Collegamento Pa a gruppo elettrogeno

  • aleyuu
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16-10-17 17.52

Salve,
ieri mi sono attaccato a un gruppo elettrogeno per una manifestazione all'aperto....la tensione era regolare(ed era l'unico parametro che potevo misurare non avendo nessuno strumento per misurare la frequenza e il suo andamento) per fortuna è andato tutto a buon fine ...ma proprio questa serata mi ha fatto tornare alla situazione e ai dubbi che avevo l'anno scorso e vorrei arginare per tempo il problema....nel periodo di carnevale mi capita spesso di noleggiare l'impianto a vari carri e ovviamente la corrente arriva da gruppi elettrogeni più o meno affidabili che non conosco.....come posso "salvarmi" l'impianto? consigliate l'acquisto di gruppi di continuità o semplici stabilizzatori di tensione?
e come procedereste con il dimensionamento di questi? ho due montarbo w28 e 3 sa 218
aspetto consigli!emo
  • mima85
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16-10-17 19.00

@ aleyuu
Salve,
ieri mi sono attaccato a un gruppo elettrogeno per una manifestazione all'aperto....la tensione era regolare(ed era l'unico parametro che potevo misurare non avendo nessuno strumento per misurare la frequenza e il suo andamento) per fortuna è andato tutto a buon fine ...ma proprio questa serata mi ha fatto tornare alla situazione e ai dubbi che avevo l'anno scorso e vorrei arginare per tempo il problema....nel periodo di carnevale mi capita spesso di noleggiare l'impianto a vari carri e ovviamente la corrente arriva da gruppi elettrogeni più o meno affidabili che non conosco.....come posso "salvarmi" l'impianto? consigliate l'acquisto di gruppi di continuità o semplici stabilizzatori di tensione?
e come procedereste con il dimensionamento di questi? ho due montarbo w28 e 3 sa 218
aspetto consigli!emo
Consiglio uno stabilizzatore, adeguatamente dimensionato. Il problema dei gruppi elettrogeni non è tanto il blackout per cui ci voglia un UPS a batterie (se non quando finisce la benzina...) e comunque obbligatoriamente a doppia conversione e con uscita sinusoidale, ma la stabilità della tensione e della frequenza. Uno stabilizzatore è sufficiente per ripulire l'alimentazione elettrica da questi disturbi.
  • Mazz56
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16-10-17 19.41

@ mima85
Consiglio uno stabilizzatore, adeguatamente dimensionato. Il problema dei gruppi elettrogeni non è tanto il blackout per cui ci voglia un UPS a batterie (se non quando finisce la benzina...) e comunque obbligatoriamente a doppia conversione e con uscita sinusoidale, ma la stabilità della tensione e della frequenza. Uno stabilizzatore è sufficiente per ripulire l'alimentazione elettrica da questi disturbi.
Concordo al 100% con Mima, per quanto riguarda il tipo di stabilizzatore consiglio il tipo elettronico a commutazione statica, assolutamente il piu veloce a ripristinare il valore giusto della tensione, dovuto alle variazioni causate inevitabilmente dal gruppo elettrogeno, che dovra' essere dimensionato con un piu' del 30% del valore dei Volt/Ampere calcolati, piu' e' al limite della potenza, piu' ci saranno variazioni di tensione. Se poi fosse possibile mettere le eventuali luci su di un altro gruppo sarebbe il massimo.
  • aleyuu
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16-10-17 21.40

@ Mazz56
Concordo al 100% con Mima, per quanto riguarda il tipo di stabilizzatore consiglio il tipo elettronico a commutazione statica, assolutamente il piu veloce a ripristinare il valore giusto della tensione, dovuto alle variazioni causate inevitabilmente dal gruppo elettrogeno, che dovra' essere dimensionato con un piu' del 30% del valore dei Volt/Ampere calcolati, piu' e' al limite della potenza, piu' ci saranno variazioni di tensione. Se poi fosse possibile mettere le eventuali luci su di un altro gruppo sarebbe il massimo.
grazie mille a entrambi ....quindi con uno stabilizzatore di tensione risolvo anche il problema "frequenza"? è quello che mi spaventa di più a essere onesto...perchè dovresti girare con un oscilloscopio per essere sicuro al 100% che esca una sinusoide a 50 hz!mentre insomma se uno dimensiona adeguatamente il gruppo che chiedo anche a volte del 50 % in più rispetto al mio assorbimento massimo è comunque abbastanza facile vedere come va la tensione
  • mima85
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16-10-17 22.08

aleyuu ha scritto:
grazie mille a entrambi ....quindi con uno stabilizzatore di tensione risolvo anche il problema "frequenza"?


