Ha senso continuare a suonare?

  • anonimo
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07-04-18 22.54

@ ahivela
raptus ha scritto:
se il tuo obiettivo nella vita è fare il concertista di pianoforte è un discorso diverso..


Diciamo pure se l'obiettivo e' entrare nella scuola pubblica, anche come sostegno. Purche' sia un posto statale.
Nella stragrande maggioranza dei casi, in pratica, il diploma di conservatorio, in Italia, serve a questo. Purtroppo.
Straquoto. E aggiungo che, da quando hanno introdotto il TFA, il solo diploma di conservatorio non è più sufficiente per insegnare nello statale.
  • anonimo
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07-04-18 22.58

@ Raptus
Che poi a me sta roba del "mito degli anni del blues" ha un poco sflacellato i cossiddetti... cioè vero che erano dei geni, vero che i "grandi nomi" erano grandissimi, ma cavolo erano anche figli di un contesto particolare, sapete quanti suonavano, quanto grande è l'America, com'erano quegli anni, "quanto" suonavano, che tipo di cultura vigeva all'epoca etc?
Da come se ne parla spesso sembra quasi che "una volta si era intelligenti adesso è un mondo di cretini"... non è vero dai!
E non si parla mai dei virtuosi del santur. Non è politically correct.
  • anonimo
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07-04-18 23.03

@ anonimo
raptus ha scritto:
dipende da cosa vuoi fare... se il tuo obiettivo nella vita è fare il concertista di pianoforte è un discorso diverso.


Ovvio! Se il mio obiettivo è diventare concertista classico, o entrare a far parte di un’Orchestra Sinfonica, oppure insegnare Musica nelle scuole pubbliche o private, è chiaro che devo forzatamente diplomarmi al Conservatorio... ma così come ci sono tanti pittori dilettanti, che ogni tanto fanno una "Mostra personale", ma non insegneranno mai all’Accademia, così ci possono essere dei musicisti dilettanti che, ogni tanto, suonano e si esibiscono in pubblico, senza essere per forza diplomati al Conservatorio... emo
Il 90% di chi insegna nelle scuole private NON è diplomato in conservatorio. Te lo assicuro.
  • anonimo
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07-04-18 23.14

raptus ha scritto:
In mezzo a tanta idiozia c'è un mondo di informazioni che chi è in grado di recepire le può recepire molto più facilmente...


Dammi pure del pessimista ma per me il declino culturale è iniziato proprio con internet e gli strumenti social. Hanno ucciso la creatività e incrementato la competizione (o l'invidia, vedi te).
  • ahivela
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08-04-18 01.24

Spectrum ha scritto:
Dammi pure del pessimista ma per me il declino culturale è iniziato proprio con internet e gli strumenti social. Hanno ucciso la creatività e incrementato la competizione


E' probabile.
D'altronde, se i neuroni sono piu' o meno gli stessi di 50 anni fa, e la giornata e' sempre di 24 ore, aumentando di 10 volte il carico cognitivo, gli stimoli, qualcosa doveva succedere. Una sorta di diluizione della (percezione della) qualita', o della (percezione della) cultura.
Sul fatto di bollarlo come declino pero' ci andrei piu' cauto. Puo' essere solo una delle tante trasformazioni in atto, di cui noi, trovandoci dentro fino al collo, non riusciamo ancora a capire il senso e la portata. Magari fra 1000 anni potranno dare un giudizio piu' obiettivo, di questo tempo. E magari si scoprirebbe che era un passaggio necessario. Peccato solo che noi non ci saremo emo

08-04-18 07.51

maxpiano69 ha scritto:
Temo tu abbia ragione, se ci fosse una domanda di musica "di qualitá" piú consistente e che quindi stimoli i musicisti a competere in quel senso, difficilmente potrebbe essere soddisfatta da esibizioni gratuite o comunque non le favorirebbe, ma purtroppo attualmente é vero il contrario (generalmente ovvero mediamente, con le dovute eccezioni) e gli effetti li abbiamo davanti ogni giorno.


