Cosa ci dicono i nomi

  • WTF_Bach
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08-02-23 20.25

1) Se vuoi ti do una dritta: di solito c’è da imparare un sacco.

2) Lezioni private: anodino, può essere assai bene o uno schifo totale

3) Scuola di musica: umile, modesto - in linea di massima poche cazzate e si studia tanto

4) Coaching: tanta fuffa e poca sostanza. Di moda per gli insegnanti - pardon i coach - di “canto moderno”, che ti insegnano a mugolare come una pecora con la dissenteria e la bocca piena di gnocchi roventi.

5) Istituto di qua e di là: Siberia immediata, il termine istituto (come altri che vedremo più avanti) andrebbe riservato agli enti statali. Se poi il nome è “Istituto Superiore” (con le due maiuscole) l’inculata sarà assistita dall’uso di carta vetrata del dodici.

6) Metodo personale innovativo. Di solito una vaccata tremenda, già prima di Bach le cose erano chiare come il sole e già da Schoenberg in poi non c’è più stato il minimo bisogno di inventarsi nuovi “metodi personali”. Se il metodo è indicato da un acronimo, fucilazione alla schiena. Se l’acronimo è puntato, deportazione nelle miniere di mithril di Barad Dûr.

7) Accademia. Di solito qui è dove ti fottono i soldi e non ti insegnano un cazzo. Se poi il termine è anglicizzato, ti fottono mentre se la tirano.

Bach, Mozart, Beethoven, Charlie Parker ed Elio non hanno avuto bisogno di Academy, Istituti Superiori e Metodo C.M.T.I
(Canta mentre ti in…)

Per questo mi piace il Carugati: poca fuffa e tanta sostanza, senza pensare di essere il genio che ha finalmente capito “come si insegna la musica”.
  • WTF_Bach
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08-02-23 20.44

1) ARMONIA FUNZIONALE: non sono in grado di completare un basso numerato, non conosco la teoria delle regioni armoniche, quindi mi invento qualche banale parola in inglese che copra la mia ignoranza abissale

2) ARMONIA: nel gergo della didattica moderna, quattro nozioni da corso di teoria pre-accademico per bambini accompagnato da saccente gibberish anglofono ed un paio di voicings imparati in maniera del tutto empirica.

3) SOSTITUZIONE DEL TRITONO: oscura frase gergale che i maestroni moderni usano in luogo dell’impiego enarmonico della sesta eccedente.

4) METODO PERSONALE INNOVATIVO: concetto da usare quando la propria conoscenza teorico/didattica si ferma al primo semestre dei corsi pre-accademici

5) VIRTUOSISMO: suonare le scale maggiori con tre dita a più di 160 BPM. Se si sanno fare anche gli arpeggi, il termine corretto è VIRTUOSO DELLA MADONNA.

6) POLICORDI: accordi estesi che si è troppo pigri o ignoranti per chiamare con il loro nome.

7) SIGLE: metodo equino per evitare di scrivere musica (probabilmente perché non lo si sa fare).
  • Bob_Braces
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08-02-23 21.35

WTF_Bach ha scritto:
3) SOSTITUZIONE DEL TRITONO: oscura frase gergale che i maestroni moderni usano in luogo dell’impiego enarmonico della sesta eccedente.

Mah, saranno senz'altro le (cattive, a questo punto) abitudini ma a me fa più maestrone "impiego enarmonico della sesta eccedente" che "sostituzione di tritono".
Tutto questo, sia chiaro, con sincera ammirazione per molte delle cose che scrivi e per come le scrivi, è che a volte potresti - parere personalissimo - alzare un attimo il piede dall'acceleratore e saresti ugualmente efficace e ugualmente interessante emo
  • WTF_Bach
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08-02-23 21.54

@ Bob_Braces
WTF_Bach ha scritto:
3) SOSTITUZIONE DEL TRITONO: oscura frase gergale che i maestroni moderni usano in luogo dell’impiego enarmonico della sesta eccedente.

Mah, saranno senz'altro le (cattive, a questo punto) abitudini ma a me fa più maestrone "impiego enarmonico della sesta eccedente" che "sostituzione di tritono".
Tutto questo, sia chiaro, con sincera ammirazione per molte delle cose che scrivi e per come le scrivi, è che a volte potresti - parere personalissimo - alzare un attimo il piede dall'acceleratore e saresti ugualmente efficace e ugualmente interessante emo
Peccato che il concetto stesso di sostituire un accordo di settima con un’altro posto ad una distanza di quinta diminuita non solo è sbagliato, ma non ha proprio senso e rischia di essere fuorviante.

Solo se si impara correttamente che un accordo di sesta eccedente diviene per enarmonia un accordo di settima (e viceversa, ovviamente), si capisce come mai si possa usare per modulare.

