Conservatorio, laurea, Tesi.

15-05-19 15.39

Salve guys. Avrei una domanda di carattere "burocratico" se cosi si può dire.
L'argomento è "laurea al conservatorio e relativa tesi"
Unitamente alla mail di rito,dunque prenotazione, invio di tutti i bollettini di pagamenti ecc. ecc. ecc. vi è un documento in cui è possibile applicare una crocetta su "concedere" o su "non concedere" l'utilizzo della propria tesi quale documento a disposizione del conservatorio.

Ora avrei domande di tipo tecnico.
Esattamente rendere pubblica la propria tesi quali tipi di benefici porta?
Non renderla pubblica quali benefici di contro porta?
Me lo chiedevo per svariati motivi (e non chiedo ai prof per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare):
Legalmente e burocraticamente quali benefici o svantaggi si ottengono a seconda dell'autorizzazione o meno?
E ancora, quali diritti sulla tesi ha un relatore o un correlatore? Può un relatore/correlatore considerare proprio il materiale della tesi seppur scritto dallo studente?
Grazie mille a chi risponderà a questi dubbi :)
  • anonimo

15-05-19 15.59

se il conservatorio dovesse usare un tuo lavoro vuol dire che è fatto bene non capisco perchè non dovresti dargli il permesso, anzi per te sarebbe una bella pubblicità

15-05-19 16.42

@ anonimo
se il conservatorio dovesse usare un tuo lavoro vuol dire che è fatto bene non capisco perchè non dovresti dargli il permesso, anzi per te sarebbe una bella pubblicità
Ne sarei fiero, senza dubbio, ma essendo un paese di furbetti, vorrei soltanto capire il senso legale di "renderla pubblica". Non vorrei significasse che la proprietà della tesi e relativo contenuto diventino "proprietà" del conservatorio.
Ecco perchè mi chiedevo anche il ruolo di Relatore e correlatore che diritti hanno successivamente sulla Tesi e relativo contenuto, poichè, e lo dico con tristezza, il Relatore di un tempo che legge la tua tesi, la corregge, o ti consiglia fonti, non c'è più (stando alla mia esperienza) o e comunque raro. C'è un lavoro di tesi in totale solitaria in termini di ricerca, scrittura, forma, e quant'altro.
E per quanto non credo di far chissà quale lavoro, da un po fastidio sapere di regalare legalmente un proprio lavoro. emo Non so se il mio punto di vista riesce a passare emo
  • anonimo
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15-05-19 16.43

@ CoccigeSupremo
Salve guys. Avrei una domanda di carattere "burocratico" se cosi si può dire.
L'argomento è "laurea al conservatorio e relativa tesi"
Unitamente alla mail di rito,dunque prenotazione, invio di tutti i bollettini di pagamenti ecc. ecc. ecc. vi è un documento in cui è possibile applicare una crocetta su "concedere" o su "non concedere" l'utilizzo della propria tesi quale documento a disposizione del conservatorio.

Ora avrei domande di tipo tecnico.
Esattamente rendere pubblica la propria tesi quali tipi di benefici porta?
Non renderla pubblica quali benefici di contro porta?
Me lo chiedevo per svariati motivi (e non chiedo ai prof per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare):
Legalmente e burocraticamente quali benefici o svantaggi si ottengono a seconda dell'autorizzazione o meno?
E ancora, quali diritti sulla tesi ha un relatore o un correlatore? Può un relatore/correlatore considerare proprio il materiale della tesi seppur scritto dallo studente?
Grazie mille a chi risponderà a questi dubbi :)
Proteggere i contenuti di una tesi rientra nella giurisprudenza del diritto d'autore. In rete esiste molto materiale sull'argomento.
  • anonimo

15-05-19 17.57

@ CoccigeSupremo
Ne sarei fiero, senza dubbio, ma essendo un paese di furbetti, vorrei soltanto capire il senso legale di "renderla pubblica". Non vorrei significasse che la proprietà della tesi e relativo contenuto diventino "proprietà" del conservatorio.
Ecco perchè mi chiedevo anche il ruolo di Relatore e correlatore che diritti hanno successivamente sulla Tesi e relativo contenuto, poichè, e lo dico con tristezza, il Relatore di un tempo che legge la tua tesi, la corregge, o ti consiglia fonti, non c'è più (stando alla mia esperienza) o e comunque raro. C'è un lavoro di tesi in totale solitaria in termini di ricerca, scrittura, forma, e quant'altro.
E per quanto non credo di far chissà quale lavoro, da un po fastidio sapere di regalare legalmente un proprio lavoro. emo Non so se il mio punto di vista riesce a passare emo
una copia della tua tesi è depositata in segreteria ed archiviata quindi puoi sempre far valere il valore legale del tuo lavoro, il problema grosso è trovare qualcuno interessato ad usarla emo
  • SimonKeyb
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15-05-19 18.27

Sono laureato in Architettura e non al Conservatorio però credo le regole siano le stesse trattandosi di istituti pubblici
CoccigeSupremo ha scritto:
Esattamente rendere pubblica la propria tesi quali tipi di benefici porta?
Non renderla pubblica quali benefici di contro porta?

