Le Raccomandazioni per il Coronavirus

  • Petra
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30-03-20 22.13

In questi giorni è frequente sentir ribadire l'avvertenza mediante lo slogan: "iorestoacasa" con significativa motivazione: isolarsi è attualmente l'unico modo di evitare il proliferare del contagio di questo oscuro male.
Insieme a questa avvertenza, spesso viene anche ribadito l'invito: diffondere questi messaggi in modo positivo.

A mio parere, ritengo valida l'avvertenza di rimanere in casa; non condivido invece il messaggio invitante al suo uso in positivo: pare giungere come una forma di insegnamento utile per imparare ad assuefarsi, con l'effetto del "Placebo".
In un bambino, quando lo si avverte di non fare una certa cosa poiché fa male, scatta la curiosità: desiderio di conoscere, di provare! Nell'uomo, che è un "adulto bambino," si verifica il medesimo effetto.

O sono solo io che mi catalogo come un adulto bimbo? In questo caso, la mia disamina del contenuto della suddetta frase, da Voi, "uomini non bambini" che mi leggete, non può venire compresa.

Per coloro che condividono la curiosità, una caratteristica anche degli "uomini adulti", li invito a riflettere se la frase: "distraetevi per scordare" equivale alla medicina dall'effetto placebo! Il Placebo è una sana "droga" del pensiero! Informare sulla realtà del fatto in modo positivo, storpia la realtà.

O si dice la verità anche in modo crudo o non è tutta la verità!

Che ne dite? Con il mio scritto "droga" vi ho "Placeborati". Se sì, pensate alla primavera; se no, allora dolcemente accoglietemi come un "cantastorie!"
  • anonimo

30-03-20 23.13

@ Petra
In questi giorni è frequente sentir ribadire l'avvertenza mediante lo slogan: "iorestoacasa" con significativa motivazione: isolarsi è attualmente l'unico modo di evitare il proliferare del contagio di questo oscuro male.
Insieme a questa avvertenza, spesso viene anche ribadito l'invito: diffondere questi messaggi in modo positivo.

A mio parere, ritengo valida l'avvertenza di rimanere in casa; non condivido invece il messaggio invitante al suo uso in positivo: pare giungere come una forma di insegnamento utile per imparare ad assuefarsi, con l'effetto del "Placebo".
In un bambino, quando lo si avverte di non fare una certa cosa poiché fa male, scatta la curiosità: desiderio di conoscere, di provare! Nell'uomo, che è un "adulto bambino," si verifica il medesimo effetto.

O sono solo io che mi catalogo come un adulto bimbo? In questo caso, la mia disamina del contenuto della suddetta frase, da Voi, "uomini non bambini" che mi leggete, non può venire compresa.

Per coloro che condividono la curiosità, una caratteristica anche degli "uomini adulti", li invito a riflettere se la frase: "distraetevi per scordare" equivale alla medicina dall'effetto placebo! Il Placebo è una sana "droga" del pensiero! Informare sulla realtà del fatto in modo positivo, storpia la realtà.

O si dice la verità anche in modo crudo o non è tutta la verità!

Che ne dite? Con il mio scritto "droga" vi ho "Placeborati". Se sì, pensate alla primavera; se no, allora dolcemente accoglietemi come un "cantastorie!"
Se uno resta a casa perché ha capito che é la cosa giusta da farsi, va bene.

Se uno resta a casa perché non capisce che in uno stato liberale il diritto alla libertà personale gode, e deve godere, di assoluta, tassativa e rigorosa riserva di giurisdizione, allora non va più bene.
  • wildcat80
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30-03-20 23.26

Basta aprire qualsiasi testata e leggere due numeri per capire perché si deve restare a casa.
Non c'è altro da aggiungere.
  • SimonKeyb
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30-03-20 23.55

Io abito in campagna e riesco ad andare a farmi due passi intorno a casa senza incrociare praticamente nessuno; se abitassi in città per dire non potrei farlo in sicurezza.

