Test Cp 300 - SV2

  • WTF_Bach
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18-09-21 20.33

Provato a Verona, nel bel magazzino Musical box (zona Adigeo)

CP 300: Sarà anche vecchio e tecnologicamente arretrato, ma tra gli Yamaha che ho sinora provato (P515, CP 88) è forse quello che suona meglio.

Ampi altoparlanti molto presenti ma sopratutto chiari, laddove il P515 presenta dei bassi un po’ fangosi e un insieme sonoro artificiale e “pompato”. Non so se la colpa sia degli speakers o del fatto che nei piani più recenti il sample è iper-processato.

Pochi timbri, ma di qualità, keybed sincera e probabilmente meno faticosa della NWX.

Costruzione da carro armato.

Se dovessi cercare un piano per uscire a far date, lo considererei senz’altro.

SV2: una mezza delusione.

Da vedere è bellissimo, un vero pezzo di design, ma presenta alcune pecche non da poco.

In primis (ho provato il modello senza casse interne) anche col volume a stecca in cuffia si sente un suono debole. Ma debole, veramente, e non solo come volume.

I Rhodes sono belli, ma sugli acustici non. ci siamo: suoni fiacchi, poco dinamici da un punto di vista timbrico, piatti e senza alcuna personalità., se non quella di avere un decay cortissimo. Peggio di tutto ciò che ho provato sinora.

Interfaccia utente stupenda e facilissima da usare in tempo reale, inoltre ci sono i favourites per salvare i propri setting.

Un vero peccato, uno potrebbe spendere duemila euro per mettersi in cada uno strumento bellissimo esteticamente… se solo avesse uno, dico uno solo tra i suoni di pianoforte che fosse non dico bello ma almeno dignitoso.
  • Dadopotter
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18-09-21 20.52

a parziale discolpa di korg la scelta è stata chiara:
piani acustici - grandstage
piani elettrici - sv

il fatto di avere campioni di uno e dell’altro su entrambe le macchine è un plus ma si deve sapere la logica che ha dato vita allo strumento

su yamaha invece devo dirti che i campioni del cp88 li apprezzo molto e più di quelli del 300 ma premetto che un minimo di gioco con le possibilità offerte l’ho fatto per trovare il suono che mi piaceva
  • WTF_Bach
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18-09-21 20.58

@ Dadopotter
a parziale discolpa di korg la scelta è stata chiara:
piani acustici - grandstage
piani elettrici - sv

il fatto di avere campioni di uno e dell’altro su entrambe le macchine è un plus ma si deve sapere la logica che ha dato vita allo strumento

su yamaha invece devo dirti che i campioni del cp88 li apprezzo molto e più di quelli del 300 ma premetto che un minimo di gioco con le possibilità offerte l’ho fatto per trovare il suono che mi piaceva
Forse il CP 88 è quello che conosco meno, lo provai più di un anno fa e magari il suo timbro lo ricordo male.
  • Dadopotter
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18-09-21 21.03

@ WTF_Bach
Forse il CP 88 è quello che conosco meno, lo provai più di un anno fa e magari il suo timbro lo ricordo male.
riprovalo allora e guarda prima se è aggiornato all’ultima versione perché hanno aggiunto dei nuovi suoni e non solo nei vari upgrade
  • giosanta
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18-09-21 21.08

Dadopotter ha scritto:
a parziale discolpa di korg la scelta è stata chiara:
piani acustici - grandstage
piani elettrici - sv

Discolpa sino ad un certo punto. Potrei capire la "specializzazione" ma, a quel prezzo un minimo di completezza ci starebbe.
Cio detto, per quello che vale la mia opinione e per quanto possano valere le prove in rete, il mio giudizio è assai meno severo.
Mi piacerebbe tuttavia leggere il parere di WTF, se e quando potrà, sul Legend '70, sulla Gran Turismo Studiologic, Dexibell H1 (bellissimo) e sui Kawai MP 7 / 11.
  • keyboard7
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18-09-21 21.20

giosanta ha scritto:
e sui Kawai MP 7 / 11

sul kawai mp7 ti posso dire la mia impressione che è stata ottima. L'ho provato un paio di anni fa, e suonava davvero bene. La tastiera è la più bella che abbia mai provato, davvero piacevole.
  • giosanta
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18-09-21 21.21

keyboard7 ha scritto:
sul kawai mp7 ti posso dire la mia impressione che è stata ottima. L'ho provato un paio di anni fa, e suonava davvero bene. La tastiera è la più bella che abbia mai provato, davvero piacevole.

