Politiche commerciali: verifica notizie?

  • drmacchius
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21-09-19 10.43

Piccola verifica dopo discussione in un Music Store tedesca.
I prezzi delle principali Workstation (korg, Yamaha di sicuro) per il negoziante non si sono abbassati (anzi la kronos costa loro più di quanto non costasse quando é uscita) ma ciò che è cambiato sono gli organismi di controllo sui prezzi, che prima lasciavano ampio margine di interpretazione rispetto al prezzo consigliato e adesso la cosa è più controllata. Da quanto ho capito l‘attuale riduzione dei prezzi di kronos e Montage rispetto all‘uscita secondo questa fonte pare essere dovuta non alla riduzione del prezzo di acquisto da parte dei musicstore, ma sono i negozianti che hanno cominciato a ridurre i margini di guadagno cominciando a vendere quasi a prezzo di acquisto.

Non so come interpretare questa informazione anche perché dubito che mi avrebbe deliberatamente confessato che ciò che mi ha venduto con 50 euro di sconto dicendo che non poteva fare di più e aveva le mani legate e adesso mi venderebbe a 1000 euro in meno pur avendo pagato di più la merce.

Sapete se è vera la notizia dei prezzi di vendita ai commercianti? Se si é la cosa è regolamentata da organismi di controllo, pensate che la cosa sia dovuta a regolamentazione che facilitava/facilita pratiche di cartello? I prezzi di vendita tra i vari negozi si sono sempre differenziati di pochi punti percentuali, anche se non meno di 10-15% (spesso 20-30%), rispetto ai prezzi di listino, facendo pensare che i grossisti potessero vendere con minori margini di guadagno; ma se i margini di guadagno sono sempre stati più alti di quanto si credeva e il calo di prezzo di alleno il 20% qualche anno dopo il lancio, rispetto il miglior prezzo degli strumenti nei musicatore al momento in cui sono stati lanciati sul mercato, non è dovuto a politiche commerciali delle case produttrici, ma a quelle dei negozianti, forse conviene trattenere La gas, non acquistare più niente e aspettare che alla fine vendano solo grossisti via internet a prezzi dimezzati o che vengano applicate a livello europeo leggi sulla trasparenza, oppure tornare nei piccoli negozi auspicandosi che per il ricarico enorme che fanno sugli strumenti, oltre lo strumento in quel prezzo offrano servizi aggiuntivi, come garanzie sull‘assistenza a lungo termine, o „lezioni e tutoraggio“ consistente per l‘apprendimento delle funzioni dello strumento, ecc.

Se è vero quanto mi è stato detto, facendo una approssimativa stima, i commercianti comprano gli strumenti al meno del 40% del prezzo di listino. Se si applica la cosa a strumenti come nord stage, Montage, kronos, i negozianti ci ricavano al momento dell‘acquisto dai 1500 ai 2800 euro a seconda di quanto non si discosti io prezzo di acquisto da quello di listino.

Per cifre simili io mi aspetterei di più di „qui ci sono le cuffie, provala quanto vuoi e se la vuoi accettiamo assegni“....o in alternativa per avere questo, preferisco aspettare che arrivi qualche grossista e che ci ricarica solo 2-400 euro e le vende tutte lui per posta a livello Europeo
  • fulezone
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21-09-19 11.19

@ drmacchius
Piccola verifica dopo discussione in un Music Store tedesca.
I prezzi delle principali Workstation (korg, Yamaha di sicuro) per il negoziante non si sono abbassati (anzi la kronos costa loro più di quanto non costasse quando é uscita) ma ciò che è cambiato sono gli organismi di controllo sui prezzi, che prima lasciavano ampio margine di interpretazione rispetto al prezzo consigliato e adesso la cosa è più controllata. Da quanto ho capito l‘attuale riduzione dei prezzi di kronos e Montage rispetto all‘uscita secondo questa fonte pare essere dovuta non alla riduzione del prezzo di acquisto da parte dei musicstore, ma sono i negozianti che hanno cominciato a ridurre i margini di guadagno cominciando a vendere quasi a prezzo di acquisto.

