Pregiudizio verso musicisti con Arranger

  • Smoothlight

14-12-11 11.24

Da tanto tempo vedo e sento pregiudizi a cavolo verso le tastiere arranger e per converso chi le usa.

A prescindere dal virtuosismo personale su come far andare dita che è una cosa molto soggettiva
vi lancio qualche pregiudizio:

1) Il Pianista: dopo 10 brani è noioso e vai via. Se non lo suoni da Dio, sei una mezza sega.

2) I Sintesizzatori: sono quelli che capiscono tutto, ma fanno solo musica sperimentale o uno scopo ben definito.

3) Gli Arrangeristi, sono quelli che si divertono a suonare, spesso ci riescono, ci sono anche bravi interpreti. Peccato che almeno la metà sono basisti più o meno schifosi.

continuate la lista....

Edited 14 Dic. 2011 10:54
  • vin_roma
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14-12-11 15.32

Personalmente non ho nessun pregiudizio verso qualsiasi forma di esecuzione musicale.

Magari ce l' ho verso alcuni utilizzi dove pervade il cattivo gusto e la malafede.

Certamente se vado la domenica pomeriggio in un centro anziani sicuramente troverò un "tastieraio" alla buona che suonerà la fisarmonica con 2 dita e pure fuori tempo, ma va bene così.

E' peggio se mi trovo in pallosissimo "piano bar" dove c' è un improbabile schiaccia tasti con una voce del cavolo che non è capace neanche di settare il suo mixer e che scimmiotta le movenze di un tastierista facendo finta di suonare che più che altro disturba gli avventori piuttosto che allietarli, complice anche il gestore del locale incompetente.

Ho certamente delle mie preferenze musicali ma non denigro nessuno che faccia cose diverse dal mio gusto, a patto che siano fatte nel rispetto del reale scopo musicale e di chi fruisce dell' ascolto.

  • afr
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14-12-11 15.41

bha a me tutte ste distinzioni in base allo strumento fan sorridere, io faccio solo due distinzioni, chi suona davvero e chi manda in play le basi e basta, quest'ultima categoria faccio fatica a classificarla come musicista

poi cosa si suona mi è indifferente, chiaro l'arranger ti aiuta perchè ti mette a disposizione la sezione ritmica e di arrangiamento, ma se si usano le manine per suonarci qualcosa sopra no problem
  • cripod
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14-12-11 15.56

vin_roma ha scritto:
E' peggio se mi trovo in pallosissimo "piano bar" dove c' è un improbabile schiaccia tasti con una voce del cavolo che non è capace neanche di settare il suo mixer e che scimmiotta le movenze di un tastierista facendo finta di suonare che più che altro disturba gli avventori piuttosto che allietarli, complice anche il gestore del locale incompetente.


Infatti, io con l'arranger ci ho suonato pure in diversi gruppi... se mi soddisfa come suona, se posso farci quello che voglio... che mi importa a me di come sia classificato il mio strumento?
Per fare un esempio... se uno ha tyros anziché motif non può essere un buon musicista? Non la può utilizzare anche in un contesto live? In fondo la paletta sonora è esattamente la stessa... spesso ci si fa un sacco di pippe mentali che sono inutili... "è a sonai", come diciamo in sardegna (e come qualche anno fa scriveva qualcuno qui sul forum)... ovvero parlare di meno e suonare di più emo
emo
  • Smoothlight

15-12-11 13.18

mah! i suonatori di synth si sentono sempre superiori a chi suona l'arranger. mettersi a parlar con loro è tempo perso per me.

Non voglio fare nomi e cognomi !
  • Smoothlight

15-12-11 14.23

eccovi una citazione fresca, fresca appena sfornata.... parlavamo del diavolo
ed eccolo con corna e forcone

[g]
però veramente BASTA con sti toni snob da fighetto dei synth analogic[/g]

regalo una caramella a chi indovina
emoemo
  • Smoothlight

15-12-11 14.48

un'altro ovetto caldo caldo


[g]
che qua ci sia spocchia a gogò è del resto cosa evidente ai più...[/g]

indovinate chi è?
  • mima85
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15-12-11 15.28

Smoothlight ha scritto:
mah! i suonatori di synth si sentono sempre superiori a chi suona l'arranger.


