Epoca Riviste Specializzate : avete nostalgia ?

  • SinthArranger
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20-11-19 20.30

Salve,

Vi ricordate dell'epoca delle riviste specializzate?
Avete nostalgia del periodo in cui acquistavamo European Musician e poi Strumenti Musicali con le varie recensioni dei Synth?

Mi sono ancora impressi i nomi dei recensori, Ralph Wilk e Peter Georges su European Musician, e poi Luca Pilla e Giulio Curiel su Strumenti Musicali.

Io ho acquistato tanto alla cieca, seguendo i giudizi di Luca Pilla senza mai pentirmi di averlo fatto.

Rimpiango molto non vederlo più nel Forum, il mio gusto si è anche formato secondo i suoi scritti e le sue recensioni, poi è subentrato Riccardo Gerbi che ogni tanto fà capolino nel Forum, e a poco a poco le riviste cartacee sono sparite.emo

Ma tutto passa e tutto deve finire, forse la nostalgia è legata anche al fatto che eravamo più giovani e la vita sembrava più rosea e meno amara.emo

Grazie,

SinthArranger.
  • michelet
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20-11-19 23.03

Nostalgia, fino ad un cero punto, nel senso che allora la circolazione delle informazioni era chiaramente limitata dal reperimento della carta stampata. Che risultava disponibile una volta al mese, non con costante regolarità, visto che le linee di distribuzione facevano sempre il brutto ed il cattivo tempo, a loro piacimento. Di conseguenza, capitava che in un mese si fosse costretti ad acquistare due numeri della stessa rivista, appartenenti a mesi diversi.
Non essendo assolutamente esterofilo, ricordo però con piacere e grande emozione quando, durante un corso di programmazione dei sintetizzatori in FM al Centro di Sonologia Computazionale di Padova, trovai una cartolina per abbonarmi a Keyboard Magazine.
Dopo le iniziali difficoltà di ricezione, le spedizioni della rivista statunitense acquisirono una certa regolarità e, così, ebbi l’occasione di fare i debiti confronti tra le testate italiane e quelle d’oltre oceano.
Mi accorsi allora dei vari livelli di partigianeria delle varie testate italiane, in primis, ed estere In secundis, iniziando contestualmente a sviluppare un mio sentimento critico verso quanto avevo letto.

Anni dopo arrivò la rete, con tutta la pletora di informazioni accessibili, gratuitamente, in tempo zero. Contestualmente anche la diffusione e la disponibilità degli strumenti musicali elettronici è diventata più accessibile, tanto da poter quasi confrontare, quasi in contemporanea, i contenuti sul web con la prova effettuata personalmente sullo strumento.

La carta stampata è per i nostalgici, o per coloro che non c’erano quando determinati strumenti entrarono nel mercato.
Oggi ci si documenta, che piaccia o meno, con estrema rapidità, in rete
  • gobert4
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20-11-19 23.56

Io conservo ancora qualche numero...
Bei tempi...

Gran comodità la rete, ma la carta è la carta...
La preferisco...

Le riviste te le gustavi di più...Un mese di attesa e poi magari non c’era nulla di interessante
  • giosanta
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21-11-19 00.25

michelet ha scritto:
Nostalgia, fino ad un certo punto...

Concordo.
Poi, magari, si possono rimpiangere quegli anni.
Nulla di più.
  • afr
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21-11-19 00.36

@ gobert4
Io conservo ancora qualche numero...
Bei tempi...

Gran comodità la rete, ma la carta è la carta...
La preferisco...

Le riviste te le gustavi di più...Un mese di attesa e poi magari non c’era nulla di interessante
La penso esattamente come te :)

21-11-19 08.24

@ SinthArranger
Salve,

Vi ricordate dell'epoca delle riviste specializzate?
Avete nostalgia del periodo in cui acquistavamo European Musician e poi Strumenti Musicali con le varie recensioni dei Synth?

Mi sono ancora impressi i nomi dei recensori, Ralph Wilk e Peter Georges su European Musician, e poi Luca Pilla e Giulio Curiel su Strumenti Musicali.

Io ho acquistato tanto alla cieca, seguendo i giudizi di Luca Pilla senza mai pentirmi di averlo fatto.