Non so come interpretare questa informazione anche perché dubito che mi avrebbe deliberatamente confessato che ciò che mi ha venduto con 50 euro di sconto dicendo che non poteva fare di più e aveva le mani legate e adesso mi venderebbe a 1000 euro in meno pur avendo pagato di più la merce.

Sapete se è vera la notizia dei prezzi di vendita ai commercianti? Se si é la cosa è regolamentata da organismi di controllo, pensate che la cosa sia dovuta a regolamentazione che facilitava/facilita pratiche di cartello? I prezzi di vendita tra i vari negozi si sono sempre differenziati di pochi punti percentuali, anche se non meno di 10-15% (spesso 20-30%), rispetto ai prezzi di listino, facendo pensare che i grossisti potessero vendere con minori margini di guadagno; ma se i margini di guadagno sono sempre stati più alti di quanto si credeva e il calo di prezzo di alleno il 20% qualche anno dopo il lancio, rispetto il miglior prezzo degli strumenti nei musicatore al momento in cui sono stati lanciati sul mercato, non è dovuto a politiche commerciali delle case produttrici, ma a quelle dei negozianti, forse conviene trattenere La gas, non acquistare più niente e aspettare che alla fine vendano solo grossisti via internet a prezzi dimezzati o che vengano applicate a livello europeo leggi sulla trasparenza, oppure tornare nei piccoli negozi auspicandosi che per il ricarico enorme che fanno sugli strumenti, oltre lo strumento in quel prezzo offrano servizi aggiuntivi, come garanzie sull‘assistenza a lungo termine, o „lezioni e tutoraggio“ consistente per l‘apprendimento delle funzioni dello strumento, ecc.

Se è vero quanto mi è stato detto, facendo una approssimativa stima, i commercianti comprano gli strumenti al meno del 40% del prezzo di listino. Se si applica la cosa a strumenti come nord stage, Montage, kronos, i negozianti ci ricavano al momento dell‘acquisto dai 1500 ai 2800 euro a seconda di quanto non si discosti io prezzo di acquisto da quello di listino.

Per cifre simili io mi aspetterei di più di „qui ci sono le cuffie, provala quanto vuoi e se la vuoi accettiamo assegni“....o in alternativa per avere questo, preferisco aspettare che arrivi qualche grossista e che ci ricarica solo 2-400 euro e le vende tutte lui per posta a livello Europeo
noi vendiamo prodotti commerciali,
in sicilia ormai siamo la catena più grossa con 17 punti vendita,

spesso capita che ci sono concorrenti (bottegucce) che vendono lo stesso prodotto a meno di noi,
le telefonate alle aziende si sprecano, e le aziende cmq si muovono perchè quando facciamo un fatturato
di centinaia di migliaia di euro hanno paura di ripercussioni da parte nostra,

accadono però due cose:
Le aziende che vendono sia alla GDO che nel canale specializzato ti rispondono che loro non possono farci niente
Le aziende invece che vendono solo al canale specializzato incece mandano il merchandaiser o il rappresentante a verificare e intervenire
  • drmacchius
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21-09-19 11.21

@ fulezone
noi vendiamo prodotti commerciali,
in sicilia ormai siamo la catena più grossa con 17 punti vendita,

spesso capita che ci sono concorrenti (bottegucce) che vendono lo stesso prodotto a meno di noi,
le telefonate alle aziende si sprecano, e le aziende cmq si muovono perchè quando facciamo un fatturato
di centinaia di migliaia di euro hanno paura di ripercussioni da parte nostra,

accadono però due cose:
Le aziende che vendono sia alla GDO che nel canale specializzato ti rispondono che loro non possono farci niente
Le aziende invece che vendono solo al canale specializzato incece mandano il merchandaiser o il rappresentante a verificare e intervenire
Scusa ma non ho capito
  • fulezone
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21-09-19 11.27

@ drmacchius
Scusa ma non ho capito
ho capito che ti chiedevi come mai alcuni riescono a vendere a molto meno un prodotto!
Ti stavo dicendo come ci comportiamo noi quando un concorrente vende un prodotto
molto meno di noi e noi non rientriamo nei margini di quel prezzo!

