Moduli synth doepfer: chi me li spiega?

  • JPJ
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24-03-10 13.11

Ho notato sul sito di Thomann che la Doepfer fabbrica moduli synth. Sul sito ho dato un'occhiata ed ho notato che ce ne sono per tutti i gusti!

Ora, scusate la domanda banale, ma praticamente ci si può costruire un synth da soli mettendo insieme certi moduli?

Se la risposta è sì, come conviene procedere? Un paio di oscillatori, un ring modulator, un generatore noise, un LFO, qualche gate/attack-release.... si può fare?

Chi me lo spiega?

Grazie. emo
  • JM
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24-03-10 13.23

JPJ ha scritto:
Ora, scusate la domanda banale, ma praticamente ci si può costruire un synth da soli mettendo insieme certi moduli?


Esatto. Il risultato sarà un sintetizzatore cosiddetto modulare.

JPJ ha scritto:
Se la risposta è sì, come conviene procedere? Un paio di oscillatori, un ring modulator, un generatore noise, un LFO, qualche gate/attack-release.... si può fare?


Doepfer, se ricordo bene, vende anche dei modulari pre-confezionati: un buon punto di partenza, non fosse altro per capire quali sono i moduli inderogabili e quali quelli opzionali. Certo: puntare al modulare per poi finire con il replicare un'architettura standard ha un senso relativo...

Ciao!
Jacopo
  • JPJ
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24-03-10 13.28

Da quello che ho capito il modulare funziona tramite i collegamenti fatti "a mano" per ogni suono che si vuole creare, sbaglio?

Quindi, una volta messi insieme i moduli "base" poi tutto si può controllare con una master keyboard?


Cosa intendi per il passaggio al modulare? Quali differenze dà rispetto al classico synth? ...voglio dire: per quali differenze vale la pena costruirsene uno?
  • salvafunk
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24-03-10 13.38

@ JPJ
Da quello che ho capito il modulare funziona tramite i collegamenti fatti "a mano" per ogni suono che si vuole creare, sbaglio?

Quindi, una volta messi insieme i moduli "base" poi tutto si può controllare con una master keyboard?


Cosa intendi per il passaggio al modulare? Quali differenze dà rispetto al classico synth? ...voglio dire: per quali differenze vale la pena costruirsene uno?
Si, una volta messi insieme i moduli base e cablati suoni con una master.

Avere un modulare comunque ha lo scopo di interconnettere i moduli in maniera "non standard", giusto per non ripetere esattamente lo schema di un classico synth "cablato".
La differenza sta proprio nella totale libertà di routing e di connessioni tra i moduli: se in un synth cablato hai uno schema fisso ( es osc-mixer-filtro-vca) , qui puoi dopo aver fatto passare un oscillatore da 2 moduli di filtro in serie, farlo entrare in un altro oscillatore usandolo come modulatore. e poi inventati tu il giro che gli vuoi far fare.
Quindi totale libertà e versatilità di impiego. Inoltre il fatto che i moduli siano indipendenti come alimentazione migliora, e non di poco, la resa. Resta il fatto che per cambiare suono devi "ripatchare" ogni volta tutti i cavi, quindi comprendi la laboriosità di un sistema del genere, che pero' ha anche dalla sua parte un altissimo grado "didattico"
Edited 24 Mar. 2010 12:39
  • JM
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24-03-10 13.43

JPJ ha scritto:
Da quello che ho capito il modulare funziona tramite i collegamenti fatti "a mano" per ogni suono che si vuole creare, sbaglio?


Il cablaggio di un modulare - di ogni modulo di un modulare - è la croce e la delizia dell'utente. Ti sintetizzo due problemi che ne derivano - tecnicamente insolubili, a meno di non dare il via a un bagno di sangue in termini di denaro e pazienza: la polifonia e la memorizzazione.

JPJ ha scritto:
...voglio dire: per quali differenze vale la pena costruirsene uno?


Per il gusto di esulare - con risultati eccellenti - dall'architettura standard, in termini di moduli (e bada bene che i produttori di moduli non sono poi così pochi, con tutti i pro e i contro che ne derivano) e di routing del segnale.