Purtroppo grazie all'incompetenza dei nostri amministratori, è passato il messaggio che uscire di casa sia dannoso in se', mentre invece è veramente deleterio creare qualunque tipo di contatto con una persona al di fuori dal tuo nucleo famigliare. A dimostrare ciò, tanta gente (vedo i vicini di casa) non hanno alcun tipo di riguardo per le distanze, e magari mi guardano male se vado a farmi due passi rigorosamente da solo.
  • cecchino
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31-03-20 00.29

@ anonimo
Se uno resta a casa perché ha capito che é la cosa giusta da farsi, va bene.

Se uno resta a casa perché non capisce che in uno stato liberale il diritto alla libertà personale gode, e deve godere, di assoluta, tassativa e rigorosa riserva di giurisdizione, allora non va più bene.
D'altra parte se uno esce di casa e va ad organizzare simpatici assembramenti perché pensa che il diritto alla libertà personale abbia un valore superiore rispetto alla necessità di operare per il bene degli altri (alias fare la cosa giusta come hai scritto) non va bene lo stesso emoemoemo
  • anonimo

31-03-20 01.04

@ cecchino
D'altra parte se uno esce di casa e va ad organizzare simpatici assembramenti perché pensa che il diritto alla libertà personale abbia un valore superiore rispetto alla necessità di operare per il bene degli altri (alias fare la cosa giusta come hai scritto) non va bene lo stesso emoemoemo
Non mi riferisco agli assembramenti, che possono essere vietati senza violare il diritto alla libertà personale, e neppure alle limitazioni agli spostamenti sul territorio nazionale o alla chiusura di attività.

In costituzione ci sono gli strumenti per limitare questi diritti in caso di emergenza.

Mi riferisco invece al divieto di uscire di casa tranne in limitatissimi casi autorizzati dalle autorità, divieto assimilabile in maniera pressoché assoluta ad una detenzione domiciliare in regime di semilibertà

Qui c’è una chiara lesione della riserva assoluta di giurisdizione stabilita dall’art 13 della costituzione.

Non ci sono se e ma, solo un giudice può impedirti, con sentenza motivata, di uscire di casa tua..

Una legge, un decreto, un’ordinanza non possono recluderti in casa. Anche se c’è la peste o l’invasione delle cavallette.

Chi parla di “bilanciamento” tra diritti confliggenti dovrebbe ben sapere che tale bilanciamento deve avvenire nel rigoroso rispetto di ciò che la Costituzione stabilisce.

E la Costituzione stabilisce che mai, in nessun caso, per nessuna ragione, la libertà personale può venir violata se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria.

Quindi non si può “bilanciare” il diritto alla salute violando bellamente l’art 13.

Non sarebbe “bilanciamento” ma strappo costituzionale.

La legge si rispetta, e la Costituzione è legge.

Mi sarei aspettato che un fine giurista come Conte sapesse che la costituzione si rispetta, sempre e comunque.
  • markelly2
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31-03-20 07.40

Infatti sono già in atto varie controversie.

Ho saputo ad esempio che delle pattuglie hanno multato gente che usciva dal lavoro (in altro comune) e si fermava a fare la spesa in un supermercato di tale comune.
Mi risulta che sia possibile farlo, e ho letto di questure che lo confermano. Ora chi rimedierà a questi assurdi soprusi, magari dovuti a errate interpretazioni, ma che comunque creano grossi disagi a chi cerca di essere ligio al dovere?

C'è anche quest'altra situazione: potrebbe essere necessario dover andare in negozi più lontani (sempre fuori comune) perché il negozietto sotto casa non ha tutto quello che serve, o magari potrebbero servire urgentemente dei vestiti per lavorare, come si deve fare per non rischiare multe salate?

Serve chiarezza.
  • paolo_b3
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31-03-20 09.02

@ markelly2
Infatti sono già in atto varie controversie.

Ho saputo ad esempio che delle pattuglie hanno multato gente che usciva dal lavoro (in altro comune) e si fermava a fare la spesa in un supermercato di tale comune.
Mi risulta che sia possibile farlo, e ho letto di questure che lo confermano. Ora chi rimedierà a questi assurdi soprusi, magari dovuti a errate interpretazioni, ma che comunque creano grossi disagi a chi cerca di essere ligio al dovere?

C'è anche quest'altra situazione: potrebbe essere necessario dover andare in negozi più lontani (sempre fuori comune) perché il negozietto sotto casa non ha tutto quello che serve, o magari potrebbero servire urgentemente dei vestiti per lavorare, come si deve fare per non rischiare multe salate?

