Sound design e programmazione

  • wildcat80
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10-07-20 12.14

Uno dei motivi per cui sono entrato nel loop (leggi gas) dei sintetizzatori è che ho scoperto che mi piace molto dedicarmi al sound design.
Chi di voi ha questa insana passione?
Siete presettari oppure vi piace partire da un'onda quadra a simmetria variabile e arrivare al pianoforte dell'MKS20?
Per me è una droga, con il Blofeld poi sto scoprendo nuovi orizzonti sonori: modulazione di frequenza, modelli fisici, wavetable, etc etc.
  • Pippo18
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10-07-20 12.40

@ wildcat80
Uno dei motivi per cui sono entrato nel loop (leggi gas) dei sintetizzatori è che ho scoperto che mi piace molto dedicarmi al sound design.
Chi di voi ha questa insana passione?
Siete presettari oppure vi piace partire da un'onda quadra a simmetria variabile e arrivare al pianoforte dell'MKS20?
Per me è una droga, con il Blofeld poi sto scoprendo nuovi orizzonti sonori: modulazione di frequenza, modelli fisici, wavetable, etc etc.
Presettaro 100% ed anche pigro... Non sopporto le tastiere con centinaia o migliaia di suoni... Dopo 5 minuti mi annoio e se non trovo il suono che mi piace lascio perdere oppure ne scelgo uno dei meno peggio tra i primi che trovo e uso sempre quello. emo
  • zerinovic
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10-07-20 12.59

io mi ci metto anche, ma devo avere un obbiettivo sonoro da imitare, sennò non mi attira...mi piace anche miscelare i suoni che sono un po come i colori.
solitamente prendo il preset piu simile e ci lavoro, ormai i miei due strumenti li conosco bene,non fatico neanche tanto a trovarli.
  • Dallaluna69
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10-07-20 13.58

Io mi dedico al sound design, con grande ignoranza e molta curiosità. Però uso esclusivamente VST.
Ce ne sono alcuni, come Serum, che sono divertentissimi da smanettare e piuttosto intuitivi anche per una chiavica come me.
Per il sound design uso anche molti (ma proprio molti) effetti esterni al VST: tipo applicare filtri e EQ con automazioni per trasformare il suono durante l'esecuzione del brano.
  • maxpiano69
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10-07-20 14.09

Io lo praticavo di più in passato, ora sempre meno, ma in generale lo faccio/facevo sempre con uno scopo specifico (leggi brano su cui usare un determinato suono che non trovavo, almeno non esattamente come lo volevo, tra i preset)
  • mima85
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10-07-20 14.27

Io, tant'è vero che ai tempi mi sono pure sviluppato il mio personalissimo software oscilloscopio/analizzatore di spettro, che uso tutt'oggi in studio. Sugli analogici non uso praticamente mai preset di fabbrica, come minimo li modifico ma la maggior parte delle volte i suoni li faccio da me. Ogni tanto mi metto a programmare suoni giusto per il gusto di vederli con il visualizzatore, se poi il risultato sonoro mi piace li salvo.

Qui per esempio ho "rivestito" la colonna sonora di un famoso videogioco degli anni '90 (Theme Ospital) con suoni tutti programmati da me sul Jupiter 6.

Sui digitali se non hanno un pannello un po' fornito di controlli mi riesce già un po' meno programmare suoni completamente miei. Non perché non sia capace ma perché mi stufo in fretta di fare avanti e indietro tra menù e schermate. Non ho più pazienza.
  • wildcat80
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10-07-20 15.15

Io mi diverto sia a ricreare le sonorità di strumenti che non avrò mai, sia sperimentare cose nuove.
Sempre tutto molto ragionato: una delle soddisfazioni più grandi era stato il flauto che avevo creato sullo Xio secoli fa, e che mi sono sempre portato dietro provando a riproporlo su tutti i synth che ho avuto, a volte meglio a volte peggio.
E poi l'emulazione dei classici: è inutile, certi suoni sono veramente iconici, parlando soprattutto di analogici si riescono a ricreare suoni molto evocativi e vivi sulle controparti VA, che hanno tutta una "vitalità" che i migliori campionamenti non riescono a restituire.
Me ne sono accorto soprattutto con la Nord Electro: la Nord Sample Library ha suoni veramente belli, ma ad esempio, le strings machine che al primo ascolto distratto suonano molto fedeli, dopo un po' mostrano tutti i loro limito legati al loop ad esempio.
Allora mi dà più soddisfazione ricrearle con un synth VA, perché seppur digitale riesce a dare un realismo che il campionamento non ha.
È un esempio molto banale, ma si può estendere a infiniti suoni.
Credo che un buon VA, hardware o software dipende dalle proprie preferenze, debbano averlo tutti.
Il vero problema è che molto spesso i VA e i nuovi anslogici escono con delle patch list di una tamarraggine spaventosa, ad eccezione delle emulazioni dedicate.
  • vin_roma
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10-07-20 15.34