Io correggerei la frase aggiungendo un ignoranti dopo "i suonatori di synth", perché se no è una generalizzazione al contrario.

Chi suona un synth, se ha un po' di sale in zucca, non denigra chi suona un arranger (e sottolineo suona e non mette su basi "a tradimento").

Io per esempio strimpello synth (perché dire che suono è veramente troppo), ma mai e poi mai denigrerei chi suona come si deve un arranger, anche se l'arranger non è uno strumento che mi affascina (ma è un problema mio, pura questione di gusti personali). E come me penso tanti altri che suonano sintetizzatori.

Invece denigro chi usa l'arranger come MIDI player e fa finta di suonarci sopra. Piuttosto che vada in giro con un notebook su cui mettere le basi, sarebbe più onesto. Oppure, e sarebbe ancora meglio, che lasci il posto a chi sa suonare veramente. Ma questo deve anche essere il pubblico a volerlo, finché il pubblico si accontenterà del "pacco" del tizio che fa finta di suonare l'arranger, questi soggetti continueranno a prendere spazio ai musicisti veri.
Edited 15 Dic. 2011 14:29
  • Smoothlight

16-12-11 11.24

condivido, ma come si dice la spocchia dei cosidetti pianisti e synthmaker è molto percettibile.
emo

  • losfogos
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16-12-11 13.56

Sono d'accordo con Giovanni, guai ad avere pregiudizi. Tra l'altro se uno suona bene ho ha il minimo gusto musicale che usi un arranger piuttosto che altro non fa differenza.

Le mie riserve sulle arranger e chi le suona sono poche alla fine, e le solite: le svisate con sax e chitarre finte, trasportopoli selvaggia, tutto qui. E comunque suonare e saper usare bene un arranger è una cosa molto complicata, per intrattenere e far ballare la gente ci vuole una grande capacità.

ps: spero che CIAO-SONOemoemoENZOemo-SE POTREIemo-SKARIKARE-STYLY-DELLA -emoemoTYROS etc etc non venga interpretato come atteggiamento di superiorità, è solo una mia parodia su una tipica minoranza di soliti personaggi che ogni tanto si affacciano sul forum.

Saluti.
Edited 16 Dic. 2011 12:57
  • Smoothlight

16-12-11 14.40

losfogos ha scritto:
le svisate con sax e chitarre finte, trasportopoli selvaggia, tutto qui. E comunque suonare e saper usare bene un arranger è una cosa molto complicata, per intrattenere e far ballare la gente ci vuole una grande capacità.


Che ci voglia capacità è ovvio, e dovrebbe essere ovvio di chi ne capisce qualcosa, e sfisare con sax e chitarre dipende anche dalle qualità della tastiera, con la Tyros4 ti assicuro che ti viene facile. Ma siccome di solito vanno in giro con tastierucce di antiquariato e credono di suonare la Tyros 4, non vorrei togliere a costoro almeno l'ilusioneemo


losfogos ha scritto:
spero che CIAO-SONOemoemoENZOemo-SE POTREIemo-SKARIKARE-STYLY-DELLA -emoemoTYROS etc etc non venga interpretato come atteggiamento di superiorità, è solo una mia parodia su una tipica minoranza di soliti personaggi che ogni tanto si affacciano sul forum.


beh l'anima degloi arranger sono gli stili, che poi si usa la faccia tosta per fare richieste cafonal-musicali è un'altra cosa.
Edited 16 Dic. 2011 13:41
  • efis007
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17-12-11 16.49

losfogos ha scritto:
E comunque suonare e saper usare bene un arranger è una cosa molto complicata, per intrattenere e far ballare la gente ci vuole una grande capacità.

Soprattutto trovo sia deludente questa moda che vuole l'arranger come "stazione da ballo".
Un arranger usato in modo sopraffino può fare ben altre cose che non far ballare la gente.
In giappone e paesi dell'est in generale, con gli arranger (solitamente con gli Yamaha Electone Stage A) ci fanno veri e propri concerti, roba di altissimo livello che denota una grande scuola dell'arranger e una grande serietà artistica e tecnica nell'approccio a questo strumento.
Una realtà che da noi (ahimè) non esiste più.
Avevo già mostrato qualche video in un vecchio topic sulla caratteristiche concertistiche degli arranger, li ripropongo.


