25-04-20 17.57
@ anonimo
dovresti dirlo all'autore di quel video, io lo trovo piuttosto coerente: è la festa della libertà, non dei partigiani, non dei fascisti, solo del popolo. Di un video poi, uno deve cogliere quello che gli serve, non tutto necessariamente.
E per il popolo italiano, l'ho imparato a naia, c'è solo una canzone che lo può rappresentare: l'inno nazionale, non c'è altro; tutto il resto è nulla, solo propaganda.
Mark, il 25 è la festa della liberazione, non della libertà.
La liberazione da chi? Dai nazisti e dai loro lacché fascisti.
Ad opera di chi? Ad opera degli alleati (usa, uk e urss) e dei partigiani.
È anche la festa dei repubblichini? No, i repubblichini erano il male, la cosa da cui appunto ci siamo liberati.
Perchè festeggiare dopo tanto tempo? Per fare memoria dell’atrocità del nazifascismo, dell’eroismo dei partigiani, e come memento affinché tali atrocità non avvengano mai più e tali eroismi non siano più necessari.
Purtroppo proprio le ipocrite e melliflue parole di gentaglia come Porro e compagnia, che vorrebbero far passare il 25 aprile come “la festa della libertà, la festa di tutti”, che inneggiano alla “riconciliazione nazionale” e che vogliono mettere in dubbio i valori della resistenza, ci fanno capire che il fascismo non è morto, ha solo cambiato pelle.
Il 25 aprile è quindi la festa di tutti quegli italiani di sinistra, destra e centro che gioiscono di essersi liberati dal nazifascismo e non lo vogliono mai più vedere.
Non é la festa di quelli che, come Porro, fanno del benaltrismo, parlano di gulag, giocano con gli equivoci e con le parole.
Ma per quelli come Porro e compagnia, c’è solo una sola parola: fischia ancora il vento e infuria la bufera.