Assuefazione ?

  • artemiasalina
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21-09-21 09.56

Sempre. Motivo per cui ogni mio album ha un suono di pianoforte diverso, mi serve per avere maggiore ispirazione.
  • giosanta
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21-09-21 10.28

keyboard7 ha scritto:
... Il gusto, il piacere, del "suono" a volte mette in secondo piano il "suonare". E la cosa un pò mi preoccupa...

Allora sono da ricovero, perchè io non riesco a prescindere neppure dalla fisicità dell'oggetto,
  • paolo_b3
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21-09-21 11.23

@ artemiasalina
Sempre. Motivo per cui ogni mio album ha un suono di pianoforte diverso, mi serve per avere maggiore ispirazione.
Ecco questo è vero, suoni nuovi idee nuove
  • Sbaffone
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21-09-21 13.53

@ paolo_b3
Ecco questo è vero, suoni nuovi idee nuove
in effetti negli ultimi 100 anni il solito suono di pianoforte non ha dato spunti per nuove idee musicali emo
  • artemiasalina
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21-09-21 15.37

@ Sbaffone
in effetti negli ultimi 100 anni il solito suono di pianoforte non ha dato spunti per nuove idee musicali emo
Bhe, non è proprio così. Innanzitutto partiamo dicendo che ci sono tanti suoni di pianoforte, diciamo quanti pianoforti esistono. E per alcuni è più "ispirante" un piano dal suono caldo, altri uno più preciso e freddo etc etc. Se ovviamente abbiamo la fortuna di possedere uno Steinway a casa, non penso che nessuno lo cambierebbe, ma nel mio caso si parla sempre e solo di VST. Ed il suono di piano ha sempre dettato il carattere dei miei album, ma in generale per tutti i suoni è così.
Se proprio devo dirla tutta, non ho MAI composto sul mio piano verticale acustico, perchè ha un suono che non mi piace per nulla.
Poi c'è da dire che per alcuni brani, il suono è fondamentale: vai a suonare un brano di Einaudi su un piano che non abbia delle belle armoniche, un bel suono pieno, un bel pedale, e ti accorgerai che sembra tutto più banale. Spero di aver reso il senso di quello che intendo.
  • paolo_b3
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21-09-21 17.20

@ Sbaffone
in effetti negli ultimi 100 anni il solito suono di pianoforte non ha dato spunti per nuove idee musicali emo
Oggi ce l'hai con me... emoemoemo
Non ho detto che vale il contrario, ma anche solo un pianoforte acustico che suona diverso può dare stimoli a suonare, a comporre e via discorrendo.
  • d_phatt
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21-09-21 17.41

@ paolo_b3
Oggi ce l'hai con me... emoemoemo
Non ho detto che vale il contrario, ma anche solo un pianoforte acustico che suona diverso può dare stimoli a suonare, a comporre e via discorrendo.
Anche perché nei 100 anni precedenti gli ultimi 100 anni non è che scherzassero: link emo

Se parliamo di strumenti digitali, posso capire.
Con un pianoforte verticale andrei avanti per secoli (se è un buon pianoforte, però), ecco vorrei solo che me ne facessero una versione tascabile...

È da un po' di tempo che lo dico: nella prossima vita suono la tromba, in quella dopo l'armonica, in quella ancora dopo canterò, in ordine decrescente di pesi e ingombri (e quando canterò verrà l'Apocalisse emo).

Edit: comunque risentendo lo "Spazzaneve"...mi viene ancora una volta da pensare: ma che c***o emo
  • giosanta
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21-09-21 18.24

d_phatt ha scritto:
... prossima vita suono la tromba, in quella dopo l'armonica, in quella ancora dopo canterò, in ordine decrescente di pesi e ingombri (e quando canterò verrà l'Apocalisse...

Io mi accontenterei di "suonare".

d_phatt ha scritto:
...in quella dopo l'armonica...

A proposito: ma è davvero cosi difficile l'armonica?

PS. il "thanks" oggi non ne vuole sapere...
  • JohnBarleycorn
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21-09-21 18.33

Attualmente abbiamo in mano strumenti che riproducono in maniera quasi perfetta pianoforti, rhodes, Hammond, moog, orchestre varie ecc, quindi è difficile stancarsi di un simile armamentario. Quando accendo il mio gemini mi ci perdo dentro e sto ore a suonare rhodes, hammond, wurlizer e quant'altro con sensazioni parecchio simili a quelle che si provano sull'originale, ho raramente la sensazione di sentire qualcosa di "finto" (beati modelli fisici).
  • d_phatt
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21-09-21 18.51

giosanta ha scritto:
A proposito: ma è davvero cosi difficile l'armonica?

