vin_roma
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08-03-18 01.04

Io volevo essere simpatico, forse non hai compreso "tra le righe" quella frase criptica che in fondo nascondeva "parlo solo con le consonanti, le vocali non le uso!". In fondo volevo mettere il punto sull'ingenua singolarità della tua domanda che fa presumere che non sai che una scala, anche se scritta dal basso verso l'alto, può essere suonata anche nell'altro verso e quindi va bene qualsiasi direzione ti si proponga.
Senza che te la prendi, scale solo discendenti è un'ovvietà che fa sorridere al pari dell'aver chiesto in un negozio di calzature: "vorrei un paio di scarpe da mettere ai piedi!" emo

Comunque più che leggere delle scale prestampate potresti cercare di capirne il principio che le crea che non è affatto difficile da imparare e ti libera la mente e la fantasia.
  • clouseau57
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08-03-18 11.37

elkikko ha scritto:
Mi bastano solo dei pattern di scale discendenti già pronti: anzi dei pattern discendenti (non scale). Qualcosa di già pronto...

Te la faccio semplice.
L'improvvisazione non nasce per caso , ha bisogno di una solida base di studi.Oltre a sviluppare l'agilita' e l'indipendenza delle mani e delle dita le scale seguono un fraseggio canonizzato e applicato , se cosi' vogliamo chiamarla , con un po' di fantasia sulla struttura modale del pezzo.
In effetti la struttura armonica del pezzo e' la base su cui andremo a costruire la nostra " improvvisazione "
Quindi , studiati ( e' fondamentale non solo nell'improvvisazione )
Tutte le scale maggiori ascendenti e discendenti con le relative minori , poi approccia le diminuite e le semidiminuite , le pentatoniche , scala blues etc...
Per cominciare prendi un libro che si chiama per l'appunto " Le scale ( per lo studio del pianoforte ) " di Finizio , per iniziare andra' benissimo come " pattern for Jazz " in tutte le varie edizioni potrebbe essserti d'aiuto.Personalmente preferirei un buon ascolto giornaliero che reputo molto piu' utile , come suggeriva giustamente Cyrano emo
Non conosco le tue conoscenze musicali ma se ne sei totalmente a digiuno qualcosa dovrai pur iniziare a studiare , sarebbe altrimenti come portare l'auto senza patente , prima o poi becchi una multa o causi un disastro...emo
Per qualsiasi altra indicazione i forumers sono sempre pronti ad aiutare purche' di tuo esista la volonta di apprendere emo
PS: L'unica cosa che personalmente utilizzo' di gia' pronto sono i sughi al pomodoro ma in genere cucino da me le pietanze selezionando gli ingredienti con molta cura , altrimenti realizzerei delle " papocchie " indicibili emo
  • elkikko
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08-03-18 12.58

@ clouseau57
elkikko ha scritto:
Mi bastano solo dei pattern di scale discendenti già pronti: anzi dei pattern discendenti (non scale). Qualcosa di già pronto...

Te la faccio semplice.
L'improvvisazione non nasce per caso , ha bisogno di una solida base di studi.Oltre a sviluppare l'agilita' e l'indipendenza delle mani e delle dita le scale seguono un fraseggio canonizzato e applicato , se cosi' vogliamo chiamarla , con un po' di fantasia sulla struttura modale del pezzo.
In effetti la struttura armonica del pezzo e' la base su cui andremo a costruire la nostra " improvvisazione "
Quindi , studiati ( e' fondamentale non solo nell'improvvisazione )
Tutte le scale maggiori ascendenti e discendenti con le relative minori , poi approccia le diminuite e le semidiminuite , le pentatoniche , scala blues etc...
Per cominciare prendi un libro che si chiama per l'appunto " Le scale ( per lo studio del pianoforte ) " di Finizio , per iniziare andra' benissimo come " pattern for Jazz " in tutte le varie edizioni potrebbe essserti d'aiuto.Personalmente preferirei un buon ascolto giornaliero che reputo molto piu' utile , come suggeriva giustamente Cyrano emo
Non conosco le tue conoscenze musicali ma se ne sei totalmente a digiuno qualcosa dovrai pur iniziare a studiare , sarebbe altrimenti come portare l'auto senza patente , prima o poi becchi una multa o causi un disastro...emo
Per qualsiasi altra indicazione i forumers sono sempre pronti ad aiutare purche' di tuo esista la volonta di apprendere emo
PS: L'unica cosa che personalmente utilizzo' di gia' pronto sono i sughi al pomodoro ma in genere cucino da me le pietanze selezionando gli ingredienti con molta cura , altrimenti realizzerei delle " papocchie " indicibili emo
Grazie per le risposte ricche e complete di consigli!
Attualmente non ho intenzione di diventare un mago nè di jazz nè di improvvisazione.
Ho intenzione solo di suonicchiare a orecchio (motivetti miei molto banali) e di aggiungere ogni tanto qualche pattern di scala già fatta.
Il libro più valido che mi avete consigliato per quello che mi interessa è "pattern for Jazz"; ne a vete altri che non siano per forza jazz?
  • paolo_b3
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08-03-18 13.29