Dite quel che volete, ma questa è roba di altissimo livello (e tutto suonato in real time!).
Questo è l'uso vero che si dovrebbe fare con un arranger. emo
Peccato che 99 persone su 100 non saprebbero neanche da che parte incominciare, per loro l'arranger è poco più che un jukebox con cui far partire una beguine.
Edited 17 Dic. 2011 16:08
  • Supermario_jazz

17-12-11 19.57

Il discorso è un po piu articolato e complesso di quanto possa sembrare!
Mettiamo un pezzo classico di musica napoletana fatta con il mandolino e percussioni tradizionali: se vai a Napoli nella maggioranza dei casi dove si suona questa musica,quasi nessuno fa uso di basi o arranger e tutto viene eseguito con strumenti veri.Lo stesso succede se vai a santo domingo a sentire il merengue o a cuba a ballare la salsa:quasi tutti suonano dal vivo senza ne basi ne arranger (parlo di contesti medio piccoli dove l'alternativa potrebbe essere un arranger appunto).
Questo succede perchè quando un napoletano , un cubano, un domenicano ecc...suona la propria musica,la musica con cui è nato e cresciuto, si sente fiero e orgoglioso di farlo senza l'aiuto di nessun arranger, base ecc... Un pò come succede nelle bande dei paesi dove i musicisti, tutti hobbisti logicamente, passano i loro tempo libero a fare prove su prove e tutto a gratis per il solo gusto di portare avanti una tradizione musicale locale.
Viceversa, quando invece si suona musica che non ti appartiene, tipo un napoletano che suona il merengue o un cubano che suona una canzone napoletana, si è piu portati a far uso di arranger, basi ecc...
Infatti se venite a New York con tutti i locali che ci sono dove si fa musica dal vivo, non troverete uno e dico UNO che si sogni di usare un arranger o delle basi e questo perchè in questi locali si suona il R&B, il Funky,il Jazz ecc... tutti stili musicali che sono alla base della cultura musicale (e non solo musicale) americana.
Mentre, come qualcuno giustamente ha detto in questo 3d, in giappone si fa molto uso di arranger proprio perchè quasi tutti gli stili musicali moderni non appartengono alla tradizione giapponese, cosa che non succede appunto con la musica tradizionale giapponese che continuano a suonarla con strumenti tradizionali acustici.E come succede in giappone, succede anche in italia ed in tutti quei paesi dove non c'è una tradizione ed una cultura profonda su quasi tutti gli stili musicali moderni.
Edited 17 Dic. 2011 19:11
  • Ofelio
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  • efis007
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18-12-11 03.28

Tutto vero. emo
Però c'è anche un discorso di logistica.
Usare un arranger per fare R&B o Jazz può essere interessante se il musicista che lo usa è estremamente bravo, ma sostanzialmente non ha comunque molto senso.
Meglio usare un gruppo.
Quel tipo di musica ne trarrà sicuramente vantaggio.

