05-10-10 17.22
posso fare un po' di alta filosofia? No? va bene, procedo lo stesso:
Una wavestation è una wavestation.
E' un oggetto, e gli oggetti hanno la loro identità. Se hanno un'identità subiscono certe cause e trasmettono certi effetti, e non altri.
Perdere di vista questo, anche solo in una discussione teorica, significa intossicarsi con il sogno di una infinita malleabilità della realtà.
Figuriamoci poi se si parla di strumenti musicali, che hanno non solo un'identità (come un ferro da stiro, una pietra, un rubinetto), ma addirittura quasi una "personalità".
Allora:
a) se io voglio usare una wavestation nei modi più impensabili, faccio bene. All'uscita metto un filtro, sincronizzo le waveseq con campionamenti e arpeggi.
Resta sempre una wavestation.
Parto dal concetto di avere davanti una wavestation, e dal concetto di voler generare suoni astratti, o corposi, la uso insieme a oggetti diversi per ottenere quello scopo.
b) se io ho in mente un minimoog, e voglio ALLUCINARE che la wavestation sia un minimoog... non solo sono fuori strada, ma sto perdendo tempo e mi sto FACENDO DEL MALE concettualmente.
Sto perdendo di vista l'identità di ciò che ho davanti. Non è mai una bella cosa.
c) se il caso B) avviene in forma molto grave, comincio a pensare che esistano
oggetti senza identità.
Macchine "che fanno tutto", "basta volerlo". "Ciò che sono non importa, importa lìuso che ne fai, il contesto, la programmazione".
Questa allucinazione è molto diffusa nel caso dei computer.
Risale peraltro agli albori dell'informatica (dibattito sulla "macchina di Turing").
Ed è aiutata da interfacce grafiche (o da carrozzerie con manopole, nel caso dei synth) che ti fanno "vedere" un rhodes o un mellotron (e relativo hardware) dove in realtà c'è sempre il solito processore.
Quindi:
no,
cavare sangue dalle rape non è un esercizio interessante.
Programmare una wavestation in modi complessi e vedere fino a dove arriva il suono, invece è una bella idea.
ma in quel caso non diresti "vediamo se la wavestation diventa un analogico". Diresti "vediamo se la wavestation suona diversa che nelle DEMO di fabbrica".
Poi ci siamo sentiti in privato in merito al "chakka-tikka-tugga-tekka, chakka-tikka-tugga-tekka, chakka-tikka-tugga-tekka" della wavestation, inutile ripetere qui.