Grazie! Da quanto leggo dovrebbe avere la stessa tastiera Responsive Hammer III del 920.
  • KBL
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18-09-21 21.38

anche io penso che prima o poi acquisterò un piano digitale, questa volta vorrei alzare il budget e prendere un prodotto "top", anche se forse un p125 già per me andrebbe più che bene, e sto seguendo molto ogni singola parola dei pareri di wtf_bach.
Il kawai es920 è sicuramente un forte candidato, anche se non ho ancora capito se voglio un piano accendi e suona con le casse o voglio qualcosa con qualche suono in più, più solido e molto più flessibile rinunciando a casse e accompagnamenti (mp7SE rimanendo su kawai, che forse mi ispira di più). L'altra candidata (forse la prima scelta in realtà) è yamaha e vale lo stesso discorso tra p515 e cp88, per cui attendo con ansia pareri sul cp88 se ti capita di riprovarlo.
  • wildcat80
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18-09-21 21.42

Dunque non è cambiato nulla da SV1...
  • d_phatt
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18-09-21 21.50

giosanta ha scritto:
Potrei capire la "specializzazione"

Io neanche quella.
Chi compra un piano digitale da 2000 euro per gli acustici e un altro da 2000 euro per gli elettrici?
Tra l'altro quando sempre sui 2000 c'è CP88 che da tutto senza problemi?
A me pare che la tecnologia, più che portarla avanti, la vogliano portare indietro.

Per questo mi piacciono le aziende italiane (non lo dico per fare del vuoto patriottismo) che, tolte poche eccezioni qua e là, mettono sempre il meglio della loro tecnologia in tutti i loro strumenti. E anche una certa azienda svedese, anche se a modo suo.

Il piano del Nord Electro non suona peggio di quello del Nord Piano, meccanica permettendo. Sono gli stessi suoni.
Idem per i Dexibell, gli Studiologic vecchi e nuovi, eccetera eccetera.
  • giosanta
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18-09-21 21.51

KBL ha scritto:
anche se non ho ancora capito se voglio un piano accendi e suona con le casse o voglio qualcosa con qualche suono in più

Esigenze, parametri e giudizi sono tanti quanti le teste.
Personalmente devo dire che, pur se inserito in un contesto dove ci sono altri strumenti, ritengo che dei diffusori interni di buona qualità, parlando di pianoforti, siano davvero e per tanti motivi, molto comodi.

d_phatt ha scritto:
Io neanche quella.
Chi compra un piano digitale da 2000 euro per gli acustici e un altro da 2000 euro per gli elettrici?
Tra l'altro quando sempre sui 2000 c'è CP88 che da tutto senza problemi?

Infatti ho usato il condizionale. Siamo in un contesto digitale quindi si, in effetti sono piu che altro artificiose distinzioni di mercato e non tecniche.
  • WTF_Bach
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18-09-21 23.08

@ giosanta
keyboard7 ha scritto:
sul kawai mp7 ti posso dire la mia impressione che è stata ottima. L'ho provato un paio di anni fa, e suonava davvero bene. La tastiera è la più bella che abbia mai provato, davvero piacevole.

Grazie! Da quanto leggo dovrebbe avere la stessa tastiera Responsive Hammer III del 920.
Sul 920 posso dire che finora è una spanna sopra agli altri per ciò che riguarda suono e integrazione keybed-motore sonoro.

Che il demonio li maledica in sempiterno per non aver messo l‘audio over USB.
  • WTF_Bach
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18-09-21 23.09

@ wildcat80
Dunque non è cambiato nulla da SV1...
Poco, almeno per ciò che riguarda i piani acustici.
  • MicheleJD
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19-09-21 08.13

@ WTF_Bach
Provato a Verona, nel bel magazzino Musical box (zona Adigeo)

CP 300: Sarà anche vecchio e tecnologicamente arretrato, ma tra gli Yamaha che ho sinora provato (P515, CP 88) è forse quello che suona meglio.

Ampi altoparlanti molto presenti ma sopratutto chiari, laddove il P515 presenta dei bassi un po’ fangosi e un insieme sonoro artificiale e “pompato”. Non so se la colpa sia degli speakers o del fatto che nei piani più recenti il sample è iper-processato.

