Il Roland JP-8000...

  • synthpanze
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29-03-19 23.52

Questo sintetizzatore da molti definito classico non mi convince proprio. Sicuramente eccelle nella trance, dance '90 e con un bel sequenziatore ma lo trovo inferiore e meno versatile rispetto al JD800 e all'esteticamente orrendo, ma bello, AN1X. Premetto che quei suoni che sento dai molteplici video non fanno per me ma mi ha sempre incuriosito.
Un negozio in città ce l'aveva in vendita, purtroppo nell'annuncio hanno cannato tre volte il nome e me ne sono accorto in ritardo e solo dalla foto che il jp8000, son volato per provarlo, soprattutto per sentire e spippolare 'sta stracacchio di supersaw ma purtroppo era già stato venduto...
Non l'avrei comprato, anche se il prezzo era buono, volevo provarlo tranquillamente senza impegno e sapere se...

...mi perdo qualcosa? emoemo
  • michelet
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30-03-19 00.03

Un tallone d'achille di JP8000 o 8080 sono i numerosi controller che, con il tempo, possono ossidarsi. Del resto anche AN1x ha il suo tallone d'achille nel display, un componente custom che non si trova più, a meno di non cannibalizzare un altro AN1x, CS1x o similari.
  • violino999
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30-03-19 00.03

@ synthpanze
Questo sintetizzatore da molti definito classico non mi convince proprio. Sicuramente eccelle nella trance, dance '90 e con un bel sequenziatore ma lo trovo inferiore e meno versatile rispetto al JD800 e all'esteticamente orrendo, ma bello, AN1X. Premetto che quei suoni che sento dai molteplici video non fanno per me ma mi ha sempre incuriosito.
Un negozio in città ce l'aveva in vendita, purtroppo nell'annuncio hanno cannato tre volte il nome e me ne sono accorto in ritardo e solo dalla foto che il jp8000, son volato per provarlo, soprattutto per sentire e spippolare 'sta stracacchio di supersaw ma purtroppo era già stato venduto...
Non l'avrei comprato, anche se il prezzo era buono, volevo provarlo tranquillamente senza impegno e sapere se...

...mi perdo qualcosa? emoemo
attualmente si può trovare a buon prezzo il Roland jdxi che può essere un riassunto in piccolo delle timbriche Roland degli ultimi anni, compreso il jd8000 e ha altre funzioni interessanti per un certo tipo di musica dance.
  • orange1978
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30-03-19 04.05

@ synthpanze
Questo sintetizzatore da molti definito classico non mi convince proprio. Sicuramente eccelle nella trance, dance '90 e con un bel sequenziatore ma lo trovo inferiore e meno versatile rispetto al JD800 e all'esteticamente orrendo, ma bello, AN1X. Premetto che quei suoni che sento dai molteplici video non fanno per me ma mi ha sempre incuriosito.
Un negozio in città ce l'aveva in vendita, purtroppo nell'annuncio hanno cannato tre volte il nome e me ne sono accorto in ritardo e solo dalla foto che il jp8000, son volato per provarlo, soprattutto per sentire e spippolare 'sta stracacchio di supersaw ma purtroppo era già stato venduto...
Non l'avrei comprato, anche se il prezzo era buono, volevo provarlo tranquillamente senza impegno e sapere se...

...mi perdo qualcosa? emoemo
....ma che significa tutto cio? ....ma sinceramente, chissenefrega...

é meno versatile del jd800? ....e vorrei vedere, il jd é una workstation alla fine, senza sequencer ma ha le stesse prestazioni di un jv1080/xp50/fantom etc....ha un multieffetto migliore rispetto alla serie jv, e ha campioni a 44.100 non compressi (tuttavia ha altri problemi) ma é un synth con dentro 108 forme d'onda campionate, per forza ha piu capacitá timbriche di un jp8000 che invece ha solamente degli oscillatori va che generano saw, square, noise etc... (e che pero fanno altre cose come la supersaw che da sola suona come sette saw in stack e detunate).

confrontandolo con la an1x, ci sono cose migliori e cose peggiori, dipende da che suoni si fanno, sotto certi aspetti meglio roland sotto altri meglio la yamaha, ma erano entrambi validi.

ti voglio fare sentire una produzione fatta con jp8000 (tastiera quindi non 8080), an1x e korg z1....giudica tu....mixata con mixer behringer eurodesk mx8000 a 24 canali.

chi ad - purity -
chi ad - flame of ethernal life -

pensa che sono pezzi intorno al 1998 o poco prima, e secondo me suonano meglio della maggior parte dei brani fatti oggi con i super vst ipertecnologici, qui sento una pasta che oggi con i vst fatico a sentire, a tratti si capisce che non sono analogici al 100% (ma anche non sempre), pero non producono affatto fatica di ascolto, in quel periodo fecero davvero degli ottimi virtual analogue, che furono i primi porca vacca! poi boh....si sono persi....