Ho riletto quello che hai scritto!
E come ti dicevo le segnalazioni spesso arrivano dai concorrenti!
Di solito arrivano le segnalazioni di prezzi troppo bassi,
ma spesso il rappresentante per paura che la sua merce resti ferma nei punti vendita controlla anche che il prezzo
sia congruo al mercato!
  • drmacchius
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21-09-19 12.32

@ fulezone
ho capito che ti chiedevi come mai alcuni riescono a vendere a molto meno un prodotto!
Ti stavo dicendo come ci comportiamo noi quando un concorrente vende un prodotto
molto meno di noi e noi non rientriamo nei margini di quel prezzo!

Ho riletto quello che hai scritto!
E come ti dicevo le segnalazioni spesso arrivano dai concorrenti!
Di solito arrivano le segnalazioni di prezzi troppo bassi,
ma spesso il rappresentante per paura che la sua merce resti ferma nei punti vendita controlla anche che il prezzo
sia congruo al mercato!
Io stavo dicendo proprio il contrario invece.
Confermi che ci siano enti enti che controllano la politica dei prezzi che prima non esistevano?

Se io negoziante compro un prodotto a 100, lo stesso prezzo a cui lo comprano gli altri commercianti, non sono libero di venderlo a 110 perché vi è un accordo tra i commercianti che dice che il prodotto vada venduto a 200 e la cosa è tutelata dal fatto che l‘azienda che produce lo strumento consiglia di venderlo a 280?

I margini di guadagno per determinati strumenti si sono ridotti perché vi sono nuovi organi di garanzia che prima erano solo pre forma e che sono andati a intromettersi in questi accordi tra commercianti? O viceversa, ci sono enti che puniscono chi vende un prodotto con margine di guadagno troppo basso per evitare la concorrenza tra negozianti ed è questo ente/organizzazione che decide quando è giusto che i prezzi vadano abbassati? O sono tutte politiche aziendali di cui è responsabile il produttore, i distributori, ecc e che stabiliscono quali debbano essere i reali margini per chi vuole vendere i loro prodotti?
  • kurz4ever
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21-09-19 13.02

@ drmacchius
Io stavo dicendo proprio il contrario invece.
Confermi che ci siano enti enti che controllano la politica dei prezzi che prima non esistevano?

Se io negoziante compro un prodotto a 100, lo stesso prezzo a cui lo comprano gli altri commercianti, non sono libero di venderlo a 110 perché vi è un accordo tra i commercianti che dice che il prodotto vada venduto a 200 e la cosa è tutelata dal fatto che l‘azienda che produce lo strumento consiglia di venderlo a 280?

I margini di guadagno per determinati strumenti si sono ridotti perché vi sono nuovi organi di garanzia che prima erano solo pre forma e che sono andati a intromettersi in questi accordi tra commercianti? O viceversa, ci sono enti che puniscono chi vende un prodotto con margine di guadagno troppo basso per evitare la concorrenza tra negozianti ed è questo ente/organizzazione che decide quando è giusto che i prezzi vadano abbassati? O sono tutte politiche aziendali di cui è responsabile il produttore, i distributori, ecc e che stabiliscono quali debbano essere i reali margini per chi vuole vendere i loro prodotti?
I miei 2 cents:
1. secondo me non esiste un prezzo all'ingrosso per questi numeri esiste solo uno sconto negoziante rispetto al listino che viene offerto/trattato sulla base degli acquisti fatti, della dimensione/visibilità del negozio e del livello di vendite
2. per un negozio un margine del 25/30% sul prezzo di acquisto non è un superguadagno ma il minimo per sopravvivere
3. il fornitore alza i prezzi finchè c'è equilibrio tra domanda ed offerta (vedi il vox continental che sta ad un prezzo bassissimo rispetto a quello iniziale, ma anche il jupiter 80 fece quella fine) a livello globale, gli interessa poco che in Italia si vende poco ed in germania un sacco, sarà il negozio italiano a doversi ridurre il guadagno per allinearsi al prezzo che la gente è disposta a pagare
4. con internet si può prendere la roba nei negozi stranieri dove un margine più basso non è un problema (figata eh, così poi ci lamentiamo che tutti i negozi fisici in Italia stanno scomparendo... chissà come mai)
5. nel 1985 un juno 106 in Italia costava due stipendi medi (il Jupiter 8 costava come una auto...), il FA attuale che ne costa uno circa... fate voi quanto si è eroso il mercato (ah, e non esisteva l'equivalente del Juno DS)

