Prezzo dell'usato

  • anonimo

19-02-20 10.47

Spesso si sente discutere su qual è il prezzo "giusto" per un bene usato.

I criteri da tener presente sono:

1) IVA. L'importo dell'iva va dedotto immediatamente.

2) Età e condizioni: ovviamente un oggetto più vecchio (ammesso che non sia "raro") e più in cattivo stato varrà meno di uno più nuovo e più in buono stato (Catalano docet).

3) Rarità: qui il prezzo lo fa il venditore

4) Forbice commerciale consuetudinaria: dal 40% al 70% del prezzo nuovo deivato, a seconda delle condizioni e dell'invecchiamento.

Detto questo, un oggetto che costava 1000 euro IVA al 20% compresa, potrà essere venduto dal 40% al 70% di 800 euro, ovvero da 320 a 650 euro.
  • benjomy
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19-02-20 10.58

@ anonimo
Spesso si sente discutere su qual è il prezzo "giusto" per un bene usato.

I criteri da tener presente sono:

1) IVA. L'importo dell'iva va dedotto immediatamente.

2) Età e condizioni: ovviamente un oggetto più vecchio (ammesso che non sia "raro") e più in cattivo stato varrà meno di uno più nuovo e più in buono stato (Catalano docet).

3) Rarità: qui il prezzo lo fa il venditore

4) Forbice commerciale consuetudinaria: dal 40% al 70% del prezzo nuovo deivato, a seconda delle condizioni e dell'invecchiamento.

Detto questo, un oggetto che costava 1000 euro IVA al 20% compresa, potrà essere venduto dal 40% al 70% di 800 euro, ovvero da 320 a 650 euro.
questa la teoria... nella pratica invece.... se vai su mercatino....emo
  • anonimo

19-02-20 11.02

per il mio D50 volevano darmi 50 euro, me lo sono tenuto
  • anonimo

19-02-20 11.08

le mie tastiere sono firmate quindi costano un botto
  • giosanta
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19-02-20 11.24

Cyrano ha scritto:
Spesso si sente discutere su qual è il prezzo "giusto" per un bene usato...

Assolutamente, molto, troppo, soggettivo.
PERSONALMENTE, non comprerei mai un usato, anche pari al nuovo ad oltre il 60 - 65% del nuovo, anche solo per lo sfizio di toglierlo dalla scatola, ed è un limite che considero per cifre importanti, dove il differenziale percentuale diventa in assoluto significativo; per quelle che porti ad esempio è già forse troppo.
Parlando naturalmente di nuovo disponibile e confrontabile.
Diverso se parliamo di articolo "vecchio'.
AD ESEMPIO E SOLO AD ESEMPIO, citando volutamente strumenti che non m'interessano.
Con un Yamaha CP 88 nuovo a 2000 euro, non ne spendere più di 1400 per uno usato, ne consegue che un CP 4, il suo predecessore, PER ME, non vale oltre 750 / 800 euro.
  • benjomy
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19-02-20 11.35

@ anonimo
Spesso si sente discutere su qual è il prezzo "giusto" per un bene usato.

I criteri da tener presente sono:

1) IVA. L'importo dell'iva va dedotto immediatamente.

2) Età e condizioni: ovviamente un oggetto più vecchio (ammesso che non sia "raro") e più in cattivo stato varrà meno di uno più nuovo e più in buono stato (Catalano docet).

3) Rarità: qui il prezzo lo fa il venditore

4) Forbice commerciale consuetudinaria: dal 40% al 70% del prezzo nuovo deivato, a seconda delle condizioni e dell'invecchiamento.

Detto questo, un oggetto che costava 1000 euro IVA al 20% compresa, potrà essere venduto dal 40% al 70% di 800 euro, ovvero da 320 a 650 euro.
secondo me bisogna co nsiderare anche il periodo residuo di garanzia... che è un plus da tener ein considerazione... uno strumento con ancora un anno di garanzia secondo me può essere venduto al 70/75% del prezzo
  • Antony
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19-02-20 11.41

@ anonimo
Spesso si sente discutere su qual è il prezzo "giusto" per un bene usato.

I criteri da tener presente sono:

1) IVA. L'importo dell'iva va dedotto immediatamente.

2) Età e condizioni: ovviamente un oggetto più vecchio (ammesso che non sia "raro") e più in cattivo stato varrà meno di uno più nuovo e più in buono stato (Catalano docet).

3) Rarità: qui il prezzo lo fa il venditore

4) Forbice commerciale consuetudinaria: dal 40% al 70% del prezzo nuovo deivato, a seconda delle condizioni e dell'invecchiamento.