Pochi timbri, ma di qualità, keybed sincera e probabilmente meno faticosa della NWX.

Costruzione da carro armato.

Se dovessi cercare un piano per uscire a far date, lo considererei senz’altro.

SV2: una mezza delusione.

Da vedere è bellissimo, un vero pezzo di design, ma presenta alcune pecche non da poco.

In primis (ho provato il modello senza casse interne) anche col volume a stecca in cuffia si sente un suono debole. Ma debole, veramente, e non solo come volume.

I Rhodes sono belli, ma sugli acustici non. ci siamo: suoni fiacchi, poco dinamici da un punto di vista timbrico, piatti e senza alcuna personalità., se non quella di avere un decay cortissimo. Peggio di tutto ciò che ho provato sinora.

Interfaccia utente stupenda e facilissima da usare in tempo reale, inoltre ci sono i favourites per salvare i propri setting.

Un vero peccato, uno potrebbe spendere duemila euro per mettersi in cada uno strumento bellissimo esteticamente… se solo avesse uno, dico uno solo tra i suoni di pianoforte che fosse non dico bello ma almeno dignitoso.
il cp 300 l ho avuto fino a quest inverno. E’ magnifico con un suono molto aperto ma anche intenso e vivo, tipico Yamaha.
Molto validi anche gli altri suoni, non tantissimi ma be fatti. Ha poi anche un banco intero GM/XG che se uno vuole attingere qualche suono (magari per un layer) l o può fare senza problemi.
Le casse interne lo rendono particolarmente vivo e piacevole da suonare. Ho sempre l impressione che le casse integrate siano su i pianoforti più efficaci di qualunque monitor
L ho tenuto qualche anno, ma l ho suonato pochissimo. questo perché è pesante e ingombrante e quasi impossibile da spostare da solo. (farci delle date ?!? impegnativo..) Per cui l unico posto dove potevo tenerlo era di fianco alla camera da letto… e siccome ho tempo di suonare solo quando moglie e bimbo dormono, non potevo usarlo perché comunque un po’ di rumore la meccanica pesata (strepitosa), nel silenzio della notte o dell alba, lo fa..
Chissà se Yamaha farà un cp 350 ?!?
Ps a casa di mia mamma ho ancora il suon nonno, il P200.. anche lui splendido per l epoca, ma tra i due ovviamente c’è un abisso.
  • michelet
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19-09-21 09.11

Giusto per buttare un po’ di benzina sul fuoco della discussione, sono in attesa della prossima mossa di Roland, quando sostituirà RD-2000. Sono proprio curioso di vedere quali funzioni implementerà, sfruttando il nuovo processore ZEN Core. A quel punto avrò buoni motivi di sostituire, o mettere in secondo piano, il mio CP4.
  • doremi58
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19-09-21 10.15

.
  • WTF_Bach
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19-09-21 10.49

@ michelet
Giusto per buttare un po’ di benzina sul fuoco della discussione, sono in attesa della prossima mossa di Roland, quando sostituirà RD-2000. Sono proprio curioso di vedere quali funzioni implementerà, sfruttando il nuovo processore ZEN Core. A quel punto avrò buoni motivi di sostituire, o mettere in secondo piano, il mio CP4.
Se vuoi cominciare a capire dove di sta orientando Roland, ascoltare e provare l’FP90x col suo motore PureAcoustic (un evoluzione del supernatural basata su un chip più prestazionale -quindi sempre un mix di samples e modellazione).
  • zaphod
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19-09-21 13.07

WTF_Bach ha scritto:
SV2: una mezza delusione.

Questo è sovrapponibile con l’impressione che ebbi io l’anno scorso:
zaphod ha scritto:
Vi voglio raccontare che ho comprato l'Sv2s 73.
Ho sempre vissuto i 73 tasti come una limitazione, ma pensando di sostituire la vetusta VMK-176 che sta in un luogo dove una 88 (qualsiasi) non entra, ho scelto questa anche per portarmela nei live, quando sarà possibile farli. Un formato più compatto, leggero, che appaga l'occhio. Perfetto.

