16-11-21 21.26
Da Storti, piccolo negozio storico di Genova.
Innanzitutto chiariamo che la linea CN di Kawai sarebbe da paragonare alla linea YDP di Yamaha - ma comunque il
CLP 725 è l’entry level mentre il CN 39 è il top della linea CN.
Meccanica: più solida la Yamaha, più svelta la Kawai. Entrambe più che dignitose.
Suoni: qui viene la sorpresa. Entrambi i timbri sono belli, più rotondo il CFX della Yamaha (per non parlare del Bosendorfer) e più definito e brillante lo Shigeru Kawai del CN 39, ma non appena attacco una ballad (Stella by Starlight), suonando dapprima la melodia e il basso e subito dopo l’accordo nella zona mediana dello strumento, mi accorgo di una differenza a mio avviso di enorme importanza: mentre lo Yamaha sostiene con pienezza sia il basso che l’accordo, nel Kawai dopo pochi secondi l’accordo “scompare”.
Già, ripetendo la prova più volte ed in diversi contesti, il risultato è sempre il medesimo: il registro medio del Kawai scompare dopo pochi istanti. Strano a dirsi, ma siamo in presenza di un vero e proprio problema di “decay corto”, perlomeno se si suona tra il piano ed il mezzo forte.
Per il mio modo di vedere - e di suonare - questo è un peccato mortale che da Kawai non mi sarei aspettato. Peccato che è presente anche sul KDP120 esposto proprio al fianco del CN39.
Amplificazione: più chiara e dettagliata quella del Kawai, più omogenea e “rotonda” quella dello Yamaha. Entrambe molto buone.
Altre features: Kawai sfoggia più di 300 timbri, sequencer midi multitraccia, Bluetooth e registrazione audio diretta su chiavetta USB, ma non ha l’unica cosa veramente importante - che invece Yamaha ormai mette su tutti i modelli - l’audio/midi over USB.
Prezzi: entrambi intorno ai 1500 eur.
Risultato: non c’è storia, il decay corto e la mancanza di audio over USB posizionano il CN39 molto indietro rispetto allo Yamaha.
Bonus: ho provato anche il Kawai KDP120 e lo Yamaha CLP785 - il primo è un dignitoso piano “under 1000 eur”, anche lui con il bel suono brillante dello Shigeru (e con il decay corto del “fratello maggiore”) e con una meccanica semplice ma suonabile, mentre il secondo è veramente un gioiello, una meccanica credibilissima di godibilissima ed un suono davvero vicino a quello di un CFX a coda.