se infatti pensiamo che le evoluzioni di strumenti del genere sono roland sh201, o quella merda del gaia, korg king korg, yamaha cs reface...bah....é incredibile considerando che sono passati quasi ventanni essere andati cosi indietro, questi strumenti come jp avranno avuto dsp poco potenti, problemi ai display, niente usb niente integrazione moderna con la daw....pero suonavano musicali, eccome.
  • mima85
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30-03-19 23.24

È un buon VA, a tratti può suonare un po' plasticoso e non ha il sistema di modulazioni più flessibile del mondo, ma è certamente uno strumento col suo carattere e che bene o male ha definito le sonorità di un'epoca. Tanti lo amano alla follia, tanti lo vedrebbero buono solo in una discarica. Come al solito, si va a gusti e va valutato personalmente.

Lo presi nel 2008, e dopo più di 10 anni è ancora qui con me. Se lo si usa per quel che è, senza badare troppo al fatto che non sempre riesce bene ad emulare la naturalezza di un analogico vero, può essere usato con molto profitto (vedere per esempio qui, qui e qui, per prendere esempi un po' diversi da Trance/Techno/eccetera, dove ha spopolato e ne ha definito il suono in quegli anni).

Il suo prezzo sull'usato oscilla tra i 450/600 euro, purtroppo però dopo tutti questi anni può soffrire di potenziometri ballerini. Io al mio ho dovuto dissaldare, aprire e pulire tutti i potenziometri, in quanto è stato impossibile reperire i ricambi (forse adesso ci sono, il lavoro l'ho fatto circa 4 anni fa e l'irreperibilità l'ho constatata in quel momento). Adesso funzionano tutti bene, ma quando ricominceranno a fare le bizze non potrò più riaprirli perché questo significherà spaccare le linguette metalliche che li tengono insieme. E li saranno dolori, posso solo sperare che or di allora qualcuno abbia deciso di produrre di nuovo quei potenziometri o che ne sia saltato fuori qualche vecchio stock piuttosto fornito.

Un altro difetto di cui soffre, ma questo è irrisolvibile in quanto si tratta di un problema a livello di firmware, è che ad alti livelli di risonanza il synth può andare in distorsione. E non si tratta di una distorsione analogica e musicale, ma di clipping digitale estremamente fastidioso. Essendo appunto un bug del suo software che non è mai stato corretto, questo problema non ha soluzione, è li e bisogna fare attenzione ad aggirarlo.

C'è da dire che prima che Roland tirasse fuori il System 8, il JP-8000 fino a quel momento non ha avuto veri eredi. Quello che c'è arrivato più vicino è stato l'SH-201 che sulla carta era un buon synth, ma pur potendoci tirar fuori cose interessanti ed essendo comunque uno strumento molto divertente da usare, ha fallito nel raggiungere la qualità sonora del suo predecessore, che tra l'altro pur essendo buona di suo comunque non era al top (in questo senso per esempio lo Yamaha AN1x era superiore). E il Gaia non lo considero nemmeno, in quanto è stato un tentativo piuttosto mal riuscito da parte di Roland di appiccicare insieme uno pseudo-VA basandosi su un motore a campioni.

Consiglierei oggi il JP-8000? Dipende. Se il budget non è troppo elevato e si vuole "quel" suono si, però facendo attenzione a mettere le mani su un esemplare che non sia problematico, specialmente appunto per ciò che riguarda i potenziometri. Se il budget è più alto e si vuole restare in casa Roland, consiglierei il System 8. Col "suo" motore ci si può avvicinare parecchio al suono del JP-8000 (la supersaw per esempio sarà quasi sicuramente la stessa), e in più si possono caricare le emulazioni di altri synth, tra cui Jupiter 8, Juno 106 e JX-3P, con cui peraltro arriva già precaricato di fabbrica e questo è un bonus non da poco.
  • ruggero
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31-03-19 00.23

@ mima85
È un buon VA, a tratti può suonare un po' plasticoso e non ha il sistema di modulazioni più flessibile del mondo, ma è certamente uno strumento col suo carattere e che bene o male ha definito le sonorità di un'epoca. Tanti lo amano alla follia, tanti lo vedrebbero buono solo in una discarica. Come al solito, si va a gusti e va valutato personalmente.

Lo presi nel 2008, e dopo più di 10 anni è ancora qui con me. Se lo si usa per quel che è, senza badare troppo al fatto che non sempre riesce bene ad emulare la naturalezza di un analogico vero, può essere usato con molto profitto (vedere per esempio qui, qui e qui, per prendere esempi un po' diversi da Trance/Techno/eccetera, dove ha spopolato e ne ha definito il suono in quegli anni).

