Differenza suono monitor e cuffie per vst piano

  • Luca92
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17-05-22 12.03

Buongiorno a tutti,

Sono un neofita e amatore nel mondo del home recording. Quindi mi affido a chi ne capisce di più. Avrei bisogno di capire il perchè (e come fare eventualmente) il suono di piano che esce dalle cuffie è diverso (e più "colorato") rispetto ai monitor (che hanno un suono molto più "smooth", gentile e caldo).

Possiedo due monitor yamaha MSP5, una focusrite 2i2 prima generazione, una studiologic sl studio e delle cuffie Audiotecnica ATH-M50x.
Vorrei passare al VPC 1 ma al momento sono povero :)

La cosa mi interessa principalmente per i suoni di piano (uso NOIRE, RAVENSCROFT e il MODERN U).

Vorrei capire quale dei due suoni è più fedele, perchè se registro vorrei essere sicuro del suono poi che si sentirà in altri dispositivi.
A livello puramente personale a volte preferisco i monitor (ad esempio con il ravenscroft che con le cuffie ha un suono molto più plasticoso) e a volte preferisco le cuffie (ad esempio con il NOIRE perchè con i monitor ha un suono davvero troppo "Smooth" e devo rafforzare la velocity).

Spero di essermi spiegato e vi ringrazio. Sono ancora all'inizi e mi piacerebbe capirne di più di registrazioni, soprattutto di piano che per il momento mi pare il suono più difficile da riprodurre in maniera realistica.

Un saluto,
Luca
  • maxpiano69
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17-05-22 12.09

Ciao Luca, devi considerare che la catena audio che usi (monitor e/o cuffie ma anche quali modelli, dimensioni di essi ecc..) ha una risposta in frequenza complessiva, su tutto lo spettro dell'udibile, che inevitabilmente influenza il suono finale che ascolterai.

Quindi non è pensabile usare uno stesso "Preset" e/o equalizzazione di un VST sia per ascolto nei monitor che in cuffia, se la "fedeltà" (rispetto a cosa poi? Diciamo rispetto al piano oggetto del sampling originale, immagino) è lo scopo, a patto di sapere come suona l'originale in un dato ambiente... molti Virtual Piano infatti hanno preset o addirittura sample set specifici per l'ascolto in cuffia (ad esempio Pianoteq ha una modalità Binaural fatta apposta per quello).

In cuffia, ad esempio, si vorrà avere del riverbero in una quantità e tipologia diversa, rispetto ad un caso di ascolto open-air che sfrutta il riverbero naturale dell'ambiente (eventualmente, per simulare che il "pianoforte originale" di quel campionamento si trovi in quella stanza, ma anche no)

Se poi parliamo di registrazioni/mastering la faccenda si complica ulteriormente, perché nessuno può prevedere quale sarà la catena di ascolto dell'utente finale, per cui normalmente si cerca di ottimizzare ma facendo dei compromessi (senza entare nei dettagli, ci sono tonnellate di articoli e video su tecniche di mastering, a volte neanche concordi tra loro)

Per cui, concludendo: scegli il VST che ti piace di più come timbro e risposta esecutiva (sotto le dita, quando lo suoni), prima di tutto; il resto è un lavoro di progressivo aggiustamento ma per fortuna i VST moderni consentono di intervenire pesantemente, quindi sta solo a ciascuno trovare il suo "sweet spot" caso per caso, usando i factory preset solo come base di partenza non punto di arrivo.
  • zerinovic
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17-05-22 13.11

in questo video ci sono dei concetti molto importanti è da vedere, e sopratutto ascoltare,
  • giannirsc
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17-05-22 13.13

È normale,monitor e cuffie hanno risposte in frequenza differenti.. addirittura gli auricolari in base a come li posizioni nell'orecchio possono dare una percezione del suono differente e questo non solo per il tuo Preset di pianoforte ma lo Noterai anche se andrai ad ascoltare un qualsiasi brano su YouTube.. a mio parere è meglio se ti orienty sul suono che esce dai monitor che almeno fanno suonare l'aria intorno a loro
  • michelet
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17-05-22 15.09

@ zerinovic
in questo video ci sono dei concetti molto importanti è da vedere, e sopratutto ascoltare,
Non vorrei contraddirti, però secondo Giulio Curiel, di cui ho molta fiducia, il soggetto del video spara una quantità di cazzate veramente atomica.
  • simondrake
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17-05-22 15.32