Che è consultabile da chiunque e sarà indicizzata nei portali di riferimento al pari di una qualunque pubblicazione presente in archivio. Di conseguenza chiunque può accedervi e vederla, quindi "scopiazzarla" ma il vero problema è che possono venire riscontrate anche eventuali irregolarità nella stessa che potrebbero crearti delle grane.

Le discriminanti sono nel dettaglio :

Se sei soddisfatto del tuo lavoro rendilo pure consultabile; avrai diritto di essere citato nel caso qualcuno ne usufruisca dal momento che diventa un atto depositato e quindi legalmente impugnabile, pur non essendo registrato a istituti accreditati (nello stesso modo in cui puoi dimostrare la paternità di un brano pure se lo pubblichi su youtube in precedenza senza passare per Siae, ecc). Se il tuo relatore decide di utilizzare il tuo lavoro per le sue ricerche può farlo liberamente in quanto sottoscritto da lui stesso in quanto co-relatore, chiaro che se da un tuo lavoro ricevesse lucro senza riconoscerti nulla sarebbe una inchiappettata in piena regola, ma se sei in grado di dimostrare il tuo apporto al lavoro puoi anche fare valere le tue ragioni se riterrai che ne valga la pena ovviamente. Se hai un buon rapporto col tuo relatore non dovresti temere scenari simili, piuttosto valutare le opportunità di poter essere coinvolto in qualche progetto interno :-)

In genere se decidi di non rendere la tua tesi consultabile è perchè non sei soddisfatto del tuo lavoro (può capitare quando si fa una tesi) o perchè hai la coscienza sporca perchè hai scopiazzato emo; e qui è una rogna perchè se un domani dovessi ricoprire ruoli pubblici per concorso o altro, qualcuno mirando a far cadere la tua candidatura potrebbe indagare nella tua vita e se accedendo alla tua tesi dovesse individuare qualche irregolarità sarebbe in grado di falsare la tua prova finale, quindi invalidare il tuo titolo. Qualche anno fa un giovane e promettente ministro tedesco fu costretto a dimettersi dal suo incarico per aver scopiazzato la tesi ma si tratta di un caso abbastanza improbabile

16-05-19 08.31

@ anonimo
Proteggere i contenuti di una tesi rientra nella giurisprudenza del diritto d'autore. In rete esiste molto materiale sull'argomento.
Grazie mille per il link

16-05-19 08.35

@ anonimo
una copia della tua tesi è depositata in segreteria ed archiviata quindi puoi sempre far valere il valore legale del tuo lavoro, il problema grosso è trovare qualcuno interessato ad usarla emo
Del deposito in segreteria lo immaginavo. Diciamo che il timore è più sul concetto di proprietà della tesi che sul deposito della stessa.
Detta in breve, vorrei che il materiale, alla fine di tutto, risultasse mio e solo mio, non in condivisione con relatore/correlatore che, onestamente, non sa nemmeno che font o interlinea va usato...

16-05-19 09.05

SimonKeyb ha scritto:
cluso automaticamente (salvo utilizzo del "Quote" )
Sono laureato in Architettura e non al Conservatorio però credo le regole siano le stesse trattandosi di istituti pubblici
CoccigeSupremo ha scritto:
Esattamente rendere pubblica la propria tesi quali tipi di benefici porta?
Non renderla pubblica quali benefici di contro porta?

Che è consultabile da chiunque e sarà indicizzata nei portali di riferimento al pari di una qualunque pubblicazione presente in archivio. Di conseguenza chiunque può accedervi e vederla, quindi "scopiazzarla"

E fin qui, vabbè emo
SimonKeyb ha scritto:
cluso automaticamente (salvo utilizzo del "Quote" )
Sono laureato in Architettura e non al Conservatorio però credo le regole siano le stesse trattandosi di istituti pubblici
CoccigeSupremo ha scritto:
Esattamente rendere pubblica la propria tesi quali tipi di benefici porta?
Non renderla pubblica quali benefici di contro porta?

Che è consultabile da chiunque e sarà indicizzata nei portali di riferimento al pari di una qualunque pubblicazione presente in archivio. Di conseguenza chiunque può accedervi e vederla, quindi "scopiazzarla" ma il vero problema è che possono venire riscontrate anche eventuali irregolarità nella stessa che potrebbero crearti delle grane.

Le discriminanti sono nel dettaglio :

Se sei soddisfatto del tuo lavoro rendilo pure consultabile; avrai diritto di essere citato nel caso qualcuno ne usufruisca dal momento che diventa un atto depositato e quindi legalmente impugnabile, pur non essendo registrato a istituti accreditati

Chiarissimo.
SimonKeyb ha scritto:
Se il tuo relatore decide di utilizzare il tuo lavoro per le sue ricerche può farlo liberamente in quanto sottoscritto da lui stesso in quanto co-relatore,

Mi sembra concettualmente corretto, ma data una situazione di totale abbandono non mi sembra giusto che un relatore applichi solo una firma andando magari in futuro a sfruttare un lavoro che non ha minimamente seguito.