Tradotto... ho l'impressione che i negozi siano già tirati abbastanza coi prezzi e in quelli non virtuali vedo sempre meno tastiere che non siano rosse o stage piano puri...
  • drmacchius
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21-09-19 14.42

@ kurz4ever
I miei 2 cents:
1. secondo me non esiste un prezzo all'ingrosso per questi numeri esiste solo uno sconto negoziante rispetto al listino che viene offerto/trattato sulla base degli acquisti fatti, della dimensione/visibilità del negozio e del livello di vendite
2. per un negozio un margine del 25/30% sul prezzo di acquisto non è un superguadagno ma il minimo per sopravvivere
3. il fornitore alza i prezzi finchè c'è equilibrio tra domanda ed offerta (vedi il vox continental che sta ad un prezzo bassissimo rispetto a quello iniziale, ma anche il jupiter 80 fece quella fine) a livello globale, gli interessa poco che in Italia si vende poco ed in germania un sacco, sarà il negozio italiano a doversi ridurre il guadagno per allinearsi al prezzo che la gente è disposta a pagare
4. con internet si può prendere la roba nei negozi stranieri dove un margine più basso non è un problema (figata eh, così poi ci lamentiamo che tutti i negozi fisici in Italia stanno scomparendo... chissà come mai)
5. nel 1985 un juno 106 in Italia costava due stipendi medi (il Jupiter 8 costava come una auto...), il FA attuale che ne costa uno circa... fate voi quanto si è eroso il mercato (ah, e non esisteva l'equivalente del Juno DS)

Tradotto... ho l'impressione che i negozi siano già tirati abbastanza coi prezzi e in quelli non virtuali vedo sempre meno tastiere che non siano rosse o stage piano puri...
Io non so. Chiedevo se esistessero garanti e regolamentazione sui prezzi di settore o se il mercato sia realmente libero (o lo sia diventato dopo l‘introduzione di tali organi di controllo). Non dico che sia così in italia o a livello mondiale, ma il negoziante da cui vado di solito mi parlava così della Germania.....e il sospetto che possa esserci qualcosa di simile la politica della Vestager a Bruxelles me lo fa venire.

Non so nemmeno poi se la cosa dipenda dalle aziende (Roland, Yamaha, korg, calcia, Kurzweil) che vendono gli strumenti a prezzi diversi in base al volume di vendita o se questi vendano sempre allo stesso prezzo e poi siano i distributori/importatori a fare la politica dei prezzi. Ad avvalorare questa seconda ipotesi ci sta il fatto che quando anni fa feci notare che meru**a vicino Torino vendeva gli strumenti ti al 15% dei prezzi in meno dei musicscore tedeschi, mi dissero che in Germania non si sarebbero trovati quei prezzi nel nuovo da nessuna parte perché i distributori gli facevano altri prezzi/imponevano quei prezzi; mi dicevano però che comunque con quel prezzo avevo compreso cose che non necessariamente avrei avuto in italia, come garanzie più lunghe o altre regolamentazioni sulla vendita (come il fatto che un prodotto in cui la scatola sia stata già aperta o non sia integra non può essere venduto come nuovo ma solo come b-ware, ex, demo, ecc.....cosa che ai tempi non faceva buona parte dei piccoli negozi italiani in cui ero stato).

