Che tastiera scegliere budget 300-500 euro

  • TheLumberjack
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05-01-14 16.57

Salve a tutti,
sono alla ricerca di una tastiera per poter suonare in giro con gli amici o magari fare qualche serata; inesperto come sono sull'argomento ho fatto affidamento su internet, e da quanto ho potuto leggere da alcuni topic siete pienamente in grado di aiutarmi nella scelta.
Suono da otto anni un pianoforte verticale della yamaha; da tre anni mi sono dedicato totalmente alle cover di band rock (soprattutto ma non solo) dopo aver abbandonato la classica. Ne consegue che usando una tastiera digitale, almeno per i primi tempi, sarò concentrato soprattutto sulla qualità dei suoni e non tanto sugli effetti.
Ho una vaga idea di quello che sto cercando: un 76 tasti, con sequencer, midi, buona polifonia (anche se non ho capito effettivamente come funzioni, ho 10 dita non 25. Significa che appoggiando il braccio alla tastiera suonano tutte le note? mah) tasti possibilmente semipesati, con sensibilità al tocco, un output per pedale sustain (che uso parecchio) e la possibilità di collegare la tastiera al computer (anche se non so al momento a cosa potrebbe servire). Potrebbe servirmi qualcos'altro a cui non ho pensato?
Il budget, come da titolo, è tra i 300 e i 500 euro, come ho potuto leggere in altri topic comprare a cifre più basse equivale a buttare i soldi.
Confido nella vostra guida e nei vostri consigli. emo
  • Hamichordiano
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05-01-14 19.22

Hai le idee un po confuse.. il piano acustico ha una polifonia infinita e un motivo ci sarà. Innanzitutto perché parliamo di un sistema meccanico e non digitale e quando lavori di sustain di polifonia ne hai bisogno.
Io con 450 € ho preso un Yamaha Motif 7 che sembra uscito dal negozio.. ed ha tutte le caratteristiche da te elencate.
  • Lele75
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05-01-14 19.58

Ti consiglerei un bel Casio Px3 che trovi sull'usato sui 400 euro e ci puoi suonare benissimo un pò di tutto....poi pian piano approfondendo le tue conoscenze potrai fare una scelta molto più accurata spendendo magari qualcosina in più...emo...o collegandolo con un pc o altri expanders usandolo come masteremo
Edited 5 Gen. 2014 18:59
  • Jackmau
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05-01-14 20.33

TheLumberjack ha scritto:
un 76 tasti, con sequencer, midi,

TheLumberjack ha scritto:
tasti possibilmente semipesati, con sensibilità al tocco
TheLumberjack ha scritto:
budget, come da titolo, è tra i 300 e i 500 euro


Ti elenco un po' di tastiere su quelle specifiche, solo sull'usato, nel nuovo non c'è niente su quella fascia di prezzo:
-Roland fantom fa76
-Korg triton le/tr/pro 76
-yamaha motif 7

TheLumberjack ha scritto:
buona polifonia (anche se non ho capito effettivamente come funzioni, ho 10 dita non 25. Significa che appoggiando il braccio alla tastiera suonano tutte le note? mah)

Allora non funziona esattamente così, la polifonia serve moltissimo qualora tu abbia più suoni in layer, per esempio, se hai un layer di 4 suoni ogni nota che suoni "mangia" una nota di polifonia, quindi fare un bell'accordo di 6 note ti porta via 24 note di polifonia. Aggiungici che quando usi il sustain devi sommare tutte le note che stai suonando mentre tieni il sustain e si arriva facilmente oltre le due cifre...quando raggiungi il limite della polifonia ti accorgi che le prime note che hai suonato "decadono" improvvisamente per far spazio alle ultime.