Per farti un esempio, anche se non è il mio caso, ho un collega che porta un autore moderno e la tesi l'ha incentrata sull 'armonia negativa (qualsiasi cosa essa sia emo ).

Il prof non sa minimamente di cosa si parla, ne ha intenzione di informarsi per aiutarlo.
Il collega, davvero un bravo ragazzo, credo sia piu o meno arrivato a metà tesi, ne ho letto qualche pagina poichè voleva un parere, e i concetti armonici, per quanto non li abbia capiti, in termini di resa effettiva sono particolari e a quanto ho potuto sentire, utilizzabili in diversi contesti.

Il dubbio del ragazzo (e da li il mio) è nato quando il prof in questione, sentendo i risultati gli ha detto un giorno "eh, bello sto materiale, funziona. Questo concetto lo dovrei inserire nel mio prossimo libro". Stop, nessuna parola riguardo il citarlo o quant altro.

in un giorno diverso gli chiese all improvviso "ma il relatore della tua tesi sono io o il capodipartimento di jazz?".

Se ora mi confermate che relatore è semi proprietario, la cosa rode un po, soprattutto considerando che l atteggiamento con relative domande date al ragazzo sono le stesse ricevute dal sottoscritto qualche settimana fa.

Appropriarsi di materiale "recente" dei propri studenti per farne un libro è una bastardata che, da ingenuo, non avrei mai immaginato.
SimonKeyb ha scritto:
Se hai un buon rapporto col tuo relatore non dovresti temere scenari simili, piuttosto valutare le opportunità di poter essere coinvolto in qualche progetto interno :-)

Non è il caso. Il rapporto è normale, ma ti assicuro, purtroppo, che li inchiappettare senza vasellina è la regola.
SimonKeyb ha scritto:
scopiazzato la tesi

Coscienza pulita, dell ultima parte non me ne preoccupo emo
  • anonimo

16-05-19 11.07

devi preoccuparti solo se NON ti copiano, se ti copiano puoi sempre far valere i tuoi diritti in quanto la tesi è depositata, se non ti copiano ti aspetta l'oblio emo
  • ziberto
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16-05-19 12.54

@ anonimo
una copia della tua tesi è depositata in segreteria ed archiviata quindi puoi sempre far valere il valore legale del tuo lavoro, il problema grosso è trovare qualcuno interessato ad usarla emo
Non credere che sia poi così difficile che si verifichi questa circostanza... ad esempio... emo
  • anonimo

16-05-19 13.17

@ ziberto
Non credere che sia poi così difficile che si verifichi questa circostanza... ad esempio... emo
pensa che botta di cul per quello che ha scritto la tesi, notorietà e possibilità di risarcimento, però in questo caso l'oggetto della tesi è stato scelto a caso era solo una scusa per farsi pagare sottobanco, almeno questa è l'accusa
  • SimonKeyb
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16-05-19 13.41

CoccigeSupremo ha scritto:
Appropriarsi di materiale "recente" dei propri studenti per farne un libro è una bastardata che, da ingenuo, non avrei mai immaginato.

quando si redige un libro è buona norma citare le fonti; nel caso delle tesi di laurea spesso vengono citate le fonti di seconda mano, ossia quelle adoperate dal tesista, piuttosto che la tesi stessa. Non so se è chiaro il passaggio.

Nel caso di una composizione secondo me è più probabile che il professore possa citare le questioni di contorno all'ambito della tesi piuttosto che riportare in toto la composizione. In tal caso sarebbe un'elaborazione del materiale testuale presumibilmente ri-elaborato da una bibliografia di riferimento.
  • anonimo
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16-05-19 15.07

Jaam ha scritto:
pensa che botta di cul per quello che ha scritto la tesi


C'è anche la modalità "all-inclusive", in tal caso l'acquirente è ignaro di quale titolo e contenuto abbia la tesi emo
  • michelet
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17-05-19 22.29

A suo tempo decisi di consentire la consultazione della mia tesi, per due motivi, il primo, che ero personalmente molto soddisfatto del risultato (ne venne fuori un triplo volume per un totale di circa 1000 pagine) ed il secondo, perché volevo evitare ad altri laureandi parte della fatica fatta. Fu una sorta di "restituzione di favore" perché, a parte il relatore ed il correlatore che non si sprecarono particolarmente, fui aiutato in modo consistente e sostanzioso da una serie di docenti e ricercatori statunitensi e nord europei. E, purtroppo, mi dispiace dirlo, i maggiori ostacoli durante la redazione della tesi li ebbi esclusivamente da miei connazionali.