La qualità delle nuove tastiere....

  • culturazero
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09-05-10 13.02

Salve, apro questo topic per riflettere su una cosa, cioè oggi la qualità delle tastiere diciamo enty-level è notevolmente aumentata, penso al Roland Juno dì oppure al Yamaha MM6 che, a livello sonoro offrono grandi possibilità, se si considera la fascia di prezzo.
Negli anni passati, era impensable avere queste prestazioni....
Forse peccano un po a livello costruttivo, ma cosa si può pretendere?
Una volta se volevi un pianoforte decente e qualche suono più particolare, dovevi spendere parecchi soldini...oggi con 500 euro circa, ti porti a casa uno strumento che lo puoi usare certamente a casa per divertimento, ma lo abbini tranquillamente anche nel tuo setup live e di certo non sfigurerà...anzi!!!
Cosa ne pensate? Secondo voi..perchè le case produttrici hanno attuato questa politica? Non credo sia solo una cosa dovuta all'avanzamento della teconologia......
  • klystron
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09-05-10 13.32

C'è una sola cosa oggi che fa girare il mondo, in ogni suo aspetto: i soldi !
Ogni azienda, si che produca beni sia che produca servizi, se decide di fare una cosa la fa solo per i soldi.

Alla luce di ciò possiamo dire che grazie al progresso tecnologico oggi è possibile costruire uno strumento musicale con grandi (relativamente...) doti e grandi (relativamente...) possibilità spendendo una cifra irrisoria.
I chip LSI e VLSI costano relativamente poco e possono fare molto.
Dove è più difficile risparmiare è nelle realizzazioni meccaniche e questo è il motivo per cui un Juno può essere molto bello dentro ma ha una tastiera che non è un granché ed è lo stesso motivo per cui la mia Xstation è un discreto VA, con una tastiera stupenda ma con una scocca molto fragile che credo soccomberebbe sui palchi.

Così facendo le ditte possono guadagnare abbastanza da questi "giocattoli" che poi tanto giocattoli non sono e possono destare l'attenzione di una larga (relativamente...) fetta di consumatori hobbisty che non potrebbero spendere cifre superiori. Ma anche un professionista un po' squattrinato o con una esigenza specifica (vedi ad esempio la necesità magari di una tastierina da battaglia da tenere in camera da letto quando lascia tutta l'attrezzatura in studio) potrebbe essere interessato all'aquisto.

E poi, un juno sul palco non sfigura, diciamocelo pure.

Naturalmente i produttori sono ben attenti a non rendere troppo professionali queste macchine, altrimenti i professionisti non comprerebbero più quelle di fascia superiore e gli hobbysti evoluti non cambierebbero mai più la mm6 per una XS6...

Poi, in un mondo sempre più pieno di VST a basso costo (o a gratis...) l'offerta di una tastiera vera a basso costo o di un moduletto sinth (penso al mopho... che costa quanto un buon vst) potrebbe invogliare all'acquisto di hardware (non copiabile illegalmente ) al posto di software.
  • Antony
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09-05-10 14.28

@ klystron
C'è una sola cosa oggi che fa girare il mondo, in ogni suo aspetto: i soldi !
Ogni azienda, si che produca beni sia che produca servizi, se decide di fare una cosa la fa solo per i soldi.

Alla luce di ciò possiamo dire che grazie al progresso tecnologico oggi è possibile costruire uno strumento musicale con grandi (relativamente...) doti e grandi (relativamente...) possibilità spendendo una cifra irrisoria.
I chip LSI e VLSI costano relativamente poco e possono fare molto.
Dove è più difficile risparmiare è nelle realizzazioni meccaniche e questo è il motivo per cui un Juno può essere molto bello dentro ma ha una tastiera che non è un granché ed è lo stesso motivo per cui la mia Xstation è un discreto VA, con una tastiera stupenda ma con una scocca molto fragile che credo soccomberebbe sui palchi.

Così facendo le ditte possono guadagnare abbastanza da questi "giocattoli" che poi tanto giocattoli non sono e possono destare l'attenzione di una larga (relativamente...) fetta di consumatori hobbisty che non potrebbero spendere cifre superiori. Ma anche un professionista un po' squattrinato o con una esigenza specifica (vedi ad esempio la necesità magari di una tastierina da battaglia da tenere in camera da letto quando lascia tutta l'attrezzatura in studio) potrebbe essere interessato all'aquisto.

E poi, un juno sul palco non sfigura, diciamocelo pure.

Naturalmente i produttori sono ben attenti a non rendere troppo professionali queste macchine, altrimenti i professionisti non comprerebbero più quelle di fascia superiore e gli hobbysti evoluti non cambierebbero mai più la mm6 per una XS6...

Poi, in un mondo sempre più pieno di VST a basso costo (o a gratis...) l'offerta di una tastiera vera a basso costo o di un moduletto sinth (penso al mopho... che costa quanto un buon vst) potrebbe invogliare all'acquisto di hardware (non copiabile illegalmente ) al posto di software.
emoemoemoemoemoemo
emo
Edited 9 Mag. 2010 12:28
  • giannirsc
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09-05-10 18.06

beh c'è da dire che son già 20 anni che escono tastiere entry level..di sicuro uscivano con meno frequenza..però mi ricordo la serie d roland..d5,d10,d20..erano le tastiere per chi non poteva avere il d50..oppure lo yamaha sy22..il kaway spectra..insomma ce ne erano anche anni fa..
  • Antony
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09-05-10 18.45