Hamichordiano ha scritto:
il piano acustico ha una polifonia infinita

nessuno strumento acustico ha polifonia infinita, bensi parì al numero di corde/tasti, il pianoforte ha 88 note di polifonia fino a prova contraria...
  • Atreus
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05-01-14 20.54

roland xp 80,korg triton le, korg 01/W pro.
  • lucabbrasi
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05-01-14 22.16

...no, il piano ha 88 x 3 (corde) cadauno = 264
  • Atreus
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05-01-14 22.20

@ lucabbrasi
...no, il piano ha 88 x 3 (corde) cadauno = 264
sbagliato! Le note più gravi non hanno 3 corde emo. Se vogliamo fare i pignoli facciamolo fino in fondo.
  • donnye
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05-01-14 22.44

Le corde

Le corde, in un pianoforte , possono essere in numero variabile ma generalmente sono circa 220.
In origine, quando le corde erano tese in verticale, dall'alto in basso, le corde erano molto più corte e in minor numero di adesso.
Con il tempo si arrivò all'attuale configurazione in cui le corde sono disposte in modo obliquo rispetto al mobile e incrociate tra loro.
Da qui il nome di "pianoforte a corde incrociate".
Le corde sono fatte di materiali diversi a seconda che vengano usate per il registro basso, medio, o acuto.

Le corde "alte" sono fatte di acciaio armonico, come quelle delle chitarre anche se più spesse, e si chiamano anche "corde bianche".
Una piccola parte di queste verso il centro della scala, tastiera, e vicine all'incrocio sono rivestite leggermente con filo sottile di rame.

Per il registro basso, per avere una buona sonorità, le corde devono essere quanto più lunghe possibile, vengono quindi disposte diagonalmente incrociandole con quelle del registro medio e acuto. Le corde dei bassi sono fatte da un'anima in acciaio armonico molto robusto e rivestita con avvolgimento a spirale di grosso filo di rame.

Il motivo del filo di rame intorno alle corde è perché, per raggiungere il diametro necessario al suono, con il solo acciaio si otterrebbero corde esageratamente grosse e rigide: in pratica suonerebbero malissimo. Il rame offre quindi un ispessimento senza irrigidimento meccanico e acustico.



cosi chiariamo ogni dubbioemo
  • anonimo

05-01-14 22.50

@ lucabbrasi
...no, il piano ha 88 x 3 (corde) cadauno = 264
Questa é bella emo
  • coccioline
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05-01-14 23.46

Andiamo signori.... ognuno dice la sua sulla polifonia .. ad esempio io la penso così: negli strumenti acustici, la polifonia indica la capacità di riprodurre due o più note simultaneamente, comunque entro i limiti fisici e per l'estensione dello strumento; negli strumenti elettronici, in genere, vale la stessa cosa solo che bisogna tener conto che i limiti vengono dettati dal generatore/riproduttore sonoro.
In quest'ultimo caso, per realizzare un timbro in maniera più o meno realistica vengono impiegati diversi campionamenti per la stessa nota, magari su diverse dinamiche e con l'aggiunta di rumori tipici per raggiungere il massimo realismo; ecco che allora suonando una sola nota in realtà si sta riproducendo più di un campione simultanemente.
In virtù dei citati limiti elettronici e a grandi linee maggiore è la polifonia è più realismo, generalmente, si dovrebbe ottenre in alcuni suoni acustici (come il pianoforte) consentendo anche maggiore espressività di esecuzione....

Ad ogni modo, rientrando in tema della discussione, se necessitano dei suoni di base acustici e credibili e lo starter è un pianista, credo che gli convenga aumentare di poco il budget e trovare un Kawai MP5 di seconda mano: ottimi piani, ottimi archi e buoni organi...... di più nin sò ....
  • Alarico
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05-01-14 23.54

Jackmau ha scritto:
il pianoforte ha 88 note di polifonia fino a prova contraria...