Prima impressione: strutturalmente, non sembra valere i 2000 euro spesi. Notare che Sv2 è made in China, mentre ricordavo che Sv1 fosse fatta in Italia. I pomelli rotativi non sembrano molto stabili, hanno tutti un gioco laterale che mi preoccupa. Sono di due tipi: a 6 scatti (pre fx, amplifier, sound, modulation, riverbero) oppure endless, per selezionare un amount. Questi ultimi hanno la corsa davvero troppo lunga, servono ben 8-9 scatti per passare da un led numerico al successivo, sembra di ruotare senza che succeda nulla.
Il pannello è comunque chiaro, carino, comodo.

Suoni: mediamente belli; piani acustici ed elettrici non strepitosi ma suonabili. Meglio di CP88, per fare un paragone, ma peggio di Kronos, per restare in casa Korg. I piani acustici non hanno tantissimi layer, suonano un po' artefatti, ma l'interazione con il tasto è buona. Anche qui (come avevo riscontrato in CP88, ma nel caso dell’Sv2 è meno marcato) la timbrica non cambia moltissimo al variare della velocity, però in un live affollato andranno benone. Per un contesto intimo, direi di no, invece.
Piani elettrici: trovo un po' spompato il Mk1, belli gli altri Rhodes; esistono i campioni di release, ma stranamente vengono attivati solo per alte release velocity, mentre a basse non succede nulla. Eppure quando su un vero rhodes il tasto viene rilasciato lentamente, la nota non viene smorzata di botto ma con un rumore caratteristico. Magari navigando nell’editor si trova, quel campione, ma non l’ho cercato. I Wurlitzer non mi hanno entusiasmato particolarmente.
Comunque, in tutti i piani si sente molto (troppo) quando si passa da un layer all’altro.
Suoni di contorno: belli; gli strings sopra tutti ma anche i brass niente male. Molto coinvolgente un preset con brass, strings e piano con timpani verso la sinistra della tastiera (potremmo chiamarlo “tutti”?)

Effetti: ben fatti, ma due appunti: il Vibrato non è nient’altro che il Chorus/Vibrato di un Hammond, infatti ha 6 posizioni, e vale per tutti i suoni, compresi i pianoforti. Il tremolo è di fatto un autopan. Se volessi un classico tremolo mono, da usare su un Wurlitzer, non c’è.

Amplificazione: non esalta particolarmente i suoni, non mi è piaciuta. Non che mi aspettassi la fedeltà di uno studio monitor, ma un po’ più di affiatamento con i suoni interni, quello sì. E’ comunque notevole l’effetto di vibrazione che ti dà mentre suoni, ti aiuta ad entrare in sintonia con Sv2.

Ma veniamo al piatto forte: la keybed. Ricordavo diversamente (in peggio) RH3, invece mi piace, un filo duretta ma è molto valida. Diciamo che tutto sommato stavo facendo un pensierino a tenermi questo SV2, finchè, durante un passaggio pianistico prendo una decima con la mano sinistra e…. TA-ta… nota ciccata!!!
Ebbene sì, dopo 10 anni trovo ancora una RH3 che cicca le note.
Ed in modo replicabile, per giunta: infatti, riesco a spiegare anche il perchè lo faccia. RH3 ha un attacco della nota molto basso, quasi a fondo corsa, e il rilascio avviene poco sopra. Ottimo per i ribattuti, ma bisogna considerare un altro aspetto: questa keybed ha un discreto rimbalzo, che è inavvertibile se la suoni con il peso giusto. Però, se appoggi appena il mignolo (a me è successo con la mano sinistra, sul do più basso è più marcato), come quando “apri” molto la mano, il mignolo non riesce a fermare il rimbalzo che fa salire il tasto poco, ma abbastanza da attivare il release.

Morale: impacchetto e rendo
  • WTF_Bach
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19-09-21 14.03

@ zaphod
WTF_Bach ha scritto:
SV2: una mezza delusione.

Questo è sovrapponibile con l’impressione che ebbi io l’anno scorso:
zaphod ha scritto:
Vi voglio raccontare che ho comprato l'Sv2s 73.
Ho sempre vissuto i 73 tasti come una limitazione, ma pensando di sostituire la vetusta VMK-176 che sta in un luogo dove una 88 (qualsiasi) non entra, ho scelto questa anche per portarmela nei live, quando sarà possibile farli. Un formato più compatto, leggero, che appaga l'occhio. Perfetto.

