Jazz hanon quale prendere?

  • keysdream
  • Membro: Senior
  • Risp: 818
  • Loc: Milano
  • Thanks: 9  

17-09-09 09.21

dovrei comprare questi libro di tecnica ma non conosco quale sia la'utore o se ci sono rivisitazioni postume
aspetto risposta mercì otis
  • Michele76
  • Membro: Expert
  • Risp: 888
  • Loc: Lucca
  • Thanks: 81  

17-09-09 11.34

Io non ne prenderei nessuno. Se proprio devi prendere uno di questa collana, prendi l'hanon blues che mi sembra più bellino... poi magari ti compri il jazz hanon di Vinciguerra che ha degli esercizi tipo blues hanon, jazz hanon e simili ma raccolti in maniera migliore, per un'esercitazione giornaliera. Per quanto riguarda la parte teorica messa sul jazz hanon, la trovo frammentaria e buttata là. E' un buon libretto per chi non ha mai visto nulla su questo genere ma a quel punto andrei piuttosto sul libro di Susanna Gramaglia che trovi a pochi euro e magari con l'aiuto di una persona che conosce già la materia ti fai un'idea più precisa.
  • Coffones
  • Membro: Senior
  • Risp: 173
  • Loc: Parma
  • Thanks: 13  

17-09-09 12.08

Anche io lascerei perdere il Jazz Hanon, a questo punto se è per la sola tecnica usi l'Hanon originale e fai prima..in compenso ho sentito parlare bene di un libro che si chiama "Patterns for Jazz", che ti fa esercitare su diversi riff e arpeggi tipici del jazz..
  • jazzic
  • Membro: Senior
  • Risp: 248
  • Loc: Salerno
  • Thanks: 13  

17-09-09 12.13

quoto il libro della Gramaglia,non conosco affatto gli hanon. per la teoria è eccellente il Jazz Theory Book di Mark Levine, come pure il Jazz Piano Book dello stesso, davvero bei libri.ne ho letto diversi ma questi sono i più completi, che hanno in sè anche l'obiettivo dell'improvvisazione.un must è la raccolta dei tre volumi di How to Play Bebop di David Baker, essenziale per il linguaggio (insieme a tanto ascolto) e ottimo per la tecnica (ovviamente del bop in particolare). spero di esserti stato utile.

EDIT: non sono riuscito a leggere tutto il Patterns for Jazz, probabilmente una questione di approccio personale. l'ho trovato un pò sterile, un sacco di patterns
Edited 17 Set. 2009 10:28
  • Michele76
  • Membro: Expert
  • Risp: 888
  • Loc: Lucca
  • Thanks: 81  

17-09-09 14.24

@ Coffones
Anche io lascerei perdere il Jazz Hanon, a questo punto se è per la sola tecnica usi l'Hanon originale e fai prima..in compenso ho sentito parlare bene di un libro che si chiama "Patterns for Jazz", che ti fa esercitare su diversi riff e arpeggi tipici del jazz..
Vero... meglio fare l'hanon "il pianista virtuoso" esercitandoti anche solo sui primi 20 ma in tutte le tonalità tenendo sempre la stessa diteggiatura e ottimo il consiglio dei libri di Levine. Io li ho presi tutti e due in italiano. Costano cari ma vale la pena. Casomai, trovati i libri, cerca di farti dare una mano da un buon insegnante, altrimenti non è semplice... c'è anche il libro di John Novello, meno conosciuto e ahimè in inglese ma bello veramente... "The contemporary keyboardist" da accompagnare anche con il suo libro degli studi stilistici, molto ben fatti, essenziali ma che "parlano" da soli! Grande Novello!
  • Coffones
  • Membro: Senior
  • Risp: 173
  • Loc: Parma
  • Thanks: 13  

17-09-09 14.35

jazzic ha scritto:
EDIT: non sono riuscito a leggere tutto il Patterns for Jazz, probabilmente una questione di approccio personale. l'ho trovato un pò sterile, un sacco di patterns

Beh naturalmente, come tutti i libri di tecnica, va preso a piccole dosi..il suo principale scopo infatti è dare un approccio pratico alle tipiche sonorità e patterns del Jazz e creare degli automatismi utili quando si improvvisa.. emo
  • dariotorto
  • Membro: Senior
  • Risp: 189
  • Loc: Pisa
  • Thanks: 7  