Il suo prezzo sull'usato oscilla tra i 450/600 euro, purtroppo però dopo tutti questi anni può soffrire di potenziometri ballerini. Io al mio ho dovuto dissaldare, aprire e pulire tutti i potenziometri, in quanto è stato impossibile reperire i ricambi (forse adesso ci sono, il lavoro l'ho fatto circa 4 anni fa e l'irreperibilità l'ho constatata in quel momento). Adesso funzionano tutti bene, ma quando ricominceranno a fare le bizze non potrò più riaprirli perché questo significherà spaccare le linguette metalliche che li tengono insieme. E li saranno dolori, posso solo sperare che or di allora qualcuno abbia deciso di produrre di nuovo quei potenziometri o che ne sia saltato fuori qualche vecchio stock piuttosto fornito.

Un altro difetto di cui soffre, ma questo è irrisolvibile in quanto si tratta di un problema a livello di firmware, è che ad alti livelli di risonanza il synth può andare in distorsione. E non si tratta di una distorsione analogica e musicale, ma di clipping digitale estremamente fastidioso. Essendo appunto un bug del suo software che non è mai stato corretto, questo problema non ha soluzione, è li e bisogna fare attenzione ad aggirarlo.

C'è da dire che prima che Roland tirasse fuori il System 8, il JP-8000 fino a quel momento non ha avuto veri eredi. Quello che c'è arrivato più vicino è stato l'SH-201 che sulla carta era un buon synth, ma pur potendoci tirar fuori cose interessanti ed essendo comunque uno strumento molto divertente da usare, ha fallito nel raggiungere la qualità sonora del suo predecessore, che tra l'altro pur essendo buona di suo comunque non era al top (in questo senso per esempio lo Yamaha AN1x era superiore). E il Gaia non lo considero nemmeno, in quanto è stato un tentativo piuttosto mal riuscito da parte di Roland di appiccicare insieme uno pseudo-VA basandosi su un motore a campioni.

Consiglierei oggi il JP-8000? Dipende. Se il budget non è troppo elevato e si vuole "quel" suono si, però facendo attenzione a mettere le mani su un esemplare che non sia problematico, specialmente appunto per ciò che riguarda i potenziometri. Se il budget è più alto e si vuole restare in casa Roland, consiglierei il System 8. Col "suo" motore ci si può avvicinare parecchio al suono del JP-8000 (la supersaw per esempio sarà quasi sicuramente la stessa), e in più si possono caricare le emulazioni di altri synth, tra cui Jupiter 8, Juno 106 e JX-3P, con cui peraltro arriva già precaricato di fabbrica e questo è un bonus non da poco.
Sono o meglio ero un possessore della prima ora del Jp8000. Comprato nel 1997 o giù di lì, lo avevo chiesto come regalo della maturità (mentre i miei amici chiedevano come regalo il viaggio in Irlanda). Costava circa 1.700.000 lire. E' stato un synth che mi è sempre piaciuto. Ci facevo di tutto... anche i primi pad stile hammond. Lo trovavo immediato. La sua struttura era semplice e alla fine sapevi dove mettere le mani per trovare "quel" suono". Chissene se era per la musica trance dance rap... Io ci tiravo fuori i lead più progressive che potevo, pad...Poi nel 2008 i primi acciacchi. Aveva avuto dei problemi sui condensatori sulla scheda madre. Circa 3 anni fa anche il ribbon non era più funzionante. L'ho venduto a 300 euro.... ma mi manca. Ho provato a sostituirlo con un SH201: carino ma limitato, molto più plasticoso del plasticoso Jp8000.
  • SimonKeyb
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31-03-19 10.43

michelet ha scritto:
ha il suo tallone d'achille nel display, un componente custom che non si trova più, a meno di non cannibalizzare un altro AN1x, CS1x o similari.

ma veramente? sta cosa non la sapevo emo
  • michelet
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31-03-19 11.08

@ SimonKeyb
michelet ha scritto:
ha il suo tallone d'achille nel display, un componente custom che non si trova più, a meno di non cannibalizzare un altro AN1x, CS1x o similari.

ma veramente? sta cosa non la sapevo emo
Purtroppo è così. Qualche anno fa, da un tizio di Torino, acquistai un AN1x, tenuto piuttosto bene, ma non mi aveva detto che il display fosse poco luminoso. La voglia di restituirlo sarebbe stata tanta, ma vinse il fatto che è uno strumento comunque programmabile da computer (anche se vedere cosa accade sul display fa sempre comodo).
In realtà non è che il display sia del tutto illeggibile, ma bisogna guardarlo con un angolo di incidenza non ortogonale. In altre parole se si guarda il display con un angolo di circa 45°60° si riesce a leggere ancora discretamente.
Stante questo problema, mi sono messo subito alla ricerca di una sostituzione e ne ho sentite di tutti i colori. Una tra le varie teorie è che quel display avrebbe 6 led al suo interno che, perdendo luminosità, rendono difficoltosa la lettura. Poi mi è stato detto che quei led non sono facilmente sostituibili con altri... Infine, ho saputo che quel display è un pezzo speciale costruito da Yamaha per Yamaha e non si trova più. Di conseguenza ho rinunciato a cercarlo e mi sono messo l'animo in pace.
  • SimonKeyb
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31-03-19 11.14