@ elkikko
Grazie per le risposte ricche e complete di consigli!
Attualmente non ho intenzione di diventare un mago nè di jazz nè di improvvisazione.
Ho intenzione solo di suonicchiare a orecchio (motivetti miei molto banali) e di aggiungere ogni tanto qualche pattern di scala già fatta.
Il libro più valido che mi avete consigliato per quello che mi interessa è "pattern for Jazz"; ne a vete altri che non siano per forza jazz?
Dato che nell'altro post si parla di elezioni, esprimo il mio voto: evita di studiare le scale e muoviti direttamente "ad orecchio". Il tempo che impieghi a studiare sulla tastiera equivale grosso modo quello che impieghi a leggere il manuale e parti già più "slegato" (intendo non legato alla teoria). L'orecchio rende liberi più della verità (e ovviamente del lavoro) emo
  • anonimo

08-03-18 13.42

@ clouseau57
elkikko ha scritto:
Mi bastano solo dei pattern di scale discendenti già pronti: anzi dei pattern discendenti (non scale). Qualcosa di già pronto...

Te la faccio semplice.
L'improvvisazione non nasce per caso , ha bisogno di una solida base di studi.Oltre a sviluppare l'agilita' e l'indipendenza delle mani e delle dita le scale seguono un fraseggio canonizzato e applicato , se cosi' vogliamo chiamarla , con un po' di fantasia sulla struttura modale del pezzo.
In effetti la struttura armonica del pezzo e' la base su cui andremo a costruire la nostra " improvvisazione "
Quindi , studiati ( e' fondamentale non solo nell'improvvisazione )
Tutte le scale maggiori ascendenti e discendenti con le relative minori , poi approccia le diminuite e le semidiminuite , le pentatoniche , scala blues etc...
Per cominciare prendi un libro che si chiama per l'appunto " Le scale ( per lo studio del pianoforte ) " di Finizio , per iniziare andra' benissimo come " pattern for Jazz " in tutte le varie edizioni potrebbe essserti d'aiuto.Personalmente preferirei un buon ascolto giornaliero che reputo molto piu' utile , come suggeriva giustamente Cyrano emo
Non conosco le tue conoscenze musicali ma se ne sei totalmente a digiuno qualcosa dovrai pur iniziare a studiare , sarebbe altrimenti come portare l'auto senza patente , prima o poi becchi una multa o causi un disastro...emo
Per qualsiasi altra indicazione i forumers sono sempre pronti ad aiutare purche' di tuo esista la volonta di apprendere emo
PS: L'unica cosa che personalmente utilizzo' di gia' pronto sono i sughi al pomodoro ma in genere cucino da me le pietanze selezionando gli ingredienti con molta cura , altrimenti realizzerei delle " papocchie " indicibili emo
un commento sintetico: no, non è così

Commento articolato

Le scale con l'improvvisazione non c'entrano quasi nulla

Anche nell'approccio modale ciò che conta non sono "le scale" ma gli incisi musicali, estratti dal materiale modale ed organizzati secondo il principio della ripetizione e variazione