Se no lo si usa in maniera automatica e scimmiesca, senza capire perché funziona.

Mi par di vedere un popolo che ha dimenticato le leggi dell’aritmetica ma sa che schiacciando certi tasti su una calcolatrice si ottengono certi risultati…

Qui non si tratta di “alzare il piede dall’acceleratore”, si tratta di essere chiari e cristallini sul fatto che ormai stiamo disimparando la musica, e questo grazie all’uso di parole ormai incapaci di descrivere in maniera pregnante i suoi meccanismi e le sue regole.

Non è un caso che la musica odierna sia ultra-banalizzata.

Ma va bene così, usiamo pure la “sostituzione del tritono” senza capire cosa ci sta sotto - ovvero un accordo di sesta eccedente su una tonalità che, per enarmonia, diviene un accordo di settima su un’altra tonalità…già oggi il famoso “tritono” è utilizzato in maniera eminentemente coloristica e non come potente strumento di modulazione (vedasi il secondo movimento della quinta di Beethoven).
  • WTF_Bach
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08-02-23 22.15

Mi spiego: siamo in la bemolle, la melodia procede avendo come base l’accordo costruito sul primo grado (la bemolle maggiore)

Ma ecco che Beethoven spinge la melodia al sol bemolle, facendo così sentire un accordo di la bemolle settima.

Tutti ci aspettiamo quindi di finire, in una maniera o nell’altra, sul re bemolle, il la bemolle settima funzionando da dominante della nuova tonalità.

Ed invece no: il sol bemolle diventa fa#, sesta eccedente rispetto al la bemolle - quindi disegnando un accordo di sesta eccedente che appartiene alla tonalità di do minore, ovvero l’accordo costruito sul sesto grado con aggiunta la sesta eccedente (la bemolle, do, mi bemolle e fa diesis). E da qui Beethoven può modulare al do maggiore senza colpo ferire.

Minuto 8:09

Se avessimo pensato l’accordo come la bemolle settima e non come la bemolle con la sesta eccedente, col cavolo che avremmo potuto modulare al do, in quanto il sol bemolle (settima di la bemolle) con la tonalità di do non c’entra un fico secco - mentre il fa diesis fa parte dell’accordo di re settima, accordo che tonicizza il sol che è poi la dominante di do.

Ma no, togliamo il piede dall’acceleratore, chiamiamola “sostituzione del tritono” così sono tutti felici e contenti e pensano che usare il “re bemolle settima” (sic) al posto del sol settima è molto più fico.

Conseguenza ovvia: usare il termine “sostituzione del tritono” invece che “uso dell’accordo di sesta eccedente” ci priva di un’interessante modo di modulare alla mediante cromatica, in quanto si sono perdute le parole per descrivere correttamente ciò che sta succedendo.

Infatti questa soluzione non si sente quasi più nella musica di oggigiorno.
  • Bob_Braces
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09-02-23 07.27

@ WTF_Bach
Mi spiego: siamo in la bemolle, la melodia procede avendo come base l’accordo costruito sul primo grado (la bemolle maggiore)

Ma ecco che Beethoven spinge la melodia al sol bemolle, facendo così sentire un accordo di la bemolle settima.

Tutti ci aspettiamo quindi di finire, in una maniera o nell’altra, sul re bemolle, il la bemolle settima funzionando da dominante della nuova tonalità.

Ed invece no: il sol bemolle diventa fa#, sesta eccedente rispetto al la bemolle - quindi disegnando un accordo di sesta eccedente che appartiene alla tonalità di do minore, ovvero l’accordo costruito sul sesto grado con aggiunta la sesta eccedente (la bemolle, do, mi bemolle e fa diesis). E da qui Beethoven può modulare al do maggiore senza colpo ferire.

Minuto 8:09

Se avessimo pensato l’accordo come la bemolle settima e non come la bemolle con la sesta eccedente, col cavolo che avremmo potuto modulare al do, in quanto il sol bemolle (settima di la bemolle) con la tonalità di do non c’entra un fico secco - mentre il fa diesis fa parte dell’accordo di re settima, accordo che tonicizza il sol che è poi la dominante di do.

Ma no, togliamo il piede dall’acceleratore, chiamiamola “sostituzione del tritono” così sono tutti felici e contenti e pensano che usare il “re bemolle settima” (sic) al posto del sol settima è molto più fico.

Conseguenza ovvia: usare il termine “sostituzione del tritono” invece che “uso dell’accordo di sesta eccedente” ci priva di un’interessante modo di modulare alla mediante cromatica, in quanto si sono perdute le parole per descrivere correttamente ciò che sta succedendo.