@ michelet
Purtroppo è così. Qualche anno fa, da un tizio di Torino, acquistai un AN1x, tenuto piuttosto bene, ma non mi aveva detto che il display fosse poco luminoso. La voglia di restituirlo sarebbe stata tanta, ma vinse il fatto che è uno strumento comunque programmabile da computer (anche se vedere cosa accade sul display fa sempre comodo).
In realtà non è che il display sia del tutto illeggibile, ma bisogna guardarlo con un angolo di incidenza non ortogonale. In altre parole se si guarda il display con un angolo di circa 45°60° si riesce a leggere ancora discretamente.
Stante questo problema, mi sono messo subito alla ricerca di una sostituzione e ne ho sentite di tutti i colori. Una tra le varie teorie è che quel display avrebbe 6 led al suo interno che, perdendo luminosità, rendono difficoltosa la lettura. Poi mi è stato detto che quei led non sono facilmente sostituibili con altri... Infine, ho saputo che quel display è un pezzo speciale costruito da Yamaha per Yamaha e non si trova più. Di conseguenza ho rinunciato a cercarlo e mi sono messo l'animo in pace.
si anche se la retroilluminazione non va è comunque possibile leggere i valori dai display sotto una certa luce e angolazione.... però che scocciatura, sembrava uno di quei display alla SY che sapevo si reperivano abbastanza con facilità
  • orange1978
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31-03-19 16.42

il problema degli strumenti vintage é proprio quello, ancor piu di quelli digitali che a differenza di componenti generiche che alla fine si possono reperire quasi sempre o cambiare con qualcosa di analogo, fanno uso di chip dsp proprietari, cpu proprietarie o quasi, display strani non piu in commercio, etc etc...purtroppo si rischia di trovarsi dopo qualche anno uno strumento inutilizzibile oppure pesantemente compromesso, tipo programmabile solo da computer, con gli sliders inutilizzabili (e a quel punto il bello del realtime si va a perdere...), e via cosi, é una cosa che andrebbe sempre considerata quando se ne compra uno.
  • michelet
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31-03-19 19.32

@ orange1978
il problema degli strumenti vintage é proprio quello, ancor piu di quelli digitali che a differenza di componenti generiche che alla fine si possono reperire quasi sempre o cambiare con qualcosa di analogo, fanno uso di chip dsp proprietari, cpu proprietarie o quasi, display strani non piu in commercio, etc etc...purtroppo si rischia di trovarsi dopo qualche anno uno strumento inutilizzibile oppure pesantemente compromesso, tipo programmabile solo da computer, con gli sliders inutilizzabili (e a quel punto il bello del realtime si va a perdere...), e via cosi, é una cosa che andrebbe sempre considerata quando se ne compra uno.
AN1x è stato prodotto dal 1997 al 1998.. In fin dei conti ha solo 22 anni. Per assurdo oggi si riesce a trovare chi investe il proprio tempo ed energie per rimettere a nuovo strumenti che hanno oltre 30 anni, come ad esempio Roland JX-10 (e MKS-70). A parte il firmware che lo ha reso uno strumento, finalmente utilizzabile con gli editor, è stato sviluppato un'espansione per aggiungere la PWM, un nuovo display ed un nuovo alimentatore.
Anche se ci spero poco, sarebbe bello che questo potesse accadere anche con il display per AN1x.
  • mima85
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31-03-19 20.38

michelet ha scritto:
Anche se ci spero poco, sarebbe bello che questo potesse accadere anche con il display per AN1x.


Dipende da quanta richiesta c'è. Negli ultimi tempi hanno clonato il chipset CEM, gli integrati BBD usati nei chorus Roland, ho visto anche rifacimenti di slider e potenziometri per sostituire quelli custom (o semplicemente non più prodotti) su alcuni sintetizzatori dell'epoca. Se ci sarà abbastanza richiesta, magari rifaranno pure il display dell'AN1x.
  • orange1978
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31-03-19 21.05

@ michelet
AN1x è stato prodotto dal 1997 al 1998.. In fin dei conti ha solo 22 anni. Per assurdo oggi si riesce a trovare chi investe il proprio tempo ed energie per rimettere a nuovo strumenti che hanno oltre 30 anni, come ad esempio Roland JX-10 (e MKS-70). A parte il firmware che lo ha reso uno strumento, finalmente utilizzabile con gli editor, è stato sviluppato un'espansione per aggiungere la PWM, un nuovo display ed un nuovo alimentatore.
Anche se ci spero poco, sarebbe bello che questo potesse accadere anche con il display per AN1x.
22 anni sono tanti per uno strumento elettronico digitale dai cazzo....ma come fai a non capirlo? facciamo un paragone dal 1970 al 1992....22 anni, dato che an1x è un computer programmato per fare solo una cosa, suoni, immagina la differenza tra un computer ibm del 1970 con un amiga 1200 del 1992.

