Quarantine Blues

  • Sbaffone
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14-09-22 10.29

@ wildcat80
No uso più VST. Ho smesso.
session horns o logic, ti divide armonicamente la sezione (soprano contralto tenore e baritono) sulle note dell'accordo, un'altra musica
  • wildcat80
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14-09-22 10.32

@ Sbaffone
session horns o logic, ti divide armonicamente la sezione (soprano contralto tenore e baritono) sulle note dell'accordo, un'altra musica
No ma non ho usato nessun plugin, ho fatto tutto solo con il Fantom 07, l'idea è quella di riarrangiare il tutto con i Supernatural Acoustics (ho usato al volo un sample dell'XV)
  • DjRomy
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14-09-22 20.47

Ho ascoltato il pezzo a parte la solita critica che evito di ripetere, qualche problema ce l'ha la batteria come t'hanno già detto e forse serviva un rullante un pochino più morbido, e l'aggiunta di piatto chiuso - piatto aperto per dare più corpo al set della batteria. Il sax è l'altra volta mi era piaciuto, questa volta le trombe non sono molto convincenti... per il resto il brano è carino, suona bene e sicuramente l'averlo realizzato in poche ore, significa che sei bravo...
  • wildcat80
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14-09-22 21.23

DjRomy ha scritto:
Ho ascoltato il pezzo a parte la solita critica che evito di ripetere

Immagino che la tua "solita" critica riguardi la forma emo ecco questa volta è una critica fuori luogo, per il semplice motivo che la forma del blues, è questa, anche se è un blues jazz. Un chorus di 12 battute che si ripete, con variazioni, non ci sono strofe, ritornelli, bridge, ma c'è un elemento: il chorus.
I primi 2 chorus sono l'enunciato armonico, il terzo è l'enunciato del tema, il quarto la prima variazione/assolo, il quinto riprende il tema, il sesto e il settimo sono due variazioni più estese ed elaborate, l'ottavo è di nuovo il tema con l'ending.
Se hai voglia, sentiti qualche blues di Jimmy Smith: è un artista FONDAMENTALE per tutti i suonatori di strumenti a tastiera, organisti in primis, perché ha codificato un linguaggio che dagli anni 50 ha influenzato tutto quello che è venuto dopo in senso tastieristico, da Ray Charles a Joey De Francesco, passando per Jon Lord.
  • DjRomy
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14-09-22 22.51

@ wildcat80
DjRomy ha scritto:
Ho ascoltato il pezzo a parte la solita critica che evito di ripetere

Immagino che la tua "solita" critica riguardi la forma emo ecco questa volta è una critica fuori luogo, per il semplice motivo che la forma del blues, è questa, anche se è un blues jazz. Un chorus di 12 battute che si ripete, con variazioni, non ci sono strofe, ritornelli, bridge, ma c'è un elemento: il chorus.
I primi 2 chorus sono l'enunciato armonico, il terzo è l'enunciato del tema, il quarto la prima variazione/assolo, il quinto riprende il tema, il sesto e il settimo sono due variazioni più estese ed elaborate, l'ottavo è di nuovo il tema con l'ending.
Se hai voglia, sentiti qualche blues di Jimmy Smith: è un artista FONDAMENTALE per tutti i suonatori di strumenti a tastiera, organisti in primis, perché ha codificato un linguaggio che dagli anni 50 ha influenzato tutto quello che è venuto dopo in senso tastieristico, da Ray Charles a Joey De Francesco, passando per Jon Lord.
Vabbe' non t'arrabbiareemo... nel senso proprio tecnico sia questo, sia di altri pezzi una forma ce l' hanno, il problema è che la forma e' troppo "liquida", sono brani troppo "fluidi".. che non hanno un "centro di gravità" diciamo così. Poi sarà pure dettata dai generi in cui componi... A me personalmente come ascoltatore, quei brani che possono finire a 3 minuti, oppure 30 secondi prima, oppure 2 minuti dopo, non mi hanno mai convintoemo
  • wildcat80
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14-09-22 23.06

@ DjRomy
Vabbe' non t'arrabbiareemo... nel senso proprio tecnico sia questo, sia di altri pezzi una forma ce l' hanno, il problema è che la forma e' troppo "liquida", sono brani troppo "fluidi".. che non hanno un "centro di gravità" diciamo così. Poi sarà pure dettata dai generi in cui componi... A me personalmente come ascoltatore, quei brani che possono finire a 3 minuti, oppure 30 secondi prima, oppure 2 minuti dopo, non mi hanno mai convintoemo
No no ma non è questione di arrabbiarsi o meno, la tua osservazione peraltro, messa giù così, è un'osservazione molto interessante, di cui prendo nota.
Va però contestualizzata, il blues ad esempio sfugge un po' da questa definizione, nel senso che il centro gravitazionale è dato dal chorus, e dal tema, poi ovviamente si può essere molto più raffinati e fare cose ancora più complesse, articolate... Però non sfuggì dallo schema.
  • DjRomy
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14-09-22 23.45