Infatti questa soluzione non si sente quasi più nella musica di oggigiorno.
Guarda, Cyrano, spiegone ineccepibile e posso anche capire lo sfogo, ma fra tutte le cose che non vanno nella musica, davvero la "sostituzione di tritono" mi sembra l'ultimo dei bersagli. E' una locuzione scorciatoia come ce ne sono tante, imperfetta come altre convenzioni, ma con il pregio che più o meno tutti la capiscono. Sicuramente, non bollo un insegnate come scarso perché usa "sostituzione di tritono". Che tra l'altro, restando in tema insegnanti (e rant...), io suono ogni tanto con un paio di persone che insegnano proprio in un'Accademia. Fanno musica di professione e sono di certo più preparati di me, sia tecnicamente che dal punto di vista didattico. Di più, dal punto di vista didattico sono mooolto meglio di alcuni insegnanti che ho avuto in conservatorio. Ecco, perché questi dovrebbero essere bollati come persone che " ti fottono i soldi e non ti insegnano un cazzo."? Boh, è per quello che dicevo che a volte... potresti fermarti un attimo prima (è per amore di discussione, eh, spero sia chiaro)
  • KBL
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09-02-23 07.45

se per quello dilettantisticamente lo banalizzo ancora di più.. risolvere da mezzo tono sopra al posto che la solita quinta
  • WTF_Bach
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09-02-23 07.56

@ Bob_Braces
Guarda, Cyrano, spiegone ineccepibile e posso anche capire lo sfogo, ma fra tutte le cose che non vanno nella musica, davvero la "sostituzione di tritono" mi sembra l'ultimo dei bersagli. E' una locuzione scorciatoia come ce ne sono tante, imperfetta come altre convenzioni, ma con il pregio che più o meno tutti la capiscono. Sicuramente, non bollo un insegnate come scarso perché usa "sostituzione di tritono". Che tra l'altro, restando in tema insegnanti (e rant...), io suono ogni tanto con un paio di persone che insegnano proprio in un'Accademia. Fanno musica di professione e sono di certo più preparati di me, sia tecnicamente che dal punto di vista didattico. Di più, dal punto di vista didattico sono mooolto meglio di alcuni insegnanti che ho avuto in conservatorio. Ecco, perché questi dovrebbero essere bollati come persone che " ti fottono i soldi e non ti insegnano un cazzo."? Boh, è per quello che dicevo che a volte... potresti fermarti un attimo prima (è per amore di discussione, eh, spero sia chiaro)
1) c’è una componente di sarcasmo in ciò che dico - non so se si è colto,

2) al di la del sarcasmo, noto che proprio sfugge il concetto. A furia di chiamare le cose in maniera sbagliata, se ne perde la ricchezza d’impiego. Ed ecco che si usa il la bemolle “settima” al posto del re settima per modulare in sol (in funzione coloristica) e non anche come accordo pivot di sesta eccedente che porta alla tonalità di do maggiore, impiego assai più interessante e sapido.

Ed è solo uno dei molti esempi che si potrebbero fare di come l’ignoranza banalizza le parole distruggendo il senso che esse portano con loro.

Ecco perché divento sarcastico.
  • WTF_Bach
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09-02-23 08.08

In quanto al concetto di “Accademia”, esso dovrebbe essere portatore di valori quali l’alto perfezionamento, il consesso di profondi cultori di una materia, che per una vita ne hanno sviscerato i più reconditi aspetti.

Dovrebbe essere un luogo ove gli insegnanti continuano la ricerca, ed i discenti si imbevono fino al midollo non solo di nozioni e cultura, ma di un modo di essere completamente dedicato alla disciplina studiata.

Un luogo quasi sacro ove si mira all’essere e non all’avere. Un luogo anche fisicamente intriso di bellezza e cultura.

Ed invece rachitiche lezioncine quindicinali impartite - quando va bene - in asfittici sottoscala o stanzette parrocchiali, oppure ancor peggio webinars online tirati via con fretta e superficialità, talvolta con contenuti anche interessanti ma inevitabilmente banalizzati dalla provvisorietà del media. Quando non, purtroppo, rimasticazioni mal comprese del Levine.
  • Bob_Braces
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09-02-23 19.20

WTF_Bach ha scritto:
Dovrebbe essere un luogo ove gli insegnanti continuano la ricerca, ed i discenti si imbevono fino al midollo non solo di nozioni e cultura, ma di un modo di essere completamente dedicato alla disciplina studiata.

Un luogo quasi sacro ove si mira all’essere e non all’avere. Un luogo anche fisicamente intriso di bellezza e cultura.


