Repertorio jazz e latin jazz con arranger

  • arvensis
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13-11-15 03.44

Ciao a tutti, vorrei tanto imbastire un repertorio jazz e latin jazz con degli standard ma sto trovando molte difficoltà per gli accordi della mano sx, cioè quelli che "comandano" l'arranger.
C'è qualcuno che fa un repertorio di standard jazz e latin jazz (desafinado, wave, fly me to the moon) con un arranger? Se si, come fate a far riconoscere gli accordi all'arranger? Se metto con la mano sx gli accordi (o voicing) tipici degli standard jazz, l'arranger (nel mio caso ho una Yamaha PSR S 750) se ne va per fatti suoi.
Possibile che per fare uno standard jazz su un arranger, devo impostare gli accordi della mano sx in modo "anormale" rispetto a come si suona e devo invece trovarmi degli accordi "non accordi" solo perchè devono essere riconosciuti dall'arranger e non risultare stonati?
Per favore, se c'è qualcuno che suona con un arranger un repertorio jazz e latin jazz si faccia vivo e mi spieghi per favore come fa.
Grazie mille

Saluti e buona musica a tutti.
Edited 13 Nov. 2015 2:44
  • violino998
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13-11-15 08.11

purtroppo devi adeguarti a quanto e' capace il tuo arranger di capire gli accordi.. devi farli in modo più semplice mettendoci la tonica sempre per fare capire il tono alla tastiera poi la terza per il tono maggiore o minore. da li in poi puoi aggiungere
7/9/11/13 ma sostanzialmente devi semplificare.
Edited 13 Nov. 2015 7:12
  • arvensis
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13-11-15 13.09

Semplificare? Significherebbe non suonare più il jazz, se semplifico suono un'altra cosa, come si fa a suonare il jazz senza le sfumature che creano le 13, 11 e compagnia cantante, tanto vale non suonarlo proprio il jazz.
Se è così è una vera delusione, ho acquistato un arranger dopo molti anni per niente, possibile che per creare un repertorio con cantante donna di repertorio jazz e latin jazz devo creare un gruppo?
Oggi, trovare delle persone a cui piace questo genere per hobby e che abbiano un altro lavoro come me e lo vogliono fare a tempo perso nei week end e che sappiano suonare, non credo che ce ne siano molti, sarà dura la ricerca. Molti hanno questa "malattia" del pop rock per andare a far baldoria nei locali.
Ma quindi gli altri che fanno questo genere con un arranger e che si vedono in filmati su youtube, vanno avanti con basi e poi ci suonano sopra?
E' l'unica idea che mi viene guardando questi video su youtube.
  • maxpiano69
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13-11-15 13.17

Esatto, premesso che usare un arranger per suonare standard Jazz mi crea "emozioni negative", l'unico modo se proprio si vuole é usare delle basi (midi o audio) almeno per le parti di batteria e basso. Al posto delle basi puoi in alternativa usare programmi come iReal Pro
Edited 13 Nov. 2015 12:20
  • radjuice
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13-11-15 13.34

esistono vari modi di suonare ció di cui parlate a partire dal piano-mode, per passare dal manual bass...
IMHO dipende da se e come si suona e soprattutto da come si utilizza il proprio arranger!!!
almeno per i pezzi menzionati io non parlerei di jazz, ma di standards... si fa presto a dire jazz, ma poi???
cmq dagli elementi evinti dalle prima battute, non saprei dire cosa state veramente cercando!
nello specifico: sei pianista o altro? vorresti suonare a due mani in modo pianistico o altro? conosci bene l'armonia jazz? se si suona in piano mode e/o si usano solo le tracce di drum e bass a mo di trio jazz, suonando a due maani ad esempio col piano, in genere gli accordi indicati dal display sono irrilevanti visto che sei tu ad armonizzare a due mani... ma questo è solo l'inizio di un discorso che mi appare tanto bello quanto ostico...
spero di leggere interventi di veri guru del jazz e delle tastiere emoemo
  • arvensis
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13-11-15 13.35

