libro jazz

  • elkikko
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05-08-18 22.16

Ciao a tutti! Ho sempre suonato musica classica al pianoforte e mi sono diplomato.
Per arricchire la mia cultura mi piacerebbe conoscere qualcosa del jazz.
Sapendo che il jazz è un mondo immenso vorrei trovare una guida tranquilla poco impegnativa, tanto per capire se mi può interessare: cosa mi consigliate?Dopo di che sceglierei una guida come il Jazz theory book per approfondire.
Grazie in anticipo
  • anonimo
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05-08-18 22.28

@ elkikko
Ciao a tutti! Ho sempre suonato musica classica al pianoforte e mi sono diplomato.
Per arricchire la mia cultura mi piacerebbe conoscere qualcosa del jazz.
Sapendo che il jazz è un mondo immenso vorrei trovare una guida tranquilla poco impegnativa, tanto per capire se mi può interessare: cosa mi consigliate?Dopo di che sceglierei una guida come il Jazz theory book per approfondire.
Grazie in anticipo
Potrei suggerirti di approfondire lo studio della musica tradizionale russa. Se pioverà di quel che tuona, a breve avremo un governo filorusso e i salottini sagraioli radical giass spariranno dallo stivale (Dio lo volesse).
  • anonimo

05-08-18 22.58

@ elkikko
Ciao a tutti! Ho sempre suonato musica classica al pianoforte e mi sono diplomato.
Per arricchire la mia cultura mi piacerebbe conoscere qualcosa del jazz.
Sapendo che il jazz è un mondo immenso vorrei trovare una guida tranquilla poco impegnativa, tanto per capire se mi può interessare: cosa mi consigliate?Dopo di che sceglierei una guida come il Jazz theory book per approfondire.
Grazie in anticipo
Prima bisogna partire dall'ascolto

Il jazz come altre musiche va capito per essere suonato
  • maxpiano69
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06-08-18 08.15

@ anonimo
Prima bisogna partire dall'ascolto

Il jazz come altre musiche va capito per essere suonato
Sottoscrivo, peró magari come guida all’ascolto e per capirne le origini un libro sulla storia del Jazz (come il classico di Arrigo Polillo) potrebbe essere un buon punto di partenza, per non andare a casaccio.
  • MiLord
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06-08-18 10.41

elkikko ha scritto:
tanto per capire se mi può interessare: cosa mi consigliate?

Ho i tuoi stessi trascorsi musicali, conservatorio e musica classica.
Per capire se ti può interessare devi ascoltare, perché se non ti piace quello che ascolti la teoria può essere interessante finché vuoi ma non lo suonerai mai emo
La miglior scuola è andare a sentire più concerti jazz possibili, andare su YouTube e fare una selezione del tipo di jazz che ti piace. Perché come giustamente hai scritto tu, il jazz è un mondo immenso. Personalmente io preferisco quello unicamente strumentale, meglio se orientato verso la fusion.
Per quanto sia interessante la teoria musicale infatti, i cosiddetti "standard jazz" stile sinatra e compagnia bella, non riuscirei a suonarli per più di un quarto d'ora.
Ma è un problema mio, ne sono cosciente emo
Una volta fatto tutto questo trovati un maestro, perché senza è veramente difficile.
Per quanto riguarda i libri, io ho "the jazz piano book" di mark levine consigliato da molti qui. Non credo ti illuminerà più di tanto emo
  • elkikko
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06-08-18 13.19

Grazie a tutti per le risposte. Cercando qua e la sul web ho trovato interessante il jazz FUSION.
Qualsiasi tutorial o materiale che trovate sul jazz fusion è ben accetto

https://youtu.be/pyw8wr3clSU
https://youtu.be/5seeYyRDjmE
  • anonimo

07-08-18 19.51

The jazz piano book

The jazz theory book

Le masterclass di barry harris su youtube

Le masterclass di dave frank su youtube

I tutorial di jazz2511 su youtube

Le masterclass di cyra...ahem...emo
  • anonimo

07-08-18 20.20

@ anonimo
The jazz piano book

The jazz theory book

Le masterclass di barry harris su youtube

Le masterclass di dave frank su youtube

I tutorial di jazz2511 su youtube

Le masterclass di cyra...ahem...emo
ha detto fusion ed è già cartellino rosso emo
  • anonimo
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07-08-18 23.47

