Rendere file audio "inservibile" dopo vari ascolti

  • bepperais
  • Membro: Guest
  • Risp: 67
  • Loc: Cosenza
  • Thanks: 5  

20-11-19 19.00

Buonasera a tutti gli amici del forum.
So che il quesito vi suonerà strano:
nei prossimi giorni dovrò realizzare una registrazione di piano e violino ed i musicisti mi chiedevano se c'era la possibilità di rendere la registrazione, una volta finalizzata su supporto, "deteriorabile" dopo un tot numero di ascolti.
Qualcuno sa se esiste una qualche tipo di tecnologia, algoritmo o quant'altro in grado di poterlo fare?
  • maxpiano69
  • Membro: Staff
  • Risp: 24520
  • Loc: Torino
  • Thanks: 3340  

20-11-19 19.07

Quello che tu poni è un problema che riporta alla questione più generale del DRM (Digital Rights Management) che però non è una cosa banale e presuppone che l'intera catena (registratore/generatore del file audio -> file audio -> player) sia predisposta a gestirlo, perchè il file audio di per se non contiene codice eseguibile.

La storia del DRM e relativi algoritmi però alla fine è piuttosto fallimentare, per i motivi che puoi leggere anche nel link di cui sopra.

Infatti se l'audio che devi generare è nei consueti formati ovvero deve poter essere letto da un player generico, non c'è modo di proteggerlo (e comunque non potresti impedirne una duplicazione tramite ri-registrazione durante il play prima della "autodistruzione").

Per proteggere un'opera originale (anche un'esecuzione) secondo me rimane ancora preferibile affidarsi alla SIAE, se possibile (data la natura della registrazione) e se ne vale la pena, ovviamente.
  • bepperais
  • Membro: Guest
  • Risp: 67
  • Loc: Cosenza
  • Thanks: 5  

20-11-19 19.27

@ maxpiano69
Quello che tu poni è un problema che riporta alla questione più generale del DRM (Digital Rights Management) che però non è una cosa banale e presuppone che l'intera catena (registratore/generatore del file audio -> file audio -> player) sia predisposta a gestirlo, perchè il file audio di per se non contiene codice eseguibile.

La storia del DRM e relativi algoritmi però alla fine è piuttosto fallimentare, per i motivi che puoi leggere anche nel link di cui sopra.

Infatti se l'audio che devi generare è nei consueti formati ovvero deve poter essere letto da un player generico, non c'è modo di proteggerlo (e comunque non potresti impedirne una duplicazione tramite ri-registrazione durante il play prima della "autodistruzione").

Per proteggere un'opera originale (anche un'esecuzione) secondo me rimane ancora preferibile affidarsi alla SIAE, se possibile (data la natura della registrazione) e se ne vale la pena, ovviamente.
Grazie Max, sei gentile e dettagliato nella risposta, e mi hai dato nuovi spunti per studiare cose che non conoscevo.
  • fighterrx

20-11-19 20.29

bepperais ha scritto:
nei prossimi giorni dovrò realizzare una registrazione di piano e violino ed i musicisti mi chiedevano se c'era la possibilità di rendere la registrazione, una volta finalizzata su supporto, "deteriorabile" dopo un tot numero di ascolti.


Certo. E' esattamente quello che succedeva con i supporti analogici (vinile, nastro magnetico). Ogni ascolto ne deteriora irrimediabilmente la qualità e risulta peggiore del precedente. Però analogico Non Facit Saltus, quindi il decadimento è progressivo e si protrae all'infinito (non dopo un tot).

Escludendo i vinili (che non sono mai stati masterizzabili in casa), al giorno d'oggi non sono più (facilmente) reperibili nastri magnetici (musicassette) e relativi riproduttori.

Inoltre anche i CD sono in agonia. Ormai si passa direttamente dal download alla chiavetta Usb (da infilare nello stereo od autoradio) o lettore portatile.

P.S.: nessuno protegge più le registrazioni. Anzi tutti vogliono che la musica circoli e che venga ascoltata da più persone possibili. I soldi si fanno con i concerti dal vivo.