Detto questo, un oggetto che costava 1000 euro IVA al 20% compresa, potrà essere venduto dal 40% al 70% di 800 euro, ovvero da 320 a 650 euro.
Per quello che mi riguarda attualmente ho in vendita:

- Roland Jupiter 50 + Custodia Rigida su misura, manuale in italiano, ottime condizioni, spedizione a mio carico , €. 850
- Yamaha P515 sigillato, custodia morbida (nuova), spedizione a mio carico, €. 1290 euro
- Yamaha PSR SX700 sigillata + Custodia professionale, 23 expansion pack Yamaha e non solo, 850 premium styles, pedale sustain Proel GF29, spedizione a mio carico, €. 1040 euro
- Korg Pa1000, garanzia fino a Giugno 2021, custodia professionale, 37 librerie PCM della Dynamix Audio, Ketron, Yamaha, GQ, Pedale Sustain tipo pianoforte, Micro SD da 32 giga, spedizione a mio carico. 1390 euro
- Korg DS8 con cavo di alimentazione originale , buone condizioni, perfettamente funzionante a 150 euro
- Roland Fa08, garanzia scaduta a Novembre 2019, Custodia Stagg K-10-150, Pedale sustain Roland Dp8, imballo e accessori originali perfettamente integri, spedizione a mio carico, 990 euro.

Dei prezzi inseriti sui vari mercatini NON ME NE PUO' FREGA' DE MENO. So benissimo quello che propongo e chi mi conosce sa sempre quello che si aspetta dal sottoscritto. Per cui non accetto nessuna mediazione nè offerte al ribasso di alcun tipo e mi riservo sempre la facoltà non solo di mandare a fare in culo l'interlocutore che non si attiene alle MIE disposizioni ma di trattarlo nel modo che riterrò più opportuno. emo
  • anonimo

19-02-20 11.46

mark_c ha scritto:
D50 volevano darmi 50 euro


...e, quindi, per un D20, 20 Euro, per un D10, 10 Euro e per un D5, 5 Euro? emoemoemoemoemo
  • michelet
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19-02-20 11.50

giosanta ha scritto:
AD ESEMPIO E SOLO AD ESEMPIO, citando volutamente strumenti che non m'interessano.
Con un Yamaha CP 88 nuovo a 2000 euro, non ne spendere più di 1400 per uno usato, ne consegue che un CP 4, il suo predecessore, PER ME, non vale oltre 750 / 800 euro.

Esatto, anche se ti interessassero, non troveresti NESSUNO che te li venderebbe a quel prezzo... emo
  • didark
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19-02-20 11.58

@ Antony
Per quello che mi riguarda attualmente ho in vendita:

- Roland Jupiter 50 + Custodia Rigida su misura, manuale in italiano, ottime condizioni, spedizione a mio carico , €. 850
- Yamaha P515 sigillato, custodia morbida (nuova), spedizione a mio carico, €. 1290 euro
- Yamaha PSR SX700 sigillata + Custodia professionale, 23 expansion pack Yamaha e non solo, 850 premium styles, pedale sustain Proel GF29, spedizione a mio carico, €. 1040 euro
- Korg Pa1000, garanzia fino a Giugno 2021, custodia professionale, 37 librerie PCM della Dynamix Audio, Ketron, Yamaha, GQ, Pedale Sustain tipo pianoforte, Micro SD da 32 giga, spedizione a mio carico. 1390 euro
- Korg DS8 con cavo di alimentazione originale , buone condizioni, perfettamente funzionante a 150 euro
- Roland Fa08, garanzia scaduta a Novembre 2019, Custodia Stagg K-10-150, Pedale sustain Roland Dp8, imballo e accessori originali perfettamente integri, spedizione a mio carico, 990 euro.

Dei prezzi inseriti sui vari mercatini NON ME NE PUO' FREGA' DE MENO. So benissimo quello che propongo e chi mi conosce sa sempre quello che si aspetta dal sottoscritto. Per cui non accetto nessuna mediazione nè offerte al ribasso di alcun tipo e mi riservo sempre la facoltà non solo di mandare a fare in culo l'interlocutore che non si attiene alle MIE disposizioni ma di trattarlo nel modo che riterrò più opportuno. emo
Ci risiamo.
Periodicamente nasce il discorso su prezzo giusto/sbagliato. NON ESISTE ALCUNA REGOLA SE NON QUELLA DEL MERCATO.