22-10-09 13.39

studio jazz da poco tempo, ma suono da un pò.. non trovate che i pattern siano inutili?emo

voglio dire: se uno dovesse impararli così, senza studiare e capire i principi che li hanno ispirati, riuscirebbe solo a riprodurli meccanicamente "con le mani",

e poi solo nella esatta configurazione. e questo oltre che frustrante mi sembra che richieda uno sforzo mnemonico assurdo: per imparare tutti i pattern di quel libro non bastano vent'anni, mentre i più grandi jazzman a 20anni suonavano già nel modo che li ha resi famosi..
  • Supermario_jazz

22-10-09 21.52

@ dariotorto
studio jazz da poco tempo, ma suono da un pò.. non trovate che i pattern siano inutili?emo

voglio dire: se uno dovesse impararli così, senza studiare e capire i principi che li hanno ispirati, riuscirebbe solo a riprodurli meccanicamente "con le mani",

e poi solo nella esatta configurazione. e questo oltre che frustrante mi sembra che richieda uno sforzo mnemonico assurdo: per imparare tutti i pattern di quel libro non bastano vent'anni, mentre i più grandi jazzman a 20anni suonavano già nel modo che li ha resi famosi..
vedo con piacere che in mezzo a tanti sfigati pseudo jazzisti di questo forum, c'è qualcuno che dice delle cose sensate!!!

emo
  • Coffones
  • Membro: Senior
  • Risp: 173
  • Loc: Parma
  • Thanks: 13  

23-10-09 19.16

dariotorto ha scritto:
studio jazz da poco tempo, ma suono da un pò.. non trovate che i pattern siano inutili?emo

voglio dire: se uno dovesse impararli così, senza studiare e capire i principi che li hanno ispirati, riuscirebbe solo a riprodurli meccanicamente "con le mani",

e poi solo nella esatta configurazione. e questo oltre che frustrante mi sembra che richieda uno sforzo mnemonico assurdo: per imparare tutti i pattern di quel libro non bastano vent'anni, mentre i più grandi jazzman a 20anni suonavano già nel modo che li ha resi famosi..

Infatti nel post precedente al tuo avevo già affermato che servono solo da complemento per chi ha già idea dei principi armonici che regolano il Jazz, giusto per sentire un po' di fraseggi tipici usati da tanti professionisti della tastiera..è lo stesso esercizio di chi si prende un disco di un musicista che gli piace e prova a riprodurre gli assoli e i pattern che usa, solo che qui sono già trascritti..
Naturalmente lo scopo non è quello di impararseli a memoria tutti senza capire dove e come applicarli..è la stessa differenza di chi a scuola prende buoni voti perchè si studia tutto il libro a memoria e di chi prende buoni voti perchè se lo studia cercando di imparare i concetti..
I grandi Jazzisti sono già a quel livello a 20 anni, perchè probabilmente , oltre ad avere un talento innato, cominciano a suonare da quando ne hanno 7 o 8 a dir molto, e si esercitano assiduamente ore e ore ogni giorno..emo

vedo con piacere che in mezzo a tanti sfigati pseudo jazzisti di questo forum, c'è qualcuno che dice delle cose sensate!!!

C'è sempre in ogni discussione quello che entra e dice la sua brava frase ad effetto per attirare l'attenzione, senza preoccuparsi di dare un minimo di argomentazioni a sostegno..quindi secondo te quelli che per migliorarsi e imparare qualcosa di più leggono manuali specifici, come ad esempio il "Jazz Theory Book" di Levine o un libro di patterns, sarebbero tutti sfigati che non capiscono il "sacro fuoco" che dovrebbe animare il vero Jazzista..
Ne ho sentiti tanti come te che sparano cose tipo "il Jazz si impara dai dischi" oppure "l'importante è solamente provare e riprovare ancora": non nego che siano tutte cose vere, ma avere delle basi teoriche solide su cui costruire il proprio stile personale (detto in modo semplice: avere una minima idea di quello che si sta facendo) è indispensabile per non perdere totalmente la bussola..
  • Supermario_jazz

23-10-09 20.08

Coffones ha scritto:
quindi secondo te quelli che per migliorarsi e imparare qualcosa di più leggono manuali specifici, come ad esempio il "Jazz Theory Book" di Levine o un libro di patterns, sarebbero tutti sfigati che non capiscono il "sacro fuoco" che dovrebbe animare il vero Jazzista..

Hai proprio colto nel segno!!!!emo
Ed aggiungo: sfigati che non suoneranno mai jazz a certi livelli!!!
  • Coffones
  • Membro: Senior
  • Risp: 173
  • Loc: Parma
  • Thanks: 13  

23-10-09 21.22

Supermario_jazz ha scritto:
Hai proprio colto nel segno!!!!emo
Ed aggiungo: sfigati che non suoneranno mai jazz a certi livelli!!!