@ wildcat80
No no ma non è questione di arrabbiarsi o meno, la tua osservazione peraltro, messa giù così, è un'osservazione molto interessante, di cui prendo nota.
Va però contestualizzata, il blues ad esempio sfugge un po' da questa definizione, nel senso che il centro gravitazionale è dato dal chorus, e dal tema, poi ovviamente si può essere molto più raffinati e fare cose ancora più complesse, articolate... Però non sfuggì dallo schema.
emoemo
  • WTF_Bach
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15-09-22 10.21

Se posso interloquire:

1) la struttura (usualmente in 12 battute ma talvolta anche in 10, 16 o altri formati più “esoterici”) é importante non tanto per il numero di battute ma per la struttura “antifonale” tipica della cultura africana.

Prendiamo un blues in12 battute: avremo tre blocchi da 4, il primo che “afferma” - sia da un punto di vista testuale che melodico - il secondo che “conferma” ed il terzo che “risponde”.

Da un punto di vista armonico, é interessante il “connubio” tra i tre “blocchi antifonali” e le tre regioni armoniche: tonica per il primo blocco, sottodominante per il secondo e dominante - con risoluzione sulla tonica - per il terzo

2) Da un punto di vista melodico, é tipico del blues l’utilizzo della scala blues - che non é la pentatonica.

Infatti la scala blues originaria - quella vocale, originale africana - non ha la terza minore, ma neanche la terza maggiore; inoltre, la quinta non é né giusta né diminuita… sono suoni intermedi.

Ciò viene risolto in varie maniere: con l’impiego di note “stirate” quando possibile (sax, tromba, voce) o con appoggiature o acciaccature negli strumenti ad emissione fissa come il piano.

3) sempre a livello melodico, é importante considerare come il fraseggio blues sia tipicamente tematico: si enuncia una frase sul primo blocco di quattro battute, lo si ripete (magari con piccole variazioni) sul secondo blocco e si conclude sul terzo blocco con una frase diversa, una vera e propria “risposta”.

Mentre per la “domanda” (frase sul primo e secondo blocco) la nota finale può essere decisa con ampia libertà, la frase sul terzo blocco tende quasi sempre a finire sulla tonica, con movimento discendente. Questa caratteristica sí applica anche alle frasi sul primo e secondo blocco se si vuol dare un sound “arcaico” al proprio fraseggio.

[CONTINUA]
  • DjRomy
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15-09-22 10.39

@ WTF_Bach
Se posso interloquire:

1) la struttura (usualmente in 12 battute ma talvolta anche in 10, 16 o altri formati più “esoterici”) é importante non tanto per il numero di battute ma per la struttura “antifonale” tipica della cultura africana.

Prendiamo un blues in12 battute: avremo tre blocchi da 4, il primo che “afferma” - sia da un punto di vista testuale che melodico - il secondo che “conferma” ed il terzo che “risponde”.

Da un punto di vista armonico, é interessante il “connubio” tra i tre “blocchi antifonali” e le tre regioni armoniche: tonica per il primo blocco, sottodominante per il secondo e dominante - con risoluzione sulla tonica - per il terzo

2) Da un punto di vista melodico, é tipico del blues l’utilizzo della scala blues - che non é la pentatonica.

Infatti la scala blues originaria - quella vocale, originale africana - non ha la terza minore, ma neanche la terza maggiore; inoltre, la quinta non é né giusta né diminuita… sono suoni intermedi.

Ciò viene risolto in varie maniere: con l’impiego di note “stirate” quando possibile (sax, tromba, voce) o con appoggiature o acciaccature negli strumenti ad emissione fissa come il piano.

3) sempre a livello melodico, é importante considerare come il fraseggio blues sia tipicamente tematico: si enuncia una frase sul primo blocco di quattro battute, lo si ripete (magari con piccole variazioni) sul secondo blocco e si conclude sul terzo blocco con una frase diversa, una vera e propria “risposta”.

Mentre per la “domanda” (frase sul primo e secondo blocco) la nota finale può essere decisa con ampia libertà, la frase sul terzo blocco tende quasi sempre a finire sulla tonica, con movimento discendente. Questa caratteristica sí applica anche alle frasi sul primo e secondo blocco se si vuol dare un sound “arcaico” al proprio fraseggio.

