Ci vuole ritmo

  • semar
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18-10-21 11.56

Buongiorno, ho bisogno di un consiglio. Prima il mio profilo:

Strimpello il pianoforte. Suono ad orecchio, la musica la riesco a leggere ma troppo lentamente per una esecuzione in tempo "reale" ( leggi e suona).

Comunque mi diverto perché ascolto un brano e riesco a trovare accordi e melodia, ed a suonarlo ( se gli accordi non sono troppo complicati ).

Vorrei tuttavia migliorare la parte ritmica, insomma quella che solitamente suona la mano sinistra.

Attualmente riesco sí a suonare il basso a ritmo, ma in modo molto, diciamo, elementare, basico.

Vorrei sapere se vi sono corsi on-line o libri su cui esercitarsi in modo pratico - non digerisco molto la teoria.

In altri termini, mi servirebbe una collezione di brani orecchiabili, moderni, con una ritmica non eccessivamente complicata, cosí da potermi esercitare.

Dove posso trovare un siffatto materiale ? C' é qualcuno che mi puó consigliare un buon corso on-line o una serie di video sul tubo, che mi permetta di imparare una buona ritmica con la mano sinistra ?

Grazie per l' attenzione
Sergio
  • vin_roma
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18-10-21 12.10

Recchia...
  • WTF_Bach
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18-10-21 12.21

Questione complessa… il modo di realizzare il tessuto ritmico in un’esecuzione pianistica è quanto di più variegato esista, e non è affatto relegato alla sola mano sinistra, anzi è spesso il frutto di una “collaborazione” polifonica tra le due mani.

Certo esistono alcuni approcci, come ad esempio il walking bass, lo stride o la sinistra arpeggiata, che affidano alla mano sinistra la realizzazione della cifra ritmica, ma in realtà la maniera migliore di affrontare la materia è imparare ad “incastrare” tre elementi: melodia (quanto e quinto dito mano dx), basso (quarto e quinto dito mano sx) ed armonia (dita interne della dx e sn).

Vedi per esempio come realizzo qui il tessuto ritmico sincopato di Amazing Grace.

In conclusione, si tratta di uno studio complesso è molto articolato, che inizia con l’interiorizzazione dei patterns ritmici più diffusi e che taglia trasversalmente materie come l’armonia, i voicings, il contrappunto e la tecnica pianistica.
  • semar
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18-10-21 13.00

@ vin_roma
Recchia...
Perdonami vin_roma, ma non so se comprendo bene la risposta.. Recchia é un maestro ?
  • semar
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18-10-21 13.03

@ WTF_Bach
Questione complessa… il modo di realizzare il tessuto ritmico in un’esecuzione pianistica è quanto di più variegato esista, e non è affatto relegato alla sola mano sinistra, anzi è spesso il frutto di una “collaborazione” polifonica tra le due mani.

Certo esistono alcuni approcci, come ad esempio il walking bass, lo stride o la sinistra arpeggiata, che affidano alla mano sinistra la realizzazione della cifra ritmica, ma in realtà la maniera migliore di affrontare la materia è imparare ad “incastrare” tre elementi: melodia (quanto e quinto dito mano dx), basso (quarto e quinto dito mano sx) ed armonia (dita interne della dx e sn).

Vedi per esempio come realizzo qui il tessuto ritmico sincopato di Amazing Grace.

In conclusione, si tratta di uno studio complesso è molto articolato, che inizia con l’interiorizzazione dei patterns ritmici più diffusi e che taglia trasversalmente materie come l’armonia, i voicings, il contrappunto e la tecnica pianistica.
Grazie WTF_Bach per la risposta articolata.
Temevo qualcosa del genere, e cioé la "sinergia" tra mano sx e dx.
Quindi il discorso si complica..

E tuttavia. Forse qualcuno di voi si é imbattuto in un corso del genere fatto bene e non troppo complicato, adatto insomma alle mie capacitá attuali. Mi rimetto quindi alla vostra esperienza.

Oppure vi "rigiro" la frittata e vi chiedo: se voi foste nei miei panni (taglia L ) dove puntereste il vostro mouse ?
  • vin_roma
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18-10-21 13.15

io sono stato meno prolisso di WTF e "Recchia" ovviamente non è il nome dell'autore di un manuale dedicato (da buon romano avrai certamente capito)

Dico "orecchio" perché è l'unica cosa che salva anche se a monte, come dice WTF, suonare e analizzare degli stride, walking, accompagnamenti latini già preparati, aiutano.
Ma poi ci vuole la tua capacità di sintesi, la tua capacità armonica, culturale, tecnica, di gusto.