A maggior ragione, nell'improvvisazione mainstream le scale non c'entrano nulla di nulla e poi ancora nulla: ciò che conta sono le regioni armoniche e gli accordi, organizzati secondo il principio di incisi basati su tensione e risoluzione

Dimenticale

Obliale

Rimuovile

Scale? Cosa sono le scale?

emo
  • anonimo

08-03-18 13.43

@ elkikko
Grazie per le risposte ricche e complete di consigli!
Attualmente non ho intenzione di diventare un mago nè di jazz nè di improvvisazione.
Ho intenzione solo di suonicchiare a orecchio (motivetti miei molto banali) e di aggiungere ogni tanto qualche pattern di scala già fatta.
Il libro più valido che mi avete consigliato per quello che mi interessa è "pattern for Jazz"; ne a vete altri che non siano per forza jazz?
Patterns for jazz va bene per accendere il fuoco del camino

se vuoi un libro, compra "the jazz piano book" di levine
  • paolo_b3
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08-03-18 14.10

@ anonimo
Patterns for jazz va bene per accendere il fuoco del camino

se vuoi un libro, compra "the jazz piano book" di levine
Maestro, Le faccio presente che Eikiko non ha espresso l'intenzione di imparare la tecnica d'improvvisazione. Vuole conoscere qualche artefizio per abbellire i brani che esegue, paragonerei il suo intento a quello chitarristico che si definisce (o definiva) "svisata", se ho ben capito. emo
  • anonimo

08-03-18 14.12

@ paolo_b3
Maestro, Le faccio presente che Eikiko non ha espresso l'intenzione di imparare la tecnica d'improvvisazione. Vuole conoscere qualche artefizio per abbellire i brani che esegue, paragonerei il suo intento a quello chitarristico che si definisce (o definiva) "svisata", se ho ben capito. emo
si, vorrebbe qualche "volèe"

ascoltare clayderman ed art tatum
  • Arci66
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08-03-18 14.13

@ anonimo
Patterns for jazz va bene per accendere il fuoco del camino

se vuoi un libro, compra "the jazz piano book" di levine
Maestro, dalla nuova foto mi ricordi il Comandate Ed Straker, hai una macchina rosa?emo
Patterns for Jazz era uno dei pochi testi che girava piu di 30 anni fa nelle scuole di Jazz, sinceramente a me il maestro di piano non me lo consiglio nemmeno, mi faceva il quaderno e per l'armonia mi rimandava al testo che scrisse Nino de Rose Tecnica dell'improvvisazione Jazzistica.
Il testo di Levine concordo che è il migliore.

Qualcosa che eventualmente più utile delle scale ai fini dell'improvisazione, da usare come "cibo da micronde" sono i "licks", una lunga lista di frasi musicale fatte che assai spesso sentiamo. (Speriamo che il maestro non si incazza per questo suggerimentoemo)
Però anche essi non rappresenterebbero la struttura della personale improvvisazione, ma possono essere utili per "riempire o collegare" lo scheletro dell'assolo che andrebbe più concepito come una personale composizione. Altrimenti si rischia di buttare li tante note senza senso.
Eseguire le scale è molto utile per la tecnica ma nel contesto di una improvvisazione i frammenti di scale, o a volta complete, sono utili per collegare le note principali del solo.
Come se le note principali fossero dei piani di un palazzo e le scale fanno le scale ossia collegano i piani.
Altra cosa fondamentale nell'improvvisazione è la "divisione" ossia come si dividono il tempo note e pause per poter realizzare un fraseggio consono o originale nel contesto musicale specifico.
  • maxpiano69
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08-03-18 14.15

@ elkikko
Grazie per le risposte ricche e complete di consigli!
Attualmente non ho intenzione di diventare un mago nè di jazz nè di improvvisazione.
Ho intenzione solo di suonicchiare a orecchio (motivetti miei molto banali) e di aggiungere ogni tanto qualche pattern di scala già fatta.
Il libro più valido che mi avete consigliato per quello che mi interessa è "pattern for Jazz"; ne a vete altri che non siano per forza jazz?
Te lo dico per l'ultima volta: te lo ho sconsigliato, non consigliato! emo
Se insisti vado ad editare il post emo