allora anche io ho il commodore 64 e lo recappi, cambi qui cambi la etc...pero bisogna considerare che intanto un computer non ha parti usurabili come tastiera keybed, display, etc...e che inoltre essendo programmabile a basso livello puoi sempre costruire qualche periferica per esempio oggi ci sono cartucce che consentono di sostiuire il drive o la cassetta con una normale sd card o usb stick, ci sono sistemi per connetterlo via hdmi alla tv etc etc....ma tutto questo primo perche i computer e le console quando sono un flop vendono uno due milioni di esemplari contro i 20/30 mila di una tastiera di successo che se ti fa 150 mila esemplari costruiti è un hit...un computer prodotto in questi numeri sarebbe un disastro commerciale, e poi perche si puo accedere via assembler a tutto il sistema operativo e alle parti che lo compongono come cpu, dsp etc....

questi strumenti invece sono quasi sempre blindati, impossibile hackare una an1x e allora per dire...non esiste piu la keybed originale? ne adatto un altra programmando il controller per dialogare con la cpu della an1x....gia una cosa del genere è molto difficoltosa da fare con un synth digitale.

sulla jx roland non è vero niente, se si possono migliorarne delle parti probabilmente è dovuto al fatto che os digitale ossia il computer controlla una ben piccola parte dello strumento rispetto a una an1 o una sy99 (che sono computers veri e propri), e quindi è anche piu facile magari hackerare un firmware in linguaggio macchina e modificarlo....secondo la generazione è ANALOGICA non è un codice dsp, e quindi è possibile spesso apportare modifiche.

forse tu non lo sai (molto probabilmente) ma certi synth che scrivono "modifica qui modifica la implementazione su e giu etc...." sai perche? .....perche in realtà le nuove features erano gia predisposte ma inspiegabilmente non collegate!

vedi il cheetah ms6....nel chip curtiss cem c'erano delle features che l'os non sfruttava...bastava riscrivere il firmware e fargliele vedere, prova ad andare a mofidicare ik programma che genera nella an1x il suono.

altri esempi, la risonanza non collegata ma presente nel campionatore korg dss rack rispetto alla tastiera (anche qui presente nel chip filtro ma inspiegabilmente non collegato il pin alla mainboard), oppure la pwm in sul korg ms20....non si puo controllare la pw dalla patchbay della ms20 normale ma in realta....sotto il pannello cè gia il collegamento! basta fare il buco e delle saldature e sei a posto (il mio infatti lo ha....)

insomma non paragoniamo strumenti analogici o parzialmente digitali ma con una grossa parte analogica a strumenti musicali totalmente digitali, che sono infinitamente piu complessi e quasi impossibili da hackerare e modificare, a costo di essere ripetitivo ti ricordo ancora che tra riscrivere il firmware di una juno 60 o il sistema operativo di una korg wavestation cè una differenza enorme.
  • orange1978
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31-03-19 21.20

@ mima85
michelet ha scritto:
Anche se ci spero poco, sarebbe bello che questo potesse accadere anche con il display per AN1x.


Dipende da quanta richiesta c'è. Negli ultimi tempi hanno clonato il chipset CEM, gli integrati BBD usati nei chorus Roland, ho visto anche rifacimenti di slider e potenziometri per sostituire quelli custom (o semplicemente non più prodotti) su alcuni sintetizzatori dell'epoca. Se ci sarà abbastanza richiesta, magari rifaranno pure il display dell'AN1x.
ma si ma la verita è che molti non si rendono nemmeno conto di quello che dicono, alla fine parliamo di cose molto di nicchia, un jp8000 che è? nulla....il nulla nel mondo, quanto ha venduto?
ma è cosi quasi per la totalità dei prodotti commerciali professionali purtroppo, sono cose troppo di nicchia.

cè una scene bellissima su commodore 64 o zx spectrum o amiga....pero parliamo di cose che erano gia in origine per la "massa", che hanno venduto milioni e milioni di esemplari in ogni parte del mondo, alla fine costruire una cartuccia per c64 che emula un drive è un po business un po passione che spinge gli amanti del computer che cazzeggiano come me con i videogiochi vecchi per DIVERTIRSI.

...ma quando si parla di lavoro cè poco interesse purtroppo, perche uno strumento professionale per uno che ci lavora serve a farti guadagnare soldi, normalmente non certo a divertirti ne tantomeno a ciucciartene altri, e quindi uno che fa....lo sostituisce appena ventila che è inaffidabile, sono in ben pochi che se lo tengono per anni e anni e anni sistemandolo da se.

chi ha passato anni a sistemare un roland d70 lo fa piu per passione perche se ci dovessimo lavorare sul serio è un suicidio, non ti puoi permettere di perdere tutto quel tempo appresso a una pianola che una normale fa07 sostituirebbe alla grande cento volte, anche se il d70 ha degli archi e dei pad stupendi e piu caldi della fa07, fa niente....alla gente non interessa, e il tempo è denaro.