@ elkikko
Grazie a tutti per le risposte. Cercando qua e la sul web ho trovato interessante il jazz FUSION.
Qualsiasi tutorial o materiale che trovate sul jazz fusion è ben accetto

https://youtu.be/pyw8wr3clSU
https://youtu.be/5seeYyRDjmE
Quali musicisti / band di fusion?
La fusion è un genere che ne racchiude altri... Penso a Chick Corea e Dave Holland, stilisticamente agli antipodi.
Se il jazz non lo conosci il miglior inizio è leggere un buon libro, come ti hanno già suggerito, quello di Arrigo Polillo va benissimo... Dopodiché iniziare un ascolto in ordine storico, cronologico, quindi iniziare dal ragtime, il blues delle origini, poi Louis Armstrong, King Oliver, il Dixieland (il jazz dei bianchi), bebop, cool jazz, etc etc... Su internet ovviamente trovi di tutto e di più.
La fusion è uno dei generi meno indicati per iniziare da zero la conoscenza jazz, è un po' come imparare ad ascoltare la classica iniziando da Bartok e Schoenberg.
Poi vabbè, ognuno ha i suoi metodi.
  • MiLord
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08-08-18 01.13

Spectrum ha scritto:
è un po' come imparare ad ascoltare la classica iniziando da Bartok e Schoenberg

Io invece non sono d'accordo. emo
Non è proprio così. Viceversa è proprio imparare ad apprezzare il jazz partendo da ciò che ci piace.
Elkikko suona da molti anni, almeno 10 se si è diplomato, eppure sembra che non gli sia mai venuto mai in mente di ascoltare jazz. Forse perché lo trovava troppo complesso, oppure noioso, o non logico come spesso accade. Ora che è diplomato cerca di ampliare la propria conoscenza, ed è una cosa molto bella.
Ma bombardarlo con stili di jazz che inizialmente possono sembrare (ed effettivamente a volte lo sono) antiquati, può risultare molto pesante a chi non è avvezzo, e può essere deleterio.
Mentre fargli apprezzare il jazz facendolo anche divertire, lo porterà in seguito a ricercare le origini di questo genere musicale.
Lui ha fatto una ricerca infatti, e lo ha subito colpito il jazz fusion. Non troppo il resto evidentemente. Io partirei da lì.
Spectrum ha scritto:
iniziare un ascolto in ordine storico, cronologico, quindi iniziare dal ragtime, il blues delle origini, poi Louis Armstrong, King Oliver, il Dixieland (il jazz dei bianchi), bebop, cool jazz

Il percorso da te indicato, con il quale sono pienamente d'accordo, elkikko lo farà ugualmente, ma non per forza in ordine cronologico.
Io ritengo che un percorso di studio, per una buona riuscita, debba essere sempre accompagnato dalla passione.
Elkikko potrà imparare ad essere più abituato ai cambi di tempo e tonalità improvvisi tipici del jazz anche partendo da dischi come spectrum (e qui ti cito di proposito emo) con i suoi brani ad esempio, come red baron o stratus tanto per citarne un paio, o ascoltando herbie hancock, piuttosto che chick corea, piuttosto che mike stern arrivando a michel petrucciani, e rimanerne folgorato. Poi fidati che la sua sete di sapere lo porterà ad apprezzare anche artisti più complessi e antecedenti emo
  • anonimo
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09-08-18 02.35

@ MiLord
Spectrum ha scritto:
è un po' come imparare ad ascoltare la classica iniziando da Bartok e Schoenberg

Io invece non sono d'accordo. emo
Non è proprio così. Viceversa è proprio imparare ad apprezzare il jazz partendo da ciò che ci piace.
Elkikko suona da molti anni, almeno 10 se si è diplomato, eppure sembra che non gli sia mai venuto mai in mente di ascoltare jazz. Forse perché lo trovava troppo complesso, oppure noioso, o non logico come spesso accade. Ora che è diplomato cerca di ampliare la propria conoscenza, ed è una cosa molto bella.
Ma bombardarlo con stili di jazz che inizialmente possono sembrare (ed effettivamente a volte lo sono) antiquati, può risultare molto pesante a chi non è avvezzo, e può essere deleterio.
Mentre fargli apprezzare il jazz facendolo anche divertire, lo porterà in seguito a ricercare le origini di questo genere musicale.
Lui ha fatto una ricerca infatti, e lo ha subito colpito il jazz fusion. Non troppo il resto evidentemente. Io partirei da lì.
Spectrum ha scritto:
iniziare un ascolto in ordine storico, cronologico, quindi iniziare dal ragtime, il blues delle origini, poi Louis Armstrong, King Oliver, il Dixieland (il jazz dei bianchi), bebop, cool jazz

