Esecuzione filologica delle invenzioni a due voci

17-05-21 17.53

@ drmacchius
Grazie. Scusa la pedanteria. Se ho capito bene alla fine è solo questione di convenzioni speculazioni, ma di fatto non lo sa nessuno la velocità a cui originariamente venivano suonate
io credo che l'interpretazione è già 'insita' nella composizione stessa (compresa la velocità), solo che ci vuole un grande intuito musicale per saperne cogliere ogni aspetto specifico...
ecco perché ritengo non grandi molti pianisti che, invece, sono ritenuti tali e che interpretano in modo sconsiderato tanti brani classici (soprattutto il grande Bach)...
  • drmacchius
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05-06-21 10.00

@ igiardinidimarzo
io credo che l'interpretazione è già 'insita' nella composizione stessa (compresa la velocità), solo che ci vuole un grande intuito musicale per saperne cogliere ogni aspetto specifico...
ecco perché ritengo non grandi molti pianisti che, invece, sono ritenuti tali e che interpretano in modo sconsiderato tanti brani classici (soprattutto il grande Bach)...
È corretto suonare Bach così o sta solo dando spettacolo!?

https://youtu.be/mFKbmBPaeus
  • Asterix
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05-06-21 11.14

@ drmacchius
È corretto suonare Bach così o sta solo dando spettacolo!?

https://youtu.be/mFKbmBPaeus
Ti riferisci alla Lisitsa? A me non piace.
Che poi anche una "esecuzione filologica" al pianoforte non é possibile...
É comunque una "trascrizione".
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05-06-21 11.44

@ Asterix
Ti riferisci alla Lisitsa? A me non piace.
Che poi anche una "esecuzione filologica" al pianoforte non é possibile...
É comunque una "trascrizione".
Ovviamente è tutto una trascrizione, la domanda che mi pongo è se fosse nelle intenzioni dell‘autore che quei pezzi venissero suonati come basi midi accelerate
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05-06-21 12.20

filigroove ha scritto:
Mi sa che devi chiedere a Bach...

STANDING OVATION!!!!
Thanks multiplo!
  • d_phatt
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05-06-21 16.16

@ drmacchius
Ovviamente è tutto una trascrizione, la domanda che mi pongo è se fosse nelle intenzioni dell‘autore che quei pezzi venissero suonati come basi midi accelerate
Il problema è che le intenzioni che aveva Bach sull'esecuzione di un brano sono morte con lui, di lui abbiamo poco o nulla di diretto se non i suoi manoscritti, le fonti più vicine sono i suoi figli...

Ma parliamo di uno in grado di improvvisare brani a più voci e strutture polifoniche come se fosse la cosa più naturale del mondo, quindi chissà che variazioni assurde avrebbe potuto lui stesso inventarsi su brani composti a scopo didattico...come facciamo ad essere sicuri che lui stesso in primis ci suonerebbe la stessa invenzione due volte identica?

Tra l'altro ricorda che queste cose lui le scrisse per il clavicembalo, un strumento dalla tastiera leggerissima e magari era il primo ad eseguirle (magari anche solo nella sua testa) a velocità molto alte... sappiamo che era un sommo virtuoso di clavicembalo e organo del resto.

Prova ad ascoltare anche le interpretazioni di qualche grande clavicembalista...spesso sono molto interessanti.
  • d_phatt
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05-06-21 16.22

C'è anche un tipo di lavoro che va fatto da soli, l'ascolto attento del tema (e magari dei suoi immediati sviluppi), e cercare di capire dove è per te "la verità", il modo giusto di eseguirlo (tecnica permettendo)...bisogna sentirlo e ognuno può farlo in modo leggermente diverso, o anche molto diverso a volte (più raramente). Altrimenti suonarebbero tutti lo stesso brano alla stessa velocità con lo stesso tocco... insomma con la stessa interpretazione. Interpretazione che spesso varia già nella stessa persona col passare del tempo, figuriamoci da un esecutore all'altro.