Rimpiango molto non vederlo più nel Forum, il mio gusto si è anche formato secondo i suoi scritti e le sue recensioni, poi è subentrato Riccardo Gerbi che ogni tanto fà capolino nel Forum, e a poco a poco le riviste cartacee sono sparite.emo

Ma tutto passa e tutto deve finire, forse la nostalgia è legata anche al fatto che eravamo più giovani e la vita sembrava più rosea e meno amara.emo

Grazie,

SinthArranger.
La differenza è che prima con le riviste cartacee supplivi alla mancanza di immediatezza nel provare gli strumenti che hai oggi.
Io sono fortunato perchè sono nato a Genova ma per prendermi il mio primo DX7 (senza averlo mai sentito nè provato) dovetti andare a Chiavari, saltare scuola e stare tutto il giorno in negozio.
Lo feci perchè avevo letto da qualche parte (non ricordo quale rivista) che era, come si dice oggi, un "game changer" e lo fu davvero, per me.
Altri lo erano meno e avevano solo le riviste per farsi un'idea perchè il primo negozio era chissà dove e manco tanto fornito.
Così via fino a che non arrivò internet, le DAW, i VST, ecc...oggi in pochissimo tempo puoi addirittura fare paragoni immediati fra i suoni delle varie workstation o dei vari synth semplicemente stando a casa.
Puoi consultare mila forum dove trovil'utente coglione, ma anche quello serio, e ti fai un'idea.
In ogni caso, che tu legga una rivista cartacea oppure on-line, a un certo punto devi alzare il culo dalla sedia, andare in negozio e spippolare e suonare.
Ecco perchè non ho nostalgia delle riviste.
Oggi è tutto più facile.
  • michelet
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21-11-19 08.54

@ giosanta
michelet ha scritto:
Nostalgia, fino ad un certo punto...

Concordo.
Poi, magari, si possono rimpiangere quegli anni.
Nulla di più.
In realtà, la mia nostalgia è per il clima e lo spirito che, nella metà degli anni ‘80 e primi ‘90, c’era alla fiera di Milano, SIM, dalla quale tornavi esausto, con borse zeppe di dépliant e le orecchie piene di suoni ascoltati alle demo o direttamente sugli strumenti concessi in prova.
Della carta stampata, come dicevo, almeno di quella nazionale, non ho grande nostalgia, soprattutto se confrontata con l’alto livello qualitativo di quella d’oltreoceano.
Oggi, conservo ancora molti numeri di Keyboard che, oltre ad avere recensioni di strumenti, contengono articoli di tecnica esecutiva, trascrizioni Off the record, tecnologia MIDI e tanti altri argomenti, del tutto assenti o trattati in modo assolutamente superficiale sulle nostre.
Anni fa mi ero imbarcato in un’operazione impossibile: acquisire tramite scanner gli articoli interessanti di riviste quali Keyboard e Strumenti Musicali, eliminando tutta la parte pubblicitaria, dove possibile. Ho dovuto fermarmi dopo che lo scanner si è sfasciato.
  • giosanta
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21-11-19 09.18

michelet ha scritto:
In realtà, la mia nostalgia è per il clima è lo spirito...

Infatti.
Poi, guarda, in tutt'altro ambito, tantissimi anni fa. Riviste di fotografia. Le due più più importanti avevano sede, rispettivamente, a Roma e Milano dove, sempre rispettivamente, avevano sede (allora) gli importatori di Nikon e Canon. "Stranamente" per la romana, nei vari test a spuntarla, era sempre un prodotto Nikon, per la milanese Canon...
In altri termini, a prescendere dai gusti, legittimi, che pure pesano sui recensori, io non credo a prescindere alla loro buona fede, se a questo aggiuni che i maggiori introiti alle riviste specializzate non derivavano dalle vendite ma dal contributo degli inserzionisti, il cerchio si chiude.
Questo non significa che quanto attinto dalla rete sia scevro da problemi, anzi direi il contrario, ma in ogni caso, nel mare magnum dell'informazione orizzontale e/o quantomeno bidirezionale, riesci comunque a tracciare delle rotte coerenti.

21-11-19 09.50

giosanta ha scritto:
In altri termini, a prescendere dai gusti, legittimi, che pure pesano sui recensori, io non credo a prescindere alla loro buona fede,


No, guarda... in questo forum ne "ho prese tante" di critiche in questi anni, ma sulla buona fede del sottoscritto e di alcuni amici/colleghi che conosco bene no, non c'è da dubitare.

Il filtro alle notizie - o il senso critico indicato dall'amico Michele - è SACROSANTO e va applicato, soprattutto oggi che online trovi di tutto e manca l'autorevolezza della fonte (purtroppo).