@Cyrano: se non lo butto nel camino é perché... non ho un camino emo (e perché ricordare la storia, anche quella degli errori, é comunque salutare) emo
  • elkikko
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08-03-18 16.47

@ paolo_b3
Maestro, Le faccio presente che Eikiko non ha espresso l'intenzione di imparare la tecnica d'improvvisazione. Vuole conoscere qualche artefizio per abbellire i brani che esegue, paragonerei il suo intento a quello chitarristico che si definisce (o definiva) "svisata", se ho ben capito. emo
Esattamente! Svisate per pianoforte è il termine più giusto
  • anonimo

08-03-18 17.08

@ elkikko
Esattamente! Svisate per pianoforte è il termine più giusto
Allora mi spiace non posso essere d'aiuto...non so svisare
  • Pianolaio
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  • Loc: Milano
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08-03-18 18.18

paolo_b3 ha scritto:
Maestro, Le faccio presente che Eikiko non ha espresso l'intenzione di imparare la tecnica d'improvvisazione. Vuole conoscere qualche artefizio per abbellire i brani che esegue, paragonerei il suo intento a quello chitarristico che si definisce (o definiva) "svisata", se ho ben capito.

Penso anche io che sia interessato più che altro a quelle "Scale" o appunto "Pattern" di passaggio fra un Accordo e l'altro.
Come per esempio, fra i più classici nel "Pianoforte Pop", discendere con l'Accordo stesso e il suo Primo Rivolto e suonando, in terzine solitamente ma può dipendere dal brano, le appoggiature sulla Nona e sulla Sesta emo
Molto usate sono anche le Scale cromatiche discendenti

Cose tipo i primi 8 secondi di questo Video, che non riguardano nello specifico quanto ho scritto sopra, ma che penso siano quelle che interessano a elkikko, se ho capito bene la richiesta...
Insomma qualcosa ad effetto che faccia dire agli Spettatori: WOW!!! emo

Il consiglio migliore è, anche secondo me, quello di ascoltare i fraseggi che più ti piacciono e cercare di trascriverli, oppure, anche rallentando il brano, impararli suonandoli ad orecchio
  • paolo_b3
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08-03-18 18.37

@ Pianolaio
paolo_b3 ha scritto:
Maestro, Le faccio presente che Eikiko non ha espresso l'intenzione di imparare la tecnica d'improvvisazione. Vuole conoscere qualche artefizio per abbellire i brani che esegue, paragonerei il suo intento a quello chitarristico che si definisce (o definiva) "svisata", se ho ben capito.

Penso anche io che sia interessato più che altro a quelle "Scale" o appunto "Pattern" di passaggio fra un Accordo e l'altro.
Come per esempio, fra i più classici nel "Pianoforte Pop", discendere con l'Accordo stesso e il suo Primo Rivolto e suonando, in terzine solitamente ma può dipendere dal brano, le appoggiature sulla Nona e sulla Sesta emo
Molto usate sono anche le Scale cromatiche discendenti

Cose tipo i primi 8 secondi di questo Video, che non riguardano nello specifico quanto ho scritto sopra, ma che penso siano quelle che interessano a elkikko, se ho capito bene la richiesta...
Insomma qualcosa ad effetto che faccia dire agli Spettatori: WOW!!! emo

Il consiglio migliore è, anche secondo me, quello di ascoltare i fraseggi che più ti piacciono e cercare di trascriverli, oppure, anche rallentando il brano, impararli suonandoli ad orecchio
Ecco, bravo Pianolaio, rallentare e trascrivere, o replicare, è a mio modesto parere, una delle pratiche più formative che esistano per imparare autodidatticamente. Pare, dico pare, che lo facesse anche Pastorius coi dischi Frank Sinatra ed altri mostri sacri del periodo.
  • elkikko
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  • Risp: 473
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08-03-18 19.18

@ Pianolaio
paolo_b3 ha scritto:
Maestro, Le faccio presente che Eikiko non ha espresso l'intenzione di imparare la tecnica d'improvvisazione. Vuole conoscere qualche artefizio per abbellire i brani che esegue, paragonerei il suo intento a quello chitarristico che si definisce (o definiva) "svisata", se ho ben capito.