Se sei interessato ad approfondire l'affaire modulari potresti valutare qualche software che ti permetta di acquisire la logica dietro essi. Qualche mese fa, per dire, ho acquistato in quest'ottica Reaktor 5 di Native Instruments, in offerta a 99 euro: consigliato emo

Ciao!
Jacopo

Salvafunk, abbi pazienza: non è che ho voluto ignorare la tua replica... e che c'ho messo una vita a rispondere!
Edited 24 Mar. 2010 12:45
  • JPJ
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24-03-10 13.48

salvafunk ha scritto:
Quindi totale libertà e versatilità di impiego. Inoltre il fatto che i moduli siano indipendenti come alimentazione migliora, e non di poco, la resa. Resta il fatto che per cambiare suono devi "ripatchare" ogni volta tutti i cavi, quindi comprendi la laboriosità di un sistema del genere, che pero' ha anche dalla sua parte un altissimo grado "didattico"


Ed è proprio quello che ho trovato spiegato su questo sito. emo

Devo dire che la cosa mi attizza e anche parecchio! emo

Ho visto che la Doepfer vende dei case amplificati per potervi innestare fino a 4 moduli.

Decidendo, ad esempio, di patire proprio con 4 cosa mi converrebbe acquistare?
  • JPJ
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24-03-10 13.51

JM ha scritto:
Il cablaggio di un modulare - di ogni modulo di un modulare - è la croce e la delizia dell'utente. Ti sintetizzo due problemi che ne derivano - tecnicamente insolubili, a meno di non dare il via a un bagno di sangue in termini di denaro e pazienza: la polifonia e la memorizzazione.



Ed è proprio questo l'interessante.

Della polifonia non mi interessa... la memorizzazione dei suoni è proprio quello che, in tutti i synth che ho, di solito mi toglie il gusto della scoperta.

Ecco perché mi sto interessando al modulare... perché nella sua lentezza di cablaggio risiede proprio quello sviluppo ed approccio cerebrale che dovrebbe far comprendere veramente l'architettura di un synth a qualsiasi utente, no?
  • anonimo

24-03-10 14.32

JPJ ha scritto:
mi sto interessando al modulare... perché nella sua lentezza di cablaggio risiede proprio quello sviluppo ed approccio cerebrale che dovrebbe far comprendere veramente l'architettura di un synth a qualsiasi utente, no?


bravo jpj, tranne per la frase "qualsiasi utente". Non "qualsiasi": dev'essere un musicista

Per il resto un modulare è una bellissima cosa.

Se posso suggerire:

1) parti da un'architettura a tre oscillatori, scegliendone di tipi diversi.

Uno dei tre potrebbe essere la versione "modulO" del "dark energy" (modulo a-111-5). Così appena arriva il tuo modulare puoi accenderlo e suonare, che è una bella cosa, e hai una "centralina di comando" da cui partire. In futuro lo userai come singolo oscillatore.

oscillatori che suggerirei sono a-110, a-111, e se ti avanza voglia a-113

2) metti TRE filtri diversi (doepfer ne ha diverse varianti).

per il suono, è la cosa più importante.

Suggerisco a12-x, a-120, a-101-1, a106-1, a-106-5

così hai emulazioni di filtri moog, oberheim e korg, oltre a un filtro notch, passa alto ecc.

3) sacrifica qualche modulo "figo" [ring modulator, e simili] mettendo abbondanza di mixer, splitter, moltiplicatori, lag processor e magari un inviluppo e un lfo in più.

quindi: tre generatori di inviluppo e tre lfo

Tre filtri e tre oscillatori sono un'enormità (tieni conto che UN oscillatore di quelli suona come un intero analog waldorf o dsi o come un phatty),

una volta che hai quelli il passo successivo è avere tanta possibilità di incrociare modulazioni, e per fare quello i moduli "di servizio" costano di meno e sono forse più importanti dei moduli "sperimentali".

Che suoni cerchi?





Edited 24 Mar. 2010 13:44
  • JM
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24-03-10 14.32

JPJ ha scritto:
Della polifonia non mi interessa...


E fino a qui nulla da eccepire...