Riguardo i prezzi di Juno e Jupiter: vero. Ma bisogna dire che il calo dei prezzi non è stato dovuto (o quantomeno non in misura maggiore) alle politiche commerciali, ma al passaggio all‘euro, che ci ha permesso di acquistare prodotti esteri con cambi analoghi rispetto agli americani, tedeschi ecc.

Ai tempi una utilitaria costava 5-10 stipendi del ceto medio, come in tutta Europa, ma se l‘utilitaria era italiana la pagavi così, se era tedesca o inglese la pagavi 20 stipendi, mentre il tedesco o l‘americano il prodotto italiano lo pagavano la metà e lo spagnolo non poteva proprio permettermelo.
Lo stesso valeva coi prodotti americani, giapponesi, ecc.

Erano tempi diversi, in cui ci potevamo permettere di fare il sudestasiatico e il Sudamerica del mondo, proprio perché in questi continenti coombattevano con le dittature e non erano politiche industriali di esportazione; senza contare poi la guerra fredda. Erano gli anni in cui Demetrio stratos( che non era un pezzente nè una persona sconosciuta) se voleva farsi curare la leucemia doveva fare le collette miliardarie (diciamo cifre superiori all‘acquisto di svariati appartamento e paragonabili a un centinaio di utilitarie) , in italia i farmaci sperimentali ai tempi esistenti in Nord America non c’è li potevamo permettere -prima dell‘euro erano comuni le collette televisive nella televisione popolare per cure che in italia non esistevano, proprio perché non era pensabile importarle perché troppo care, mentre dopo l‘euro non c‘è stata sperimentazione occidentale che non è iniziata contemporaneamente anche in italia....in pratica eravamo conciati come la repubblica cieca o Romania odierne.

Anche i computer avevano prezzi proibitivi prima dell‘euro, o meglio, avevano prezzi paragonabili a diversi stipendi di un lavoratore medio mentre in Giappone e in America erano prodotti consumer quasi come gli odierni; capitava non perché gli operai americani e giapponesi fossero miliardari o vivessero meglio degli italiani, ma perché col cambio la merce importata aveva prezzi differenti.
  • mike71
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21-09-19 16.18

drmacchius ha scritto:
Riguardo i prezzi di Juno e Jupiter: vero. Ma bisogna dire che il calo dei prezzi non è stato dovuto (o quantomeno non in misura maggiore) alle politiche commerciali, ma al passaggio all‘euro, che ci ha permesso di acquistare prodotti esteri con cambi analoghi rispetto agli americani, tedeschi ecc.

Esattamente, negli anni '70 si fece una politica che fece galoppare l'inflazione, fondamentalmente per combattere il debito pubblico. Con un regime di cambi fissi prima e con l'euro poi questo in Italia non era possibile.

Per i computer, diciamo che la Texas Instruments aveva uno stabilimento in Italia, cosi` come l'Olivetti, che si faceva fare gli integrati dalla italicissima Societa` Generale Semiconduttori, adesso STM con sede a Ginevra. Il commodore 64 all'inizio costava $595 ed in italia 973000 - sono andato a cercare su wikipedia, che calcolando che il prezzo italiano era con IVA, tassa che in USA non esiste, vuole dire che la differenza non era poi tanto enorme.
Il fatto e` che adesso i computer non costano nulla. Ho visto in promo al Carrefour (GS, non Continente) un portatile a 199 euro, con una potenza di calcolo superiore sicuramente ad un computer del 2001 di 10 volte il prezzo in euro.
(A proposito di Carrefour, ebbene la stessa Carrefour ha prezzi diversi a seconda del tipo di negozio, e se si attraversa il confine i prezzi cambiano ed anche purtroppo l'assortimento.) Credo che comunque un rivenditore ufficiale non abbia tutta quella discrezionalita` nel mettere i prezzi, e sia comunque un distributore nazionale ad indicare prezzi consigliati. Su quelli non ufficiali ed il discorso del gray market e` un'altra cosa.