Serve chiarezza.
Io stesso "corricchiavo" sotto casa ad una distanza non superiore di 250 m. Ho beccato i Carabinieri e mi hanno mandato a casa, fortunatamente senza conseguenze. Ora invece da quanto ne so questo in Emilia Romagna è consentito, solo il governatore della Lombardia ha vietato ogni forma di attività fisica. Ma mi metto a discutere con i Carabinieri?
Ecco forse questa legislazione che cambia ogni due per tre non aiuta. Per non parlare del terzo modulo di autocertificazione in tre settimane.
  • anonimo

31-03-20 09.03

Serve chiarezza sopratutto sulla differenza, che pochi sanno cogliere, tra la libertà di movimento e la libertà personale.

1) la libertà di movimento consiste, per esempio, nel poter prendere il treno e andare da Milano a Palermo, e se Palermo ci piace, restarci quanto vogliamo e addirittura prenderci la residenza.

La libertà di circolare sul territorio della Repubblica è tutelata dall’art 16 della costituzione, che recita:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Quindi è evidente che l’autorità, in una situazione di emergenza quale quella che stiamo vivendo, può emanare un’apposita legge o decreto legge (attenzione: legge e non DPCM, atto amministrativo e non una legge), e vietarci di prendere il treno, o l’auto, e di andare per esempio da Milano a Palermo.

2) la libertà personale consiste invece nella libertà di autodeterminarsi. Cosa significa?

Significa la libertà di gestire la propria sfera fisica e morale liberi da costrizioni e minacce.

Uno dei tipici elementi di autodeterminazione è la libertà di andare e venire, che non è la stessa cosa della libertà di circolazione.

Praticamente, la libertà di andare e venire è il diritto a non essere confinati per mezzo di violenza o minacce in un luogo determinato e ben preciso (come una cella, una stanza, una casa) contro la propria volontà.

Tale diritto non è garantito dal predetto art 16, ma bensì dall’art 13 che recita:

La libertà personale è inviolabile.

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.

E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.

La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.


Questo significa che per obbligarti a non lasciare casa tua serve un’ordinanza motivata di un giudice. La polizia può temporaneamente obbligarti a stare in una cella, o a non lasciare casa tua, ma entro 48 ore un giudice deve convalidare tale situazione.

Nessun altro può obbligare la gente a non uscire di casa.

L’art 13 non ammette eccezioni, neanche in caso di emergenza: solo un giudice può limitare questo diritto.

Il fatto che una legge possa prevedere permettere alcune eccezioni al divieto di uscire di casa (tipo uscire per fare la spesa) non modifica la sua natura di atto limitativo della libertà personale.

In conclusione, mentre limitare il diritto di circolazione tramite apposita legge emergenziale é atto legittimo (purché tale limitazione sia proporzionale, limitata nel tempo e ragionevole), viceversa limitare per legge la libertà personale, ovvero il diritto a non essere reclusi nella propria abitazione, é atto profondamente illegittimo ed anticostituzionale.
  • markelly2
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31-03-20 09.09

@ anonimo
Serve chiarezza sopratutto sulla differenza, che pochi sanno cogliere, tra la libertà di movimento e la libertà personale.

1) la libertà di movimento consiste, per esempio, nel poter prendere il treno e andare da Milano a Palermo, e se Palermo ci piace, restarci quanto vogliamo e addirittura prenderci la residenza.

La libertà di circolare sul territorio della Repubblica è tutelata dall’art 16 della costituzione, che recita:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Quindi è evidente che l’autorità, in una situazione di emergenza quale quella che stiamo vivendo, può emanare un’apposita legge o decreto legge (attenzione: legge e non DPCM, atto amministrativo e non una legge), e vietarci di prendere il treno, o l’auto, e di andare per esempio da Milano a Palermo.

2) la libertà personale consiste invece nella libertà di autodeterminarsi. Cosa significa?

Significa la libertà di gestire la propria sfera fisica e morale liberi da costrizioni e minacce.

Uno dei tipici elementi di autodeterminazione è la libertà di andare e venire, che non è la stessa cosa della libertà di circolazione.