Prima impressione: strutturalmente, non sembra valere i 2000 euro spesi. Notare che Sv2 è made in China, mentre ricordavo che Sv1 fosse fatta in Italia. I pomelli rotativi non sembrano molto stabili, hanno tutti un gioco laterale che mi preoccupa. Sono di due tipi: a 6 scatti (pre fx, amplifier, sound, modulation, riverbero) oppure endless, per selezionare un amount. Questi ultimi hanno la corsa davvero troppo lunga, servono ben 8-9 scatti per passare da un led numerico al successivo, sembra di ruotare senza che succeda nulla.
Il pannello è comunque chiaro, carino, comodo.

Suoni: mediamente belli; piani acustici ed elettrici non strepitosi ma suonabili. Meglio di CP88, per fare un paragone, ma peggio di Kronos, per restare in casa Korg. I piani acustici non hanno tantissimi layer, suonano un po' artefatti, ma l'interazione con il tasto è buona. Anche qui (come avevo riscontrato in CP88, ma nel caso dell’Sv2 è meno marcato) la timbrica non cambia moltissimo al variare della velocity, però in un live affollato andranno benone. Per un contesto intimo, direi di no, invece.
Piani elettrici: trovo un po' spompato il Mk1, belli gli altri Rhodes; esistono i campioni di release, ma stranamente vengono attivati solo per alte release velocity, mentre a basse non succede nulla. Eppure quando su un vero rhodes il tasto viene rilasciato lentamente, la nota non viene smorzata di botto ma con un rumore caratteristico. Magari navigando nell’editor si trova, quel campione, ma non l’ho cercato. I Wurlitzer non mi hanno entusiasmato particolarmente.
Comunque, in tutti i piani si sente molto (troppo) quando si passa da un layer all’altro.
Suoni di contorno: belli; gli strings sopra tutti ma anche i brass niente male. Molto coinvolgente un preset con brass, strings e piano con timpani verso la sinistra della tastiera (potremmo chiamarlo “tutti”?)

Effetti: ben fatti, ma due appunti: il Vibrato non è nient’altro che il Chorus/Vibrato di un Hammond, infatti ha 6 posizioni, e vale per tutti i suoni, compresi i pianoforti. Il tremolo è di fatto un autopan. Se volessi un classico tremolo mono, da usare su un Wurlitzer, non c’è.

Amplificazione: non esalta particolarmente i suoni, non mi è piaciuta. Non che mi aspettassi la fedeltà di uno studio monitor, ma un po’ più di affiatamento con i suoni interni, quello sì. E’ comunque notevole l’effetto di vibrazione che ti dà mentre suoni, ti aiuta ad entrare in sintonia con Sv2.

Ma veniamo al piatto forte: la keybed. Ricordavo diversamente (in peggio) RH3, invece mi piace, un filo duretta ma è molto valida. Diciamo che tutto sommato stavo facendo un pensierino a tenermi questo SV2, finchè, durante un passaggio pianistico prendo una decima con la mano sinistra e…. TA-ta… nota ciccata!!!
Ebbene sì, dopo 10 anni trovo ancora una RH3 che cicca le note.
Ed in modo replicabile, per giunta: infatti, riesco a spiegare anche il perchè lo faccia. RH3 ha un attacco della nota molto basso, quasi a fondo corsa, e il rilascio avviene poco sopra. Ottimo per i ribattuti, ma bisogna considerare un altro aspetto: questa keybed ha un discreto rimbalzo, che è inavvertibile se la suoni con il peso giusto. Però, se appoggi appena il mignolo (a me è successo con la mano sinistra, sul do più basso è più marcato), come quando “apri” molto la mano, il mignolo non riesce a fermare il rimbalzo che fa salire il tasto poco, ma abbastanza da attivare il release.

Morale: impacchetto e rendo
Sottoscrivo ogni parola.
  • MicheleJD
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19-09-21 14.14

@ zaphod
WTF_Bach ha scritto:
SV2: una mezza delusione.

Questo è sovrapponibile con l’impressione che ebbi io l’anno scorso:
zaphod ha scritto:
Vi voglio raccontare che ho comprato l'Sv2s 73.
Ho sempre vissuto i 73 tasti come una limitazione, ma pensando di sostituire la vetusta VMK-176 che sta in un luogo dove una 88 (qualsiasi) non entra, ho scelto questa anche per portarmela nei live, quando sarà possibile farli. Un formato più compatto, leggero, che appaga l'occhio. Perfetto.