Non ne ho la minima idea, davvero; fra un paio di vite te lo farò sapere...
  • d_phatt
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21-09-21 18.54

@ JohnBarleycorn
Attualmente abbiamo in mano strumenti che riproducono in maniera quasi perfetta pianoforti, rhodes, Hammond, moog, orchestre varie ecc, quindi è difficile stancarsi di un simile armamentario. Quando accendo il mio gemini mi ci perdo dentro e sto ore a suonare rhodes, hammond, wurlizer e quant'altro con sensazioni parecchio simili a quelle che si provano sull'originale, ho raramente la sensazione di sentire qualcosa di "finto" (beati modelli fisici).
Sì, ma tu non andare a dirlo in giro! emo
A parte gli scherzi, difficile per me non concordare, in particolare per me suonare il Rhodes del Gemini è una droga...veramente, siamo lì, non è affatto facile capire cosa c'è da migliorare.
  • giosanta
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21-09-21 18.58

d_phatt ha scritto:
Non ne ho la minima idea, davvero; fra un paio di vite te lo farò sapere...

Con comodo...
  • JohnBarleycorn
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21-09-21 19.33

@ d_phatt
Sì, ma tu non andare a dirlo in giro! emo
A parte gli scherzi, difficile per me non concordare, in particolare per me suonare il Rhodes del Gemini è una droga...veramente, siamo lì, non è affatto facile capire cosa c'è da migliorare.
A parte il Rhodes del gemini che di per se è un viaggio mistico, la cosa fighissima dei modelli fisici è l'interazione con lo strumento, quindi, anche se il suono non fosse perfettamente identico all'originale (ma lo è), si avrebbe comunque la sensazione di mettere le mani su un qualcosa di "reale", difficile stancarsi a queste condizioni, se un giorno mi dovessi stancare dei suoni "classici" di hammond, piano, rhodes, orchestra ecc, vuol dire che mi sono stancato di fare musica. Puoi prendere tutti i synth del mondo, ci fai parti fighissime, ma la ciccia, quella vera, quella su cui fa perno il brano, si basa sempre sugli stessi strumenti storici secondo me.
  • wildcat80
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21-09-21 23.04

Ci sono strumenti, che magari incontri per caso, che alimentano la tua vena.
Per me sono strumenti veri, da toccare con mano.
Ogni strumento hardware mi regala qualcosa in più.
Per carità, anche con i plugin ho avuto ispirazione istantanea, ma c'è un approccio differente: uno strumento vero mi può instillare stimoli nuovi al primo tentativo, un plugin prima devo assimilarlo e soprattutto mapparlo.
Una volta mappato, devo fare decantare il tutto.
Con uno strumento vero è tutto istantaneo.
Il trucco in generale? Aggirare la noia: studiare, provare, e l'assuefazione non ci sarà.
Anche se si tratta di un pianoforte: col tempo, si scopriranno sfumature nuove, fonti di idee inespresse.
A volte basta cambiare ottava, o dinamica.
  • keyboard7
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22-09-21 07.35

@ giosanta
keyboard7 ha scritto:
... Il gusto, il piacere, del "suono" a volte mette in secondo piano il "suonare". E la cosa un pò mi preoccupa...

Allora sono da ricovero, perchè io non riesco a prescindere neppure dalla fisicità dell'oggetto,
concordo pienamente. Verremo ricoverati nello stesso reparto 🤣🤣
  • Steruny
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22-09-21 07.41

@ JohnBarleycorn
A parte il Rhodes del gemini che di per se è un viaggio mistico, la cosa fighissima dei modelli fisici è l'interazione con lo strumento, quindi, anche se il suono non fosse perfettamente identico all'originale (ma lo è), si avrebbe comunque la sensazione di mettere le mani su un qualcosa di "reale", difficile stancarsi a queste condizioni, se un giorno mi dovessi stancare dei suoni "classici" di hammond, piano, rhodes, orchestra ecc, vuol dire che mi sono stancato di fare musica. Puoi prendere tutti i synth del mondo, ci fai parti fighissime, ma la ciccia, quella vera, quella su cui fa perno il brano, si basa sempre sugli stessi strumenti storici secondo me.
Si ma è sempre un suono finto , brutto e senza anima anche se è il Gemini o altro , non confondiamoci
  • JohnBarleycorn
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22-09-21 08.43

