24-02-20 14.07
Spectrum ha scritto:
Chi lavora in ambito artistico e musicale dovrebbe avere una sensibilità maggiore degli altri a questi temi
Non sono d'accordo. E' una sensibilità che deve essere estesa a tutti i prodotti.
Spectrum ha scritto:
Non comprerò più tale prodotto né altri made in China finché non avrò prove certe che tali impianti abbiano requisiti di sicurezza per chi ci lavora
Come lo verifichi? Prima di comperare un prodotto chiedi al negoziante che ti mostri una certificazione della filiera produttiva e della rispondenza ai requisiti di sicurezza sul lavoro vigenti nei relativi paesi di fabbricazione?
Spectrum ha scritto:
Da ora in poi acquisterò solo prodotti made in EU-UK-USA-CANADA
Dando per scontato che tale marcatura corrisponda al vero (la dichiarazione mendace è sempre dietro all'angolo, prova a chiedere alla Guardia di Finanza), che mi risulti, almeno fino a poco tempo fa era così, un prodotto la cui produzione coinvolge più di un paese viene marcato MADE IN ... quel paese in cui viene attribuito maggior valore di produzione al prodotto stesso.
In altre parole comperi un paio di scarpe dalla Cina e lo paghi 5 €, ti arriva in Italia lo confezioni in una scatola da 10€ e ci puoi scrivere, legalmente, MADE IN ITALY.
Del resto quasi tutte le ditte di elettronica musicale si avvalgono di produzioni in Cina od in paesi poveri, credi che vengano fatti nel totale rispetto dei diritti dei lavoratori?
Non ii viene da pensare che dietro a quell'articolo ci sia un tentativo di guerra commerciale a quest'azienda che con la sua strategia commerciale mette in difficoltà le strategie consolidate delle altre aziende?