Wavestation & le rape: sysex gratuiti e quattro chiacchiere

  • JM
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05-10-10 13.26

Ciao a tutti,

ho pensato di segnalarvi che, tramite il blog del Sacher, ho reso disponibile una manciata fra patches, performances e wavesequences - in formato SYX - realizzate da me con la Wavestation A/D.

Con l'occasione ho steso un paio di considerazioni informali sulla macchina: un capolavoro... che però, per quanto possa sembrare banale specificarlo, non è la panacea di tutti i mali tastieristici. Ergo: ha senso cercare di tirare fuori il sangue dalle rape? Tradotto: ha senso chiedere alla Wavestation di suonare analogica? Di mettere a disposizione di default dei timbri attuali? Di dissimulare i limiti invalicabili della sua architettura, e dei componenti di essa?

Qui il link diretto... se proprio puntate ai SYX e a quelli soltanto emo :

Wavestation A/D: RAM1 (0.1)

Ciao!
Jacopo
  • kyma1999

05-10-10 16.36

....certo che ha senso.... emoemoemo

ha sempre senso cercare di fare una cosa SE SI PUO...cioè andare in internet con lo ZX Spectrum, ha senso? per usarlo al posto di un PC, NO.....cosi come non ha senso sostituire un Minimoog con la Wavestation.

però come sfida e come idea, si certamente....ha molto senso, perchè semplicemente puoi farlo! la tua soddisfazione e conoscenza dello strumento migliora, è sempre bello trovare nuove idee per usare gli strumenti di cui disponiamo, anche se forzano i limiti, cè ancora piu soddisfazione ad usarle!

ad esempio....mai provato a combinare l'audio esterno nelle wavesequences, e processare il tutto con un filtro analogico risonante? ad esempio in ingresso a un altra macchina? si puo fare....perchè non provarci?
  • JM
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05-10-10 17.07

Kyma, c'è la possibilità che mi sia spiegato male. Vediamo...

Kyma1999 ha scritto:
però come sfida e come idea, si certamente....ha molto senso, perchè semplicemente puoi farlo! la tua soddisfazione e conoscenza dello strumento migliora, è sempre bello trovare nuove idee per usare gli strumenti di cui disponiamo, anche se forzano i limiti, cè ancora piu soddisfazione ad usarle!


Quoto completamente: ben venga l'olio di gomito, la conoscenza del dettaglio... il pensiero trasversale, se mi è concesso esagerare. Dopo tutto ciò, però, se si ha intenzione di ottimizzare il proprio setup si deve prendere atto dei limiti delle proprie macchine, sfruttandole al meglio per ciò che sono capaci di dare.

La mia esperienza personale con la Wavestation? Ho cominciato a programmarla senza alcun pregiudizio, a partire da una patches "piallata". Ho preso contatto con il motore vettoriale, ma anche con il carattere dei campioni a bordo; con la logica delle wavesequences, ma anche con l'assenza di un filtro degno di questo nome; con gli ingressi per accogliere due segnali esterni, ma anche con la lentezza di LFO e inviluppi; ecc. ecc. ecc.

Risultato? Sono soddisfatto dei pad ottenuti, divertito da lead e hit, affascinato dalle wavesequences (ma qui bisogna mettere sul piatto l'ingenuità che deriva dagli anni: non ho vissuto l'epoca della Wavestation, e il suo abuso). Si può ottenere dell'altro? Certamente! Ma, in tutta franchezza, avendo altre macchine non mi intestardirei oltre un certo limite: se voglio qualcosa di analogico e/o qualcosa che abbia un certo snap e/o qualcosa che non mi faccia nemmeno lontanamente pensare agli anni '90... mi oriento verso altro. Se non lo facessi mi assumerei il rischio di cercare di cavare il sangue dalle rape, come dicevo.

Ciao!
Jacopo
  • kyma1999

05-10-10 17.21

beh ovvio che disponendo di qualcosa di piu "adatto" per determinate situazioni, è preferibile usarlo...piuttosto che ostinarsi a voler far fare un qualcosa per il quale non è stato progettato, sopratutto se ci sono soldi in mezzo....se il cliente vuole un certo tipo di suoni, non posso farlo aspettare un anno mentre tento di fare un orchestra classica con la wavestation, mi compro il motu symphonic instrument e via....me lo ripago con 2 lavori.

poi invece cè chi è in un certo senso costretto a farlo per "necessità"...puo esserci un tastierista, che dispone magari di una o due macchine, tra cui la wavestation, ed essendo a corto di denaro vuoi perchè non ha reddito (è studente) oppure perchè suona non professionalmente (e quindi non pagato) non puo di conseguenza permettersi di comprare anche un altro analogico, e in questo caso si tenta di ottenere dallo strumento il piu possibile.

certo se la wavestation avesse qualche campione in piu di suoni "acustici" ben fatti, come archi, tastiere, fiati....e un filtro con risonanza tipo quello del trinity, sarebbe una macchina in grado di fare veramente molto di piu, ma di brutto....e sarebbe anche molto completa.

però come si dice, con i "ma" e i "se" non si fa nulla....la macchina è cosi, e va accettata per quello che è...
Edited 5 Ott. 2010 15:23
  • master2010

05-10-10 17.22

posso fare un po' di alta filosofia? No? va bene, procedo lo stesso:

Una wavestation è una wavestation.