Forse bisogna sperare che si arrivi presto ad un tal livello di saturazione (da musica "scarsa") da causare necessariamente una inversione di tendenza (?)...



la domanda di musica di qualità può nascere solo da persone che la sanno comprendere e apprezzare. come dicevo, per me è un fatto educativo, che parte dalla scuola. se una persona non sa che la musica di qualità esiste e non ha i mezzi per comprenderla, non potrà mai apprezzarla. se continua ad ascoltare solo quello che esce dai talent avrà solo una visione monca della musica che gli sta intorno. mai come adesso è possibile far sentire buona musica al mondo e, se si sa dove cercare, se ne trova molta. bisogna solo che ogni appassionato di "buona" musica nel suo piccolo, si impegni per diffonderla. i musicisti non devono "competere" ma cooperare. quello di competizione è un concetto che per me è lontanissimo da quello di musica.
non sono d'accordo sul fatto che suonare gratis è una pura conseguenza della situazione attuale, per gli stessi motivi che ho spiegato nei post precedenti. chi continua a suonare gratis fa una scelta consapevole che ha delle ricadute più che evidenti.

sperare e basta non serve, bisogna fare qualcosa, anche piccola. rifiutarsi di suonare gratis è una possibilità. un'altra possibilità è, come ho detto, mostrare una alternativa e fornire gli strumenti per comprenderla (cioè agire pedagogicamente). a volte faccio lezione a dei ragazzini che faticano ad ascoltare musica diversa dal mainstream. uno dei compiti che assegno è l'ascolto critico di due o tre pezzi alla settimana di vario genere, di cui poi parliamo durante la lezione successiva. è dura ma qualche piccolo risultato ogni tanto lo ottengo e spero che se scopriranno un genere musicale nuovo e per loro stimolante, se ne faranno a loro volta divulgatori. so che è una impresa in cui, per ora, il fallimento è più probabile del successo. ma se non si fa nulla, il fallimento diventa certo.

08-04-18 07.55

@ ahivela
Spectrum ha scritto:
Dammi pure del pessimista ma per me il declino culturale è iniziato proprio con internet e gli strumenti social. Hanno ucciso la creatività e incrementato la competizione


E' probabile.
D'altronde, se i neuroni sono piu' o meno gli stessi di 50 anni fa, e la giornata e' sempre di 24 ore, aumentando di 10 volte il carico cognitivo, gli stimoli, qualcosa doveva succedere. Una sorta di diluizione della (percezione della) qualita', o della (percezione della) cultura.
Sul fatto di bollarlo come declino pero' ci andrei piu' cauto. Puo' essere solo una delle tante trasformazioni in atto, di cui noi, trovandoci dentro fino al collo, non riusciamo ancora a capire il senso e la portata. Magari fra 1000 anni potranno dare un giudizio piu' obiettivo, di questo tempo. E magari si scoprirebbe che era un passaggio necessario. Peccato solo che noi non ci saremo emo
su questo sono d'accordo... finalmente emo
  • Arci66
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08-04-18 08.07

@ marcoballa
per rispondere alla domandona iniziale...
https://youtu.be/2t356vAq0sA
emo
Bellissimo.
In quel mix da dove hai presoquel video video ho trovato anche Questo scena mitica. Famose na risata ricordando questo gigante, un talento naturale, anche il cinema italiano non riesce a tirare più fuori talenti di questo livello. Forse a quei tempi c’era più “fame” e l’approccio bottom up genera sempre grandi talenti.
A questo punto anche questa é una risposta alla domanda, e prendendo spunto dall’interpretazione del grande Nino la risposta ce la da il mitico Petrolini. Vale la pena continuare...si Vale
  • lucabbrasi
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08-04-18 11.49

...certo che...ero partito da una situazione di disagio "domestico-locale", ho scatenato un putiferio social-musicale...
  • maxpiano69
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08-04-18 11.57

@ andrealentullo
maxpiano69 ha scritto:
Temo tu abbia ragione, se ci fosse una domanda di musica "di qualitá" piú consistente e che quindi stimoli i musicisti a competere in quel senso, difficilmente potrebbe essere soddisfatta da esibizioni gratuite o comunque non le favorirebbe, ma purtroppo attualmente é vero il contrario (generalmente ovvero mediamente, con le dovute eccezioni) e gli effetti li abbiamo davanti ogni giorno.