Un saluto a tutti
R.Gerbi

  • giosanta
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21-11-19 09.54

Il problema è "certificare" l'autorevolezza della fonte.
  • maxpiano69
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21-11-19 09.57

Non credo che giosanta quando parla di "gusti" voglia mettere in dubbio la buona fede o la professionalità di chi fa recensioni (o almeno io non interpreto così le sue parole), quanto piuttosto sottolineare il fatto che, quando si va al di lá del mero dato tecnico e si entra in giudizi tipo usabilità, impatto sonoro et similia, subentri inevitabilmente un fattore di gusto personale dal quale é difficile prescindere al 100%, anche per il più professionale dei recensori (secondo me).

Problema che continua ad esistere anche nel mondo non cartaceo, dove peró la scelta é piú ampia e si possono sentire diverse campane, fino a trovare magari quella piú in sintonia col proprio gusto personale (cosa che in passato non era fattibile, quando le riviste del settore si contavano sulle dita di una mano, a volte senza usarle tutte).

Per quanto mi riguarda, le riviste cartacee hanno il fascino di tante altre cose appartenenti ad una epoca che abbiamo vissuto e di cui possiamo avere una legittima nostalgia, ma senza togliere valore alle conquiste della modernitá (almeno quelle positive, ovviamente).

Alla tua prossima recensione Riccardo, il seguito che hai e continui ad avere é la miglior testimonianza della qualità del tuo lavoro, al di lá delle critiche individuali.
emo

PS: peró ogni tanto qualche rivista cartacea la compro, in certe situazioni é ancora piú comoda degli equivalenti digitali, ad esempio da leggere d'estate sotto l'ombrellone o in tutte quelle situazioni in cui il tablet, diciamolo... é scomodo emo
  • michelet
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21-11-19 11.00

@ maxpiano69
Non credo che giosanta quando parla di "gusti" voglia mettere in dubbio la buona fede o la professionalità di chi fa recensioni (o almeno io non interpreto così le sue parole), quanto piuttosto sottolineare il fatto che, quando si va al di lá del mero dato tecnico e si entra in giudizi tipo usabilità, impatto sonoro et similia, subentri inevitabilmente un fattore di gusto personale dal quale é difficile prescindere al 100%, anche per il più professionale dei recensori (secondo me).

Problema che continua ad esistere anche nel mondo non cartaceo, dove peró la scelta é piú ampia e si possono sentire diverse campane, fino a trovare magari quella piú in sintonia col proprio gusto personale (cosa che in passato non era fattibile, quando le riviste del settore si contavano sulle dita di una mano, a volte senza usarle tutte).

Per quanto mi riguarda, le riviste cartacee hanno il fascino di tante altre cose appartenenti ad una epoca che abbiamo vissuto e di cui possiamo avere una legittima nostalgia, ma senza togliere valore alle conquiste della modernitá (almeno quelle positive, ovviamente).

Alla tua prossima recensione Riccardo, il seguito che hai e continui ad avere é la miglior testimonianza della qualità del tuo lavoro, al di lá delle critiche individuali.
emo

PS: peró ogni tanto qualche rivista cartacea la compro, in certe situazioni é ancora piú comoda degli equivalenti digitali, ad esempio da leggere d'estate sotto l'ombrellone o in tutte quelle situazioni in cui il tablet, diciamolo... é scomodo emo
La sabbia sul tablet... no grazie 🤣
  • maxpiano69
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21-11-19 11.01

@ michelet
La sabbia sul tablet... no grazie 🤣
Quello e poi con il sole forte non si vede nulla, neanche all'ombra emo
  • tsuki
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21-11-19 11.12

Siamo d'accordo che con internet,in punta di "click",trovi di tutto e di piu' su qualunque cosa. Ma io le ricordo le riviste con una punta di nostalgia;prendevo Fare Musica,e poi European Musician,Strumenti Musicali,a volte Keyboards.E' vero alcuni numeri dicevano poco ma a volte trovavi delle recensioni fenomenali,è vero a volte la forza di certi marchi forse condizionava un po' certi giudizi,ma se sapevi un po' leggere "tra le righe" senza farti condizionare troppo,qualcosa la capivi eccome.Oggi le recensioni on line mi sembrano troppo sbrigative ,quasi tutte simili.E' vero che senti i suoni,ma anche li' non è facile capire cosa è "pompato" e cosa è genuino....
  • Whoispink
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21-11-19 17.52

Ero un divoratore di riviste musicali cartacee!

