SuperNatural Synth: curiosità

  • wildcat80
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31-03-20 01.51

Stavo un po' perdendo tempo dietro al JD Xi, dotato del sempre valido, nonostante sia stato ormai superato, motore SuperNatural Synth, con cui Roland promette fedeli emulazioni dei suoi suoni storici.
Questo motore sonoro come è stato detto più volte non è un motore virtual analog in senso stretto, poiché prevede il ricorso abbastanza estensivo a campionamenti, opportunamente trattati in modo da non farlo suonare come un semplice sintetizzatore basato appunto su campioni.
L'arsenale è abbastanza nutrito, sono infatti presenti le forme d'onda classiche, inclusa la quadra e simmetria variabile e Super Saw, e una vasta schiera di onde PCM.
Rispetto al Gaia, altro "finto" VA di casa, non ci sono paragoni, poiché la PWM suona come una PWM, e la Super Saw è regolabile in detune/spread su 128 livelli, ed è presente un parametro analog tune che rende tutto l'insieme molto più credibile all'orecchio.
Premesso ciò, mi sono messo ad analizzare una sfilza di patches emulative dichiarate, e altre non dichiarate ma che offrono suoni caratteristici, vedi synbrass2 che ricrea il classicissimo Brass Stab del JX8P.
Essendo la struttura di sintesi piuttosto flessibile, con 3 parti che sono delle strutture voce indipendenti dotate ognuna della propria onda, filtri, ampli e modulazioni annesse, pensavo che le patches emulative fossero appunto ricreate in maniera filologica, ad esempio i suoni del Juno utilizzando le varie parti per sawtooth, PWM, sub/noise, oppure per I suoni dello Jupiter 8, 2 parti come 2 oscillatori indipendenti, etc etc, ricorrendo ai samples o altri artifizi per i suoni di sycn/cross mod che non sono realizzabili direttamente.
Non è così, nonostante i risultati siano più che validi (i mie confronti purtroppo si basano solo su quanto reperibile in rete, vedi gli archivi di synthmania) non sono ottenuti riproponendo le architetture dei synth originali.
Un paio di esempi pratici.
Juno strings: suono classico che dovrebbe basarsi su PWM e chorus, in realtà si basa su un multisample chiamato Unison Saw.
Jupiter8 strings: ce ne sono più variazioni, la 1 che è la mellow strings si basa su 3 Super Saw, altre variazioni su sawtooth semplici e mai PWM.
Di tutto quello che ho analizzato, in pratica solo il Brass Stab è ricreato in maniera diciamo filologica con 2 sawtooth lievemente scordate e il caratteristico inviluppo sull'intonazione all'attacco.
Tutti i suoni di sync, tipo il classico lead ispirato al Jupiter 8, sono campionati, ma questo si sapeva in partenza.
Tutto ciò mi ha un po' spiazzato, perché pensavo di potermi ricreare patches storiche andando a recuperare ad esempio i manuali, come ad esempio ho fatto con il manuale del Juno 6 per ricreare certe patches sul DeepMind.
In pratica, suona tutto molto bene, ma il metter mano ai menu e ricreare qualcosa utilizzando come traccia schemi dell'epoca è praticamente impossibile, o meglio, non è così immediato come pensavo.
Da quanto ho capito i nuovi motori di sintesi ACB/ABM invece spianano la strada a chi aveva manualità sui synth storici poiché ne ripropongono i modelli delle varie catene di sintesi.
In pratica, si cazzeggia, e ci si rende conto che le case alla fine dei conti ti portano a metter mano al portafogli.
Niente di nuovo sotto il sole insomma: ma chissenefrega, le patch del JD Xi sono già belle così.
  • filigroove
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31-03-20 02.30