Capisco bene il sarcasmo e anche l'anelito verso certi concetti ideali (o idealizzati?), ma... nel mondo reale bisogna poi fare quello che si può con quello che si ha e a voler volare troppo in alto si rischia di non portare a casa a nulla. Insomma, come diceva il poeta l'ottimo è nemico del bene.
Uno dei due amici insegnanti di cui sopra mi diceva che ultimamente in Accademia c'è stato un piccolo boom di iscrizioni di ragazzine che vogliono suonare il basso. E sai perché? Perché hanno visto la tipa dei Maneskin. Ora, per un insegnante di musica non dubito che sarebbe più gratificante avere giovani allieve ispirate da Niels Ørsted Pedersen o da Eddie Gomez invece che dalle tettine di Victoria, ma tant'è, questo passa il convento e tutto sommato io non lo disprezzerei.
Di sicuro, il 90% di 'ste ragazzine molleranno dopo qualche mese, ma magari le restanti si appassioneranno per davvero e con qualcuna di potrà arrivare a discutere delle acrobazie armoniche, boh, di Max Reger.
Però, se non vuoi perderle tutte subito, qualche compromesso (leggi: sacrificare qualcosa in termini di completezza e precisione) a livello didattico necessariamente lo devi fare.
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09-02-23 19.42

@ Bob_Braces
WTF_Bach ha scritto:
Dovrebbe essere un luogo ove gli insegnanti continuano la ricerca, ed i discenti si imbevono fino al midollo non solo di nozioni e cultura, ma di un modo di essere completamente dedicato alla disciplina studiata.

Un luogo quasi sacro ove si mira all’essere e non all’avere. Un luogo anche fisicamente intriso di bellezza e cultura.


Capisco bene il sarcasmo e anche l'anelito verso certi concetti ideali (o idealizzati?), ma... nel mondo reale bisogna poi fare quello che si può con quello che si ha e a voler volare troppo in alto si rischia di non portare a casa a nulla. Insomma, come diceva il poeta l'ottimo è nemico del bene.
Uno dei due amici insegnanti di cui sopra mi diceva che ultimamente in Accademia c'è stato un piccolo boom di iscrizioni di ragazzine che vogliono suonare il basso. E sai perché? Perché hanno visto la tipa dei Maneskin. Ora, per un insegnante di musica non dubito che sarebbe più gratificante avere giovani allieve ispirate da Niels Ørsted Pedersen o da Eddie Gomez invece che dalle tettine di Victoria, ma tant'è, questo passa il convento e tutto sommato io non lo disprezzerei.
Di sicuro, il 90% di 'ste ragazzine molleranno dopo qualche mese, ma magari le restanti si appassioneranno per davvero e con qualcuna di potrà arrivare a discutere delle acrobazie armoniche, boh, di Max Reger.
Però, se non vuoi perderle tutte subito, qualche compromesso (leggi: sacrificare qualcosa in termini di completezza e precisione) a livello didattico necessariamente lo devi fare.
Senz’altro giusto quello che dici.

Però se vedessimo una cappelletta di campagna, per simpatica o degna che sia, chiamata “cattedrale” o “tempio” ci scapperebbe comunque da ridere.
  • WTF_Bach
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09-02-23 19.45

Per potersi chiamare Accademia, ci devono insegnare persone del livello di Herbie Hancock, Marsalis e via dicendo.

Se no sarebbe meglio ripiegare su un più modesto ed umile “Scuola di musica”.
  • WTF_Bach
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10-02-23 11.16

ANCORA SUL TRITONO.

Il tritono è un intervallo - la quinta diminuita o la quarta eccedente - caratterizzata dal fatto di essere composto da tre toni interi.

Il tritono non è quindi una nota (raggiungere cromaticamente il tritono!!!) e neppure un accordo (sostituzione del tritono!!!).

Tanto è vero che un tritono può esistere sia nella sua versione verticale (armonica) quando le sue note che lo compongono vengono percosse simultaneamente, sia in versione orizzontale (melodica) quando le sue note si susseguono l’una all’altra.

La locuzione “sostituzione del tritono” è quindi non tanto sbagliata, quanto priva di senso: nessun tritono viene “sostituito”, piuttosto si opera una sostituzione enarmonica di una delle note che lo compongono: la quinta diminuita SI-FA (III^ e VII^ dell’accordo di SOL7) diviene FA-DOb (III^ e VII^ dell’accordo di REb7).

In realtà non è neppure così, se vogliamo pensarci bene, in quanto nella famigerata “sostituzione del tritono” non c’è proprio nessun “DOb” (settima di REb) che come tutte le settime dovrebbe scendere a SIb (III^ di SOLb) o se salisse salirebbe al REb (V^ di REb, come eccezionalmente può avvenire nella concatenazione V7-I6 quando la settima è una voce interna pista inferiormente alla sensibile).

Appurato che il DOb inteso come settima del REb non può salire al DO, ci è chiaro che non esiste alcun “REb7 sostituto del SOL7”… ma un REb+6 la cui sesta eccedente sale di semitono (come è tipico di tutte le alterazioni cromatiche eccedenti).

Ancora una volta, Ger6+ o al limite Fr6+…e nessuna “sostituzione del tritono”.