Forse bisogna sperare che si arrivi presto ad un tal livello di saturazione (da musica "scarsa") da causare necessariamente una inversione di tendenza (?)...



la domanda di musica di qualità può nascere solo da persone che la sanno comprendere e apprezzare. come dicevo, per me è un fatto educativo, che parte dalla scuola. se una persona non sa che la musica di qualità esiste e non ha i mezzi per comprenderla, non potrà mai apprezzarla. se continua ad ascoltare solo quello che esce dai talent avrà solo una visione monca della musica che gli sta intorno. mai come adesso è possibile far sentire buona musica al mondo e, se si sa dove cercare, se ne trova molta. bisogna solo che ogni appassionato di "buona" musica nel suo piccolo, si impegni per diffonderla. i musicisti non devono "competere" ma cooperare. quello di competizione è un concetto che per me è lontanissimo da quello di musica.
non sono d'accordo sul fatto che suonare gratis è una pura conseguenza della situazione attuale, per gli stessi motivi che ho spiegato nei post precedenti. chi continua a suonare gratis fa una scelta consapevole che ha delle ricadute più che evidenti.

sperare e basta non serve, bisogna fare qualcosa, anche piccola. rifiutarsi di suonare gratis è una possibilità. un'altra possibilità è, come ho detto, mostrare una alternativa e fornire gli strumenti per comprenderla (cioè agire pedagogicamente). a volte faccio lezione a dei ragazzini che faticano ad ascoltare musica diversa dal mainstream. uno dei compiti che assegno è l'ascolto critico di due o tre pezzi alla settimana di vario genere, di cui poi parliamo durante la lezione successiva. è dura ma qualche piccolo risultato ogni tanto lo ottengo e spero che se scopriranno un genere musicale nuovo e per loro stimolante, se ne faranno a loro volta divulgatori. so che è una impresa in cui, per ora, il fallimento è più probabile del successo. ma se non si fa nulla, il fallimento diventa certo.
Condivido, il mio "sperare" non voleva indicare un atteggiamento passivo (anche se rileggendolo mi rendo conto che suona cosí).

@lucabbrasi: ma dai, non lo sai come funziona il forum? emo
  • Raptus
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08-04-18 12.35

@ anonimo
raptus ha scritto:
In mezzo a tanta idiozia c'è un mondo di informazioni che chi è in grado di recepire le può recepire molto più facilmente...


Dammi pure del pessimista ma per me il declino culturale è iniziato proprio con internet e gli strumenti social. Hanno ucciso la creatività e incrementato la competizione (o l'invidia, vedi te).
L'invidia e la competizione c'erano anche prima! E secondo me la competizione appartiene più al mondo del conservatorio/professionale che al mondo hobbistico.
Sono abbastanza vecchio da ricordare i tempi in cui ci si odiava perfino tra band dello stesso paese di 20mila abitanti...
Credo sia insito nell'indole umana, perchè "si vorrebbe ma si non può" oppure si pecca di poca umiltà... segno di poca maturità.
Ma cosa intendi per competizione? Secondo me un musicista per passione a priori non si porrà mai in competizione perchè sa benissimo che c'è sempre da imparare, cosa compete a fare? Mica è uno sport (per fortuna)..
Dove c'è maggiore "attenzione sociale" c'è anche più competizione, i social (non intendo i talent) hanno grandi pregi e molti difetti ma questo "dare a tutti la possibilità di suonare" in stile Prometeo io la vedo una grande conquista.
  • ahivela
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08-04-18 12.57

andrealentullo ha scritto:
la domanda di musica di qualità può nascere solo da persone che la sanno comprendere e apprezzare. come dicevo, per me è un fatto educativo, che parte dalla scuola. se una persona non sa che la musica di qualità esiste e non ha i mezzi per comprenderla, non potrà mai apprezzarla. se continua ad ascoltare solo quello che esce dai talent avrà solo una visione monca della musica che gli sta intorno. mai come adesso è possibile far sentire buona musica al mondo e, se si sa dove cercare, se ne trova molta. bisogna solo che ogni appassionato di "buona" musica nel suo piccolo, si impegni per diffonderla.