@ wildcat80
Stavo un po' perdendo tempo dietro al JD Xi, dotato del sempre valido, nonostante sia stato ormai superato, motore SuperNatural Synth, con cui Roland promette fedeli emulazioni dei suoi suoni storici.
Questo motore sonoro come è stato detto più volte non è un motore virtual analog in senso stretto, poiché prevede il ricorso abbastanza estensivo a campionamenti, opportunamente trattati in modo da non farlo suonare come un semplice sintetizzatore basato appunto su campioni.
L'arsenale è abbastanza nutrito, sono infatti presenti le forme d'onda classiche, inclusa la quadra e simmetria variabile e Super Saw, e una vasta schiera di onde PCM.
Rispetto al Gaia, altro "finto" VA di casa, non ci sono paragoni, poiché la PWM suona come una PWM, e la Super Saw è regolabile in detune/spread su 128 livelli, ed è presente un parametro analog tune che rende tutto l'insieme molto più credibile all'orecchio.
Premesso ciò, mi sono messo ad analizzare una sfilza di patches emulative dichiarate, e altre non dichiarate ma che offrono suoni caratteristici, vedi synbrass2 che ricrea il classicissimo Brass Stab del JX8P.
Essendo la struttura di sintesi piuttosto flessibile, con 3 parti che sono delle strutture voce indipendenti dotate ognuna della propria onda, filtri, ampli e modulazioni annesse, pensavo che le patches emulative fossero appunto ricreate in maniera filologica, ad esempio i suoni del Juno utilizzando le varie parti per sawtooth, PWM, sub/noise, oppure per I suoni dello Jupiter 8, 2 parti come 2 oscillatori indipendenti, etc etc, ricorrendo ai samples o altri artifizi per i suoni di sycn/cross mod che non sono realizzabili direttamente.
Non è così, nonostante i risultati siano più che validi (i mie confronti purtroppo si basano solo su quanto reperibile in rete, vedi gli archivi di synthmania) non sono ottenuti riproponendo le architetture dei synth originali.
Un paio di esempi pratici.
Juno strings: suono classico che dovrebbe basarsi su PWM e chorus, in realtà si basa su un multisample chiamato Unison Saw.
Jupiter8 strings: ce ne sono più variazioni, la 1 che è la mellow strings si basa su 3 Super Saw, altre variazioni su sawtooth semplici e mai PWM.
Di tutto quello che ho analizzato, in pratica solo il Brass Stab è ricreato in maniera diciamo filologica con 2 sawtooth lievemente scordate e il caratteristico inviluppo sull'intonazione all'attacco.
Tutti i suoni di sync, tipo il classico lead ispirato al Jupiter 8, sono campionati, ma questo si sapeva in partenza.
Tutto ciò mi ha un po' spiazzato, perché pensavo di potermi ricreare patches storiche andando a recuperare ad esempio i manuali, come ad esempio ho fatto con il manuale del Juno 6 per ricreare certe patches sul DeepMind.
In pratica, suona tutto molto bene, ma il metter mano ai menu e ricreare qualcosa utilizzando come traccia schemi dell'epoca è praticamente impossibile, o meglio, non è così immediato come pensavo.
Da quanto ho capito i nuovi motori di sintesi ACB/ABM invece spianano la strada a chi aveva manualità sui synth storici poiché ne ripropongono i modelli delle varie catene di sintesi.
In pratica, si cazzeggia, e ci si rende conto che le case alla fine dei conti ti portano a metter mano al portafogli.
Niente di nuovo sotto il sole insomma: ma chissenefrega, le patch del JD Xi sono già belle così.
Se ha la parte analogica del jdxa, quella non è superata, solo un po' limitata. Comunque la parola 'superato' per un synth... Sai com'è.
  • wildcat80
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31-03-20 09.43

@ filigroove
Se ha la parte analogica del jdxa, quella non è superata, solo un po' limitata. Comunque la parola 'superato' per un synth... Sai com'è.
Non stavo parlando del motore analogico ma del motore digitale SuperNatural Synth emo
  • silverdave04
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31-03-20 10.42

Ciao, confermo in tutto e per tutto la tua visione e analisi.
Da felice possessore di FA07 (che ovviamente ha il supernatural synth) mi ritrovo in tutto quello che hai detto: il motore sonoro funziona davvero bene ed è molto credibile (considerato che sempre di workstation si tratta) ma l'emulazione dei suoni non è filologica.

L'idea che mi sono fatto è semplicemente che, a differenza del più recente ACB, il Supernatural Synth non nasce per emulare uno specifico modello Roland del passato, ma semplicemente per fornire una sorta di virtual analogue generico in grado di emulare con efficacia un'ampia gamma di suoni.
E in questo, secondo me, riesce alla grande.

Il lato "debole" della cosa (a parte tutti i limiti intrinseci che tu stesso hai citato tipo il sync etc) è che essendo un motore appunto generico non si può copiare al 100% una patch del passato per ricrearne il suono.
In genere (per la mia esperienza, almeno) la patch originale è ovviamente un buon punto di partenza, ma per raggiungere un risultato veramente fedele bisogna poi sempre cambiare qualcosa, trovando da soli quello che manca :)
  • mima85
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31-03-20 11.03

filigroove ha scritto:
Se ha la parte analogica del jdxa, quella non è superata, solo un po' limitata.


Ma, limitata neanche tanto alla fine, perché se non ricordo male la catena di sintesi di JD-Xa ed Xi è quella classica dei grossi polifonici analogici anni '80, quindi doppio oscillatore con pwm, sync e crossmod, VCF, VCA, due inviluppi, uno o due LFO. Questo era quello che si trovava sui Jupiter, sugli OB, eccetera, anzi è pure di più perché il filtro è multimodo e negli anni '80 erano pochissimi i polifonici ad averlo. Non so come suona però, non l'ho mai provato e non ho mai approfondito questi strumenti, c'è chi dice che suona fredda e chi invece ne loda il timbro, ma Roland gli analogici sa molto bene come si fanno quindi non credo proprio che suoni male.

È limitata in polifonia, quello si, col JD-Xa che ha 4 voci e l'Xi che ne ha una sola. Peccato, perché Roland con l'Xa è arrivata vicinissima a rifare il tipico polifonico analogico anni '80 che tutti le chiedono. Il JD-Xa ha una scheda interamente dedicata alle 4 voci analogiche, bastava fare uno strumento con due di quelle schede e senza la parte digitale PCM/Supernatural, implementare nel firmware un sistema per introdurre delle lievi stonature dei DCO per simulare il comportamento dei VCO, e praticamente rifacevano un Jupiter analogico.
  • filigroove
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31-03-20 11.25

@ mima85
filigroove ha scritto:
Se ha la parte analogica del jdxa, quella non è superata, solo un po' limitata.