Che tristezza!...
Pensavo che dopo 15 anni (l'ultimo che ho avuto è stato nel 2000) gli arranger si fossero evoluti e invece...
Suonare del jazz e latin jazz con un gruppo è indubbiamente un'altra storia però se gli arranger fossero adeguati al genere, credo che con una bella voce femminile si possa fare un bel duo creando una bella situazione di musica d'ascolto veramente valida ma sto pian piano capendo e abbandonando quest'idea ancor prima di iniziare.
  • zaphod
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13-11-15 13.43

io non uso arranger, però ogni tanto mi intriga l'idea di prenderne uno per strimpellare a casa.
Poi desisto, perché mi rendo conto che lo userei la maggior parte del tempo come un Aebersold con basso e batteria.
Comunque, nel caso lo prendessi, non mi porrei il problema di come fargli riconoscere gli accordi giusti: mi creerei delle song nel sequencer con la sequenza di accordi voluta e poi le metterei in loop. Nel jazz, non trovo concepibile "sprecare" la mano sinistra per immettere gli accordi nell'arranger. Poi, se per assurdo un accordo non ci fosse, metto un accordo affine. Mi spiego: se gli arranger non riconoscessero gli accordi 7/13, gli farei suonare una 7 e la 13° ce la metto io. Quello sarebbe veramente il meno.
Il problema grosso si incontra se vogliamo introdurre delle sostituzioni, se vogliamo fare un pedale, insomma in tutte quelle variazioni che in una formazione vengono spontanee (se c'è interplay). Un arranger è idiota, in questo: una macchina non ha il gusto per capire queste cose.
Per curiosità, esistono arranger più versatili, che magari premendo un pad creano una sequenza alternativa di accordi, o - che so - con l'aftertouch cambiano la sequenza del basso (tanto per fare un esempio)?
  • maxpiano69
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13-11-15 13.51

Rifletti:come puó un arranger interpretare a quale accordo corrisponda un voicing che tu stai suonando e che (come saprai) puó essere il risultato dell'armonizzazione di N accordi? Servirebbe un arranger che ti legge nel pensiero...

Comunque, se di Jazz davvero si parla (e non di pianobarismo travestito da Jazz), con piano e voce si puó fare giá di tutto (magari non col piano di un arranger peró)

EDIT: @zaphod, stesso pensiero nello stesso momento! (Anche se io sono stato piú ehm... "stringato") emo
Edited 13 Nov. 2015 12:53
  • arvensis
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13-11-15 14.04

Si, in realtà si parla di pianobarismo travestito da jazz come dici tu.
Non sono un pianista ma solo un tastierista a cui piace il jazz che "strimpella" il jazz e a cui piacerebbe creare un duo con tastiera arranger e cantante per suonare degli standard jazz e latin jazz per situazioni di ascolto tipo hotel o locali dove non si parla di cerimonie dove poi si finisce sempre a tarallucci e vino e a fare baldoria, l'ho fatto anni fa e mi è venuto lo schifo e avendo la "fortuna" di fare tutt'altro nella vita e permettermi di fare musica per hobby e piacere, vorrei suonare la musica che piace a me e cioè il jazz e il latin jazz ma senza dover mettere d'accordo tante teste creando un gruppo ma solo io, l'arranger e la cantante, tutto qui.
  • maxpiano69
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13-11-15 14.08

Se quello é l'obiettivo, beninteso rispettabilissimo, allora secondo me dovresti davvero provare con le basi o con iReal Pro; certo, queste soluzioni ti vincolano in termini di struttura e di timing, creeando una prevedibilitá/ripetitivitá laddove un arranger ti da invece della flessibilitá in piú, ma... non si puó avere tutto emo

PS: se cerchi originalità, le basi al posto di scaricarle o farle generare da iReal, potresti creartele da te, suonando (e registrando) sull'arranger la parte di basso e batteria.

