02-03-17 21.57
@ obiwan
benjomy ha scritto:
se posso dire la mia.. io questo approccio fatto di scale (diminuite, frigia, locria, superlocria) lo vedo bene in sede teorica ma quando si suona.,. non si può pensare di fare delle scale (adesso faccio un frigia, poi un diminuita...) ..l'approccio secondo me deve essere più legato alle note target e all'ambientazione tonale..
Sono d'accordo con te però ogni tanto mi piacerebbe ottenere qualcosa di diverso in modo consapevole. Mi piace moltissimo quando ascoltando qualche assolo dei "grandi" sembra che ad un certo punto vadano "fuori" per poi rientrare subito dopo. Non so se mi sono spiegato...però ho l'impressione che in quel caso le note target c'azzecchino poco...poi magari mi sbaglio
Le note target ci azzeccano sempre
1) potrebbe darsi che le note target siano delle alterazioni (bV, #V, b9 e #9) oppure estensioni (9 e 13)
2) oppure potrebbe darsi che il solista sovrimponga ad un accordo dato una frase suonata un semitono sopra o sotto, o una terza minore sopra, o sul tritono (bV)...per esempio su un G7 il solista potrebbe suonare una frase sull'Ab7 per poi ricadere in G7, o una frase in Db7...in questi casi non userà le note target di G7, ma rispettivamente quelle di Ab7 o di Db7