Sarò io che non riesco proprio a capire, ma, se dopo aver detto che non bastano assolutamente i manuali ma ci vuole anche la pratica e l'ascolto e che i manuali servono solo a dare le basi minime per costruire il proprio stile, ritieni me e tanti altri "sfigati" solo perchè cerchiamo di imparare qualcosa di più da libri scritti da jazzisti che, sebbene non so chi tu sia, sono sicuro siano molto più competenti di te in materia e anche bravissimi esecutori (leggi qui ad esempio la lista dei Jazzisti con cui ha suonato Levine), e che si sforzano di dare al lettore un'idea delle varie tecniche e segreti che stanno dietro al mondo del Jazz che hanno raccolto in anni di esperienza sul campo, non so proprio cosa dirti..a questo punto meglio per te che risparmi sulla spesa del libro, ma direi che i tuoi giudizi te li puoi allegramente tenere per te (e mi trattengo per non essere volgare)..
Sono sicuro che, applicando il tuo ragionamento, Renzo Piano abbia imparato a costruire edifici bellissimi solo guardando quelli degli altri e senza mai aprire un manuale di costruzioni e di ingegneria, mentre tutti quelli che "sprecano tempo" a leggere quei manuali inutili fanno solo cose mediocri.. emo
  • jazzic
  • Membro: Senior
  • Risp: 248
  • Loc: Salerno
  • Thanks: 13  

26-10-09 20.48

Supermario_jazz ha scritto:
vedo con piacere che in mezzo a tanti sfigati pseudo jazzisti di questo forum, c'è qualcuno che dice delle cose sensate!!!

emo


tu invece chi credi di essere, se vuoi polemizzare eccomi. ma fammi prima vedere come suoni, POI parliamo.
  • Asterix
  • Membro: Senior
  • Risp: 640
  • Loc: Milano
  • Thanks: 147  

27-10-09 10.37

Mah, io da sfigato pseudo aspirante jazzista ho preso "Metamorphosis - Transformation of the jazz solo" di Sam Most.
ATTENZIONE: Sam Most è un flautista/Saxofonista quindi il libro non è scritto in modo specifico per pianoforte.

Buona musica.
Stefano.

  • Asterix
  • Membro: Senior
  • Risp: 640
  • Loc: Milano
  • Thanks: 147  

27-10-09 10.48

@ Supermario_jazz
Coffones ha scritto:
quindi secondo te quelli che per migliorarsi e imparare qualcosa di più leggono manuali specifici, come ad esempio il "Jazz Theory Book" di Levine o un libro di patterns, sarebbero tutti sfigati che non capiscono il "sacro fuoco" che dovrebbe animare il vero Jazzista..

Hai proprio colto nel segno!!!!emo
Ed aggiungo: sfigati che non suoneranno mai jazz a certi livelli!!!
E poi, perchè dovrei considerarmi uno sfigato dal momento che non suonerò mai a certi livelli?

Voglio dire...mi sono diplomato faticosamente (perchè già lavoravo) in pianoforte da privatista, ho preso 6.20 di votazione; devo ritenermi uno sfigato perchè non suonerò mai il 3' di Rachmaninov?

L'altro giorno mi sono scritto dei voicing del brano "Someday my prince will come", non sono capace di improvvisare bene, faccio qualche variazione della melodia, sono sfigato per questo?

Ho una allieva che pasticcia una "Consolazione" di Listz, non farà mai la pianista, è sfigata?
Ne ho un altro che pasticcia "Firth of fifth" dei Genesis, è sfigato anche lui?

Il dilettantismo è la nobile aspirazione di chi non ha mezzi, capacità, attitudini, di avvicinarsi all'arte; e va considerato con sommo rispetto.

Buona musica. Stefano.
  • Supermario_jazz

27-10-09 16.42

Il jazz è una forma d'arte creativa e per poter esprimere al massimo questa creatività bisogna essere padroni di una tecnica costruita su un proprio stile. Chi invece si ostina a pensare che per suonare jazz sia necessario copiare patterns, voicing e studi di altri musicisti è totalmente fuori strada.Ed io reputo SFIGATI tutti quelli che si illudono di fare la cosa giusta avendo però preso la strada sbagliata!!!
  • Coffones
  • Membro: Senior
  • Risp: 173
  • Loc: Parma
  • Thanks: 13  

28-10-09 16.59

Supermario_jazz ha scritto:
Chi invece si ostina a pensare che per suonare jazz sia necessario copiare patterns, voicing e studi di altri musicisti è totalmente fuori strada