Praticamente, la libertà di andare e venire è il diritto a non essere confinati per mezzo di violenza o minacce in un luogo determinato e ben preciso (come una cella, una stanza, una casa) contro la propria volontà.

Tale diritto non è garantito dal predetto art 16, ma bensì dall’art 13 che recita:

La libertà personale è inviolabile.

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.

E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.

La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.


Questo significa che per obbligarti a non lasciare casa tua serve un’ordinanza motivata di un giudice. La polizia può temporaneamente obbligarti a stare in una cella, o a non lasciare casa tua, ma entro 48 ore un giudice deve convalidare tale situazione.

Nessun altro può obbligare la gente a non uscire di casa.

L’art 13 non ammette eccezioni, neanche in caso di emergenza: solo un giudice può limitare questo diritto.

Il fatto che una legge possa prevedere permettere alcune eccezioni al divieto di uscire di casa (tipo uscire per fare la spesa) non modifica la sua natura di atto limitativo della libertà personale.

In conclusione, mentre limitare il diritto di circolazione tramite apposita legge emergenziale é atto legittimo (purché tale limitazione sia proporzionale, limitata nel tempo e ragionevole), viceversa limitare per legge la libertà personale, ovvero il diritto a non essere reclusi nella propria abitazione, é atto profondamente illegittimo ed anticostituzionale.
Dunque tu dici: è lecito che una pattuglia mi fermi per controllare, e che magari mi inviti a rientrare a casa, MA non può multarmi né tantomeno denunciarmi, a meno che ovviamente non abbia commesso altro reato.
È questo che intendi?
  • anonimo

31-03-20 09.27

@ markelly2
Dunque tu dici: è lecito che una pattuglia mi fermi per controllare, e che magari mi inviti a rientrare a casa, MA non può multarmi né tantomeno denunciarmi, a meno che ovviamente non abbia commesso altro reato.
È questo che intendi?
Intendo che, a mio modestissimo avviso, leggi ed ordinanze che proibiscano ad un cittadino di non lasciare la sua abitazione sono caratterizzate da un possibile profilo di anticostituzionalità in quanto limitano i diritti garantiti dall'art 13 della costituzione al di là di quanto previsto nell'articolo stesso (riserva assoluta di giurisdizione).

Quindi non mi stupirei se qualche persona denunciata o multata in base a tale legge o DPCM sollevasse, in sede di giudizio o di ricorso, l'eccezione di incostituzionalità.

Poi bisogna vedere se il giudice a quo seguirà quest indirizzo o, per quieto vivere, non riterrà di adire alla Corte Costituzionale.
  • anonimo

31-03-20 09.36

Quali sarebbero invece le misure legittime ed efficaci da prendere?

1) divieto di assembramento, quindi chiusura di tutte le attività pubbliche e private non strettamente necessarie. Ovviamente tali attività debbono essere sussidiate economicamente per far fronte al lucro cessante e ad eventuale danno emergente causato dalla chiusura.

2) divieto di circolazione, rafforzato per zone ad alto contagio. Ripeto, fino alla nausea, divieto di circolazione e non divieto di uscire liberamente di casa.

3) Obbligo di uso di DPI e contestuale fornitura di tali dpi a prezzi calmierati.

4) screening allargato con test rapidi anticorpali.

I positivi andrebbero sottoposti a tampone e nel caso fossero positivi anche al tampone messi in quarantena in apposite strutture attrezzate (non in casa loro ove infetterebbero la famiglia).

Chi fosse entrato in contatto con un positivo al test anticorpale andrebbe egualmente sottoposto a tampone, ed eventualmente isolato.

Chi rifiutasse la quarantena volontaria, sarebbe fatto oggetto di immediato TSO.
  • Petra
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31-03-20 11.05

Dettagli di Cyrano: Mai avrei pensato che il Governo emanasse regole circa il personale comportamento, in questo momento particolare assai delicato. Il modo indiscutibile ed univoco, dovrebbe venire praticato, per la necessaria autorevolezza.