JPJ ha scritto:
la memorizzazione dei suoni è proprio quello che, in tutti i synth che ho, di solito mi toglie il gusto della scoperta.


... Devo essermi perso. Perché la possibilità di salvare - e alla bisogna richiamare - una patch dovrebbe levarti il gusto della scoperta? Per come la vedo io può essere seccante allestire una patch complessa su un modulare, documentarla, e alla fine dei giochi smantellarla...

JPJ ha scritto:
perché nella sua lentezza di cablaggio risiede proprio quello sviluppo ed approccio cerebrale che dovrebbe far comprendere veramente l'architettura di un synth a qualsiasi utente, no?


Be', un modulare - per così dire - responsabilizza. Ti costringe a riflettere sul percorso del segnale, a progettare ciò che si suonerà con esso, ecc. ecc. Certo non è un ROMpler con una manciata di preset, con il quale registrare una parte al volo... "tanto poi si corregge da editor": come no, dopo che hai staccato e attaccato cavi per quattro ore emo

Ciao!
Jacopo
  • simoplak
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24-03-10 14.43

@ anonimo
JPJ ha scritto:
mi sto interessando al modulare... perché nella sua lentezza di cablaggio risiede proprio quello sviluppo ed approccio cerebrale che dovrebbe far comprendere veramente l'architettura di un synth a qualsiasi utente, no?


bravo jpj, tranne per la frase "qualsiasi utente". Non "qualsiasi": dev'essere un musicista

Per il resto un modulare è una bellissima cosa.

Se posso suggerire:

1) parti da un'architettura a tre oscillatori, scegliendone di tipi diversi.

Uno dei tre potrebbe essere la versione "modulO" del "dark energy" (modulo a-111-5). Così appena arriva il tuo modulare puoi accenderlo e suonare, che è una bella cosa, e hai una "centralina di comando" da cui partire. In futuro lo userai come singolo oscillatore.

oscillatori che suggerirei sono a-110, a-111, e se ti avanza voglia a-113

2) metti TRE filtri diversi (doepfer ne ha diverse varianti).

per il suono, è la cosa più importante.

Suggerisco a12-x, a-120, a-101-1, a106-1, a-106-5

così hai emulazioni di filtri moog, oberheim e korg, oltre a un filtro notch, passa alto ecc.

3) sacrifica qualche modulo "figo" [ring modulator, e simili] mettendo abbondanza di mixer, splitter, moltiplicatori, lag processor e magari un inviluppo e un lfo in più.

quindi: tre generatori di inviluppo e tre lfo

Tre filtri e tre oscillatori sono un'enormità (tieni conto che UN oscillatore di quelli suona come un intero analog waldorf o dsi o come un phatty),

una volta che hai quelli il passo successivo è avere tanta possibilità di incrociare modulazioni, e per fare quello i moduli "di servizio" costano di meno e sono forse più importanti dei moduli "sperimentali".

Che suoni cerchi?





Edited 24 Mar. 2010 13:44
è quel che ho sempre voluto fare io, ma quanto viene a costare?
e in più... la polifonia non esiste? cioè... se ho tre oscillatori ho 3 note di polifonia...right?
  • anonimo

24-03-10 14.47

no, se hai tre oscillatori non hai tre note di polifonia. hai tre oscillatori all'unisono, anche se accordabili su tre frequenze diverse (in modo che il secondo e il terzo suonino una terza e una quinta, o una quarta e una settimana, o ottava su e ottava giù).

ma non fai armonia da tastiera

per avere polifonia dovresti avere tre catene complete oscillatore-filtro-amp con relativi lfo e inviluppi, e un modulo (esiste) che prenda l'accordo e lo suddivisda fra le tre catene.

se invece tu avessi tre oscillatori che generano tre note diverse seguendo tre note diverse della tastiera e li passassi attraverso un'unica catena di amp e filtro avresti quella che si chiama parafonia,

cioè tre note che però cominciano e finiscono nello stesso momento, decadono insieme, il filtro decade insieme, ecc.