Ti ho già risposto (e a lungo credo) affermando proprio quello che dici tu, cioè che il manuale deve servire solo per imparare le basi e da "incentivo" per sviluppare un proprio stile, non per avere una collezione di voicing e patterns da riprodurre meccanicamente..
Il discorso, che evidentemente non hai afferrato, è che i manuali (come i dischi) indubbiamente servono a tanti per iniziare ad avventurarsi nel mondo del jazz e a capire come muovere i primi passi..pensi che che anche il più talentuoso dei pianisti possa suonare qualcosa di decente se non ha idea di cosa siano e a cosa servano una scala pentatonica o un accordo di 7 dominante? Dobbiamo ancora portare avanti il mito del jazzista che suona solo a sentimento e ad "orecchio", quando i jazzisti contemporanei (anche uno come Cecil Taylor che ha uno stile indubbiamente molto personale) spesso hanno alle spalle decine di anni di studi in accademie musicali?
A questo punto puoi capire come la frase strafottente e generalista con cui sei entrato nella discussione, definendoci tutti sfigati senza avere idea del nostro training e di come suoniamo, possa esserci andata un po' di traverso..emo
  • giacomo_torino
  • Membro: Supporter
  • Risp: 11570
  • Loc: Torino
  • Thanks: 596  

31-10-09 17.39

Supermariojazz... il ritorno, wow... bentornato ciclista pazzoide!
emoemo


(cmq la penso come te... il jazz o lo senti dentro, o è meglio lasciar perdere... io ho lasciato perdere, ma lo ascolto sempre con grande passione, rispetto e ammirazione. Studiare serve, ma fino ad un certo punto: quello che nessun libro ti dice è ciò che il cuore trasmette al cervello e arriva sulla punta delle dita... )

Edited 31 Ott. 2009 16:40
  • jazzic
  • Membro: Senior
  • Risp: 248
  • Loc: Salerno
  • Thanks: 13  

31-10-09 18.25

..secondo voi poeti e scrittori non studiano?pittori, scultori, architetti, restauratori, cuochi, ballerini..devo continuare?
Invece noi musicisti dobbiamo suonare solo col cuore. Scendiamo da questo piedistallo e confrontiamoci con la realtà: il talento se c'è può crescere e svilupparsi in arte e nel genio solo se si studia fino a scoppiare. Einstein era un talento, ma senza sapere e conoscere quello che c'era stato fino a quel momento non avrebbe potuto fare i passi in avanti che ha fatto! Parker,uguale! Davis,uguale! Coltrane,uguale! e mi fermo perchè oramai si è capito..il mito del genio innato scordiamocelo,se esiste non fa numero.
Pochissimo tempo fa è morto George Russell, un vero genio, nella pratica e nella teoria..o forse un altro degli sfigati la cui passione e curiosità infinita li ha spinti a varcare la soglia dell'ignoto, perchè i confini che avevano (pur conoscendo GIA' milioni di cose) erano troppo stretti. Perdita di tempo! o sei genio dalla nascita o non sei nessuno! vero? o forse sono conclusioni affrettate di chi non ha intenzione di sgobbare per ottenere e ritiene chi lo fa un fallito ( = uno sfigato) solo perchè sa di non esserne egli stesso per qualche motivo all'altezza.
Mi dispiace per chi la pensa così. Perchè non andrà mai da nessuna parte. Perchè, prima di tutto, è avulso dalla realtà.
Io mi farò sempre ispirare da gente come Coltrane, il quale ha cercato la "realtà ultima" attraverso la sua musica e ha, quindi, studiato per tutta la sua illuminante vita e carriera.
Amen

EDIT: apro e chiudo parentesi: non valgono le equazioni
STUDIO=CERVELLO
"BUTTARE LE MANI"=EMOZIONE.
Chi ha consapevolezza degli elementi che intervengo quando si fa musica (MENTE,CORPO,EMOZIONE,SPIRITO) può farne buon uso in relazione a come crede meglio..ma soprattutto PUO' SCEGLIERE!!
Edited 31 Ott. 2009 17:30
  • giacomo_torino
  • Membro: Supporter
  • Risp: 11570
  • Loc: Torino
  • Thanks: 596  

31-10-09 18.50

che studi ha fatto Ray Charles? emoemo
  • jazzic
  • Membro: Senior
  • Risp: 248
  • Loc: Salerno
  • Thanks: 13  

31-10-09 19.27

Ray Charles ha studiato eccome, poi, come tutti, ha proseguito da solo. Credi che nello scrivere un pezzo intervenga solo l'ispirazione?