Buona musica.
Edited 13 Nov. 2015 13:16
  • anonimo

13-11-15 14.49

Senza voler essere saccente:

1) un arranger non avrà mai swing, allora meglio un aebersold
2) la batteria jazz non si basa, a differenza di quella rock, sull'assemblaggio di patterns di 4/8 battute (con variazioni), ma è un gioco mobilissimo e perennemente cangiante di improvvisazione poliritmica sui vari pezzi della batteria
3) il basso non "accompagna" con patterns che si ripetono ciclicamente, ma è un comprimario che improvvisa una linea libera in polifonia con gli altri strumenti
4) il piano poi non può venir ridotto ad una serie ripetitiva di voicings sempre uguali (armonicamente e ritmicamente) ma improvvisa un comping dalla sottigliezza e varietà enorme
5) last but not least, l'interplay ..ciascuno è influenzato da ciò che suonano gli altri...nessun automatismo può creare questa magia

emo
Edited 13 Nov. 2015 13:55
  • maxpiano69
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13-11-15 15.06

@ anonimo
Senza voler essere saccente:

1) un arranger non avrà mai swing, allora meglio un aebersold
2) la batteria jazz non si basa, a differenza di quella rock, sull'assemblaggio di patterns di 4/8 battute (con variazioni), ma è un gioco mobilissimo e perennemente cangiante di improvvisazione poliritmica sui vari pezzi della batteria
3) il basso non "accompagna" con patterns che si ripetono ciclicamente, ma è un comprimario che improvvisa una linea libera in polifonia con gli altri strumenti
4) il piano poi non può venir ridotto ad una serie ripetitiva di voicings sempre uguali (armonicamente e ritmicamente) ma improvvisa un comping dalla sottigliezza e varietà enorme
5) last but not least, l'interplay ..ciascuno è influenzato da ciò che suonano gli altri...nessun automatismo può creare questa magia

emo
Edited 13 Nov. 2015 13:55
Quoto, per quello é stato importante precisare (come arvensis ha peraltro confermato) che non é di Jazz nel vero senso del termine che lui intendeva parlare... emo
  • lipzve
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13-11-15 15.18

no, no, no, con un arranger non puoi suonare i voicings.

quando fai un accordo voicing esso può essere qualsiasi accordo, esso dipende appunto dalla nota basso che non c'è. Come fa l'arranger a capire cosa mettere?

Se faccio un Sib Re LA potrebbe essere la 7a, 9a, 13a di DO, ma anche la 3amin, 5a 9a di sol, oppure ancora la 5a, 7a, 11a+ di mib eccecc

suvvia, mettiti nei panni dsi un arranger.

Devi suonare la tonica, di norma, se impostato in uno style jazz, è lui che ti fa gli accordi jazz
Edited 13 Nov. 2015 14:18
  • arvensis
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13-11-15 15.53

Si è vero, non parlo di jazz puro, ma cmq se suono con il gruppo suono con i voicing e lì va tutto bene, il problema è suonare con l'arranger dove devo andare a trovare delle "posizioni" con la mano sx che non hanno niente a che vedere con gli "accordi" in quanto tali, per far sì che l'arranger li riconosca come l'accordo che intendo io e che serve in quel momento.
Ed è lì che sto trovando delle difficoltà, perchè per suonare l'arranger, devo praticamente "imparare" a suonare daccapo e soprattutto delle posizioni errate che non mi servirebbero se suonassi con un gruppo perchè, le "posizioni" per l'arranger, suonati così da soli, non hanno un senso, sono l'anti - musica ed è questo che mi sconforta e mi fa incazzare allo stesso tempo perchè, non solo ho acquistato un arranger, spendendo dei soldi, mi ritrovo con un qualcosa che che non mi permette di fare quello che avevo in testa di mettere su.
Possibile mai che con un arranger si possono solo fare le canzoni da karaoke dei brani italiani?!?!?!?!?!
Siamo nel 2015 e fanno fanno questi grandi marchi, ma alla fine che fanno? Niente, migliorano i suoni, le batterie, i giri di basso ma poi le cose concrete per far suonare di tutto con questi arranger non lo hanno ancora inventato.
Perdonatemi lo sfogo, ma questa tecnologia che dicono che avanza, ma, in questo caso, dove avanza?
Sotto questo aspetto degli accordi, non trovo differenza con la mia attuale PSR S 750 e la Roland E 35 che avevo negli anni 90!
Questo per me la dice tutta sulla questione arranger.
Sono fermi a 25 anni fa!
  • maxpiano69
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13-11-15 16.13