Penso anche io che sia interessato più che altro a quelle "Scale" o appunto "Pattern" di passaggio fra un Accordo e l'altro.
Come per esempio, fra i più classici nel "Pianoforte Pop", discendere con l'Accordo stesso e il suo Primo Rivolto e suonando, in terzine solitamente ma può dipendere dal brano, le appoggiature sulla Nona e sulla Sesta emo
Molto usate sono anche le Scale cromatiche discendenti

Cose tipo i primi 8 secondi di questo Video, che non riguardano nello specifico quanto ho scritto sopra, ma che penso siano quelle che interessano a elkikko, se ho capito bene la richiesta...
Insomma qualcosa ad effetto che faccia dire agli Spettatori: WOW!!! emo

Il consiglio migliore è, anche secondo me, quello di ascoltare i fraseggi che più ti piacciono e cercare di trascriverli, oppure, anche rallentando il brano, impararli suonandoli ad orecchio
Hai fatto centro!
Non esistono raccolte? Son proprio cose personali!!
  • clouseau57
  • Membro: Supporter
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08-03-18 19.57

Posseggo sia la funzione di levine ( In italiano ) che quella di Nino de Rose ( Piano Jazz ).
Per carita' complete ognuna a proprio modo , ma sono sempre dell'idea che una base di conoscenza delle scale rimanga utile.
La " svisata " termene per lo più' utilizzato dai chitarristi ed ormai desueto rende , se ho capito bene , l'idea di coso voglia ottenere EikiKKO.
Cercare degli abbellimenti durante le esecuzioni tali da renderle più' " appetibili " al complesso strumentale e al pubblico.
Rimango della mia idea , Studia le scale e sopratutto
ASCOLTA moltissimo i pezzi dai quali puoi trarre spunto per piccole frasi pianistiche di abbellimento.

Uno fra tanti.....;-)
  • Pianolaio
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09-03-18 09.23

elkikko ha scritto:
Hai fatto centro!
Non esistono raccolte? Son proprio cose personali!!

Non lo so sinceramente. Non credo...
La scuola più importante è ascoltare più Musica possibile inerente al genere. Nel tuo caso fai riferimento ai Musicisti famosi per le loro canzoni accompagnati dal Pianoforte.
Penso a Elton John per esempio.
Comunque a volte si arpeggia velocemente l'Accordo principale oppure lo si arricchisce con la Nona come ti dicevo, che penso sia il più classico degli abbellimenti. Usa i Rivolti e la Sesta magari sul primo Rivolto, o la Quarta in certi casi, magari sul secondo. Non basarti solo sull'Accordo semplice.
Non c'è una regola definita, conta soprattutto il gusto.
Usa la Scala cromatica ascendente o discendente, che non è complicatissima ma il risultato è una cascata di note di buon effetto emo
O semplicemente suona l'Accordo più marcatamente variando la ritmica...
Non sempre servono grandi quantità di note, anzi!
A volte non si suona neanche l'accordo interamente, e magari un Do maggiore può essere suonato con basso di Do alla sinistra e soltanto Re e Sol, alla destra. Senza la Terza.
Il risultato è un Do9 ma un po' meno scontato forse.
Oppure prova a mettere il Do alla sinistra e arpeggia velocemente Do Fa Sol e il Do all'ottava superoriore. Sempre senza la Terza. Quindi senza il Mi in questo caso.
Poi va tutto inserito nel giusto contesto.
Dipende anche se sei solo al Piano o se hai un bassista/contrabbassista, non c'è una regola teorica precisa.
Ci sono cose che sono semplicemente diventate standard perchè piacciono emo
Ascolta bene i Musicisti di riferimento e cerca di rifare i loro passaggi il più possibile fino a personalizzarli emo
  • MiLord
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  • Thanks: 130  

10-03-18 18.53

Molto interessante!
Mi mi piace molto questa frase
Pianolaio ha scritto:
Non sempre servono grandi quantità di note, anzi!

emoemoemo