Ringrazio tutto Voi per la lettura che avete fatto alla mia "Stramberia" , però, osservo che non è stato colto il "nocciolo" del mio pensiero. Ciò lo devo, senz'altro al mio scritto, non stato sufficiente chiaro nel mirare al centro del "nocciolo". Mi spiego: a) Diffondere la notizia in modo positivo, farlo usando parole e frasi, nelle quali alberga la positività, dovrebbe essere come il "prezzemolo" nella pietanza. b) Al termine della comunicazione, proseguire rimarcando: " Diffondiamo questi messaggi in modo positivo!" Per me, maligno, "bimbo adulto" , scatta la curiosità: La notizia strumentalizzarla, forse per dimostrare la propria sensibile umanità! Mi dilungo con esempi. Nell'Arena di Giletti, di domenica sera scorsa, l'argomento "Viruscorona" dibattuto con il Medico, Vice Ministro della Sanità ed il giovane che aveva posto un suo video dal Giappone, in cui rilevava la differenza del contegno della gente, ivi in pazza e la notizia di noi in Italia, invitati a non uscire di casa. Per me le parole usate dal Medico Vice Ministro, al giovanotto del video del Giappone, le ritengo prive del "buon senso" soprattutto essendo Lui un Medico. Il Medico ha rimproverato il giovanotto per la notizia che aveva diffuso, in quanto di un contenuto con prosieguo di natura allarmante! Il Medico, poteva "guarire il malato" con parole volte alla "guarigione". Il Dottore "Virologo" presente, non ricordo il suo nome, ha spiegato l'inghippo, minimizzando il fatto. Il mio rilevo è questo noccio: " lo stizzire" del Medico. Altro esempio. Conte Giuseppe in risposta alla sua richiesta di venire aiutati dall' Europa mediante i "Bond" , avuta dalle Nazioni del Nord Europa, ha detto: dovete aiutarci, se non lo farete, " LO FAREMO DA NOI". Quest'ultimo pezzo di frase, non la avrei detta. Perché, se effettivamente si verificasse che dovremo fare da soli, senz'altro andremo incontro a enormi difficoltà le quali, poi, offrirebbero occasione di venire derisi. Questo: LO FAREMO DA NOI, può giungere come uno "sfogo", ed anche non necessario pronunciarlo. Parlare solo di quello che viene suggerito da uno spirito avvolto da tanta umiltà, pare sia l'attenzione primaria al nostro modo di relazionarci. Ora il vostro frainteso lo avete compreso?
  • cecchino
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31-03-20 11.37

Cyrano ha scritto:
ntendo che, a mio modestissimo avviso, leggi ed ordinanze che proibiscano ad un cittadino di non lasciare la sua abitazione sono caratterizzate da un possibile profilo di anticostituzionalità

Ehm! Ricontrollerei questa frase altrimenti dobbiamo uscire tutti di casa emoemoemoemoemoemo
Aspetta però: che io sappia le uniche persone obbligate a stare in casa appartengono a due categorie (art. 1 comma c) DPCM 8 marzo)
c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione
o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della
quarantena ovvero risultati positivi al virus;

In questo caso, se ti beccano ricadi non solo nella violazione del DPCM ma anche nel reato di attentato alla salute pubblica, perché sei certificato come contagioso o potenzialmente/probabilmente tale.
Tutte le altre disposizioni, se non mi è sfuggito qualcosa (in tal caso se me lo segnali mi fai un grosso favore) riguardano limitazioni alla circolazione (come previsto dall'art. 16 della Costituzione) oppure l'apertura di attività commerciali e produttive non essenziali (e qui mi arrendo perché non so come catalogare la cosa).
In sostanza da casa si può uscire, nessuno ti dovrebbe rompere le scatole se fai una passeggiata da solo nei dintorni di casa (ma devi dichiarare di non essere sottoposto a quarantena o certificato positivo) per portare il cane, buttare rifiuti, fare la spesa etc. salvo eventuali abusi di personaggi troppo zelanti o che non hanno capito cosa prescrive il decreto. In quel caso penso che il ricorso sia d'obbligo.
  • filigroove
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31-03-20 12.21