...non dimenticare che ognuna di quelle 88 note può essere ribattuta quante volte vuoi col sustain premuto...
Neanche 300 voci di polifonia basterebbero a mantenere la continuità sonora che da il pianoforte acustico...
Edited 5 Gen. 2014 22:54
  • Jackmau
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06-01-14 01.13

donnye ha scritto:
Le corde

Le corde, in un pianoforte , possono essere in numero variabile ma generalmente sono circa 220.
In origine, quando le corde erano tese in verticale, dall'alto in basso, le corde erano molto più corte e in minor numero di adesso.
Con il tempo si arrivò all'attuale configurazione in cui le corde sono disposte in modo obliquo rispetto al mobile e incrociate tra loro.
Da qui il nome di "pianoforte a corde incrociate".
Le corde sono fatte di materiali diversi a seconda che vengano usate per il registro basso, medio, o acuto.

Le corde "alte" sono fatte di acciaio armonico, come quelle delle chitarre anche se più spesse, e si chiamano anche "corde bianche".
Una piccola parte di queste verso il centro della scala, tastiera, e vicine all'incrocio sono rivestite leggermente con filo sottile di rame.

Per il registro basso, per avere una buona sonorità, le corde devono essere quanto più lunghe possibile, vengono quindi disposte diagonalmente incrociandole con quelle del registro medio e acuto. Le corde dei bassi sono fatte da un'anima in acciaio armonico molto robusto e rivestita con avvolgimento a spirale di grosso filo di rame.

Il motivo del filo di rame intorno alle corde è perché, per raggiungere il diametro necessario al suono, con il solo acciaio si otterrebbero corde esageratamente grosse e rigide: in pratica suonerebbero malissimo. Il rame offre quindi un ispessimento senza irrigidimento meccanico e acustico.


thanks per la precisazione, molto interessante

coccioline ha scritto:
Andiamo signori.... ognuno dice la sua sulla polifonia .. ad esempio io la penso così: negli strumenti acustici, la polifonia indica la capacità di riprodurre due o più note simultaneamente, comunque entro i limiti fisici e per l'estensione dello strumento; negli strumenti elettronici, in genere, vale la stessa cosa solo che bisogna tener conto che i limiti vengono dettati dal generatore/riproduttore sonoro.


La penso allo stesso modo, io mi sono volutamente riferito a tasti/corde, perchè nel pianoforte è inutile contare le corde dal momento che non è possibile (pianoforti preparati a parte) scegliere consapevolmente quali corde suonare, ma solo i tasti.

Alarico ha scritto:
non dimenticare che ognuna di quelle 88 note può essere ribattuta quante volte vuoi col sustain premuto...

falso, quando ribatti, fermi la corda e quindi non si aggiungono nuovi suoni ai precedenti...
Alarico ha scritto:
Neanche 300 voci di polifonia basterebbero a mantenere la continuità sonora che da il pianoforte acustico

sono d'accordo, ma questo è dovuto più alla risonanza che ai ribattuti...ogni volta che suoni una nota se ascolti bene ne suoni 5 o 6 anche a seconda di quanto è accordato il piano in questione
  • Alarico
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06-01-14 01.59

Jackmau ha scritto:
falso, quando ribatti, fermi la corda e quindi non si aggiungono nuovi suoni ai precedenti...


Secondo me non è falso.
Ripercuotere la corda di un piano forte o "riplettrare" la corda di una chitarra è ritrasmettere nuovamente un tot di energia che fa continuare la vibrazione....

Comunque nulla a che vedere col limite imposto dalla memoria di uno strumento elettronico.
Edited 6 Gen. 2014 0:59
  • TheLumberjack
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06-01-14 03.38