Il migliore secondo me fu European Musician (so' tedeschi….) di cui conservo la collezione completa.

Nei suoi primi anni SM Strumenti Musicali (anche di questo conservo quasi tutti i numeri, numero 1 compreso) era più o meno allo stesso livello, ma col tempo le recensioni (e anche tutto il resto) si sono fatte sempre più scarne e senz'anima.

Anche Cubase Magazine, Midi Songs e Computer Music & project studio (si chiamava così?) sono stati buoni prodotti, fatti con amore.

Fare Musica aveva un taglio differente, personalmente l'ho sempre trovato un gradino al di sotto degli altri.

Per un periodo sono stato abbonato a Future Music (rivista inglese) ma era troppo orientata sulla Disco/techno per i miei gusti.

Ora sono abbonato al solo Sound On Sound online (versione pdf scaricabile).
  • Whoispink
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21-11-19 17.58

Dimenticavo: tra chi faceva i test di synth e tastiere su Fare Musica c'era uno con uno stile di scrittura che a leggerlo mi faceva venire l'orticaria, ma non ricordo il nome...
  • michelet
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21-11-19 22.29

@ Whoispink
Dimenticavo: tra chi faceva i test di synth e tastiere su Fare Musica c'era uno con uno stile di scrittura che a leggerlo mi faceva venire l'orticaria, ma non ricordo il nome...
Erano due: Enrico Cosimi che è ancora in fervente attività come docente di conservatorio a S. Cecilia, musica elettronica, autore di libri in argomento e gestisce parcchi contenuti sul Web, anche in Facebook.
Vincenzo Ricciuti, di cui si sono perse le tracce e sembra abbia cambiato mestiere.
  • michelet
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22-11-19 06.48

@ Whoispink
Ero un divoratore di riviste musicali cartacee!

Il migliore secondo me fu European Musician (so' tedeschi….) di cui conservo la collezione completa.

Nei suoi primi anni SM Strumenti Musicali (anche di questo conservo quasi tutti i numeri, numero 1 compreso) era più o meno allo stesso livello, ma col tempo le recensioni (e anche tutto il resto) si sono fatte sempre più scarne e senz'anima.

Anche Cubase Magazine, Midi Songs e Computer Music & project studio (si chiamava così?) sono stati buoni prodotti, fatti con amore.

Fare Musica aveva un taglio differente, personalmente l'ho sempre trovato un gradino al di sotto degli altri.

Per un periodo sono stato abbonato a Future Music (rivista inglese) ma era troppo orientata sulla Disco/techno per i miei gusti.

Ora sono abbonato al solo Sound On Sound online (versione pdf scaricabile).
Come mai non ti sei abbonato anche a Keyboard magazine? Per chi suona tastiere e synth è stato sempre un punto di riferimento.
Ci furono anni in cui, presumibilmente anche il postino che serviva la mia zona suonava le tastiere e, su 12 numeri me ne arrivavano, si e no, 4.
Per un lungo periodo contattando il Circulation department della testata riuscivo ad ottenere i numeri “perduti”, fino a che decisi di abbonarmi alla versione digitale in PDF.
  • Whoispink
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22-11-19 08.11

michelet ha scritto:
Erano due: Enrico Cosimi che è ancora in fervente attività come docente di conservatorio a S. Cecilia, musica elettronica, autore di libri in argomento e gestisce parcchi contenuti sul Web, anche in Facebook.
Vincenzo Ricciuti, di cui si sono perse le tracce e sembra abbia cambiato mestiere.


Ricciuti!! E' lui! Mannaggia... thanks inviato.
Cosimi invece vero pozzo di scienza synthologica, ma trovo anche il suo stile di scrittura un tantino tecno-barocco.
  • Whoispink
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22-11-19 08.19

@ michelet
Come mai non ti sei abbonato anche a Keyboard magazine? Per chi suona tastiere e synth è stato sempre un punto di riferimento.
Ci furono anni in cui, presumibilmente anche il postino che serviva la mia zona suonava le tastiere e, su 12 numeri me ne arrivavano, si e no, 4.
Per un lungo periodo contattando il Circulation department della testata riuscivo ad ottenere i numeri “perduti”, fino a che decisi di abbonarmi alla versione digitale in PDF.
Keyboard magazine lo acquistavo (non tutti i numeri) a Bologna in una libreria/edicola (in questo momento mi sfugge il nome) che si trovava sul tragitto stazione-università, e che vendeva, oltre a quelle italiane, molte riviste straniere.