La legge da seguire è quella del buon senso. Io sto in collina, ho la possibilità di passeggiare a ben più di 100m da casa senza incontrare nessuno, se incontro qualcuno ci salutiamo, ci sorridiamo (cosa che prima era più rara) e ci scansiamo, non passiamo a meno di sei metri l'uno dall'altro. E certo che passeggio e di sicuro mia moglie e mia figlia vengono con me perché la vitamina D è importante.
Se stessi in città non lo farei, mi scoccia parecchio fare la spesa al supermercato, da solo, a prendere viveri per un medio/lungo periodo, senza permettermi di scordare niente e con qualcuno (in mezzo a tante brave è coscienziose persone) che l'ha presa alla leggera e gira tra scaffali e banco frigo senza rispettare le distanze. E ragazzi, se potete, state a ben più di un metro, distanza inventata per far stare tranquilli quelli che sono tuttora costretti a lavorare insieme.
  • anonimo

31-03-20 12.36

@ filigroove
La legge da seguire è quella del buon senso. Io sto in collina, ho la possibilità di passeggiare a ben più di 100m da casa senza incontrare nessuno, se incontro qualcuno ci salutiamo, ci sorridiamo (cosa che prima era più rara) e ci scansiamo, non passiamo a meno di sei metri l'uno dall'altro. E certo che passeggio e di sicuro mia moglie e mia figlia vengono con me perché la vitamina D è importante.
Se stessi in città non lo farei, mi scoccia parecchio fare la spesa al supermercato, da solo, a prendere viveri per un medio/lungo periodo, senza permettermi di scordare niente e con qualcuno (in mezzo a tante brave è coscienziose persone) che l'ha presa alla leggera e gira tra scaffali e banco frigo senza rispettare le distanze. E ragazzi, se potete, state a ben più di un metro, distanza inventata per far stare tranquilli quelli che sono tuttora costretti a lavorare insieme.
Pensa che se tu seguissi il buon senso e fossi fermato dalla PS, rischieresti una condanna penale.

PS se non erro 4,5 metri è una distanza che, pur non essendo sicura al 100%, riduce di molto il rischio.
  • anonimo

31-03-20 12.46

da quando sono chiusi i locali per sbarcare il lunario affitto cani
  • BB79
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31-03-20 12.53

@ paolo_b3
Io stesso "corricchiavo" sotto casa ad una distanza non superiore di 250 m. Ho beccato i Carabinieri e mi hanno mandato a casa, fortunatamente senza conseguenze. Ora invece da quanto ne so questo in Emilia Romagna è consentito, solo il governatore della Lombardia ha vietato ogni forma di attività fisica. Ma mi metto a discutere con i Carabinieri?
Ecco forse questa legislazione che cambia ogni due per tre non aiuta. Per non parlare del terzo modulo di autocertificazione in tre settimane.
ehm...diciamo 4°...emoemoemo
  • anonimo

31-03-20 13.07

@ BB79
ehm...diciamo 4°...emoemoemo
Giovanotto, hai fatto il pollice sopra e l’Hanon in tutte le tonalità?
  • KBL
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31-03-20 13.45

@ markelly2
Dunque tu dici: è lecito che una pattuglia mi fermi per controllare, e che magari mi inviti a rientrare a casa, MA non può multarmi né tantomeno denunciarmi, a meno che ovviamente non abbia commesso altro reato.
È questo che intendi?
se per "multa" intendi quella che comunemente viene definita la sanzione del codice della strada (lo preciso perché la multa nel vero senso della parola in realtà è una sanzione che riguarda un delitto, quindi molto grave), direi di no.
Quello che può fare è rilevare la notizia di reato, e il reato è quello ex art. 650 codice penale che punisce la violazione di un provvedimento dell'autorità (cioè appunto quello che dice che non puoi circolare salvo casi di urgenza lavorativa, necessità ecc. ecc.), quindi più grave di una "multa" con le virgolette.
In questo caso la sanzione è l'ammenda, una sanzione penale, cioè non è che ti fanno un fogliettino di 206 euro da pagare alle poste, ma il giudice ricevuta la notizia di reato probabilmente emetterà un decreto penale di condanna, a cui tu, una voltà che ti verrà notificato nel domicilio scelto, se non farai opposizione ed eventuale richiesta di oblazione (trasformazione della sanzione penale in sanzione amministrativa) pagherai i 206 euro e avrai la fedina penale sporca.
Ho riassunto sperando di non aver detto troppe stupidaggini.
Quello che Cyrano contesta (se ho capito bene) è la leggimità (non la razionalità) del provvedimento dell'Autorità in oggetto