Il percorso da te indicato, con il quale sono pienamente d'accordo, elkikko lo farà ugualmente, ma non per forza in ordine cronologico.
Io ritengo che un percorso di studio, per una buona riuscita, debba essere sempre accompagnato dalla passione.
Elkikko potrà imparare ad essere più abituato ai cambi di tempo e tonalità improvvisi tipici del jazz anche partendo da dischi come spectrum (e qui ti cito di proposito emo) con i suoi brani ad esempio, come red baron o stratus tanto per citarne un paio, o ascoltando herbie hancock, piuttosto che chick corea, piuttosto che mike stern arrivando a michel petrucciani, e rimanerne folgorato. Poi fidati che la sua sete di sapere lo porterà ad apprezzare anche artisti più complessi e antecedenti emo
1) Se vuoi ti presento alcuni conoscenti diplomati in piano che se non hanno uno spartito davanti non suonano.

2) un conto è ascoltare un genere per farselo piacere, un altro è pretendere di imparare a suonarlo.

4) il jazz non è un insieme di stili indipendenti, è un linguaggio che si sviluppa ed evolve nel tempo, come tutti i generi musicali. La fusion è uno dei punti espressivi più alti del jazz, ma anche uno dei più complessi e contaminati da altri stili, ergo può fuorviare lo studente neofita. È come se volessi imparare a suonare il blues partendo da Robben Ford o Jimi Hendrix...

3) se si vuole affrontare uno studio serio, bisogna partire dalle basi, in ordine storico cronologico. Alla Berklee e in altre rinomate scuole jazz americane questo è il metodo standard, forse in Italia funziona diversamente?
Se poi elkikko ha un suo rivoluzionario metodo di studio del jazz partendo dalla fusion, che Dio lo benedica. Ognuno è libero di sperimentare il proprio metodo e gli eventuali limiti che esso comporta.
  • ahivela
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09-08-18 03.26

Spectrum ha scritto:
La fusion è uno dei punti espressivi più alti del jazz


Su questo punto la penso in modo diametralmente opposto.
La trovo noiosa, datata, rigida, leziosa, fine a se' stessa, inespressiva, insomma... tutto il male possibile.
Ammesso che esista, la fusion, come genere a se' stante...
Ma ovviamente e' solo il mio parere emo
  • anonimo

09-08-18 09.16

@ ahivela
Spectrum ha scritto:
La fusion è uno dei punti espressivi più alti del jazz


Su questo punto la penso in modo diametralmente opposto.
La trovo noiosa, datata, rigida, leziosa, fine a se' stessa, inespressiva, insomma... tutto il male possibile.
Ammesso che esista, la fusion, come genere a se' stante...
Ma ovviamente e' solo il mio parere emo
Bisogna avere il coraggio di dire la verità: la fusion non è jazz...

Ma, direte voi... le armonie...i voicings...

Beh anche Chopin ha le 13sime, ma non è jazz
  • markelly2
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09-08-18 09.33

@ anonimo
Bisogna avere il coraggio di dire la verità: la fusion non è jazz...

Ma, direte voi... le armonie...i voicings...

Beh anche Chopin ha le 13sime, ma non è jazz
La fusion di Frank Gambale probabilmente non è jazz, e è noiosa.
Ma la fusion di Bitches Brew, cavolo, è un miracolo!
  • anonimo

09-08-18 09.43

@ markelly2
La fusion di Frank Gambale probabilmente non è jazz, e è noiosa.
Ma la fusion di Bitches Brew, cavolo, è un miracolo!
Bitches brew non è fusion, è jazz rock emo

Per suonare come Davis in bitches brew bisogna:

1) padroneggiare il bebop (il che implica padroneggiare tutto ciò che va dal ragtime allo swing)

2) padroneggiare il rock, il blues ed il rhythm and blues

3) avere l’intenzione espressiva profonda, cosa che implica un percorso pluriennale profondo e meditato

Il che fa capire che, per suonare il piano jazz, non si scappa: ragtime, stride, boogie woogie, blues e bebop.

Non c’è altra via

Se poi uno vuol suonare scorregge diatoniche tipo Spyro Gyra, allora il discorso cambia.