@ michelet
Non vorrei contraddirti, però secondo Giulio Curiel, di cui ho molta fiducia, il soggetto del video spara una quantità di cazzate veramente atomica.
Io non ci capisco niente, quindi nessun giudizio rispetto alla risposta di Michelet, però devo dire che il tipo del video sembra convincente. Cioè se devo mixare un prodotto audio che verrà ascoltato su impianti scadenti ha poco senso farlo utilizzando monitor che mi restituiscono frequenze che poi spariranno all'utente.
Capisco dunque che il suo ragionamento fatto per un tecnico del suono abbia senso.
Però il problema è che noi "musicisti" usiamo i monitor per goderci la qualità dei suoni degli strumenti che faticosamente ci siamo acquistati, quindi un buon monitor mi farà godere perchè mi farà uscire un suono pieno, completo, rotondo, armonico e non strizzato, piatto o distorto.

Ecco dunque che forse la qualità del monitor dipende dall'intenzione di utilizzo che ne vuoi fare.
  • maverplatz
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17-05-22 15.49

@ michelet
Non vorrei contraddirti, però secondo Giulio Curiel, di cui ho molta fiducia, il soggetto del video spara una quantità di cazzate veramente atomica.
Ho guardato tutto il video e francamente non ho sentito (o mi sono sfuggite) castronerie.
Ha spiegato, con parole semplici, la differenza tra i monitor principali, i "near-field" (Yamaha NS-10) e Auratone; su quest'ultimo, poteva eventualmente dire qualcosa anche sull'ascolto in monofonia.
Alla fine, ha anche aggiunto che (in ambito amatoriale) può andar bene qualsiasi studio monitor, l'importante è conoscerlo molto bene; ad esempio, se un monitor enfatizza le basse frequenze, occorre tenerne conto nel mix.
  • michelet
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17-05-22 15.52

@ simondrake
Io non ci capisco niente, quindi nessun giudizio rispetto alla risposta di Michelet, però devo dire che il tipo del video sembra convincente. Cioè se devo mixare un prodotto audio che verrà ascoltato su impianti scadenti ha poco senso farlo utilizzando monitor che mi restituiscono frequenze che poi spariranno all'utente.
Capisco dunque che il suo ragionamento fatto per un tecnico del suono abbia senso.
Però il problema è che noi "musicisti" usiamo i monitor per goderci la qualità dei suoni degli strumenti che faticosamente ci siamo acquistati, quindi un buon monitor mi farà godere perchè mi farà uscire un suono pieno, completo, rotondo, armonico e non strizzato, piatto o distorto.

Ecco dunque che forse la qualità del monitor dipende dall'intenzione di utilizzo che ne vuoi fare.
Penso tuttavia che, sotto un certo profilo, ogni discorso lasci il tempo che trova. Voglio dire, le condizioni ambientali ottimali di ascolto, di riproduzione, sono un'utopia, senza contare poi la capacità uditiva di chi realizza il missaggio ed il mastering. Per decenni sono state utilizzate. ed ancora si utilizzano, coppie di Yamaha NS-10M, diffusori nati per tutt'altro scopo (e che a mio avviso non è che suonino tutta questa meraviglia). Poi si è fatta avanti la teoria che l'ascolto per il mastering doveva essere quanto più fedele possibile (rispetto a cosa poi?), prontamente contraddetta dall'altra teoria che il mastering va commisurato alla tipologia di utenza finale (altoprarlantini stile radio a transistor, smarphone ecc.).
Credo, invece che la capacità di un buon ingegnere del suono sia quella di effettuare un missaggio ed un mastering ottimale su quanti più sistemi di riproduzione possibili.
Però, per questo, non servono NS-10M, Genelec, ADAM ecc. ma serve molta esperienza.
  • michelet
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17-05-22 15.57

@ maverplatz
Ho guardato tutto il video e francamente non ho sentito (o mi sono sfuggite) castronerie.
Ha spiegato, con parole semplici, la differenza tra i monitor principali, i "near-field" (Yamaha NS-10) e Auratone; su quest'ultimo, poteva eventualmente dire qualcosa anche sull'ascolto in monofonia.
Alla fine, ha anche aggiunto che (in ambito amatoriale) può andar bene qualsiasi studio monitor, l'importante è conoscerlo molto bene; ad esempio, se un monitor enfatizza le basse frequenze, occorre tenerne conto nel mix.
Castronerie magari no, ovvietà si. E queste conoscenze si acquisiscono, magari, dopo 20/30 anni che suoni e ti interessi di sintesi del suono, registrazione ecc. perché sono informazioni collaterali che, voglia o non voglia, arrivano mescolate ad altre.
  • Bob_Braces
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17-05-22 16.20