[CONTINUA]
Potresti spiegarmi, questo passaggio? "Infatti la scala blues originaria - quella vocale, originale africana - non ha la terza minore, ma neanche la terza maggiore; inoltre, la quinta non é né giusta né diminuita… sono suoni intermedi."
Quindi partendo con una tonica di do, che suoni dovrebbe comprendere una Scala Blues?
  • WTF_Bach
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15-09-22 11.06

Alcuni suggerimenti sul fraseggio:

1) non é obbligatorio iniziare sul primo movimento della battuta, anzi iniziare sul terzo (anche secondo) della battuta precedente da molto “slancio”

2) meglio evitare di finire la frase sul quarto movimento della battuta, ma provare a finire sul primo movimento o al limite sul terzo

3) solitamente tutti sanno iniziare la frase con decisione, ma la finiscono “tentennando”, quasi come se la fine non contasse nulla. Sbagliato. Terminare la frase con decisione e precisione é una delle cose che distinguono il dilettante dal professionista.

4) uso delle pause e degli spazi. Far respirare la frase.

5) architettura dell’assolo. Iniziare semplice, molto semplice. Anche una sola nota ribattuta ritmicamente. Poi incisi di due/tre note. Poi riffs via via più complessi, sino ad arrivare a frasi lunghe e armonicamente elaborate. La dinamica - e l’estensione in alto - seguono il medesimo arco. Climax circa ai 2/3-3/4 del solo. Poi “sgonfiare” e tornare ai riffs

6) studiare e capire i concetti di pentatonic pairs, tensione e risoluzione, variazione e ripetizione, utilizzo combinato di pentatonica maggiore e minore (riferite alla tonalità e non all’accordo - il
Blues é una musica “orizzontale”) ed “avoid notes”.

7) ottimo usare dei frammenti be-bop sul turnaround finale, ma é anche “d’effetto” partite con una bella frase be-bop là ove uno si aspetterebbe un fraseggio blues, e viceversa.
  • WTF_Bach
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15-09-22 11.07

@ DjRomy
Potresti spiegarmi, questo passaggio? "Infatti la scala blues originaria - quella vocale, originale africana - non ha la terza minore, ma neanche la terza maggiore; inoltre, la quinta non é né giusta né diminuita… sono suoni intermedi."
Quindi partendo con una tonica di do, che suoni dovrebbe comprendere una Scala Blues?
Do - nota intermedia tra Mib e Mi - Fa - nota intermedia tra Solb e Sol - Sib.

Sul piano Do Mib Mi Fa Solb Sol Sib
  • maxpiano69
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15-09-22 11.28

@ WTF_Bach
Do - nota intermedia tra Mib e Mi - Fa - nota intermedia tra Solb e Sol - Sib.

Sul piano Do Mib Mi Fa Solb Sol Sib
Mi hai fatto ricordare questo fatto importante (che la scala blues come la intendiamo noi deriva da un'approssimazione della scala originale africana) di cui avevo letto in passato e cercando di ritrovare quella fonte, ho trovato invece un articolo recente molto approfondito sul tema (in inglese ovviamente) , per chi ne ha voglia.
  • WTF_Bach
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15-09-22 11.36

@ maxpiano69
Mi hai fatto ricordare questo fatto importante (che la scala blues come la intendiamo noi deriva da un'approssimazione della scala originale africana) di cui avevo letto in passato e cercando di ritrovare quella fonte, ho trovato invece un articolo recente molto approfondito sul tema (in inglese ovviamente) , per chi ne ha voglia.
Interessantissimo contributo
  • d_phatt
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15-09-22 11.44

Non sono certo un esperto organista, né un esperto di blues, né tantomeno un esperto organista blues emo ma bello, l'ho ascoltato più di una volta e mi è piaciuto. Forse avrei preferito sentire un solo di Hammond più lungo e articolato verso la fine.

Trovo ammirevole la volontà di fare tutto il possibile onboard e con una sola tastiera (per quanto estremamente potente come il Fantom), e il risultato sonoro non è davvero niente male, al netto dei limiti dei timbri di batteria e fiati, che non so quanto possano essere migliorati restando all'interno del Fantom, e che comunque si inseriscono bene nel brano.

Ecco, poi i vari strumenti rimangono ben distinguibili nel mix, io non ho capito se anche il mix l'hai fatto all'interno del Fantom o se l'hai fatto nella DAW, ma su questo invidio te e i molti qui dentro in grado di autoprodurre dall'inizio alla fine i propri brani, ottenendo dei risultati buoni se non ottimi, è una cosa che non saprei fare mai. Parecchie volte ho mixato demo o submix di tastiere, ma erano sempre e solo le mie tastiere, davanti al mix di una band (anche se "virtuale") non saprei neanche dove iniziare mettere le mani.
  • WTF_Bach
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15-09-22 11.58

Un dettaglio: non é detto che ogni blocco “contenga” una sola frase - spesso ce ne saranno due, raramente tre.