Non é questione di tecnologia, rileggi bene il post di Cyrano... la tecnologia degli arranger in questi 25 anni ha lavorato primcipalmente sul miglioramento delle timbriche, fino alle batterie di qualitá audio della Ketron, la varietá degli stili, il riconoscimento di accordi ecc... ma ancora non puó e probabilmente mai potrá (speriamo anzi ci conto) rimpiazzare l'inventiva e tutti gli elementi che fanno del Jazz ció che realmente é.

Fattene una ragione...
Edited 13 Nov. 2015 15:16
  • simondrake
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13-11-15 18.29

Adesso ci provo io: a prescindere dalle risposte di prima, cioè di chi il jazz lo sa suonare e basta e quindi non ha bisogno di alcun accompagnamento, anche io mi sono posto il tuo problema ed ho aperto una discussione qualche tempo fa. Con fatica ho imparato voicing con la mano SX senza la tonica, per accompagnare gli standard. Così ho imparato a fare 2-5-1 per esempio. Se però sulla pa2x suono B-D#-F#-A# (accordo di G#-) per passare a B-D#-F-A# (voicing per la dominante C#7), per poi atterrare su A#C#D#G# (ACC F#6\9) l'arranger suonerà un B7+ e qualcos'altro sul secondo e terzo accordo. Allora io faccio questi voicing con la DX, aggiungo la tonica con la SX, il tutto in modalità di riconoscimento accordi full keyboard (piano mode per Roland) e l'armonia torna. Se invece uso lo split mode a SX riesco solo a fare riconoscere alcuni rivolti dei V7, in particolare nelle inversioni con la III al basso.
Mi rendo conto che questo non ti servirà a molto, era per condividere... Ciao
  • radjuice
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13-11-15 22.46

arvensis ha scritto:
Che tristezza!...
Pensavo che dopo 15 anni (l'ultimo che ho avuto è stato nel 2000) gli arranger si fossero evoluti e invece...
Suonare del jazz e latin jazz con un gruppo è indubbiamente un'altra storia però se gli arranger fossero adeguati al genere, credo che con una bella voce femminile si possa fare un bel duo creando una bella situazione di musica d'ascolto veramente valida ma sto pian piano capendo e abbandonando quest'idea ancor prima di iniziare.

ci sono cose che o le hai o non le hai e non ci saranno diavolerie che possano dartele: "questa è la mera verità"... se conosci il jazz saprai pure che vive di improvvisazione, feeling, swing, tutti elementi soggettivi e individuali!!! ma come tu stesso ammetti, alla fine scrivi jazz e intendi pianobarismo, quindi "di cosa parliamo?"... e il tutto te lo dice un "fesso" che non sa niente...
P.S. permettimi la battuta, ma ciò che tu cerchi equivale a chiedere una macchina che sappia darti piacere carnale alla pari di una donna vera e propria emo
Edited 14 Nov. 2015 15:34
  • arvensis
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13-11-15 23.02