suonerebbe malissimo, a meno di non considerarlo un "effetto" ("effetto bontempi", o "costoso citofono", si può chiamare)

quanto alla domanda "quanto costa", vai sul sito della dopefer, c'è un file excel con cui puoi montare una simulazione e vedi quanto costa

comunque: una macchina dopefer sperimentale con tutto e di più costa sui 4000 euro,

con 1500/2000 ti fai una bella macchina che ci ciuccia qualsiasi voyager



Edited 24 Mar. 2010 13:59
  • JPJ
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24-03-10 17.44

Ok. Mettiamo il caso che mi prendo per cominciare il modello A-111-5 (ho visto i dettagli e in effetti sembra perfetto per iniziare) più un altro effetto come un delay (sempre a modulo). Il tutto magari lo istallo in quei rack che vende sempre la Doepfer, già equipaggiati di alimentazione appropriata.

Come li collego poi?

Devo prendermi un modulo per il controllo midi? Penso di sì visto che altrimenti non saprei come pilotarlo (o, detto in termini tecnici, non saprei come mandare il voltaggio giusto atto al cambio di pitch del VCO o del VCF).

Quindi ci vuole anche un modulo midi tipo questo, no? E per l'uscita? Si sfrutta l'audio out del modulo stesso? emo
Edited 24 Mar. 2010 16:50
  • anonimo

24-03-10 17.56

c'è una configurazione-base costituita dal modulo a-111-5 più l'interfaccia midi, che si chiama a-190-2.

vedi questa pagina (non la prima immagine, scorri fino in fondo)

dark energy "sintetico"

in questo modo di fatto hai un dark energy "sintetico" (cioè un synth monofonico completo, vedi le due discussioni che avevamo fatto 15 giorni fa quando l'ho recensito), in una scatola vuota che potrà in futuro contenere altri moduli.

Potrebbe essere un punto di partenza. In futuro compri altro moduli e lo a-111-5 diventa un oscillatore fra altri.

dello a-190-2 avrai comunque sempre bisogno per usare una tastiera midi.

Infine sì, se colleghi "audio out" a un normalissimo mixer, avrai il suono.

Quindi, spendi qualcosina in più del costo del dark energy, per avere una migliore interfaccia midi e un case da riempire con la sua bella alimentazione.

POSCRITTO: forse vorrai usare, invece della a-190-2, che è monofonica, la a-190-3, che è polifonica. questo ti consentirà in futuro di creare un synth polifonico (fermo restando che costerebbe un botto in oscillatori e filtri ecc, ma non sono i 10 euro di differenza dell'interfaccia midi che ti rovinano)

POSCRITTO 2

dopo aver letto la discussione sul dark energy, dirai a tes stesso che vuoi avere subito un modulo:

ossia un ADRS dedicato per separare la gestione del filtro da quella dell'AMpli

si tratta del modulo a-140, che costa 65 euro












Edited 24 Mar. 2010 17:05
  • JPJ
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24-03-10 18.05

Attilio intanto ti ho mandato un thanx perché mi stai veramente aprendo un mondo.

Ricapitolando: se mi frugo e compro questo + questo + questo sono plug and play?... pronto a suonare?

il case dovrebbe alimentare tutto giusto?
  • anonimo

24-03-10 18.09

i soldi dello a-100-mc sono butatti dalla finestra,

perché da subito non ci sta l'interfaccia midi, e in futuro non ci starà mai nulla

compra il modello a-100-lc6 (la versione low cost, senza coperchi e ammennicoli), e vai avanti per anni.

con 240 euro hai un case alimentato per sintetizzatori, con 90 euro hai il cestino della merenda di Heidi.

per il resto sì, con quei due moduli (e secondo me con l'adsr che suggerivo prima) hai un signor synth.



POSCRITTO: ma perché cerchi su thoman? compra direttamente da doepfer!



Edited 24 Mar. 2010 17:12
  • JPJ
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24-03-10 18.28

peccato che non si può dare più di un thanx per thread.... emo

perché consigli un ADSR in più? A 111 non ce l'ha già? A cosa può essere utile un altro controllo di inviluppo.... per caso per mandarne uno al VCO e l'altro al VCF?
Ma poi i moduli in più che posso comprare come possono essere controllati via midi? Sono "linkabili" fra di loro?