  • vin_roma
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21-09-19 17.36

L'unica esperienza che ho è di qualche anno fa.

Quando mi dedicavo all'insegnamento privato del pianoforte avevo una buona e "ingenua" amicizia con un grosso negozio di Roma.
Portavo lì chi doveva acquistarne uno e sempre indicavo un modello Yamaha che mi piaceva molto, sonoro, non ingombrante ed anche poco esoso. Il capo vendite mi dirottava sempre su altri modelli ma io, davanti ai clienti, magnificavo sempre le doti dello Yamaha.

Un giorno il capo mi prese da parte e mi disse: te faccio pure un regalo ma me la smetti di promuovere sempre quel Yamaha lì? (gliene feci vendere diversi...). E mi fece vedere il listino prezzi imposti da Yamaha con tre colonne: prezzo commerciale, prezzo consigliato al pubblico e prezzo al commerciante.
E' di molti anni fa e non ricordo precisamente i valori ma mettiamo la proporzione: (all'epoca era in lire) 3.000 pieno, 2500 consigliato, 2200 al commerciante. Praticamente poco margine oltretutto perchè i 2500 consigliati, per concorrenza con altri negozi, si assottigliava e andava a 2400/2350 ...a volte con la panca in omaggio...
Insomma, mi fece capire: "Yamaha, e i giapponesi in genere, li vendiamo con vincoli imposti, il margine è stretto e alla fine ci rimettiamo". Con le altre marche europee i margini erano più larghi, 30% e oltre.
  • drmacchius
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21-09-19 18.24

@ vin_roma
L'unica esperienza che ho è di qualche anno fa.

Quando mi dedicavo all'insegnamento privato del pianoforte avevo una buona e "ingenua" amicizia con un grosso negozio di Roma.
Portavo lì chi doveva acquistarne uno e sempre indicavo un modello Yamaha che mi piaceva molto, sonoro, non ingombrante ed anche poco esoso. Il capo vendite mi dirottava sempre su altri modelli ma io, davanti ai clienti, magnificavo sempre le doti dello Yamaha.

Un giorno il capo mi prese da parte e mi disse: te faccio pure un regalo ma me la smetti di promuovere sempre quel Yamaha lì? (gliene feci vendere diversi...). E mi fece vedere il listino prezzi imposti da Yamaha con tre colonne: prezzo commerciale, prezzo consigliato al pubblico e prezzo al commerciante.
E' di molti anni fa e non ricordo precisamente i valori ma mettiamo la proporzione: (all'epoca era in lire) 3.000 pieno, 2500 consigliato, 2200 al commerciante. Praticamente poco margine oltretutto perchè i 2500 consigliati, per concorrenza con altri negozi, si assottigliava e andava a 2400/2350 ...a volte con la panca in omaggio...
Insomma, mi fece capire: "Yamaha, e i giapponesi in genere, li vendiamo con vincoli imposti, il margine è stretto e alla fine ci rimettiamo". Con le altre marche europee i margini erano più larghi, 30% e oltre.
Quindi non è vero quanto mi ha detto quel negoziante o „l‘ente di controllo” su cui parlava era proprio la casa madre Korg/Yamaha, nel senso che secondo te sino le aziende che hanno ridotto il prezzo consigliato ai commercianti pur avendo lasciato inalterato il prezzo di vendita a questi?
  • wildcat80
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21-09-19 18.35