i chip curtis cem sono presente in tantissimi strumenti analogici e quindi è probabile che si abbia fiutato il business considerando che oggi cè gente che comprerebbe strumenti con dentro quei chip a prezzi folli e che sicuro se si rompesse qualcosa non esiterebbero a ripararli spendendoci cifre anche alte, il display della yamaha an1/cs1/cs2 fu fatto invece per prodotti che probabilmente nemmeno yamaha pensava avrebbero avuto un seguito tutt ora...che poi non è vero niente nemmeno qui, tolta la an1 che ha in effetti una flotta di appassionati, le altre due valgono nulla....nessuno sano di mente credo spenderebbe anche solo 250/300 euro per riparare una cs1x a meno non sia un ricordo....insomma non cè quell interesse che invece cè dietro strumenti come juno60, juno 106, jupiter 6 etc....dove molta gente pur di averne uno funzionante è quasi disposta a tutto, e quindi ovvio che mettere in piedi una catena che ne produce ricambi puo essere in effetti un idea imprenditoriale.
  • mima85
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31-03-19 21.51

orange1978 ha scritto:
sulla jx roland non è vero niente, se si possono migliorarne delle parti probabilmente è dovuto al fatto che os digitale ossia il computer controlla una ben piccola parte dello strumento rispetto a una an1 o una sy99 (che sono computers veri e propri), e quindi è anche piu facile magari hackerare un firmware in linguaggio macchina e modificarlo...


No, il firmware in un poly analogico controlla tutto lo strumento, non una piccola parte. Senza la CPU ed il firmware non c'è nulla che piloti le voci analogiche e il synth non è altro che un costoso fermaporta.

Il controllo avviene tramite la generazione digitale dei CV di pilotaggio dei vari elementi, che con l'ausilio di un DAC, un demultiplexer (i vari CV sono multiplexati in divisione di tempo in un segnale unico) e dei circuiti S/H, vengono fatti arrivare a tutti gli elementi delle voci. In più, per tramite di una serie di switch CMOS (tipicamente gli integrati della famiglia 4000) vengono attivate/disattivate/selezionate tutte quelle funzionalità che richiedono di essere pilotate in quel modo, per esempio la selezione della forma d'onda degli oscillatori, la selezione dello slope del filtro (se c'è), l'attivazione/disattivazione delle varie modulazioni, e via dicendo. Anche questi commutatori sono tutti controllati dalla CPU, e quindi le routine di controllo sono tutte codificate nel firmware.

Chiaramente un synth analogico è modificabile oltre che nel firmware anche lavorando direttamente sul circuito, come testimonia appunto l'aggiunta della PWM sul JX-10/MKS-70, mentre una macchina interamente digitale no per ovvie ragioni. Però è vero che più di una volta sono stati creati firmware alternativi anche per i synth digitali, vedi le varie espansioni prodotte ai tempi per i DX-7 ed i D-50. Per quest'ultimo per esempio esiste l'espansione Musitronics (che anche il mio D-50 ha), che ovviamente non modifica nulla di ciò che riguarda la catena di sintesi, ma oltre ad aggiungere memorie rende possibile anche la multitimbricità dello strumento, cosa che il D-50 di fabbrica non fa (per quello ci vuole il D-550). E questo ha richiesto la modifica del firmware originale, del quale probabilmente la Musitronics avrà ottenuto i sorgenti in licenza da parte di Roland.
  • orange1978
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31-03-19 22.04

@ mima85
orange1978 ha scritto:
sulla jx roland non è vero niente, se si possono migliorarne delle parti probabilmente è dovuto al fatto che os digitale ossia il computer controlla una ben piccola parte dello strumento rispetto a una an1 o una sy99 (che sono computers veri e propri), e quindi è anche piu facile magari hackerare un firmware in linguaggio macchina e modificarlo...


No, il firmware in un poly analogico controlla tutto lo strumento, non una piccola parte. Senza la CPU ed il firmware non c'è nulla che piloti le voci analogiche e il synth non è altro che un costoso fermaporta.

Il controllo avviene tramite la generazione digitale dei CV di pilotaggio dei vari elementi, che con l'ausilio di un DAC, un demultiplexer (i vari CV sono multiplexati in divisione di tempo in un segnale unico) e dei circuiti S/H, vengono fatti arrivare a tutti gli elementi delle voci. In più, per tramite di una serie di switch CMOS (tipicamente gli integrati della famiglia 4000) vengono attivate/disattivate/selezionate tutte quelle funzionalità che richiedono di essere pilotate in quel modo, per esempio la selezione della forma d'onda degli oscillatori, la selezione dello slope del filtro (se c'è), l'attivazione/disattivazione delle varie modulazioni, e via dicendo. Anche questi commutatori sono tutti controllati dalla CPU, e quindi le routine di controllo sono tutte codificate nel firmware.