Se lo stabilizzatore è buono effettua una doppia conversione, vale a dire che converte in continua la AC in entrata, stabilizza le fluttuazioni di tensione, con un inverter elettronico riconverte in AC la continua e la manda sull'uscita, in modo da averla bella pulita e senza fluttuazioni di tensione e frequenza.
  • aleyuu
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16-10-17 22.26

@ mima85
aleyuu ha scritto:
grazie mille a entrambi ....quindi con uno stabilizzatore di tensione risolvo anche il problema "frequenza"?


Se lo stabilizzatore è buono effettua una doppia conversione, vale a dire che converte in continua la AC in entrata, stabilizza le fluttuazioni di tensione, con un inverter elettronico riconverte in AC la continua e la manda sull'uscita, in modo da averla bella pulita e senza fluttuazioni di tensione e frequenza.
perfetto sei stato chiarissimo....e ripeto grazie davvero perché mi hai chiarito una area di dubbi!!! non so se nel forum è permesso ma ti chiedo... che tipo di prodotto mi consigli? sto guardando qualcosa su thomann per farmi un'idea ma non saprei proprio scegliere
  • Mazz56
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16-10-17 22.58

@ mima85
aleyuu ha scritto:
grazie mille a entrambi ....quindi con uno stabilizzatore di tensione risolvo anche il problema "frequenza"?


Se lo stabilizzatore è buono effettua una doppia conversione, vale a dire che converte in continua la AC in entrata, stabilizza le fluttuazioni di tensione, con un inverter elettronico riconverte in AC la continua e la manda sull'uscita, in modo da averla bella pulita e senza fluttuazioni di tensione e frequenza.
Scusa Mima, ma penso che tu ti stia sbagliando, la doppia conversione con inverter, e' tipica del gruppo di continuita' on line, lo stabilizzatore elettronico usa la tecnologia della commutazione statica a zero crossing con autotrasformatore a piu' uscite, piu' ne ha piu' e' preciso in uscita, tempo fa si usavano Triac di potenza, . In genere con 12 secondari si otteneva il 2% di precisione sulla 220. Per quanto riguarda la frequenza la danno in uscita +/- 2%, ma e' chiaro che in entrata deve essere 50 hz. Essa puo' variare se il gruppo elettrogeno e' sottodimensionato. Nel caso mi sbagli (non credo, ho venduto stabilizzatori e gruppi per 30 anni) , mi scuso.
  • aleyuu
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17-10-17 00.35

@ Mazz56
Scusa Mima, ma penso che tu ti stia sbagliando, la doppia conversione con inverter, e' tipica del gruppo di continuita' on line, lo stabilizzatore elettronico usa la tecnologia della commutazione statica a zero crossing con autotrasformatore a piu' uscite, piu' ne ha piu' e' preciso in uscita, tempo fa si usavano Triac di potenza, . In genere con 12 secondari si otteneva il 2% di precisione sulla 220. Per quanto riguarda la frequenza la danno in uscita +/- 2%, ma e' chiaro che in entrata deve essere 50 hz. Essa puo' variare se il gruppo elettrogeno e' sottodimensionato. Nel caso mi sbagli (non credo, ho venduto stabilizzatori e gruppi per 30 anni) , mi scuso.
che stabilizzatore o stabilizzatori mi consigli in base alla tua esperienza? ripeto non so se si possono fare nomi di marchi o cose cosi però non so veramente da dove iniziare ...ripeto guardavo qualcosa su thomann in maniera da riporli in un rack
  • mima85
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17-10-17 08.33

Mazz56 ha scritto:
Scusa Mima, ma penso che tu ti stia sbagliando, la doppia conversione con inverter, e' tipica del gruppo di continuita' on line, lo stabilizzatore elettronico usa la tecnologia della commutazione statica a zero crossing con autotrasformatore a piu' uscite


Ah pensavo che anche negli stabilizzatori fosse implementato un sistema simile. OK come non detto, ho raccontato una cacchiata emo