Buondì
innanzitutto ringrazio tutti per le risposte al mio thread, mai visti membri di un forum così disponibili.
Ho considerato attentamente le proposte che mi avete fatto valutare. Cito coccioline "credo che gli convenga aumentare di poco il budget e trovare un Kawai MP5 di seconda mano" per dire che sono un ragazzo di 16 anni, comprando una tastiera dovrei farmela regalare per il compleanno, e anche 400-500 euro sono una bella spesa per la famiglia anche se divisi in tre parti; preferirei non vorrei gravare troppo con questo acquisto. D'altra parte le tastiere "economiche" che mi avete proposto bastano e avanzano per quello che vorrei farci, visto che il mio primario obiettivo è quello di attaccarle alla corrente e suonare, un buon suono è quello che mi serve, il di più è una cosa che valuto come potenzialità .
Tralasciando il discorso sulla polifonia (credo che più di 60 sia già un buon risultato, anche con il pedale sustain), ho guardato prezzi e caratteristiche degli strumenti proposti:
- Casio Px-3: Una tastiera indubbiamente molto buona, l'unica con una polifonia di 128 note, tasti pesati, prezzo basso, output adatti e altro; peccato che sia un modello disponibile solo con 88 tasti (correggimi se sbaglio) e questo influisce molto sulla praticità di trasporto; del resto un piano completo ce l'ho già
- Roland Fantom Fa 76: Ottimi suoni e output, polifonia ordinaria (64), tuttavia costosa e poco reperibile (500 euro senza accessori ed esclusi prezzi di spedizione) e un pochino vecchiotta (floppy =) )
- Korg Triton Le 76: Convincente, tuttavia gli ho preferito il modello ---------->
- Korg Triton Tr 76: che ha qualche output per pedali in più, sd al posto della startmedia tm, e inoltre meno costosa (400 euro) addirittura con sd, custodia e pedale sustain inclusi
- Roland xp-80 e Korg 01/W Pro: sono modelli come la fantom un po obsoleti, a mio (modesto) parere non reggono il confronto con le Korg sopra citate
- Yamaha Motif 7: Caratteristiche simili alla Le 76, un seq

uencer un po' meno capiente (110.000 note invece di 200.000) e un prezzo che si aggira intorno ai 480-500 euro.
Il dubbio che ho tra questi è tra la motif 7 e la triton tr 76. Tuttavia non sono convinto del mio giudizio, visto che non sapevo nulla di tastiere fino a una settimana fa. In più, girando su internet mi sono venute delle curiosità:
1) Coi prezzi mi sono basato dal sito Mercatino Musicale. E' quello il posto più adatto per comprare tastiere, oppure mi conviene cercare usati in negozi specializzati della mia città (visto che molti annunci sono senza spedizione a nord-centro Italia, e io abito al sud)?
2) Come si può capire se una tastiera è semipesata, se nelle caratteristiche non viene specificato? C'entra qualcosa col fatto che i tasti arrivino fino al fondo del piano o siano "sospesi" (spero di essermi fatto capire, e di non aver detto qualcosa di stupido)?
3) Quanto è utile effettivamente avere un amplificatore per tastiera e una custodia?
Scusate se mi sono dilungato un po', è una certa ora...ma essendo un acquisto che dovrà durare un bel po' voglio essere certo di fare le cose per bene. Se avete altri consigli da darmi sono tutto orecchi. emo
  • Hamichordiano
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06-01-14 08.17

Ribadisco: IL PIANO ACUSTICO HA UNA POLIFONIA INFINITA!! QUESTO GRAZIE AL FATTO DI ESSERE APPUNTO ACUSTICO E NON HA LIMITAZIONI DI SOFTWARE E PRINCIPALMENTE PER L'AUSILIO DEL SUSTAIN!
Fino a quando una corda vibra produce un suono e se le si fanno vibrare in contemporanea senza limiti di tempo otterrete la polifonia infinita. Piccolo esempio: immaginate di eseguire tutte le scale dal primo all'ultimo tasto e il tutto con il sustain inserito. Ripetetelo in fase crescente e decrescente per un numero illimitato di volte ed otterrete la polifonia infinita, o meglio dire fino a quando l'orecchio umano continua a percepire il suono della prima nota. Ma come vi ho appena detto una corda fin quando vibra produce un suono (anche se impercettibile, ma c'è) il tempo che si impiega nel risalire è sufficiente a far suonare ancora la prima nota. Non so se sono stato chiaro...
  • pasromano
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06-01-14 10.57

cavolo bello strumento il px3, non lo conoscevo... certo presenza che è quello che è , ma a quel prezzo ha tante funzioni ed è molto più che un piano digitale!
  • andreakappa
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06-01-14 11.11