Ma, limitata neanche tanto alla fine, perché se non ricordo male la catena di sintesi di JD-Xa ed Xi è quella classica dei grossi polifonici analogici anni '80, quindi doppio oscillatore con pwm, sync e crossmod, VCF, VCA, due inviluppi, uno o due LFO. Questo era quello che si trovava sui Jupiter, sugli OB, eccetera, anzi è pure di più perché il filtro è multimodo e negli anni '80 erano pochissimi i polifonici ad averlo. Non so come suona però, non l'ho mai provato e non ho mai approfondito questi strumenti, c'è chi dice che suona fredda e chi invece ne loda il timbro, ma Roland gli analogici sa molto bene come si fanno quindi non credo proprio che suoni male.

È limitata in polifonia, quello si, col JD-Xa che ha 4 voci e l'Xi che ne ha una sola. Peccato, perché Roland con l'Xa è arrivata vicinissima a rifare il tipico polifonico analogico anni '80 che tutti le chiedono. Il JD-Xa ha una scheda interamente dedicata alle 4 voci analogiche, bastava fare uno strumento con due di quelle schede e senza la parte digitale PCM/Supernatural, implementare nel firmware un sistema per introdurre delle lievi stonature dei DCO per simulare il comportamento dei VCO, e praticamente rifacevano un Jupiter analogico.
Mi riferivo alla polifonia proprio.

  • mima85
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31-03-20 11.48

@ filigroove
Mi riferivo alla polifonia proprio.

Eh ma sai com'è, Roland guarda al futuro, non insegue i fantasmi, per usare le loro parole. Però intanto un sacco di prodotti che stanno tirando fuori sono mezzi fantasmi di qualche loro grande gloria del passato. O sono emulazioni digitali di qualche analogico, o se c'è dell'analogico vero questo ha poca polifonia.

Se non altro 'sti mezzi fantasmi suonano bene.
  • filigroove
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31-03-20 11.58

@ mima85
Eh ma sai com'è, Roland guarda al futuro, non insegue i fantasmi, per usare le loro parole. Però intanto un sacco di prodotti che stanno tirando fuori sono mezzi fantasmi di qualche loro grande gloria del passato. O sono emulazioni digitali di qualche analogico, o se c'è dell'analogico vero questo ha poca polifonia.

Se non altro 'sti mezzi fantasmi suonano bene.
Un briciolo di OT: ho messo brevemente le mani su un Jupiter di quelli nuovi piccini e ho pensato che suonasse bene veramente (lo penso anche ora). Poi accanto c'erano un paio di Prologue e devo ammettere che per le mie proprie personali orecchie il Prologue l'ha sotterrato. Non so quanto dipenda dal riverbero perché quello della Korg è sopra la media, però... Poi ho letto su questo forum che il Prologue suona male... boh emo
  • mima85
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31-03-20 12.07

filigroove ha scritto:
Poi accanto c'erano un paio di Prologue e devo ammettere che per le mie proprie personali orecchie il Prologue l'ha sotterrato. Non so quanto dipenda dal riverbero perché quello della Korg è sopra la media


Eh appunto, bisognerebbe confrontare i due synth senza effetti. Con tonnellate di riverbero anche una Casio giocattolo suona bene, ma bisogna vedere poi se sotto quel riverbero c'è veramente ciccia o no, ciccia che comunque nel caso del Prologue non penso che manchi. Anche perché se suoni in una band il riverbero sul synth devi toglierlo o i tuoi suoni spariscono, è proprio in questi casi che lo strumento dev'essere capace di farsi sentire anche da nudo.
  • filigroove
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31-03-20 17.19

@ mima85
filigroove ha scritto:
Poi accanto c'erano un paio di Prologue e devo ammettere che per le mie proprie personali orecchie il Prologue l'ha sotterrato. Non so quanto dipenda dal riverbero perché quello della Korg è sopra la media


Eh appunto, bisognerebbe confrontare i due synth senza effetti. Con tonnellate di riverbero anche una Casio giocattolo suona bene, ma bisogna vedere poi se sotto quel riverbero c'è veramente ciccia o no, ciccia che comunque nel caso del Prologue non penso che manchi. Anche perché se suoni in una band il riverbero sul synth devi toglierlo o i tuoi suoni spariscono, è proprio in questi casi che lo strumento dev'essere capace di farsi sentire anche da nudo.
Sicuramente non è solo il riverbero, era solo per dire che anche quello è parecchio bello.
  • wildcat80
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31-03-20 17.56

Sicuramente la ciccia il Prologue la ha tutta, gli oscillatori della serie -logue suonano piuttosto grossi.
  • SimonKeyb
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31-03-20 18.57

Tra l'altro segnalo che la tastiera del JD-xi, anche se "mini" ha un ottima suonabilità. Solo i Reface hanno una qualità paragonabile.