Quindi da quel che capisco uno stabilizzatore non corregge anche le derive in frequenza, giusto?
  • Mazz56
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17-10-17 12.59

@ mima85
Mazz56 ha scritto:
Scusa Mima, ma penso che tu ti stia sbagliando, la doppia conversione con inverter, e' tipica del gruppo di continuita' on line, lo stabilizzatore elettronico usa la tecnologia della commutazione statica a zero crossing con autotrasformatore a piu' uscite


Ah pensavo che anche negli stabilizzatori fosse implementato un sistema simile. OK come non detto, ho raccontato una cacchiata emo

Quindi da quel che capisco uno stabilizzatore non corregge anche le derive in frequenza, giusto?
Se negli stabilizzatori elettronici mettessimo anche l'inverter, basterebbe aggiungere batterie, un po' di elettronica ed eccolo trasformato in un Gruppo di continuita' doppia conversione onda sinusoidale al prezzo di uno stabilizzatore, mentre i gruppi hanno costi molto piu' elevati ( almeno quelli validi sopra citati). Lo stabilizzatore non corregge le derive delle frequenze ,nel nostro caso esse sono derivate dalla variazione dei n° di giri dell'alternatore nel gruppo elettrogeno, essi variano in caso di sovraccarico, o, come detto,in caso di sovradimensionamento della potenza usata causata da "spunti" es. motori elettrici etc. Nei gruppi elettrogeni validi c'e un sistema elettromeccanico che rileva il n° di giri del motore/alternatore e lo corregge aprendo o chiudendo la farfalla del carburatore in modo da aumentare o diminuire i giri motore ,cosi'da tenere sempre fisso o quasi il valore della frequenza voluta. Negli impianti con gruppo elettrogeno con in cascata il gruppo di continuita', quest'ultimo ha un dispositivo che lo fa intervenire (si scollega) se le variazioni di frequenza sono elevate , e ritorna sulla tensione del gruppo elettrogeno solo quando ritiene la frequenza accettabile.(logicamente l'inverter e' sempre attivo in tutti e due i casi, "doppia conversione")
Questo sarebbe il massimo della protezione nel caso del nostro amico, sarebbe protetto anche dalle derive della frequenza.
A questo punto io consiglio:
- Calcolare la potenza installata
-Informarsi sui prezzi dello stabilizzatore tipo ELETTRONICO A COMMUTAZIONE STATICA della potenza richiesta maggiorato anche del 40/50%
-Informarsi sui costi di Gruppo di Continuita' statico ONDA SINUSOIDALE DOPPIA CONVERSIONE PREDISPOSTO PER ALLACCIAMENTO A GRUPPO ELETTROGENO, ovviamente anch'esso maggiorato in potenza.
-Farsi la seguente domanda: cosa succede alle mie apparecchiature se la frequenza varia ? nulla?si distruggono?vanno a fuoco?cambiano di intonazione? etc.(sicuramente Mima qui ne sa piu' di me)
-Confrontare e fare le dovute considerazioni in base ai costi
-In Internet si trova di tutto, l'importante e' fare riferimento alle caratteristiche che ho citato: NO stabilizzatori elettromeccanici, gruppi di continuita' OBBLIGATORIAMENTE ONDA SINUSOIDALE DOPPIA CONVERSIONE.
-Penso di aver detto tutto quel che so a riguardo e di essere stato utile.
-
  • aleyuu
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17-10-17 13.09