Ma quando si tratta di usare l'arranger nel modo che ho mostrato, non c'è New York che tenga.
O si chiama un'intera orchestra sinfonica, oppure non c'è altra scelta: l'arranger in quel caso ha il suo senso ed è estremamente educativo sentirlo suonare in quel modo specifico.
Nessuna altra formazione (che non sia un'orchestra sinfonica) permette di eseguire composizioni in quel modo.
Certo... la musica è bella perchè è varia, e nessuno dice che non sia possibile eseguire "Star Wars Theme" anche con una formazione jazz.
Ma non è più lo Star Wars che conosciamo, sarebbe una cosa completamente diversa.
Chi vuole assaporare la sonorità di quel tema ha bisogno di un'orchestra vera, con 70 musicisti che suonano.
Facile a dirsi, difficile a farsi.
Oppure ecco che al posto dell'orchestra interviene uno strumento capace di emularla: l'arranger.
E chi lo suona dal vivo, in realtime come nei video che ho mostrato, sta comunque suonando, non sta fingendo, e non sta usando basi.
Suona, eccome se suona. emo
L'arranger e la sua incredibile capacità sonora fa poi il resto.
Ma ci vuole comunque talento da vendere per far suonare un arranger in quel modo, non è come mettere le mani su un pianoforte e suonare... il pianoforte.
Chi suona uno Yamaha Stage A (cito quello perchè, a mio vedere, è l'arranger più bello che esista) ha il difficilissimo compito di essere esecutore d'orchestra, direttore d'orchestra, e operatore d'orchestra.
- Esecutore perchè, naturalmente, deve suonare tutto quanto, e bene.
- Direttore perchè l'arranger non sa cosa deve suonare, e spetta a chi lo suona settare sull'arranger le centinaia di suoni giusti che serviranno per l'esecuzione.
- Operatore perchè durante l'esecuzione bisogna fare intervenire suoni diversi; chi suona lo Stage A utilizza una leva a ginocchio sulla gamba destra (nei video si vede lo Stage A che cambia continuamente i preset, le luci tra il manuale sup e inf si commutano in continuazione, ed è l'esecutore che muovendo il ginocchio fa cambiare i settaggi).
A tutto questo lavoro già di per sè complicatissimo si aggiunge l'uso del pedale d'espressione e della pedaliera.
In pratica siamo al cospetto della tipica tecnica hammondistica, due mani, pedale, pedaliera, da sempre famosa e affascinante nel jazz organ.
Ma quì portata all'estremo attraverso l'introduzione di molteplici sonorità smistabili non solo sui manuali up e down, ma anche sui pedali.
Per cui ecco che un pedale del basso diviene un rullo di timpani, o un gong, o un contrabbasso, o qualsiasi altro strumento.
In sintesi, se vedere suonare un hammond è prassi "naturale" della musica jazz o blues o gospel, etc, l'utilizzo dell'arranger nel modo "estremo" che ho mostrato merita comunque una sua collocazione nell'arte del pianismo/tastierismo.
Non è una pacchianata. E' roba seria, di altissimo livello espressivo e tecnico, che mostra come questo strumento possa fare grande musica.
A patto che chi lo suona abbia capito come veramente va suonato un arranger.
Non per fare blues.
Ma per fare ciò che un gruppo blues non potrebbe mai fare.
Ad esempio complessa musica d'orchestra.
emo

Edited 18 Dic. 2011 2:37
  • vin_roma
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18-12-11 04.36

Supermario_jazz ha scritto:
Il discorso è un po piu articolato e complesso di quanto possa sembrare!
Mettiamo un pezzo classico di musica napoletana fatta con il mandolino e percussioni tradizionali: se vai a Napoli nella maggioranza dei casi dove si suona questa musica,quasi nessuno fa uso di basi o arranger e tutto viene eseguito con strumenti veri.Lo stesso succede se vai a santo domingo a sentire il merengue o a cuba a ballare la salsa:

etc., etc., etc.....

...analisi da approfondire e alcuni aspetti li condivido pienamente.

Direi però che anche molto è dettato dall' economia della situazione in cui ci si trova.

La tarantella fatta con l' arranger l' ho sentita anche a Napoli e nell' Isla Margarita ho ascoltato dei "tristi" merengue con una Technics...

ma è ovvio che il Zamba come lo suonano a Jujuy non potrò mai farlo io anche se amo il charango, però so come si accompagna una canzone romana o napoletana mentre mio fratello, per quanto si appassioni, non suonerà mai bene il Djambé quanto un senegalese e lo swing di un nero di Chicago non sarà mai superato da quello di un viennese...è ovvio che queste cose hanno forza lì dove nascono, sono nel sangue.

Io direi di distinguere la musica fatta con passione che ricalca le proprie origini dalla musica fatta per scopi commerciali: PianoBar, sale da ballo etc. dove l' arranger ha trovato il suo fertile terreno più per fatti economici che di stile...

Per quanto riguarda i due link segnalati da efis riguardanti il Giappone lì direi che non si tratta di arranger ma di vere "postazioni sinfoniche" che emulano piuttosto i grandi organi americani tipo Wanamaker.