Ma col jazz ha poco a che vedere
  • anonimo

09-08-18 10.37

Spectrum ha scritto:
La fusion è uno dei punti espressivi più alti del jazz


emoemoemo
  • maxpiano69
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09-08-18 11.31

@ anonimo
Bitches brew non è fusion, è jazz rock emo

Per suonare come Davis in bitches brew bisogna:

1) padroneggiare il bebop (il che implica padroneggiare tutto ciò che va dal ragtime allo swing)

2) padroneggiare il rock, il blues ed il rhythm and blues

3) avere l’intenzione espressiva profonda, cosa che implica un percorso pluriennale profondo e meditato

Il che fa capire che, per suonare il piano jazz, non si scappa: ragtime, stride, boogie woogie, blues e bebop.

Non c’è altra via

Se poi uno vuol suonare scorregge diatoniche tipo Spyro Gyra, allora il discorso cambia.

Ma col jazz ha poco a che vedere
Non posso non quotare emo
  • anonimo

09-08-18 13.42

@ anonimo
Spectrum ha scritto:
La fusion è uno dei punti espressivi più alti del jazz


emoemoemo
Esatto. La fusion non è jazzz

Sarebbe come dire che il tristano e Isotta di Wagner è il culmine della polifonia sacra
  • MiLord
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09-08-18 13.47

Cyrano ha scritto:
non è fusion, è jazz rock

Permettetemi di non essere d'accordo con tutto. Fusion e jazz rock sono la stessa cosa emo La musica fusion non è altro che il jazz unito al rock o al funk, e nel primo caso si può anche definire jazz rock e nel secondo jazz funk, come dice wikipedia.
E' un po' come i rockettari che non considerano rock tutto ciò che viene dopo i led zeppelin perché per loro il rock è unicamente ed esclusivamente quello. Non è così.
A volte i jazzisti mi sembrano più chiusi ed integralisti, a dispetto del genere che suonano, rispetto i "classici" che non sanno suonare senza spartito emoemo

Spectrum, secondo me non è così come dici, ma mi piace il tuo modo jazzistico di numerare i tuoi principi (1,2,4,3) emo
Voi che dovreste essere di mentalità molto più elastica mi sembrate un po' chiusi a volte.
Non vedete cosa ha chiesto elkikko? Non vedete i suoi link?
A lui non interessa minimamente studiare le basi del jazz, vuole soltanto poter improvvisare in modo jazzistico su basi moderne. Nei brani postati si nota anche del latin jazz.
E per fare tutto ciò non serve assolutamente conoscere le radici del jazz. Ovviamente aiuta ma non è necessario.
Ritengo che per quello che sembra interessare a elkikko, sia utile il blues.
E parlo per esperienza personale
emo

***EDIT***

Io ho avuto insegnanti jazz anche quotati. Partivano tutti dagli standard. Ok. Io non sono nessuno e se mi conoscereste potreste accertarvi che sono assolutamente NON superbo, ma, insomma dopo un diploma in pianoforte, quegli standard li studiavo giusto un'oretta prima della lezione ed erano già belli che pronti.
Eppure quando mi trovavo a improvvisare su una base jazz , questi standard non mi davano assolutamente niente di più di quello che già avevo imparato ad orecchio.
Mi dicevano, prima impara questi, il resto arriverà.

Per dirvi quanto possa essere deleterio non ascoltare l'allievo e partire con schemi prefissati: Ho smesso presto a studiare. Peccato, ero partito con grande entusiasmo.


Poi su YouTube ho visto questo video!!!
ECCO! Questo era quello che volevo imparare a fare!!! E lo dicevo agli insegnanti!
Allora da solo, mi sono messo a studiarlo a parti piccole, rallentandole.
Dopodiché ho continuato a suonare su questa base oppure seguendo il giro di accordi al mio pianoforte.
Anche in tonalità diverse.
Ci ho messo un anno, credo, per farlo in maniera sicura e disinvolta. Questo dovrebbe dirla tutta sulla mia sete di imparare emo

Ma ora finalmente ho imparato a fare quello che volevo!!! E ho anche personalizzato il mio modo di improvvisare.

E non ho più studiato uno standard jazz, e mai più li studierò! Li detesto emo
  • anonimo

09-08-18 14.04

quindi se non ho capito male stiamo parlando di zavogliare sopra una progressione armonica