10 anni fa, più o meno, ho comprato la mia prima Nord Electro. Ufficialmente la 73 costava attorno ai 1400 euro, ma il negoziante da cui la comprai mi fece un prezzo nettamente più basso, mi sembra 1100.
Quando arrivò il momento di ritirarla, il titolare mi raccontò che gli avevano fatto io mazzo perché mi aveva fatto un prezzo troppo basso.
Ai tempi se non ricordo male non c'era ancora una rete ufficiale, Mogar Music era l'importatore più o meno di riferimento che stava cercando di imporsi come dealer ufficiale per l'Italia.
Fatto sta che dopo la mia Nord non gliene hanno fatto vendere più una, e la rivendita ufficiale è stata concessa a un solo negozio in tutta Genova, noto per i prezzi non proprio alla mano.
Oggi, 10 anni dopo, quel rivenditore che aveva sfidato Mogar chiude i battenti perché non riesce più a reggere il confronto con Thomann.
  • vin_roma
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21-09-19 19.31

Emanuele, è evidente che le grandi marche hanno importatori locali(Yamaha italia, Korg Europe...) che sono soggette alle direttive centrali e i prezzi sono stabiliti a monte.
  • anonimo

21-09-19 21.37

In regime di libero mercato, non possono esistere “enti di controllo” (pubblici o privati) che definiscano i prezzi...anzi, si tratterebbe di azioni penalmente rilevanti (cartelli)

Ognuno dovrebbe essere libero di vendere al prezzo che più ritiene opportuno
  • cecchino
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21-09-19 23.29

@ anonimo
In regime di libero mercato, non possono esistere “enti di controllo” (pubblici o privati) che definiscano i prezzi...anzi, si tratterebbe di azioni penalmente rilevanti (cartelli)

Ognuno dovrebbe essere libero di vendere al prezzo che più ritiene opportuno
Mentre Cyrano scriveva è intervenuto l'ente di controllo e l'ha costretto ad interrompere il post a metà...
  • anonimo

21-09-19 23.42

@ cecchino
Mentre Cyrano scriveva è intervenuto l'ente di controllo e l'ha costretto ad interrompere il post a metà...
Ente per la diffusione delle batterie scariche emo
  • drmacchius
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22-09-19 06.41

@ anonimo
Ente per la diffusione delle batterie scariche emo
È proprio quello che mi sto chiedendo: c‘erano sistemi simil cartello che, almeno in una parte d‘europa, sono sotto ispezione e hanno portato a interrompere questa politica dei prezzi portando a un drastico calo per l‘avvento della libera concorrenza?

Se i negozianti comprano la workstation giapponese allo stesso prezzo (o forse di più) di quando non è uscita, 6-7 anni fa, perché adesso abbassano tutti drasticamente i prezzi se ancora non è stata realmente annunciato un nuovo modello e non si tratta di fondi di magazzino?
  • paolo_b3
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22-09-19 09.31

Un aspetto che deve essere messo in conto è se la casa madre per mezzo delle sue strutture commerciali pratica o meno il conto vendita.
Quando volevo provare MOXF8 non ho trovato nel raggio di 50 km un negozio che lo avesse in esposizione, benchè sul sito internet i negozi stessi lo dessero come disponibile.
Poi ho parlato con un negoziante e PARE che Yamaha non faccia più la politica del conto vendita.
Ergo se il negoziante vuole mettersi in casa una macchina appena uscita sul mercato la deve acquistare ad un prezzo sul quale, nel giro di un po' di tempo causa upgrades e nuovi modelli, fa fatica a marginare.
  • kurz4ever
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22-09-19 10.00