Già dal '79 spippolavo oscillatori, ADSR, filtri, poi la DX7... che lo dico a fa'?

Poi ho scoperto i campionatori e dall'86 tutta la magnifica serie S della Roland che col monitor video programmarli era una bellezza e allora dài a tirar giù i bassi campionando gli elastici, campionando i pettini con la carta per suoni melodici... mi divertivo da morire con l'editing e ci passavo le nottate.

Poi son venuti gli strumenti presettati e multitimbrici ed allora passavo il tempo a sommare, dividere... poi con i VST che offrivano di tutto si è sopita la voglia di sperimentare.

Oggi non me ne frega più niente anche se qualcosa dei miei vecchi campionamenti ancora la uso ma di programmazione in sintesi ...no, c'è poco da scoprire, il panorama è saturo.
  • mima85
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10-07-20 15.36

wildcat80 ha scritto:
Il vero problema è che molto spesso i VA e i nuovi anslogici escono con delle patch list di una tamarraggine spaventosa, ad eccezione delle emulazioni dedicate.


Basta cancellare le patch di fabbrica e sostituirle con le proprie emo
  • anonimo
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10-07-20 18.48

Anni fa mi incuriosiva il sound design, così comprai il synth, feci un corso con un insegnante vicino casa (mesi che reputo fondamentali ed estremamente fecondi), stavo sempre e solo a creare patch, intrecci, mi sono letto i libri di Cosimi etc.
Col tempo ho cambiato un po’ gusti musicali e ora se serve un suono lo cerco già fatto, se non c’è o faccio prima senza spulciare millemila librerie me lo creo e pace.
Devo dire però che Operator di Ableton mi piace parecchio e se vado alla scoperta di sonorità strane lo uso, che bastano minime variazioni con la FM, usando un minimo di cognizione, per avere risultati inaspettati, belli o brutti che siano.
  • anonimo

10-07-20 19.19

È mezz’ora che giro intorno al piano ma non trovo i bottoni per cambiare i preset emo
  • wildcat80
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10-07-20 19.25

@ anonimo
È mezz’ora che giro intorno al piano ma non trovo i bottoni per cambiare i preset emo
Dovrebbero essere quei tasti neri più corti, quelli in mezzo a quelli bianchi
  • anonimo

10-07-20 19.27

@ wildcat80
Dovrebbero essere quei tasti neri più corti, quelli in mezzo a quelli bianchi
emo
  • maxpiano69
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10-07-20 19.28

@ anonimo
È mezz’ora che giro intorno al piano ma non trovo i bottoni per cambiare i preset emo
metti qualche forchetta o un cuscino sulle corde emo
  • pluto30
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10-07-20 21.07

Spippolare con oscillatori, filtri e compagnia bella è uno dei miei passatempi preferiti. Non tanto per ricreare un suono particolare, ma piuttosto per esplorare. Uso parecchi vst free, soprattutto il bellissimo modulare vcv rack, ma trovo maggior soddisfazione attraverso il contatto fisico con il synth piuttosto che stare davanti ad uno schermo. Durante la quarantena ho passato un sacco di tempo con il blofeld, macchina davvero profonda che si presta ad infinite esplorazioni. Un altro synth che sto spremendo a fondo è il kingkorg; ho tirato fuori sia sonorità ciccie da paura che altre ai confini con la sintesi wavetable che asfaltano completamente i preset di bordo. Synth enormemente sottovalutato secondo me.
  • giacomo_torino
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21-08-20 03.19

Compro uno strumento, ascolto tutti i preset e poi lo resetto tenendo i 5-6 suoni che mi sembrano utili, suonabili e ben fatti. E poi via, parte la programmazione. Vale per virtual analog, digitali, workstation... un po' meno per analogici puri, dove ottenere certi preset è meno immediato e quindi salvo molti più suoni originali usandoli come punti di partenza...
Visto che ne parliamo... è scandaloso come certi strumenti escano dalle case madri con centinaia, migliaia di suoni fatti con il emo, pensati non per chi suona ma per chi sa usare solo le due manopole: cutoff e modulation wheel... lo farebbe anche un bimbo di 3 anni.