E' un oggetto, e gli oggetti hanno la loro identità. Se hanno un'identità subiscono certe cause e trasmettono certi effetti, e non altri.

Perdere di vista questo, anche solo in una discussione teorica, significa intossicarsi con il sogno di una infinita malleabilità della realtà.

Figuriamoci poi se si parla di strumenti musicali, che hanno non solo un'identità (come un ferro da stiro, una pietra, un rubinetto), ma addirittura quasi una "personalità".

Allora:

a) se io voglio usare una wavestation nei modi più impensabili, faccio bene. All'uscita metto un filtro, sincronizzo le waveseq con campionamenti e arpeggi.

Resta sempre una wavestation.

Parto dal concetto di avere davanti una wavestation, e dal concetto di voler generare suoni astratti, o corposi, la uso insieme a oggetti diversi per ottenere quello scopo.

b) se io ho in mente un minimoog, e voglio ALLUCINARE che la wavestation sia un minimoog... non solo sono fuori strada, ma sto perdendo tempo e mi sto FACENDO DEL MALE concettualmente.

Sto perdendo di vista l'identità di ciò che ho davanti. Non è mai una bella cosa.

c) se il caso B) avviene in forma molto grave, comincio a pensare che esistano oggetti senza identità.

Macchine "che fanno tutto", "basta volerlo". "Ciò che sono non importa, importa lìuso che ne fai, il contesto, la programmazione".

Questa allucinazione è molto diffusa nel caso dei computer.

Risale peraltro agli albori dell'informatica (dibattito sulla "macchina di Turing").

Ed è aiutata da interfacce grafiche (o da carrozzerie con manopole, nel caso dei synth) che ti fanno "vedere" un rhodes o un mellotron (e relativo hardware) dove in realtà c'è sempre il solito processore.

Quindi:

no, cavare sangue dalle rape non è un esercizio interessante.

Programmare una wavestation in modi complessi e vedere fino a dove arriva il suono, invece è una bella idea.

ma in quel caso non diresti "vediamo se la wavestation diventa un analogico". Diresti "vediamo se la wavestation suona diversa che nelle DEMO di fabbrica".

Poi ci siamo sentiti in privato in merito al "chakka-tikka-tugga-tekka, chakka-tikka-tugga-tekka, chakka-tikka-tugga-tekka" della wavestation, inutile ripetere qui.





  • kyma1999

05-10-10 17.30

si sono d'accordo....ogni strumento ha il suo mondo, e quello alla fine è....il problema è piuttosto andare oltre almeno i preset di fabbrica, in quanto a volte se ci si basasse solo sui factory presets, gli strumenti sarebbero veramente troppo spesso sottovalutati.
gli stessi preset della D50 piuttosto che della DX7 sono veramente poco rispetto a quello che possono fare queste macchine, pur essendo ben fatti e originali....figuriamoci quando si ha a che fare con strumenti con suoni di fabbrica che non si possono ascoltare proprio tanto che son fatti male.
Edited 5 Ott. 2010 15:33
  • ivanzajic
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05-10-10 18.14

master2010 ha scritto:
Poi ci siamo sentiti in privato in merito al "chakka-tikka-tugga-tekka, chakka-tikka-tugga-tekka, chakka-tikka-tugga-tekka" della wavestation, inutile ripetere qui.

Onomatopea fonosimbolica che condivido in pieno emo
  • Charlie78
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05-10-10 22.17


Ho sempre pensato che in Planet Of New Orleans dal minuto 0:55 in poi, i Dire Straits abbiano usato una wavestation.
Il brano è del 1991, quindi ci può stareemo...
  • ziomax
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05-10-10 22.35

Purtroppo non ho ancora scaricato e provato le tue patch, cerchero' di farlo presto .

per pura informazione aggiungo che io sono tra quelli che l'ha vista nasere la wave. ovvero nel 1991 frequentavo molto spesso negozi di strumenti musicali , da prima la versione a tastiera che ho avuto la fortuna di avere , poi il colpo gobbo lo fecero con la versione WS/AD , piu' memoria per i campioni e ingressi audio analogici.

la bellezza di questa macchina e' proprio la sintesi vettoriale con l'aiuto di 4 generatori indipendenti (osc, pithc , amp e filtro ) ti mette a disposizione un timbro molto corposo .

Ero riuscito grazie alle wavesequence a ricostruire il rumore generato da un compressore d'aria , una sega circolare , e vari rumori da industria . cosa difficile da fare con un altro synth , con molta soddisfazione.

cosi tanta che ne ho ricomprato un esemplare AD un anno fa'.

che dire, e' una macchina molto particolare io francamente ne sono un utente soddisfattissimo ed appassionato.