So ovviamente che non ce ne sarebbe bisogno, se decido di usare (ad esempio) l'ADSR come puro filtro... ma potrebbe essere interessante farlo azionare con la nota stessa.... vabbè... queste sono divagazioni.

L'ultima domanda è questa: i moduli ai case su misura della Doepfer si collegano facili o ci vogliono saldature?
  • anonimo

24-03-10 18.40

JPJ ha scritto:
A cosa può essere utile un altro controllo di inviluppo.... per caso per mandarne uno al VCO e l'altro al VCF?


la frequenza del vco la controlla il pitch in uscita dall'interfaccia midi.

piuttosto vorrai "mandare" un adsr al VCA e uno al VCF.

sennò puoi fare solo suoni "organistici" con filtro che si muove, o suoni "pianistici" ma con filtro fisso, oppure suoni con lo stesso inviluppo per filtro e ampli, ma ti limita molto

certo che puoi mandare l'inviluppo al Vco per esempio per fare l'impennata d'attacco del pitch di una tromba..., oppure se vuoi far variare la forma d'onda del vco.

l'inviluppo per lo lfo sarebbe il TERZO che io metterei certamente in un sistema più grande in futuro: vedi il terzo EG del prophet, comodissimo

JPJ ha scritto:
Ma poi i moduli in più che posso comprare come possono essere controllati via midi? Sono "linkabili" fra di loro?


una volta che entri dall'interfaccia midi, sei nel dominio analogico. Cioè i moduli "comunicano" fra loro attraverso ingresso e uscita audio (oscillatore esce audio entra in filtro esce in audio entra in ampli esce in audio va a mixer)

oppure attraverso controllo di voltaggio (midi genera pitch, cavo va a frequenza oscillatore. lfo genera oscillazione, uscita via cv va a frequenza filtro per effetto wha wha. adsr genera profilo, uscita va via CV a ampiezza ampolificatore).

Il midi serve solo per collegare la tastiera.

l'interfaccia midi ti dà uscite di NOTA, GATE, (e fin qui suoni piatto piatto), velocity, pitch bend (e qui cominci a modulare).

Se vuoi mandare la velocity midi a due parametri diversi, metti un bel modulo "multi", esci con un jack dall'interfaccia midi, vai nel multi, esci con due jack, e assegni la velocity (via jack, cioè CV) che so, al cutoff e alla resonance.



JPJ ha scritto:
se decido di usare (ad esempio) l'ADSR come puro filtro... ma potrebbe essere interessante farlo azionare con la nota stessa.... vabbè... queste sono divagazioni.


non ho capito. Adsr non filtra niente. Adsr decide come varia nel tempo l'apertura del filtro (o la modulazione, o l'amplificazione).

In attesa di fare shopping, hai comprato il libro sulla sintesi che qualcuno ti ha già suggerito? è importante

JPJ ha scritto:
L'ultima domanda è questa: i moduli ai case su misura della Doepfer si collegano facili o ci vogliono saldature?


niente saldatore, plug and play, con qualche accorgimento (qualche modulo non va messo vicino all'alimentatore, ecc.) e qualche jumper.



INFINE, IMPORTANTE: Senti, vedo che ti rode davvero questa cosa dei thanks: ascolta, ti metto qui sotto l'iban del mio conto corrente alle Bahamas, se proprio ci tieni:

43 BH 7755 M1000 MC3000 OB8OB1 JP8080




Edited 24 Mar. 2010 17:48
  • JPJ
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24-03-10 19.19

attilio55 ha scritto:

INFINE, IMPORTANTE: Senti, vedo che ti rode davvero questa cosa dei thanks: ascolta, ti metto qui sotto l'iban del mio conto corrente alle Bahamas, se proprio ci tieni:

43 BH 7755 M1000 MC3000 OB8OB1 JP8080

emo emo emo

beh... magari se faccio successo ti darò qualche dodicesimo dei diritti siae... emo

Comunque ho capito tutto.. grazie delle imbeccate.

ps. il libro che mi consigliarono tempo fa lo avevo trovato e ordinato in rete... ma non mi è mai arrivato... emo

Comunque ho scoperto un sito molto interessante dove spiegano un sacco di belle cosine! emo