@ paolo_b3
Un aspetto che deve essere messo in conto è se la casa madre per mezzo delle sue strutture commerciali pratica o meno il conto vendita.
Quando volevo provare MOXF8 non ho trovato nel raggio di 50 km un negozio che lo avesse in esposizione, benchè sul sito internet i negozi stessi lo dessero come disponibile.
Poi ho parlato con un negoziante e PARE che Yamaha non faccia più la politica del conto vendita.
Ergo se il negoziante vuole mettersi in casa una macchina appena uscita sul mercato la deve acquistare ad un prezzo sul quale, nel giro di un po' di tempo causa upgrades e nuovi modelli, fa fatica a marginare.
Si, oppure semplicemente il mercato si riduce perché quasi saturo e oramai gli strumenti non offrono più qualcosa di innovativo e uno li tiene finché non si rompono. Voglio dire se ho già un pc3k7 (nel mio caso con 7 anni di vita ma che sembra nuovo), perché dovrei cambiarlo con un montage che non ha un sequencer, non ha un va, ha sì una sintesi FM ma per farci qualcosa di serio (tipo emulare seriamente una pwm ti serve una laurea), per caricarci dei campioni user devi comprare del software esterno, ha una keybed molto meno semipesata della mia? Per avere qualche piano nuovo? Per quello mi basta campionare due piani e caricarli da me.
Ecco potrei prendere un kronos, ma, boh cosa guadagnerei che un reason non mi possa dare? Ecco in più tra portatili sempre più potenti e software sempre più completi, anche qui si rubano fette di mercato alle WS. Diverso il discorso per strumenti non generalisti, che forse tengono di più prezzo e volumi di vendita anche se rd2000 rispetto all' uscita costa meno nonostante aggiornamenti vari. Anche qui magari è uscito a cifre troppo alte, quando la concorrenza con Kawai offre già molto a cifre parecchio minori...
In generale il mercato si sta livellando al ribasso.... Secondo la legge sulla domanda/offerta, questo cosa indica?
  • kurz4ever
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22-09-19 10.04

@ paolo_b3
Un aspetto che deve essere messo in conto è se la casa madre per mezzo delle sue strutture commerciali pratica o meno il conto vendita.
Quando volevo provare MOXF8 non ho trovato nel raggio di 50 km un negozio che lo avesse in esposizione, benchè sul sito internet i negozi stessi lo dessero come disponibile.
Poi ho parlato con un negoziante e PARE che Yamaha non faccia più la politica del conto vendita.
Ergo se il negoziante vuole mettersi in casa una macchina appena uscita sul mercato la deve acquistare ad un prezzo sul quale, nel giro di un po' di tempo causa upgrades e nuovi modelli, fa fatica a marginare.
Potrebbe essere, ma anche qui ho chiesto a vari negozi (specializzati su marchi differenti a dire la verità) ma mi dicevano che i prodotti "da vetrina" non sono mai esistiti, dovevano sempre comprarli e per avere sconti più alti ne ordinavano di più. Solo che negli anni 80/90 andavano via a velocità ben diverse...
  • paolo_b3
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22-09-19 10.42

kurz4ever ha scritto:
In generale il mercato si sta livellando al ribasso.... Secondo la legge sulla domanda/offerta, questo cosa indica?


Tante cose. Sicuramente il mercato è saturo e alla fine, come dici tu, spendi per cambiare macchina per avere che cosa in più?
Ma anche il fatto che le "tastiere" sono ormai tutte basate sul microchip ha portato a delle dinamiche differenti di sviluppo del mercato. Appunto quelle dei PC.
Sarà anche vero che l'informatica si evolve, ma è una tecnologia che ha i maggiori investimenti nella R&D e sono investimenti che non vanno sprecati, per cui per passare ad esempio da Montage a MODX hai già una buona fetta di programmazione bella e pronta. Per il resto se apri un Oberheim OBXA e un Korg Kronos ti appare evidente che il secondo è praticamente vuoto.
Poi è altrettanto evidente che le potenzialità dell'informatica sono "sapientemente dosate" nelle nuove macchine, ed i motivi sono facilmente intuibili.
Quindi potenzialmente le nuove macchine hanno un bel margine di contribuzione che permette ai produttori di spenderselo come meglio credono, ed il risultato sono queste politiche di prezzi incomprensibili dall'esterno.
Poi noi acquirenti abbiamo avuto la "fortuna" che oggi esiste un mercato online che ha praticamente tagliato le gambe a tanti furbetti. Sicuramente avrà anche messo in crisi una fetta di venditori onesti, ma per mia esperienza ti posso dire che quando entravi nella maggioranza dei negozi di strumenti negli anni 80 era consigliato girare con le spalle bene accostate al muro. emo