Prima impressione: strutturalmente, non sembra valere i 2000 euro spesi. Notare che Sv2 è made in China, mentre ricordavo che Sv1 fosse fatta in Italia. I pomelli rotativi non sembrano molto stabili, hanno tutti un gioco laterale che mi preoccupa. Sono di due tipi: a 6 scatti (pre fx, amplifier, sound, modulation, riverbero) oppure endless, per selezionare un amount. Questi ultimi hanno la corsa davvero troppo lunga, servono ben 8-9 scatti per passare da un led numerico al successivo, sembra di ruotare senza che succeda nulla.
Il pannello è comunque chiaro, carino, comodo.

Suoni: mediamente belli; piani acustici ed elettrici non strepitosi ma suonabili. Meglio di CP88, per fare un paragone, ma peggio di Kronos, per restare in casa Korg. I piani acustici non hanno tantissimi layer, suonano un po' artefatti, ma l'interazione con il tasto è buona. Anche qui (come avevo riscontrato in CP88, ma nel caso dell’Sv2 è meno marcato) la timbrica non cambia moltissimo al variare della velocity, però in un live affollato andranno benone. Per un contesto intimo, direi di no, invece.
Piani elettrici: trovo un po' spompato il Mk1, belli gli altri Rhodes; esistono i campioni di release, ma stranamente vengono attivati solo per alte release velocity, mentre a basse non succede nulla. Eppure quando su un vero rhodes il tasto viene rilasciato lentamente, la nota non viene smorzata di botto ma con un rumore caratteristico. Magari navigando nell’editor si trova, quel campione, ma non l’ho cercato. I Wurlitzer non mi hanno entusiasmato particolarmente.
Comunque, in tutti i piani si sente molto (troppo) quando si passa da un layer all’altro.
Suoni di contorno: belli; gli strings sopra tutti ma anche i brass niente male. Molto coinvolgente un preset con brass, strings e piano con timpani verso la sinistra della tastiera (potremmo chiamarlo “tutti”?)

Effetti: ben fatti, ma due appunti: il Vibrato non è nient’altro che il Chorus/Vibrato di un Hammond, infatti ha 6 posizioni, e vale per tutti i suoni, compresi i pianoforti. Il tremolo è di fatto un autopan. Se volessi un classico tremolo mono, da usare su un Wurlitzer, non c’è.

Amplificazione: non esalta particolarmente i suoni, non mi è piaciuta. Non che mi aspettassi la fedeltà di uno studio monitor, ma un po’ più di affiatamento con i suoni interni, quello sì. E’ comunque notevole l’effetto di vibrazione che ti dà mentre suoni, ti aiuta ad entrare in sintonia con Sv2.

Ma veniamo al piatto forte: la keybed. Ricordavo diversamente (in peggio) RH3, invece mi piace, un filo duretta ma è molto valida. Diciamo che tutto sommato stavo facendo un pensierino a tenermi questo SV2, finchè, durante un passaggio pianistico prendo una decima con la mano sinistra e…. TA-ta… nota ciccata!!!
Ebbene sì, dopo 10 anni trovo ancora una RH3 che cicca le note.
Ed in modo replicabile, per giunta: infatti, riesco a spiegare anche il perchè lo faccia. RH3 ha un attacco della nota molto basso, quasi a fondo corsa, e il rilascio avviene poco sopra. Ottimo per i ribattuti, ma bisogna considerare un altro aspetto: questa keybed ha un discreto rimbalzo, che è inavvertibile se la suoni con il peso giusto. Però, se appoggi appena il mignolo (a me è successo con la mano sinistra, sul do più basso è più marcato), come quando “apri” molto la mano, il mignolo non riesce a fermare il rimbalzo che fa salire il tasto poco, ma abbastanza da attivare il release.

Morale: impacchetto e rendo
Che peccato, anche perché uno strumento così bello (anche per la possibilità di avere le gambe iin legno) volendo compatto (73 tasti) e volendo pure con le casse integrate (nonostante un peso accettabile)meriterebbe di essere in cima alla lista di ognuno.. e invece di entusiasti sostenitori non ne ho sentiti molti… spero di provarlo prima o poi