  • efis007
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18-12-11 15.31

vin_roma ha scritto:
Per quanto riguarda i due link segnalati da efis riguardanti il Giappone lì direi che non si tratta di arranger ma di vere "postazioni sinfoniche" che emulano piuttosto i grandi organi americani tipo Wanamaker.

Esattamente. emo
L'aspetto che trovo interessante nei paesi dell'est è il concertismo applicato con gli arranger.
Non l'intrattenimeno, il concertismo.
Ossia là dove noi utilizziamo l'arranger in modo "semplicistico" per intrattenimento da piano bar e affini, in altri paesi c'è un approccio decisamente più serioso a questo strumento che lo porta sino ai palchi da concerto, con esibizioni di caratura decisamente elevata.
L'arranger (o tastierismo in modo generico) non diventa più il "giocattolo" con cui divertirsi un po' o fare divertire la gente, ma diventa un'espressione concreta dell'uso professionale di questi strumenti.
Dopo tutto è lecito farsi una domanda: perchè esistono le tastiere? a cosa servono?
La tastiere sono state costruite per emulare altri strumenti, reali, o inesistenti.
Ogni strumento musicale ha un suo scopo, ed è compito dell'esecutore stupire e creare arte con uno specifico strumento.
Suonare un organo liturgico in modo sopraffino fa parte dell'essenza di quello strumento.
Così come suonare un hammond in modo sopraffino.
O una chitarra.
O un flauto.
Ma ci sono anche le tastiere o arranger che dir si voglia.
E come ogni altro strumento possono avere... pardon... esprimere un grande contenuto artistico se vengono suonati in modo sopraffino.
Alla fine io credo che poco conta cosa si usa per fare arte.
Importa di più mostrare quanta arte si può fare con uno specifico strumento.
E' questa la gratificazione maggiore per un musicista che si esibisce in "live", in "realtime", col suo strumento.
Chi è un bravissimo batterista susciterà emozione nello spingere la sua batteria ai limiti.
Così come chi è un grande hammondista, o un grande pianista, o un grande violinista, etc.
"L'arrangerista" fa la stessa cosa, o almeno dovrebbe fare la stessa cosa: usare il suo strumento al meglio, in tutte le sue doti e qualità, e spingerlo al limite delle emozioni e dell'arte.
Dopodichè poco conta se tale strumento non è reale, cioè sta imitando altri strumenti.
Non conta perchè, comunque sia, l'arranger è fatto così.
Se ha tot suoni, finti o non finti che siano, non ha importanza.
Conta solo l'approccio serio a quei suoni e saperli trattare con gusto artistico.
Che ha voler guardare è la stessa cosa che avviene chessò in un violino.
Un violino suonato male non esprime nulla, diventa quasi un fastidio per le orecchie.
Ma lo stesso violino suonato bene diventa uno strumento celestiale, capace di emozionare, capace di esprimere grandi cose, grandi emozioni.
L'arranger non fa distinzione.
E uno strumento fatto così, coi suoi pregi e difetti.
Ma spetta all'esecutore entrare in sintonia col suo strumento, capirne l'essenza, il dna, e trasformarlo in qualcosa di mirabile che possa gratificare il pubblico.
Non solo come "suono", ma anche e soprattutto della bravura di chi lo suona.
E' per questo che, sotto sotto, mi dispiace molto che da noi non ci siano concerti di arranger.
Significa non aver capito realmente questo strumento, e non aver capito nemmeno il contenuto tecnico e culturale che è possibile acquisire approcciandosi a questo strumento in maniera molto più seria.
Nell'est lo hanno capito.
Da noi no.
Peccato.
emo
  • Supermario_jazz