Parli di "musica di qualita'" in senso assoluto, e parli di quello che "devono" e "non devono" fare gli ascoltatori. Due posizioni, a mio modesto parere, che non portano molto lontano.
Sarebbe un po' come convincere i bambini che la zuppa di farro o le carote crude sono piu' buone della nutella. Che fai? Li costringi? Magari noi "adulti" sappiamo benissimo che le carote crude sono molto piu' salutari, ma non danno la stessa "pronta" soddisfazione, lo stesso benessere psicologico. E il fatto che un alimento ti dia una qualsiasi forma di benessere, di piacere alle papille, fosse anche solo per il fatto che e' pieno di zucchero, e' pure questo una qualita'. Tu ai bambini puoi ripeterlo ed inculcarlo quando e quanto vuoi, magari qualche volta ti daranno pure retta per compiacerti, ma alla fine sceglieranno sempre la nutella.
E non e' un fenomeno italiano, e' una tendenza globale. Non e' un caso che in Brasile, terra di grande musica, da Villa Lobos a Djavan, i giovani apprezzano quasi solo l'orribile funk.
O a Cuba, i giovani a son e salsa preferiscono l'orribile reggaeton. O a New York, empireo del jazz, i giovani si danno alle forme piu' becere di hip-hop.
Sono cambiati i tempi, sono cambiate le ragioni di fruizione, e' cambiato il tempo di attenzione, la funzione della musica in genere, in pratica. Da cultura o piacere fine a se' stesso e' diventata sempre piu' elemento funzionale ad altro, o sottoprodotto d'altro. In quest'ottica di fenomeni e tendeze cosi' globali e macroscopici, la questione "suonare gratis" o meno perde completamente significato.

09-04-18 06.50

ahivela ha scritto:
Parli di "musica di qualita'" in senso assoluto


forse ho scritto in maniera frettolosa. ho usato il termine "musica di qualità" per contrapporlo alla vuota proposta dei talent di cui si è parlato tanto in questi post.

ahivela ha scritto:

e parli di quello che "devono" e "non devono" fare gli ascoltatori.


ho riletto bene ma non ho trovato nulla nelle mie parole che faccia pensare che ho detto questo: l'approccio educativo è tutto il contrario e non ha nulla a che vedere con il dovere, il convincere, il costringere, il ripetere, l'inculcare, il compiacere...
  • lipzve
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09-04-18 07.46

@ ahivela
lipzve ha scritto:
- Non si suona gratis dove la gente paga. Mai.


Dove la gente paga cosa?
Se paga un biglietto di ingresso per ascoltare musica mi pare sacrosanto, ma se paga la sua birra, o il suo panino con la salsiccia, la faccenda e' molto meno banale di quanto si pensi...
Per il resto sono assolutamente d'accordo con tutti gli altri punti che elenchi.
no.
il mio discorso è più terra terra, ma in effetti non è chiaro quello che intendevo, e aggiorno il post.

Se la gente per sentire un gruppo si accomoda e mangia, ergo PAGA.
Il gestore mica fa mangiare la gente gratis, e io, devo suonare gratis?

Ecco questo era il senso.

Poi è capitato anche di rifiutare un locale che voleva farci suonare in cambio di un panino e una birra, dove la gente pagava pure il sovraprezzo per la musica. Assurdo.

Ora spiegami tu perchè se il gestore fa pagare un servizio che lui offre, panino, bibita, io non dovrei fare altrettanto, presupponendo che sia completamente in regola e che rilascio fattura.
  • lipzve
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09-04-18 08.04

@ ahivela
andrealentullo ha scritto:
il cambiamento dipende dalle persone. si può scegliere se accettare passivamente oppure provare a cambiare.


Fino ad un certo punto.
Se e' venuto fuori il motore a scoppio, vale a poco ostinarsi con il cavallo.
Se e' venuto fuori il computer, vale a poco ostinarsi con la macchina da scrivere.
Se e' venuta fuori la mietitrebbia, vale a poco ostinarsi con la falce.
Se e' venuto fuori il commercio on line, vale a poco ostinarsi col negozietto tradizionale.
E' il progresso, e vi sopravvive chi lo capisce prima e meglio.
quindi se è venuta fuori la musica moderna, tanto vale dimenticarsi la classica? bene bene.
  • Tama72
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09-04-18 08.20

@ lipzve
quindi se è venuta fuori la musica moderna, tanto vale dimenticarsi la classica? bene bene.
Assolutamente d'accordo con te, il lavoro va sempre pagato, sempre !!!!
Ovvio che se c'è gente che è disposta ad andare in giro a suonare gratis ne va di mezzo tutta la categoria, sono questi ultimi che sputtanano il mercato rendendo la musica live un di più piuttosto che un valore aggiunto
  • berlex65
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09-04-18 08.54