Chiaramente un synth analogico è modificabile oltre che nel firmware anche lavorando direttamente sul circuito, come testimonia appunto l'aggiunta della PWM sul JX-10/MKS-70, mentre una macchina interamente digitale no per ovvie ragioni. Però è vero che più di una volta sono stati creati firmware alternativi anche per i synth digitali, vedi le varie espansioni prodotte ai tempi per i DX-7 ed i D-50. Per quest'ultimo per esempio esiste l'espansione Musitronics (che anche il mio D-50 ha), che ovviamente non modifica nulla di ciò che riguarda la catena di sintesi, ma oltre ad aggiungere memorie rende possibile anche la multitimbricità dello strumento, cosa che il D-50 di fabbrica non fa (per quello ci vuole il D-550). E questo ha richiesto la modifica del firmware originale, del quale probabilmente la Musitronics avrà ottenuto i sorgenti in licenza da parte di Roland.
queste cose come la E! per la dx7 sono state fatte sicuramente chiedendo permesso a yamaha e avendo la documentazione ufficiale del sistema operativo e dell hardware.

sulla jx mettila come vuoi ma non è cosi, che os controlla molte parti è vero ma l'os non è la macchina.

su una an1x invece separare il firmware dall os e da cio che effettivamente genera il suono è molto difficile, e come dici tu leggere un firmware che genera degli inviluppi e renderli piu veloci o fare cose simili non è facile ma nemmeno impossibile, ma comunque è piu semplice forse dal ricostruire come hai detto tu dei potenziometri per la jp8000.

per esempio....rimanendo in ambito roland jx...i potenziometri sono opzionali, il pg800, velocizzano certe operazioni di editing ma nessuno ti vieta di programmare usando il pannello, strumenti come jp8000 invece editor a parte su computer, se si rompe un potenziometro che controlla il parametro resonance non ce modo nemmeno andando nei menu di modificare il valore di quel parametro, è quindi molto serio il problema in se.
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31-03-19 22.22

orange1978 ha scritto:
sulla jx mettila come vuoi ma non è cosi, che os controlla molte parti è vero ma l'os non è la macchina.


Non è metterla come voglio io Orange, è così e basta. I poly analogici funzionano in quel modo, ne ho studiati e smontati abbastanza ormai da poter affermare ciò con assoluta certezza. In quei synth il firmware non controlla "molte parti", il firmware controlla tutto. Le catene di sintesi analogiche delle voci sono stupide, senza una CPU con un firmware che le piloti da sole non fanno assolutamente nulla, puoi premere tutti i tasti e girare tutti i potenziometri che vuoi, ma restano completamente silenziose. Gli oscillatori oscillano a random, filtro e VCA restano chiusi, gli inviluppi sono fermi (quando sono generati in hardware, perché ci sono anche inviluppi generati a software, tanto per farti capire quant'è profondo il controllo del firmware su questi strumenti), l'LFO pure lui se è hardware oscilla a casaccio, se è generato a software semplicemente non esiste, le modulazioni assegnabili sono tutte spente e via dicendo.

Non è come su un Minimoog dove a generare i CV ed altri segnali di controllo erano direttamente la tastiera ed i potenziometri del pannello. Tastiera e pannello in un poly analogico sono fisicamente separati dalle voci, è il cervello digitale della macchina che tiene insieme e fa funzionare il tutto. Tant'è vero che pannello, tastiera, pitch bender/mod wheel, eccetera sono tutti collegati alla scheda CPU, non alle schede voci, ed è quest'ultima che esegue la scansione continua (ripetuta svariate centinaia di volte al secondo) di tutti gli elementi dell'interfaccia utente, ed in base a come sono settati genera i CV ed i segnali di controllo che poi invia alle schede voci.

Le voci analogiche sono il braccio, la CPU è il cervello, e senza cervello il braccio resta inerte.

L'unico polifonico che fa eccezione a questa regola è lo Yamaha CS-80, li non c'è CPU e firmware. Però una parte digitale di controllo per quanto riguarda l'assegnazione polifonica delle voci c'è sempre, solo che invece di essere composta da CPU, RAM e firmware è composta da una miriade di porte logiche che funzionano in modo per così dire "passivo". Ed infatti eccetto i 4 preset analogici il CS-80 non ha memorie, per le quali è per forza necessario un computer.

orange1978 ha scritto:
su una an1x invece separare il firmware dall os e da cio che effettivamente genera il suono è molto difficile


Infatti non ho detto che su un digitale sia facile separare firmware da generazione del suono (anzi negli strumenti più recenti spesso è praticamente impossibile), ho detto che su un analogico è più facile e certamente possibile. Tant'è vero che non solo per il JX ma per diversi altri analogici il firmware è stato completamente riscritto da zero. Vedi la mod Kiwi per il JX-3P ed il Juno 106, vedi la mod GliGli per il Prophet 600, vedi la mod Tubbtec per il Juno 60, e via dicendo. Anzi queste mod non solo sostituiscono il firmware, ma sostituiscono la CPU stessa (quando non addirittura l'intera scheda CPU, come nel caso delle mod Kiwi), in modo da avvantaggiarsi dell'uso di una CPU più recente e veloce rispetto agli Z-80 ed i microcontroller Intel usati a quell'epoca.
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31-03-19 23.11

appunto...un synth analogico sotto controllo digitale come juno o jx sicuro ha una cpu che gestisce tutto e lo sapevo pure io ma nella realta dei fatti...la cpu senza la scheda sonora non puo fare nulla, lo stesso vale viceversa ovviamente.