Hamichordiano ha scritto:
Ripetetelo in fase crescente e decrescente per un numero illimitato di volte ed otterrete la polifonia infinita


Occhio che nel momento in cui il martelletto colpisce di nuovo una (2 o 3 che siano a seconda della nota) corda, la ferma e questa riparte con la sua oscillazione armonica.
A meno che ogni ripercussione su un tasto emetta un suono diverso (nel qual caso consiglio una revisione del piano) più "note" di quante siano i tasti non credo che un piano possa emetterle, al limite se è scordato arriva al numero di corde come ricordava qualcuno qualche post fa.

Per synth/workstation la cosa ovviamente cambia perché tra layer/aftertouch/effetti ecc.. gli oscillatori vengono allocati dinamicamente quindi la corrispondenza tasto<->nota di polifonia non è più immediata.

  • violino998
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06-01-14 12.20

per mia esperienza ti consiglio yamaha motif perché i suoni come media generale sono di qualità medio alta già pronti alla uso in una band. il motif possiede un buon volume di uscita che previene problemi di livelli dal vivo. per mio parere i suoni Korg sono inferiori in media rispetto a Yamaha. poi sul sito motifator.com sono disponibili banche suono supplementari in quantità superiore a quelle per Korg. per ultimo ma sempre importante la qualità Yamaha sempre per personale opinione migliore della korg.
  • maci_da_mira
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06-01-14 17.12

ciao.. allora dico anch'io la mia... ma polifonia di un sintetizzatore se si parla di piano serve eccome per renderlo realistico.. più per le armoniche che altro... nell'uso synth più per i layer che altro..
comunque il mio consiglio è di provare e di non buttarti. ho sentito parlare di korg 01/w e cose obsolete.....
sono tutte belle macchine ma quello che devi prendere sarà il cuore del tuo primo set up..e quelle macchine soffrono come cani la mancanza di memorie... all'epoca erano ammiraglie ma adesso una qualsiasi scaled down se la mangia a livello di utilizzo.. non di suono però. io ti consiglio un fantom x6 o x7. buon tasto,tastiera costruita a liello di opera d'arte,solida,espandibile ri ram e di pc card e con queste puoi campionare,registrarti ecc ecc espandibile con srx card che le odio per il costo ma danno nuova linfa allo strumento.. pero ti deve prima di tutto piacere come suona.
io l'ho avuto per un po'.. e non amavo il suono nel contesto metal in cui suonavo... io lo diro finchè vivo.. non ho mai trovato una tastiera che dopo venti minuti sentivo mia senza neanche leggere le istruzioni.. e penso è quello di cui hai bisogno.. le yamaha e le korg,tutte, ti rendono difficile la vita e scoraggiano non poco in certi frangenti,, e non oso parlare delle mitiche kurzweil.. io personalmente con la pazienza che ho penso la lancerei dalla finestra..
è inutile avere una ferrari e non saperla guidare.... la fantom è come un'ottima sportiva ma che si lascia guidare molto facilmente..in poco tempo... personalmente però da pianista ti dico anche scordati il piano buono su qualsiasi macchina di qualsiasi livello,poi nel tuo budget non se ne parla nemmeno. la fantom è al limite del tuo budget,e un indomani se metterai una srx card per i piani sarai forse un po' più soddisfatto.. però avrai una signora macchina conpleta che ti permette tutto quello che permettono le altre ammiraglie,ma un po' più amichevolmente....emo
Edited 6 Gen. 2014 16:18
  • maci_da_mira
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06-01-14 17.23

ho guardato su m.m e per il fantom x.. minimo 600....e lontano da te
però vicino casa mia un noto negozio che invia anche per posta ed è affidabilissimo vende in motif7 a 500 euri... non male...perché penso sia la più valida alternativa