Recentemente ho riprogrammato i suoni di un analog synth tedesco messo sul mercato in versioni a 6 e 12 voci (emo) i due terzi dei preset di fabbrica avevano il panpottaggio degli oscillatori tutti al centro e il pan depth a "0"... senza spessore e profondità... pazzesco...
ciao a tutti
  • simondrake
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21-08-20 07.45

@ giacomo_torino
Compro uno strumento, ascolto tutti i preset e poi lo resetto tenendo i 5-6 suoni che mi sembrano utili, suonabili e ben fatti. E poi via, parte la programmazione. Vale per virtual analog, digitali, workstation... un po' meno per analogici puri, dove ottenere certi preset è meno immediato e quindi salvo molti più suoni originali usandoli come punti di partenza...
Visto che ne parliamo... è scandaloso come certi strumenti escano dalle case madri con centinaia, migliaia di suoni fatti con il emo, pensati non per chi suona ma per chi sa usare solo le due manopole: cutoff e modulation wheel... lo farebbe anche un bimbo di 3 anni.

Recentemente ho riprogrammato i suoni di un analog synth tedesco messo sul mercato in versioni a 6 e 12 voci (emo) i due terzi dei preset di fabbrica avevano il panpottaggio degli oscillatori tutti al centro e il pan depth a "0"... senza spessore e profondità... pazzesco...
ciao a tutti
Ciao Giacomo, grazie per questi spunti sulla programmazione dei synth. Perché una volta che ti metti a riprogrammare i suoni di un synth non accendi la videocamera del cellulare e poi lo posti su YT? Per un neofita come me sarebbe interessantissimo vedere come fai, come sperimenti, da dove parti e dove arrivi.... Spero non sia una richiesta assurda. Buona musica. Simone
  • wildcat80
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21-08-20 07.53

giacomo_torino ha scritto:
Recentemente ho riprogrammato i suoni di un analog synth tedesco messo sul mercato in versioni a 6 e 12 voci () i due terzi dei preset di fabbrica avevano il panpottaggio degli oscillatori tutti al centro e il pan depth a "0"... senza spessore e profondità... pazzesco...
ciao a tutti

Solo 2/3 da buttare? Sei stato fin troppo buono, io ne ho salvato solo 2 o 3, interi banchi ignorati...
  • giannirsc
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21-08-20 08.08

Anni fa lo facevo anche io ma era dettato dal fatto che i synth avevano 64 o max 128 suoni...so programmare alla “perfezione” un D50 e di conseguenza tutti i prodotti roland successivi perché basati sempre sulla classica L.A. , ricordo che anche con la Wavestation tiravo fuori cose interessanti,ad esempio mi capitava di fare pianobar e mi ero creato una dozzina di style usando le wave sequenze..stesso discorso ovviamente anche per i virtual analog..
Oggi il discorso è un occorre e a modificarlo..
  • d_phatt
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21-08-20 09.42

Da sempre una delle mie più grandi passioni nella musica sono stati i Moog, e ormai da quasi 3 anni possiedo un meraviglioso Sub Phatty. Fin dall'inizio ho iniziato a sovrascrivere le patch di fabbrica con i miei suoni, dato il pannello dello strumento il sound design è veramente gustoso e veloce e ci ho fatto di tutto, dalle imitazioni di altri suoni di synth, a suoni ideati da me per sostituire timbriche di strumenti a fiato tipo flauti e sax, parti di basso in cui sostituivo veramente il bassista, suoni "ambientali" e via dicendo. Suona mostruosamente ed è bellissimo, inoltre la pagina 2 permette un controllo ancora più preciso e complesso sul suono. A me piace avere e programmare i "miei" suoni e le mie patch nel dettaglio.