però appunto se addirittura si riesce a togliere la scheda digitale e cambiarla sostituendo anche la cpu e l'intero firmware significa che sono strumenti molto modulari e predisposti per fare questo magari senza volerlo come intenzioni, non penso roland abbia voluto fare uno strumento cosi apposta, però si puo fare....per alcune ragioni casuali e per loro natura.

invece sugli strumenti digitali come an1x a meno di non avere il codice sorgente dell'intera macchina e potergli apportare modifiche pesanti al sistema è praticamente impossibile fare importanti modifiche come cambiarne la cpu o il dsp aumentando la polifonia e le prestazioni, gia puo essere un casino tentare di adattare un nuovo semplice display, secondo me proprio per il fatto che questi strumenti non sono facilmente modificabili difficilmente vedremo nascere un grande interesse nel produrre nuove parti di ricambio non ufficiali.
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01-04-19 10.15

orange1978 ha scritto:
ma nella realta dei fatti...la cpu senza la scheda sonora non puo fare nulla, lo stesso vale viceversa ovviamente.


Beh certo, logico. Togliere la scheda voci ad un analogico è come strappare dalla scheda madre il DSP ad un digitale.

orange1978 ha scritto:
però appunto se addirittura si riesce a togliere la scheda digitale e cambiarla sostituendo anche la cpu e l'intero firmware significa che sono strumenti molto modulari e predisposti per fare questo magari senza volerlo come intenzioni, non penso roland abbia voluto fare uno strumento cosi apposta, pero senza volerlo si puo fare....per alcune ragioni casuali.


Si, è proprio il bello degli analogici. Non è voluto ma non è nemmeno casuale, è semplicemente che il modo in cui sono fatti consente ciò. Tra l'altro se le modulazioni (inviluppi, LFO) sono generate a software, come accade per i JX, Juno 106/Alpha, Prophet 600, Jupiter 6, eccetera, potenza della CPU permettendo si possono ampliare o modificare semplicemente con l'aggiornamento del firmware. Se la CPU non basta si cambia anche quella (o tutta la scheda su cui risiede), ma il bello comunque è che in questo caso per esempio per aggiungere un inviluppo o più forme d'onda all'LFO non devi fare nessuna modifica al circuito delle voci. Gli aggiornamenti Kiwi per il Juno 106 ed il JX-3P infatti fanno esattamente questo, tra le altre cose aggiungono un inviluppo e forme d'onda all'LFO, se non vado errato aggiungono pure un secondo LFO.

orange1978 ha scritto:
invece sugli strumenti digitali come an1x a meno di non avere il codice sorgente dell'intera macchina e potergli apportare modifiche pesanti al sistema è praticamente impossibile cosi come credo poter cambiargli la cpu o il dsp aumentandone la polifonia e le prestazioni.


Certo, infatti in genere i kit di aggiornamento degli strumenti digitali si limitano a cose "di contorno", tipo appunto aggiungere memorie, multitimbricità dove manca, eccetera, ma lasciando invariata tutta la parte di generazione del suono. Anche perché, in particolare per i vecchi strumenti tipo DX-7 o D-50, spesso la parte di sintesi non viene fatta da un DSP generico opportunamente programmato ma con l'ausilio di uno o più ASIC proprietari, e li puoi avere tutti i codici sorgente del mondo ma il motore di sintesi non lo cambi.

orange1978 ha scritto:
cambiare un semplice display gia è difficile


Non sempre, se il display sostitutivo ha le stesse caratteristiche (risoluzione orizzontale * verticale o numero di righe e colonne per gli alfanumerici) magari è solo il modulo di pilotaggio da riadattare ma il pannellino LCD va già bene, ho già letto in passato di casi del genere. Non ricordo per quali strumenti però.

Chiaramente tutto dipende da quanta richiesta c'è per i display di un determinato strumento.
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01-04-19 12.30

ecco, il fatto è che an1x siamo tutti d'accordo sia bella e suoni bene, anche se va programmata perche i presets sfruttano davvero poco il suo potenziale, ma è anche vero che esistono parecchie alternative software oggi che per me suonano peggio, ma poi nella pratica con le dovute precauzioni anche no....mentre un analogico vintage ha ancora alcune caratteristiche che non si riscontrano facilmente in un plug in anche a livello visivo, vedere una juno e suonarla con mano produce sensazioni ben diverse che suonare un qualsiasi plug in (sia pure ben fatto) da una masteraccia arturia o novation, anche se assegni mille controlli realtime a knob e sliders, la sensazione è un altra non cè nulla da fare.