18-12-11 17.09

Ma guarda che stai facendo un pò di confusione: i filmati che hai postato hanno poco o niente a che vedere con la caratteristica principale di un arranger che è quella di creare un accompagnamento ritmico-armonico suonando solo un semplice accordo. La ragazza del filmato quelle cose le potrebbe fare tranquillamente anche con delle semplici WS tipo triton, motif, fantom ecc... Quindi non ha molto senso relazionare una tastiera arranger e la sua caratteristica principale, con questi esempi che hai postato.
E comunque anche questo modo di suonare, anche se ben fatto, non ha nessuna base culturale per poter essere definita ARTE: è semplicemente una copia, fatta con strumenti elettronci (anche se suonati in real time), di qualcosa che già esiste fatta con strumenti acustici.E gli strumenti elettronici non solo simulano un suono di uno strumento elettronico ma simulano anche, ed in maniera pessima,la variante umana-emotiva che solo il vero musicista riesce a creare con il proprio strumento acustico.Ecco perchè suonare in questo modo, anche se con un livello tecnico alto, non può essere definita VERA ARTE ma solo una copia, anche se ben fatta, di essa!!
Edited 18 Dic. 2011 16:18
  • Edmond

18-12-11 18.04

@ efis007
vin_roma ha scritto:
Per quanto riguarda i due link segnalati da efis riguardanti il Giappone lì direi che non si tratta di arranger ma di vere "postazioni sinfoniche" che emulano piuttosto i grandi organi americani tipo Wanamaker.

Esattamente. emo
L'aspetto che trovo interessante nei paesi dell'est è il concertismo applicato con gli arranger.
Non l'intrattenimeno, il concertismo.
Ossia là dove noi utilizziamo l'arranger in modo "semplicistico" per intrattenimento da piano bar e affini, in altri paesi c'è un approccio decisamente più serioso a questo strumento che lo porta sino ai palchi da concerto, con esibizioni di caratura decisamente elevata.
L'arranger (o tastierismo in modo generico) non diventa più il "giocattolo" con cui divertirsi un po' o fare divertire la gente, ma diventa un'espressione concreta dell'uso professionale di questi strumenti.
Dopo tutto è lecito farsi una domanda: perchè esistono le tastiere? a cosa servono?
La tastiere sono state costruite per emulare altri strumenti, reali, o inesistenti.
Ogni strumento musicale ha un suo scopo, ed è compito dell'esecutore stupire e creare arte con uno specifico strumento.
Suonare un organo liturgico in modo sopraffino fa parte dell'essenza di quello strumento.
Così come suonare un hammond in modo sopraffino.
O una chitarra.
O un flauto.
Ma ci sono anche le tastiere o arranger che dir si voglia.
E come ogni altro strumento possono avere... pardon... esprimere un grande contenuto artistico se vengono suonati in modo sopraffino.
Alla fine io credo che poco conta cosa si usa per fare arte.
Importa di più mostrare quanta arte si può fare con uno specifico strumento.
E' questa la gratificazione maggiore per un musicista che si esibisce in "live", in "realtime", col suo strumento.
Chi è un bravissimo batterista susciterà emozione nello spingere la sua batteria ai limiti.
Così come chi è un grande hammondista, o un grande pianista, o un grande violinista, etc.
"L'arrangerista" fa la stessa cosa, o almeno dovrebbe fare la stessa cosa: usare il suo strumento al meglio, in tutte le sue doti e qualità, e spingerlo al limite delle emozioni e dell'arte.
Dopodichè poco conta se tale strumento non è reale, cioè sta imitando altri strumenti.
Non conta perchè, comunque sia, l'arranger è fatto così.
Se ha tot suoni, finti o non finti che siano, non ha importanza.
Conta solo l'approccio serio a quei suoni e saperli trattare con gusto artistico.
Che ha voler guardare è la stessa cosa che avviene chessò in un violino.
Un violino suonato male non esprime nulla, diventa quasi un fastidio per le orecchie.
Ma lo stesso violino suonato bene diventa uno strumento celestiale, capace di emozionare, capace di esprimere grandi cose, grandi emozioni.
L'arranger non fa distinzione.
E uno strumento fatto così, coi suoi pregi e difetti.
Ma spetta all'esecutore entrare in sintonia col suo strumento, capirne l'essenza, il dna, e trasformarlo in qualcosa di mirabile che possa gratificare il pubblico.
Non solo come "suono", ma anche e soprattutto della bravura di chi lo suona.
E' per questo che, sotto sotto, mi dispiace molto che da noi non ci siano concerti di arranger.
Significa non aver capito realmente questo strumento, e non aver capito nemmeno il contenuto tecnico e culturale che è possibile acquisire approcciandosi a questo strumento in maniera molto più seria.
Nell'est lo hanno capito.
Da noi no.
Peccato.
emo
non ho letto tutta la discussione, ho visto i video che hai postato, però a mio avviso quello che fà la ragazza Orientale con quell'arranger si potrebbe tranquillamente fare con una qualsiasi WS digitale. Quella ragazza mette in atto le sue potenzialità con quello strumento ma lo potrebbe fare tranquillamente con una o due WS.