Il valore di mercato di un oggetto (che tra l'altro non soddisfa bisogni primari) è quello che determina l'incontro tra Offerta e Domanda, ovvero il prezzo al quale il venditore è disposto a privarsene e il compratore disposto a sborsare per averlo. Il che, per definizione, è soggettivo (quanto sono disposto a...), come suggerito da qualcuno sopra. PUNTO.

Se voglio vendere il mio Bontempi del '78 a 1.000 Euro e nessuno lo compra (anzi chiamano la neuro) probabilmente quello non è il suo valore di mercato (pur se io a meno di quella cifra non me ne privo per il grande valore affettivo che do allo strumento). MA se, puta caso, dovessi trovare un collezionista disposto a darmi quella cifra pur di averlo, scoprirò che QUELLO è il valore di mercato.
Quello che può servire nello stabilire un valore orientativo (mero punto di riferimento) di un oggetto è la statistica, ovvero il PREZZO REALE DI CONCLUSIONE (non i valori negli annunci) di compra-vendita del medesimo oggetto (o simile), in tempi recenti. Se non dovesse esserci uno "storico" recente significativo di transazioni la determinazione del valore ORIENTATIVO è ovviamente più complicata.
Quand'anche comunque si riesca a pervenire ad un valore orientativo, altri fattori possono far lievitare o abbassare il prezzo di chiusura della transazione, es. uno strumento serve immediatamente e solo l'unico ad averlo sul mercato dell'usato in quel preciso momento (si chiama "monopolio" :-)) ecco che, pur in presenza di valori di riferimento di transazioni "passate", magicamente magari vendo il mio strumento al 40% in più (ovviamente può accadere anche il contrario).

LEGGE DOMANDA/OFFERTA (a,b,c, di economia).
Tutto il resto è noia, noia, noia, come cantava qualcuno.
  • giosanta
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19-02-20 12.00

benjomy ha scritto:
questa la teoria... nella pratica invece.... se vai su mercatino...

Se vai sul mercatino vedi quelli che restano (e c'è un perché), non quali che se ne vanno (e c'è un perché).
Quando ho cercato qualcosa ad un prezzo ragionevole se non non l'ho preso subito dopo poco non c'era più, viceversa restano li a vita... contenti loro...
E con questa logica ho venduto senza problemi.

didark ha scritto:
Ci risiamo.
Periodicamente nasce il discorso su prezzo giusto/sbagliato. NON ESISTE ALCUNA REGOLA SE NON QUELLA DEL MERCATO.

In gran parte hai ragione, infatti credo che un ragionamento minimo, orientativo, vado circoscritto a prodotti disponibili ancora nuovi, o dimessi da pochissimo.
  • didark
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19-02-20 12.05

giosanta ha scritto:
Se vai sul mercatino vedi quelli che restano (e c'è un perché), non quali che se ne vanno (e c'è un perché)

Esatto. Quello che conta per determinare un valore orientativo è il prezzo reale delle transazioni concluse. Non il valore degli annunci.

Il "prezzo ragionevole" è un concetto fortemente SOGGETTIVO, diciamo che ci può essere una maggioranza di persone che converge su una determinata valutazione, ma c'è sempre colui che poi ritiene il tuo "prezzo ragionevole" troppo basso o troppo alto e, nel suo caso, non chiude la transazione (sia essa di acquisto o di vendita).
  • Antony
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19-02-20 12.05

@ didark
Ci risiamo.
Periodicamente nasce il discorso su prezzo giusto/sbagliato. NON ESISTE ALCUNA REGOLA SE NON QUELLA DEL MERCATO.

Il valore di mercato di un oggetto (che tra l'altro non soddisfa bisogni primari) è quello che determina l'incontro tra Offerta e Domanda, ovvero il prezzo al quale il venditore è disposto a privarsene e il compratore disposto a sborsare per averlo. Il che, per definizione, è soggettivo (quanto sono disposto a...), come suggerito da qualcuno sopra. PUNTO.