@ Mazz56
Se negli stabilizzatori elettronici mettessimo anche l'inverter, basterebbe aggiungere batterie, un po' di elettronica ed eccolo trasformato in un Gruppo di continuita' doppia conversione onda sinusoidale al prezzo di uno stabilizzatore, mentre i gruppi hanno costi molto piu' elevati ( almeno quelli validi sopra citati). Lo stabilizzatore non corregge le derive delle frequenze ,nel nostro caso esse sono derivate dalla variazione dei n° di giri dell'alternatore nel gruppo elettrogeno, essi variano in caso di sovraccarico, o, come detto,in caso di sovradimensionamento della potenza usata causata da "spunti" es. motori elettrici etc. Nei gruppi elettrogeni validi c'e un sistema elettromeccanico che rileva il n° di giri del motore/alternatore e lo corregge aprendo o chiudendo la farfalla del carburatore in modo da aumentare o diminuire i giri motore ,cosi'da tenere sempre fisso o quasi il valore della frequenza voluta. Negli impianti con gruppo elettrogeno con in cascata il gruppo di continuita', quest'ultimo ha un dispositivo che lo fa intervenire (si scollega) se le variazioni di frequenza sono elevate , e ritorna sulla tensione del gruppo elettrogeno solo quando ritiene la frequenza accettabile.(logicamente l'inverter e' sempre attivo in tutti e due i casi, "doppia conversione")
Questo sarebbe il massimo della protezione nel caso del nostro amico, sarebbe protetto anche dalle derive della frequenza.
A questo punto io consiglio:
- Calcolare la potenza installata
-Informarsi sui prezzi dello stabilizzatore tipo ELETTRONICO A COMMUTAZIONE STATICA della potenza richiesta maggiorato anche del 40/50%
-Informarsi sui costi di Gruppo di Continuita' statico ONDA SINUSOIDALE DOPPIA CONVERSIONE PREDISPOSTO PER ALLACCIAMENTO A GRUPPO ELETTROGENO, ovviamente anch'esso maggiorato in potenza.
-Farsi la seguente domanda: cosa succede alle mie apparecchiature se la frequenza varia ? nulla?si distruggono?vanno a fuoco?cambiano di intonazione? etc.(sicuramente Mima qui ne sa piu' di me)
-Confrontare e fare le dovute considerazioni in base ai costi
-In Internet si trova di tutto, l'importante e' fare riferimento alle caratteristiche che ho citato: NO stabilizzatori elettromeccanici, gruppi di continuita' OBBLIGATORIAMENTE ONDA SINUSOIDALE DOPPIA CONVERSIONE.
-Penso di aver detto tutto quel che so a riguardo e di essere stato utile.
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stra chiaro !!! il problema è che volevo salvarmi l'attrezzatura e in particolare casse e sub !!! che non hanno proprio assorbimenti "piccoli" parlo che avrei bisogno di una 40ina di ampere tenendo conto del sovradimensionamento che hai consigliato !!!!! ahahaha visti i prezzi mi viene da piangere
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17-10-17 13.43

@ aleyuu
stra chiaro !!! il problema è che volevo salvarmi l'attrezzatura e in particolare casse e sub !!! che non hanno proprio assorbimenti "piccoli" parlo che avrei bisogno di una 40ina di ampere tenendo conto del sovradimensionamento che hai consigliato !!!!! ahahaha visti i prezzi mi viene da piangere
Immagino che la quarantina di Ampere siano calcolati sui 12v DC , quindi con un gruppo da 800/1000 va te la caveresti. Diverso se gli Ampere sono sulla 220 c.a. un 10.000 VA sarebbe stretto.
  • aleyuu
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17-10-17 13.56

@ Mazz56
Immagino che la quarantina di Ampere siano calcolati sui 12v DC , quindi con un gruppo da 800/1000 va te la caveresti. Diverso se gli Ampere sono sulla 220 c.a. un 10.000 VA sarebbe stretto.
magari...sto parlando di diffusori da 1200 /1500 watt rms a 220v
  • mima85
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17-10-17 14.22

Mazz56 ha scritto:
Farsi la seguente domanda: cosa succede alle mie apparecchiature se la frequenza varia ? nulla?si distruggono?vanno a fuoco?cambiano di intonazione? etc.(sicuramente Mima qui ne sa piu' di me)


La maggior parte delle apparecchiature ormai (e se parliamo di quelle digitali, praticamente la totalità) hanno alimentazioni switching, che non risentono delle derive in frequenza della tensione AC in entrata e fino ad un certo limite tollerano anche variazioni della tensione, anche se chiaramente per la salute degli alimentatori più è pulita l'alimentazione e meglio è.

Non so come sia la questione però con cose come i finali di potenza, mi pare che diversi siano alimentati ancora col classico schema trafo -> ponte raddrizzatore -> condensatori di filtro -> regolatori di tensione, in questo caso non so come possano reagire a variazioni eccessive dell'alimentazione elettrica. Per avere risposte certe qui ci vuole qualcuno che veramente fa il tecnico/ingegnere elettronico e non un improvvisato come il sottoscritto emo