@ michelet
Castronerie magari no, ovvietà si. E queste conoscenze si acquisiscono, magari, dopo 20/30 anni che suoni e ti interessi di sintesi del suono, registrazione ecc. perché sono informazioni collaterali che, voglia o non voglia, arrivano mescolate ad altre.
Si tratta di video dichiaratamente divulgativi, quello che può essere un'ovvietà per un esperto della materia magari non lo è per chi sta iniziando ad approcciarsi al mondo audio o per l'appassionato "casuale".
  • michelet
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17-05-22 16.53

@ Bob_Braces
Si tratta di video dichiaratamente divulgativi, quello che può essere un'ovvietà per un esperto della materia magari non lo è per chi sta iniziando ad approcciarsi al mondo audio o per l'appassionato "casuale".
Va tutto bene, ci manherebbe, solo che nel mare magno della rete dove si trovano migliaia di informazioni (talvolta anche tra loro contrastanti come, ad esempio, la teoria per la quale se non hai una stanza acusticamente trattata i mixaggi verranno sempre da schifo) trovo che l'eccessiva semplificazione porti con sé anche degli errori di fondo. Un po' come George Bernard Shaw che afferma "Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata."
  • zerinovic
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17-05-22 21.12

@ michelet
Va tutto bene, ci manherebbe, solo che nel mare magno della rete dove si trovano migliaia di informazioni (talvolta anche tra loro contrastanti come, ad esempio, la teoria per la quale se non hai una stanza acusticamente trattata i mixaggi verranno sempre da schifo) trovo che l'eccessiva semplificazione porti con sé anche degli errori di fondo. Un po' come George Bernard Shaw che afferma "Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata."
il video l'ho postato per far riflettere l'autore del thread su quello che ha sentito tra ascolto in cuffia e dai monitor, sostanzialmente una risposta in frequenza diversa. alla domanda quale è l'ascolto piu fedele? la risposta per me è quella con cui ci fai l'orecchio, quella con cui riesci a capire dove hai esagerato e dove no, difatti è una delle premesse che fa anche l'amico del video.

"ascoltate tanta musica con quel tipo di casse per avere piu riferimenti possibile e poter agire di conseguenza", ognuno anche se forse non lo ha ben chiaro, ha una sua equalizzazione personale. io mi sono stampato sulle beyerdynamic dt 770 pro...250ohmemo
  • MarcoC
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20-05-22 22.13

michelet ha scritto:
se non hai una stanza acusticamente trattata i mixaggi verranno sempre da schifo

Verranno da schifo se non conosci i difetti dell'ambiente di ascolto......dopo un po' di esercizio alla fine anche in un ambiente non trattato si riescono a trovare dei compromessi per ottenere un mix decente (parlando sempre a livello di home studio).
Alla fine la differenza la fanno le orecchie e le capacità di chi fa il mix......ma soprattutto la fa una buona registrazione di partenza......spesso vedo video su questi canali dedicati all'home Recording dove vengono usati quintali di plugin su ogni traccia e altre tonnellate sul main.....ma non ho mai sentito una parola sull'acquisizione delle tracce.....a Napoli si dice "hai voglia a mettere rum nu' strunz nun addiventa babà" (non credo occorra traduzione emo )
  • michelet
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21-05-22 09.54

@ MarcoC
michelet ha scritto:
se non hai una stanza acusticamente trattata i mixaggi verranno sempre da schifo

Verranno da schifo se non conosci i difetti dell'ambiente di ascolto......dopo un po' di esercizio alla fine anche in un ambiente non trattato si riescono a trovare dei compromessi per ottenere un mix decente (parlando sempre a livello di home studio).
Alla fine la differenza la fanno le orecchie e le capacità di chi fa il mix......ma soprattutto la fa una buona registrazione di partenza......spesso vedo video su questi canali dedicati all'home Recording dove vengono usati quintali di plugin su ogni traccia e altre tonnellate sul main.....ma non ho mai sentito una parola sull'acquisizione delle tracce.....a Napoli si dice "hai voglia a mettere rum nu' strunz nun addiventa babà" (non credo occorra traduzione emo )
A me sembra di aver affermato esattamente il contrario... Cioè, voglio dire, hai interpretato esattamente in modo contrario. Ho infatti voluto dire che ci sono tutta una serie di teorie facilmente confutabili.