Traduco:
Per avere la padronanza di inventare il pianismo devi avere prima il desiderio di un traguardo, di fare come quel pianista che ti ha colpito e con Youtube non mancano occasioni, quindi analizzare da cosa è scaturito quel suono, quel groove e cercare di imitarlo.
Un'altra cosa essenziale è, ascoltando il brano che si vuole trasporre sul pianoforte, sviscerarlo nella sua struttura, cioè individuare il movimento del basso, gli appoggi ritmo/armonici e, ovviamente, la melodia e sapersi immaginare il modo di replicare la coesistenza di questi tre elementi con le due mani e l'esperienza avuta dallo studio di una bossa, di un rag, boogie...
A questo punto, e con l'esperienza, non dovrebbe essere difficile inventarsi quello che c'è da fare difronte ad un brano, ovviamente sempre che si sia dotati di musicalità ed inventiva, cosa che si sviluppa facilmente se le si possiedono di base.
  • WTF_Bach
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18-10-21 13.15

Innanzitutto bisogna capire quale musica vuoi suonare: un conto è imparare a fare il montuno, un conto suonare il pop, o il rock, un altro ancora il jazz…
  • vin_roma
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18-10-21 13.23

@ WTF_Bach
Innanzitutto bisogna capire quale musica vuoi suonare: un conto è imparare a fare il montuno, un conto suonare il pop, o il rock, un altro ancora il jazz…
Si, ma se non si sviluppa prima la capacità di sintesi, di sezionare le varie parti della struttura di qualsivoglia brano ...hai voglia a scegliere lo stile, cappotterai eempre.
  • WTF_Bach
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18-10-21 13.28

@ vin_roma
Si, ma se non si sviluppa prima la capacità di sintesi, di sezionare le varie parti della struttura di qualsivoglia brano ...hai voglia a scegliere lo stile, cappotterai eempre.
Certamente.

Capire profondamente le innervazioni ritmiche di un brano, che non riguardano solo il ritmo melodico ma anche (e sopratutto) il ritmo armonico ed i legami di questo con la forma nel suo insieme.
  • semar
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18-10-21 13.53

Ho capito. Mi dó alla pesca.

Comunque grazie per i consigli. Si sviscerare il brano é certo un buon approccio, devo vedere anche le mani peró, altrimenti le note basse se suonate "insieme" ad altre, non riesco a isolarle bene.

Ma un metodo Bignami non c'é ?
  • WTF_Bach
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18-10-21 14.08

@ semar
Ho capito. Mi dó alla pesca.

Comunque grazie per i consigli. Si sviscerare il brano é certo un buon approccio, devo vedere anche le mani peró, altrimenti le note basse se suonate "insieme" ad altre, non riesco a isolarle bene.

Ma un metodo Bignami non c'é ?
In effetti manca un “metodo” che sia qualche dritta su come passare dall’armonizzazione-voicing di un brano alla realizzazione ritmica.

Potrei scrivere qualcosa se fosse utile, ma non c’è una “scorciatoia” bisogna vedere come fanno quelli bravi e capire che principi ci stanno dietro.

In sostanza, se parliamo di musica leggera, ogni brano ha “incorporato” un pattern ritmico… tutto sta a pensare un po’ come se suonassimo una chitarra, usando la sinistra e parte della destra per realizzare il pattern (che di solito è o un arpeggio o un’alternanza basso/accordo - o una forma intermedia).

E non ti scoraggiare, ci siamo passati tutti
  • wildcat80
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18-10-21 14.42

Una delle più grosse difficoltà per conto mio è capire cosa fare quando sei da solo con una voce ad esempio, oppure quando suoni nel contesto band con chitarre più o meno invadenti, basso, etc etc.
E cosa stai suonando: il pianoforte o un piano elettrico si suonano in un certo modo, diverso da come suoneresti se fossi all'organo o ai synth.
L'aspetto tecnico - esecutivo viaggia in parallelo con l'aspetto puramente acustico: le cose formalmente giuste tecnicamente possono, a volte, andare a cozzare pesantemente dal punto di vista uditivo con quello che fanno gli altri.
Il problema è che con il pianoforte puoi andare a ingombrare tutto lo spettro, e che le ottave cantanti sono già saturate da voci e chitarre.
Sicuramente alcune basi si possono trovare messe nero su bianco, esistono tante edizioni cartacee e virtuali di metodi per il pianista blues, jazz, rock... Molte sono cagate, altre sono troppo stringate, però spulciando un pochino si riesce a trovare materiale in cui trovare sintetizzati alcuni concetti fondamentali di figure ritmiche e voicings.
  • vin_roma
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18-10-21 14.44