Se voglio vendere il mio Bontempi del '78 a 1.000 Euro e nessuno lo compra (anzi chiamano la neuro) probabilmente quello non è il suo valore di mercato (pur se io a meno di quella cifra non me ne privo per il grande valore affettivo che do allo strumento). MA se, puta caso, dovessi trovare un collezionista disposto a darmi quella cifra pur di averlo, scoprirò che QUELLO è il valore di mercato.
Quello che può servire nello stabilire un valore orientativo (mero punto di riferimento) di un oggetto è la statistica, ovvero il PREZZO REALE DI CONCLUSIONE (non i valori negli annunci) di compra-vendita del medesimo oggetto (o simile), in tempi recenti. Se non dovesse esserci uno "storico" recente significativo di transazioni la determinazione del valore ORIENTATIVO è ovviamente più complicata.
Quand'anche comunque si riesca a pervenire ad un valore orientativo, altri fattori possono far lievitare o abbassare il prezzo di chiusura della transazione, es. uno strumento serve immediatamente e solo l'unico ad averlo sul mercato dell'usato in quel preciso momento (si chiama "monopolio" :-)) ecco che, pur in presenza di valori di riferimento di transazioni "passate", magicamente magari vendo il mio strumento al 40% in più (ovviamente può accadere anche il contrario).

LEGGE DOMANDA/OFFERTA (a,b,c, di economia).
Tutto il resto è noia, noia, noia, come cantava qualcuno.
Ci risiamo cosa??
Ho semplicemente indicato 6 miei strumenti in vendita con i relativi prezzi.
Il mercato dei miei strumenti lo faccio IO.
Non si acquista "solo" in base al prezzo proposto.
Ci sono tante di quelle varianti che il mercato NON HA ALCUNA REGOLA.
Possiamo parlare di "buon senso", di "approfittarsi di qualcuno".
Il prezzo giusto è sempre quello che ognuno di noi è disposto a spendere.
Per il resto totalmente d'accordo con te: tutto il resto è noia, noia, noia, come cantava Califano
  • didark
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19-02-20 12.10

Antony ha scritto:
Ci risiamo cosa??


Ho sbagliato a quotarti. Intendevo semplicemente rispondere alla discussione (che trovo inutile e fuorviante, per i motivi che ho spiegato). Tra l'altro, se leggi quello che ho scritto praticamente concordi con me. Il prezzo lo fai tu in base a tue valutazioni, sperando che queste incontrino le valutazioni di potenziali acquirenti. Punto.

PS "approfittarsi di qualcuno" non vuol dire nulla. Non stiamo parlando di beni primari, se qualcuno è disposto a pagare più di un valore medio di storico di transazioni, sono affari suoi, in quel momento quello sarà il valore cui è disposto a chiudere.
  • Antony
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19-02-20 12.10

@ didark
Antony ha scritto:
Ci risiamo cosa??


Ho sbagliato a quotarti. Intendevo semplicemente rispondere alla discussione (che trovo inutile e fuorviante, per i motivi che ho spiegato). Tra l'altro, se leggi quello che ho scritto praticamente concordi con me. Il prezzo lo fai tu in base a tue valutazioni, sperando che queste incontrino le valutazioni di potenziali acquirenti. Punto.

PS "approfittarsi di qualcuno" non vuol dire nulla. Non stiamo parlando di beni primari, se qualcuno è disposto a pagare più di un valore medio di storico di transazioni, sono affari suoi, in quel momento quello sarà il valore cui è disposto a chiudere.
emoemo
emo
  • anonimo

19-02-20 12.16

Il mercato fa le sue regole, ed ha le sue convenzioni (spesso raccolte in libri consuetudinari che, pur non avendo forza di legge, sono da considerarsi fortemente indicativi).

Faccio un esempio:

1) L'oggetto A costa 1000 euro da nuovo
2) Non è raro
3) è in discrete condizioni ed ha due anni
4) Il venditore me lo propone a 5000 euro ed io, sventurato, lo compro

In un eventuale causa, vedo difficile per il venditore appellarsi lla "legge di mercato" per evitare una condanna.
  • giosanta
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19-02-20 12.18

Si chiama truffa.
  • anonimo

19-02-20 12.21

@ giosanta
Si chiama truffa.
Esatto.

E questo per una semplice ragione; il mercato è libero ma deve tener conto delle consuetudini commerciali consolidate.

Quando ci si discosta dalla cosiddetta “congruità” possono essere dolori, se non si ha un validissimo e comprovato motivo.
  • 1paolo
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19-02-20 12.27

Tempo fa vendevano su ebay a 65.000 sterline la Kurzweil k2000 con cui Wright aveva suonato in Pulse..
  • giosanta
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19-02-20 12.29

Cyrano ha scritto:
Quando ci si discosta dalla cosiddetta “congruità” possono essere dolori, se non si ha un validissimo e comprovato motivo.

Assolutamente si. Anche il più incapace degli avvocati farebbe vincere il tuo soggetto a mani basse. In altri termini i prezzi non cosi discrezionali cosi come si vorrebbe far credere. Unica eccezione le aste. Soggette infatti a norme particolari.