Ragazzi vorrei chiarire una cosa, forse abbiamo modi diversi di intendere la musica.
Il jazz è il jazz e nessuno lo mette in discussione, però non capisco perché suonare degli standard jazz con un arranger volendo utilizzare tutte le sfumature di accordi tipici jazz e facendo della buona musica che non c'entra niente con il classico piano bar da cerimonia, deve essere visto come un mero pianobarismo?!
Quello che voglio fare io non è la classica formazione jazz è vero, però non è nemmeno il pianobar da cerimonia dove si suonano canzoni con 4 accordi e si fanno pezzi per fare baldoria, quello che voglio fare io è un piano bar da ascolto ma un ascolto di alto livello, per ambienti adatti a capire e apprezzare un brano jazz cantato e suonato con tutti i crismi di uno standard jazz solo che viene fatto con un'arranger e non con un gruppo, che cosa c'è di strano?
A mio avviso non vedo niente di anormale o fuori dal mondo.
Per come la vedo io, non si deve per forza essere dei virtuosi pianisti per fare del jazz inteso come standard suonati con gli accordi giusti, le armonie giuste e poi io so di non essere un jazzista ma vorrei solo cercare di suonare degli standard jazz in modo pulito e caldo per cercare di creare delle belle situazioni di musica d'ascolto raffinata, tutto qui, perchè tutto questo deve essere ridotto a definirlo "pianobarismo" come se questo fosse una brutta malattia?
Siete tutte persone con grandi aperture mentali in ambito musicale e intelligenti, quindi per favore, non riduciamo il voler fare della musica jazz con un arranger a cosa da niente.
Non ci credo che nessuno abbia mai visto e sentito una situazione del genere nelle città d'Italia?
Edited 13 Nov. 2015 22:05
  • anonimo

14-11-15 02.58

Carissimo, non mi sono spiegato beneemo

Certamente puoi suonare gli standards con un arranger, e certamente ne può usare una musica molto bella, gradevole e coinvolgente.

Ma non sarà mai jazz per le ragioni di cui sopra

emo

PS per il quesito tecnico, che ridefinirei "come far si che un arranger riconosca gli accordi estesi e i voicings moderni", credo che molti arrangers abbiano una funzione chiamata "full piano" o cose similiari

Comunque il mio suggerimento è: aebersold, stage piano e cantante
Edited 14 Nov. 2015 2:10
  • ahivela
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14-11-15 07.37

arvensis ha scritto:
Quello che voglio fare io non è la classica formazione jazz è vero, però non è nemmeno il pianobar da cerimonia dove si suonano canzoni con 4 accordi e si fanno pezzi per fare baldoria, quello che voglio fare io è un piano bar da ascolto ma un ascolto di alto livello, per ambienti adatti a capire e apprezzare un brano jazz cantato e suonato con tutti i crismi di uno standard jazz solo che viene fatto con un'arranger e non con un gruppo, che cosa c'è di strano?


C'e' di strano che un arranger non e' affatto un pianoforte, anche se ci assomiglia.
Non e' nemmeno uno strumento musicale puro, a dirla tutta: e' un'altra cosa.
E' un computer con i tasti bianchi e neri.
E per questo, e per tutti i motivi che ti hanno gia' abbondamentemente ed efficacemente spiegato gli altri,
con un arranger non suonerai mai uno standard jazz "con tutti i crismi". Lo "arrangerai", come suggerisce la parola. Cioe' farai, in versione pianobar con arranger, le canzoni usate come standard nel jazz. Ma sempre pianobar rimane...

arvensis ha scritto:
Per come la vedo io, non si deve per forza essere dei virtuosi pianisti per fare del jazz inteso come standard suonati con gli accordi giusti, le armonie giuste


Se il problema e' solo mettere gli "accordi giusti" lo puoi fare benissmo. Piu' o meno tutti gli arranger moderni riconoscono e suonano correttamente tutti gli accordi piu' complessi, di 13, 11, alterazioni varie ecc.
Pero', proprio per il fatto che un arranger non e' un pianoforte, dovrai reimparare tutte le diteggiature per la sinistra (che sono, si', spesso assurde, e anche scomode), e a volte ti dovrai aiutare anche con la destra, usare in qualche occasione la full keyboard, e altri trucchi e accorgimenti. Insomma, ci devi lavora': l'arranger non e' una roba semplice, come puo' sembrare. E' uno strumento diverso e complesso, un misto di piano, organo, synth, sequencer, computer, player, che richiede musicalita', ma soprattutto testa.
Se ti capita di vedere qualcuno che lo usa veramente bene (sono pochissimi in realta') capirai quello che voglio dire.