Epoca digitale, ho internet e sicuramente trovo una soluzione.
Peccato però che le "difficili"soluzioni le creano chi ha avuto il bisogno di ammazzarsi la vista cercando di piantare la puntina del giradischi sul solco giusto, di creare imitazioni con bassi in 3° rivolto, di trascrivere a mano le parti per il gruppo, di voler suonare in un pianobar e prima ti facevi amico Josè Marchese che suonava a via Veneto e ti intrufolavi per cspire come caxxx faceva...
Internet o i metodi non bastano, anzi, fuorviano. Serve bisogno, fame di musica e tanto studio, anche inventato da se.

Comincia a capire bene l'armonia, fai tecnica, ascolta e soprattutto guarda, imita, suona le cose scritte da Bacharach, Gershwin, Joplin ...e poi vedrai che lo chiederanno a te "come faccio a suonare Fedez sul pianoforte?"

Non ci sono scorciatoie, devi sapere visceralmente ciò che fai altrimenti non funziona.
  • wildcat80
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18-10-21 14.48

Una volta ricordo che su jazzitalia si trovava molto materiale da cui partire, sia per il piano che per l'organo.
È una vita che non lo bazzico però, non so se sia ancora online
  • WTF_Bach
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18-10-21 15.56

@ wildcat80
Una volta ricordo che su jazzitalia si trovava molto materiale da cui partire, sia per il piano che per l'organo.
È una vita che non lo bazzico però, non so se sia ancora online
C’è molto su jazzitalia, ma se non mi ricordo male non c’è nulla sull’argomento specifico.
  • WTF_Bach
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18-10-21 16.00

Comunque per partire:

- stride
- walking bass
- arpeggi
- obbligati (figurazione ritmica che si ripete al basso)
- obbligati di accordi
- accordi in 4 alla Errol Garner
- incastri dx/sn

E senza dimenticare che una buona realizzazione “mescola” tutti questi ingredienti ed altri ancora
  • semar
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18-10-21 16.19

@ WTF_Bach
Comunque per partire:

- stride
- walking bass
- arpeggi
- obbligati (figurazione ritmica che si ripete al basso)
- obbligati di accordi
- accordi in 4 alla Errol Garner
- incastri dx/sn

E senza dimenticare che una buona realizzazione “mescola” tutti questi ingredienti ed altri ancora
Grazie, gentilissimo.
Confesso di non conoscere gli stride né tantomeno gli obbligati, ma cercheró di colmare queste lacune ( meglio chiamarli buchi neri ) cercando sulla rete.
Oppure come giá saggiamente consigliatomi per altre vie, un buon maestro non classico, ma "scafato" :-)
  • vin_roma
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18-10-21 16.31

semar, hai scritto:
"Vorrei sapere se vi sono corsi on-line o libri su cui esercitarsi in modo pratico - non digerisco molto la teoria."

Esercitarsi è un "esercizio" per mantenere allenate cose o concetti acquisiti.
Tu vuoi crescere sul pianoforte con cose che non hai, come puoi pretendere di farlo solo in "modo pratico" e senza teorie che "non digerisci"?
Non esiste nessun mezzo che ti regala l'esperienza o una capacità.
E' questo il concetto che ho criticato prima sull'idea del "mi passate un sito che voglio pilotare un sottomarino?"
  • Hotkeyboard
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18-10-21 18.50

Ciao! Un libro (con CD) che potrebbe esserti d'aiuto è "IL LIBRO DEI RITMI: 120 RITMI MODERNI" di Lipparini.
Contiene dei giri caratteristici dei principali ritmi (4 o 8 battute se non ricordo male). E' dedicato al puro accompagnamento (quindi basso con la sinistra e accordi con la destra), però contiene vari spunti interessanti da cui partire.
  • berlex65
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18-10-21 19.25

semar ha scritto:
Strimpello il pianoforte. Suono ad orecchio, la musica la riesco a leggere ma troppo lentamente per una esecuzione in tempo "reale" ( leggi e suona).

Che cosa suoni? Fammi un elenco di brani che ti piace suonare e che provi a riprodurre!
semar ha scritto:
Dove posso trovare un siffatto materiale ? C' é qualcuno che mi puó consigliare un buon corso on-line o una serie di video sul tubo, che mi permetta di imparare una buona ritmica con la mano sinistra ?

C'è una marea di robaemoemo