@ Steruny
Si ma è sempre un suono finto , brutto e senza anima anche se è il Gemini o altro , non confondiamoci
Non è ne finto né brutto e l'anima ce la dovrebbe mettere il musicista, non lo strumento che, comunque, è sempre un oggetto, però vabbè ognuno ha le sue idee
  • Steruny
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22-09-21 18.51

@ JohnBarleycorn
Non è ne finto né brutto e l'anima ce la dovrebbe mettere il musicista, non lo strumento che, comunque, è sempre un oggetto, però vabbè ognuno ha le sue idee
emo
  • michelet
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23-09-21 09.14

@ gigi78
Vi è mai capitato di "stancarvi" del suono del vostro strumento?
Sia esso elettronico oppure acustico, mi riferisco in particolare a pianoforti e tastiere ma il discorso può essere esteso a qualsiasi strumento;
sarebbe interessante capire quale meccanismo scatta per far si che si crei questa condizione di... "apatia" verso il suono generato dallo strumento;
A me in particolar modo capita col piano acustico (nel mio caso verticale) quando dopo un po' di tempo comincia a non essere più perfettamente accordato.
Con gli strumenti elettronici va a momenti, alcune volte trovo il suono bello, altri giorni mi annoia, per scoprire magari interessante un suono di un vecchio expander non suonato da molto tempo.
Capita anche a voi?
spero di non essere bipolare emo
Buona Musica a tutti!
Gigi
L’assuefazione dipende molto dalle nostre aspettative in termini di resa acustica degli strumenti in nostro possesso. Dipende anche molto dal genere di musica che componiamo e, talvolta, dai diversi stati d’animo con cui ci avviciniamo agli strumenti.
Ad esempio, c’è una bella differenza tra l’essere orientati a comporre musica basata specificamente su timbriche acustiche, come potrebbe essere una colonna sonora tradizionale, oppure basarsi unicamente su timbriche sintetiche che nulla hanno a che fare con l’acustico (o che non abbiano come obiettivo l’emulazione del timbro acustico).
Nel primo caso, che potrebbe rappresentare la mia situazione, l’obiettivo principale è la verosimiglianza quanto più possibile vicina all’orchestra, in particolare agli archi con tutte le loro innumerevoli articolazioni, al pianoforte, strumento estremamente difficile da riprodurre.
Nel secondo caso, la libertà espressiva, data da una pressoché infinita palette di suoni, concede molte più possibilità, perché, volendo, un’orchestra la si può simulare anche attraverso timbriche sintetiche, con la precisa premessa di non cercare la verosimiglianza, ma solo un ricordo, una sensazione.
L’assuefazione quindi, come dicevo, è più facile avvenga quando ci si scontra con i limiti della tecnologia impiegata per la realizzazione di timbriche emulative. Ad esempio, il progresso tecnologico ha fatto salti da gigante, specialmente negli ultimi periodi, con i modelli fisici ed un timbro di pianoforte campionato di uno stage piano, che fino a 4 o 5 anni mi fa sembrava il non plus ultra, oggi, confrontato con Pianoteq mostra tutti i suoi limiti. Ad esempio, nel 1991 il pianoforte campionato Bösendorfer stava su un floppy da 1,44MB e sembrava anni luce migliore di tutte le possibili emulazioni realizzate con la FM. Il campione di pianoforte di un Roland M-GS64 di quattro anni dopo appare di gran lunga migliore del predecessore. Ascoltati oggi fanno semplicemente orrore.
In merito all’assuefazione delle timbriche non emulative, posso dire che, ad esempio mi sono un po’ stancato della sintesi FM e, di riflesso, anche della FM-X, per il semplice fatto che, oltre ad essere molto ostiche, non consentono di andare al di là delle “solite” sonorità quali pianoforti elettrici, campanelli, campane, bassi sintetici di un certo tipo, pad algidi, brass poco credibili ecc.
In genere, dopo i timbri acustici emulati, non mi stanco delle timbriche provenienti dai sintetizzatori analogici e virtual analog, perché forse rappresentano i suoni con cui sono nato, musicalmente parlando. Ad esempio dei brass e pad di Roland MKS-70 non mi stanco mai, diversamente dai tipici suoni FM che non mi dicono quasi più nulla. Tra i miei sintetizzatori preferiti ci sono ancora Korg Wavestation e la recente versatilissima WaveState.