@ Tama72
Assolutamente d'accordo con te, il lavoro va sempre pagato, sempre !!!!
Ovvio che se c'è gente che è disposta ad andare in giro a suonare gratis ne va di mezzo tutta la categoria, sono questi ultimi che sputtanano il mercato rendendo la musica live un di più piuttosto che un valore aggiunto
Certo e vanno sempre pagate anche le tasse!!!
  • Tama72
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09-04-18 09.20

@ berlex65
Certo e vanno sempre pagate anche le tasse!!!
È ovvio, stai forse dicendo che sono favorevole all'evasione fiscale ???
Ricordati che la Finanza ( la maggior parte delle volte )fa partire un controllo se nota un'attività non retribuita supponendo un pagamento in nero.
  • anonimo
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09-04-18 11.38

@ lucabbrasi
buongiorno, oggi mi son svegliato con la lamentite acuta. Se non volete leggere, liberi di skippare.
Allora: età ormai vetusta (54), suono da molti, troppi anni.
Con l'attuale gruppo ormai ci vediamo da circa 7 anni, ci ho dato e ci do dentro anima e corpo.
Anche quest'anno sono riuscito (nonostante tutto) a trovare (si, io, me medesimo) una decina di serate a data attuale.
Propongo sempre pezzi, sono io che in sala mi sobbarco la maggior parte delle idee arrangiative, io che devo stare sempre con l'orecchio alzato per migliorare il livello generale.
Io che mi porto appresso sempre i 15 kg e passa di strumenti, la sera (sempre infrasettimanale) cerco un posto auto a mezzanotte passata, e poi 2 rampe di scale. Da quest'anno mi tocca anche cantare qualche pezzo. Presentare i live. Ci metto sempre la faccia. Sacrifico la famiglia, spesso arrivo stracotto alle prove causa lavoro.
E sono sempre io che curo i rapporti tramite Facebook, mi elaboro eventuali audio sonori tramite Logic, faccio i (artigianali) video con iMovie,
E mi tocca contrastare e cercare di insinuarmi nel panorama live fiorentino costituito dai soliti prezzemoli, pseudo-ex-professionals che devono tirare a campare e sputano merda su noi dopolavoristi e coveristi. Mi devo letteralmente prostituire.
Stasera ho un bel live, bel posto. ieri posto su Whatsapp la scaletta e...uno dei membri dice "si, però togli questo e quello, vengono male, alcuni pezzi sono dei tormentoni con pochi accordi" (malato di fusion, premetto, costui...). E io "cavolo e lo vieni a dire ora? potevi dirlo durante le prove???"...insomma, ho fatto un gran calderone ma mi sto chiedendo: cacchio sto a continuare? soddisfazioni, zero: nessuno che mi riconosca mai un minimo, un centesimo del lavoro che faccio (all'interno del gruppo): Fuori se va bene raccatti un 50€, qualche applauso strappato.
Tanta fatica, tanto sudore, la moglie e le figlie che spesso ti danno per desaparecito...basta la passione per giustificare tutto ciò? boh, me lo sto chiedendo...
dico la mia....ci vuole un sacco di umilta' per reggere durante il cammino...anche e soprattutto il desiderio di smettere...lo scoraggiamento sono segni di superbia infatti l'umile sopporta tutto e va sempre avanti! il motto del mondo: (mi spezzo ma non mi piego) invece quello dell'umile ( mi piego ma non mi spezzo) coraggioemo
  • mima85
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09-04-18 11.55

papa_lino ha scritto:
lo scoraggiamento sono segni di superbia infatti l'umile sopporta tutto e va sempre avanti!


Non sono d'accordo. Essere umili si, collaborare e porsi in modo propositivo si, ma farsi prendere in giro e lasciarsi mettere i piedi in testa no.

Ora, se in una band (o in qualsiasi altra situazione di lavoro di gruppo) uno si rende conto di essere l'unico a doversi fare il mazzo e peggio di doverselo fare anche per tutti gli altri, mentre costoro si fanno gli affaracci loro e basta, lasciare una situazione del genere non è superbia. È non voler farsi prendere per i fondelli. E il non lasciarsi prendere per i fondellli credo sia un diritto sacrosanto di chiunque.