un conto è parlare dell'arranger come concept e un conto è parlare del "saper suonare". secondo me.emo

l'arranger è sempre visto in una luce da intrattenimento perchè le sue caratteristice primarie sono l'autoaccompagnamento ed è naturale che si pensi in quella maniera.emo
  • efis007
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19-12-11 01.47

Edmond ha scritto:
non ho letto tutta la discussione, ho visto i video che hai postato, però a mio avviso quello che fà la ragazza Orientale con quell'arranger si potrebbe tranquillamente fare con una qualsiasi WS digitale. Quella ragazza mette in atto le sue potenzialità con quello strumento ma lo potrebbe fare tranquillamente con una o due WS.

Teoricamente sì, teoricamente no.
Alcune tecniche esecutive dell'organo arranger sono di derivazione organistica e risultano possibili solo se i due manuali sono ravvicinati come sull'organo.
Usando due tastiere su cavalletto non si possono effettuare alcune tecniche particolari.
Inoltre l'organo arranger costituisce uno strumento unico, gestibile in blocco, e dotato di alcune caratteristiche "live user" che non ci sono sulle tastiere.
Per riuscire a fare con 2 tastiere quello che si può fare con un Electone Stage A richiederebbe una programmazione molto complicata su ogni tastiera che provvede a creare gli innumerevoli program change che si vedono fare con lo Stage A.
Con la differenza che lo Stage A è uno strumento progettato specificatamente per favorire questo tipo di utilizzo.
Le tastiere no.
- Ha i manuali ravvicinati.
- Tutti i suoni sono senza stacco.
- La commutazione delle performance avviene tramite accorgimenti specifici, mirati al live.
- Pedale d'espressione.
- Pedaliera.
- Unico pannello comandi che gestisce la totalità dello strumento (e non due pannelli uno per tastiera).
Preparare un concerto di classe elevata con uno Stage A è solo questione di bravura, ma lo strumento è già fatto apposta per essere sfruttato in quel modo.
Usando due tastiere invece ci sarebbe da diventare matti per riuscire a fare in real time quello che si fa con un arranger del genere; ci sono troppi suoni e troppe variabili, e francamente non saprei proprio come fare.
Per uno Stage A cambiare o mixare centinaia di suoni in 1 minuto è prassi normale.
Per una tastiera è già complicato fargli cambiare 10 suoni al volo.
No, secondo me con le workstation non si può fare ciò che si fa con uno Stage A.
Non per nulla di concerti del genere, fatti con due workstation, non ne ho mai visti.
Con gli Electone Stage A sono invece il quotidiano nei paesi dell'est, è considerato uno strumento concertistico per eccellenza come lo è un pianoforte, ed esistono scuole apposite e serissime al riguardo.

Edmond ha scritto:
un conto è parlare dell'arranger come concept e un conto è parlare del "saper suonare". secondo me.emo

Assolutamente sì, il suonare viene al primo posto.
Poi che cosa si usi per suonare è relativo.

Edmond ha scritto:
l'arranger è sempre visto in una luce da intrattenimento perchè le sue caratteristice primarie sono l'autoaccompagnamento ed è naturale che si pensi in quella maniera.emo

Anche lo Stage A ha gli autoaccompagnamenti, quindi è un arranger in toto.
Ma gli autoaccompagnamenti non sono altro che una delle tante tavolozze sonore dello strumento.
Quello che fanno nei concerti di Stage A è di mostrare qual'è l'uso principale di questo strumento che è il creare musica orchestrale complessa usando tutte le funzioni sonore dell'arranger e le sue imbattute capacità di "accesso rapido" a migliaia di suoni.
E' una vera e propria Scuola con la S maiuscola.
Da noi non esiste questa "mentalità".