17-09-18 13.03
@ anonimo
Qualcuno scrisse che chi non si adegua e' segno che sta invecchiando. E per quanto mi impegni ad accettare alcuni cambiamenti sociali, altri non riescono proprio ad andarmi giu'... Fra di essi, sono stato direttamente partecipe di un episodio, credo significativo dei tempi in cui viviamo.
Nello specifico: devo ritenere normale che nel 2018, agli esami di ammissione di un conservatorio, il 95% dei candidati siano tutti interessati a corsi jazz? E trovate altrettanto normale che tali candidati siano stati tutti ammessi al triennio nonostante, ad eccezione di un paio di loro, nessuno avesse mai fatto teoria e solfeggio in vita sua?.... E da un punto di vista sociologico, premesso che ogni individuo e' liberissimo di fare cio' che vuole della propria vita, trovate "coerente" che ragazze strafighe che frequentano il conservatorio, nel contempo partecipino a concorsi di bellezza?
Nessun intento polemico o provocatorio. Vorrei sapere soltanto cosa ne pensate, perche' mi trovo veramente in confusione. Probabilmente sono rimasto a un'epoca, neanche tanto distante, in cui tutto girava diversamente... come e' successo per Windows XP, forse sono finiti anche per me gli aggiornamenti.
Come saprete, commento sempre in punta di piedi e ciò che affermo è sempre parziale, poiché dettato dall'esperienza, per definizione "soggettiva". Ma ho letto alcune inesattezze, in merito agli ordinamenti dei conservatori, e forse vale la pena chiarirle.
Quello dei Dipartimenti Jazz forieri di gente "ignorante" musicalmente parlando, è un pregiudizio tipico di chi non conosce gli Ordinamenti dei Conservatori.
1. Non esistono Corsi di Base in Jazz o Popular Music, giocoforza sarà oggetto di precedenti studi, esperienze musicali, frequenza di Accademie, lezioni private etc. Intanto, per chi non avesse basi solide dal punto di vista "teorico", è previsto il cosiddetto "periodo di debito", cioé un biennio in cui l'aspirante dovrà affrontare materie facenti parte del "Corso di Base", che possiamo riconoscere come quelle del vecchio diploma di Teoria e Solfeggio (oggi Teoria, Ritmica e Percezione Musicale). Se non si supera questo biennio, non si passa al Triennio Accademico (Io, ad esempio, provenivo dagli studi classici e avevo già i titoli per accedere).
2. Le finalità dei Dipartimenti Jazz e Popular Music sono quelle della teorizzazione, concettualizzazione e studio della musica contemporanea, non meno meritevole di approfondimento rispetto a quella cosiddetta "colta" (definizione che odio...). Sono semplicemente due mondi diversi, che a volte si incontrano, dando origine a delle belle situazioni musicali, ma ciascuna con le proprie peculiarità. Altrimenti rischieremmo di perdere il patrimonio musicale (che piaccia o no) dei nostri giorni, che tra 40 o 50 anni diventerà a sua volta cultura da studiare ed apprendere per le future generazioni, come è stato per Bach, Beethoven etc.
3. Il Jazz, il Rock, il Pop etc. hanno una loro collocazione anche nel mercato della musica, anzi, vende molto di più della musica classica. Ora, la percentuale di chi ascolta e compra musica classica è calante, c'è sempre meno interesse, i compositori moderni si accostano sempre più a contaminazioni... Bisogna evolversi, andare avanti, stare a passo con i tempi, senza perdere la propria identità culturale, che viene dal passato.
4. Il fatto che il jazzista non sia un finissimo lettore a prima vista della partitura, è accettato anche negli ambienti più intransigenti. Sono altri i canoni sui quali si punta: capacità di improvvisazione, interazione in formazioni di varia tipologia, capacità di arrangiamento, di armonizzazione. Semplicemente, bisogna che sviluppi competenze "diverse" rispetto a quelle di un musicista classico. Nulla di così terribile o indegno.
5. Oggi le ragazze e i ragazzi sono molto diversi dai tempi nostri. Hanno canoni culturali diversi e lo dobbiamo accettare. Quando mi muovo nei corridoi del Conservatorio (quando il lavoro me lo permette...) mi rendo conto di quanto siano diversi di quando andavo all'Università... Ciò che allora ci rendeva pienamente inseriti nel contesto sociale era studiare e andare avanti il meglio possibile, il fatto puramente estetico non aveva l'importanza che ha adesso. Quindi, se le mie colleghe, oltre che suonare bene uno strumento o cantare altrettanto bene, partecipano anche alle gare di bellezza tipo Miss Italia, che problema c'è? E' come se i miei colleghi del Foro (sono un avvocato) ritenessero disdicevole che io vada a suonare in giro nei locali e nelle piazze...