@ giannirsc
beh c'è da dire che son già 20 anni che escono tastiere entry level..di sicuro uscivano con meno frequenza..però mi ricordo la serie d roland..d5,d10,d20..erano le tastiere per chi non poteva avere il d50..oppure lo yamaha sy22..il kaway spectra..insomma ce ne erano anche anni fa..
Sì.....ma costavano sempre uno sproposito.
Nel 1994 pagai un Korg X5 ben 1,6 milioni delle vecchie lire.
Che se rapportiamo in euro, ai nostri giorni, ti ci compri un Fantom G6.....
  • giannirsc
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09-05-10 19.22

ma no..c'era il d5 ad un milione..e tanta porcheria a 700.000 lire..è che ce lo siamo scordati ma gli entry level già esistevano..di sicuro il musicista era più esigente di oggi..
  • culturazero
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09-05-10 21.13

La teconologia è cambiata e quindi certe cose in passato non erano possibili, ma consentitemi che facendo i dovuti rapporti, una macchina come il Juno dì o lo stesso MM6, te lo sognavi un 10 anni fa a questi prezzi.
Cioè se provate le macchine sopra citate, avete cmq la prestazione di un prodotto diciamo professionale, ovviamente nel limite possibile, ad un prezzo irrisorio.
Prima con un milione o 700 mila lire prendevi un giocattolo, oggi ci prendi una macchina che ci vai in live tranquillamente.
Faccio un esempio, io ho la Korg i4s, che per l'epoca era una workstation di livello, ma pagata 3 milioni e 100..ecco a 700 mila lire non trovavi una macchina che a livello di suoni poteva competere con la korg i4s, oggi invece con un juno dì o un'altro prodotto della stessa fascia, ti avvicino molto a macchine più blasonate e costose.
Almeno io la penso così....
  • Crosfader
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09-05-10 21.32

In effetti i produttori stanno giocando molto sul fattore di prestigio.

Gli standard si sono alzati, io pagai nel 1997 una Roland E 500 2.800.000 £...

Oggi un E60 che fa mooooolto di più, ne costa 850 di € ( circa 1.600.000 £ ).

E' normale che devono giustificare prodotti costosi altrimenti esisterebbe il mono prodotto!

Un'arranger con i suoni del prodotto stage della casa, con gli organi del prodotto clone hammond della casa e magari con ottime funzioni masterkeyboard non esisterà mai!

Edited 9 Mag. 2010 19:32
  • Antony
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10-05-10 00.59

@ giannirsc
ma no..c'era il d5 ad un milione..e tanta porcheria a 700.000 lire..è che ce lo siamo scordati ma gli entry level già esistevano..di sicuro il musicista era più esigente di oggi..
Sì...ma il D5 non è paragonabile ad un moderno "entry Level" come il Juno Di......
1 milione di allora con le 540 euro di un Juno Di....
Il confronto, a mio avviso,non regge.
Oggi un "entry level" lo paghi 430 euro ( MM6), 540 euro ( Juno Di)
X5 era un entry level da "1.600.000 mila lire", quando la lira valeva ancora qualcosa...
Il D5 è dell'89 e 1 milione, allora, erano davvero tanti per offrire una manciata di suoni di mediocre qualità.
Insomma.....la realtà è che oggi la qualità è aumentata a dismisura e il costo degli strumenti "sembra" alto solo per chi dimentica o non è a conoscenza di quanto costassero certi strumenti, anche entry level, 20 anni fa.
  • culturazero
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10-05-10 01.07

Concordo pienamente con te Antony....un 10-15 anni fa, per avere uno strumento decente per il live, dovevi superare il milione e mezzo....e per avere una cosa ottimale, arrivare ai 3 o 4 milioni minimo....considerando che la lira aveva un valore, e 3 milioni non erano i 1,500 euro di oggi...ma ripeto...erano 3 milioni!!!!Attenzione!!!!
Oggi con una media di 500 euro, prendi una macchina che, quantomento a livello sonoro non sfigura di certo a confronto di altre molto più costose.
Il motivo di tale politica attuata dalle case produttrici non lo so bene, ma lo intuisco...oggi siamo in un periodo di crisi generale, aggiungiamo che la musica ha avuto l'invasione dei VST, pc e roba varia, quindi chi produce strumenti per combattere questa tendenza ha dovuto per forza immettere nel mercato dei prodotti validi ad un prezzo accessibile e credo ci siano riusciti abbastanza bene!!!
  • Crosfader
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10-05-10 11.34

Se si vuole continuare a vendere anche quando le finanze non sono più quelle di una volta, bisogna inventarsi qualcosa! altrimenti:

- o non si vende
- o si vende solo ai veri appassionati e ai professionisti (giustamente, lo sarei anch'io) esigenti a 360 °
  • vansys
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10-05-10 13.54

In parte credo che il motivo sia attribuibile alla tecnologia che offre, rispetto al passato, costi minori per maggiori qualità sonore.

Detto questo a livello HW a mio avviso siamo leggermente scesi. Io avevo un U20 della Roland che era la classica scelta di chi non poteva permettersi il D50 e a livello costruttivo era ben fatto. I materiali erano a mio avviso più "seri" rispetto alle entry level di oggi.

Altra considerazione va fatta per il modo che oggi abbiamo di spendere.

Con l'euro tutto sembra più economico ma attenzione... Una volta avremmo facilmente speso per una WS 5 milioni di lire? Oggi lo si fa più a cuor leggero perchè 2.500 euro suona meglio.

E' comunque positivo che anche chi si approccia a livello amatoriale possa avere suoni di qualità e credo che per le aziende sia una sorta di investimento sui musicisti che poi, per altre necessità, si legano al marchio ma richiedono performance superiori e acquistano le versioni superiori.