Akai s3000

  • collarog
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16-06-15 00.33

ho letto che il famoso tastierista Antonio Aiazzi nei live dei Litfiba,utilizzava solo due tastiere (una era il korg dss-1)ma usava molti suoni campionati ,ha ancora senso oggi utilizzare la stessa strumentazione? Ma il campionatore allora puo' imitare qualsiasi tastiera,facendo un campione del suono?
  • michelet
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16-06-15 09.15

Si, con tutti i limiti del caso. Un campionatore "teoricamente" è in grado di registrare e riprodurre qualsiasi timbrica, poi dipende dalla capacità del suo utilizzatore ottimizzare la memoria a disposizione, gli eventuali filtri ed inviluppi, in vista di un uso creativo.
Finché si tratta di riprodurre campioni di durata limitata, il campionatore va anche bene, però per compiti più impegnativi come riprodurre una sezione orchestrale d'archi con tutte le articolazioni, bisogna rivolgersi ad altro.
Oltre a questo bisogna considerare quale strumentazione sta a fianco del campionatore. Ad esempio, oggi su iPad è disponibile una app che replica Fairlight, sintetizzatore campionatore degli anni '80 con cui Alan Parsons, Jan Hammer, Jean Michel Jarre, Herbie Hancock e tanti altri hanno composto veri capolavori. Ma Alan Parsons aveva ed ha uno studio di registrazione all'avanguardia, oltre ad una grandissima capacità di sfruttare le apparecchiature in esso contenute.
Quindi, oggi, anche avendo un campionatore ma se si è sprovvisti di effettistica e capacità di combinare il tutto, le belle idee rimarranno solo fumose, inconcludenti teorie....
  • vin_roma
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16-06-15 12.03

Tasto dolente...

I campionatori avrebbero dovuto avere una naturale evoluzione all' interno dei set da affiancare a synth veri.
Invece il loro posto è stato "rubato" dalle WS, più economiche ma anche più approssimative.

Con le capacità di memoria di oggi si potrebbero avere set campionati e personalizzati da paura, altro che "pianetti" o "strin-grissini" gracili e pallidi come quelli delle WS.

Certo, ci sono i software... ma implicano troppe variabili. Sarebbero più efficaci le vecchie unità con le proprie uscite potenti e sincere. Ma un campionatore ha bisogno di essere "creato" e non è facilissimo.
Intanto non è pratico nel creare pad con evoluzioni, per questi sono migliori i synth.

I campionatori vanno bene principalmente per ricreare parti orchestrali, pianoforti (per il live, senza troppi fronzoli), el. Piano, Clavinet, poi tutto quello che la fantasia permette avendo uno strumento che controlla totalmente il suono.