Synth polifonici Korg anni 80

  • wildcat80
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04-12-19 22.55

Ciao, mi interesserebbe sapere qualcosa di più sui synth Korg della prima metà degli anni 80.
Potrei avere, senza spendere nulla, un synth a scelta fra Poly61, Poly800 II e DW8000
Al di là delle recensioni e demo reperibili, mi interesserebbe sapere come sono piazzati a livello di reperibilità ricambi, affidabilità e facilità di riparazione.
Così a naso i più interessanti mi sembrerebbero il Poly61 e il DW, soprattutto quest'ultimo ha delle sonorità particolari e un delay particolarmente espressivo.
Grazie a tutti!
  • michelet
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05-12-19 08.08

Poly61 l’ho avuto (moltissimi anni fa) e, rispetto a Polysix, ha una struttura di sintesi più povera e non ha una timbrica caratteristica, anzi oserei dire che è piuttosto anonima.

DW8000 (o eventualmente EX-8000) conserva ancora quel retrogusto di analogico digitale, impreziosito dall’effetto di delay, per l’epoca straordinario. Oggi, con un semplice Lexicon MX-400 si può stravolgerne la timbrica.

Tra i due, sceglierei sicuramente il secondo, anche nella versione expander, proprio per scongiurare eventuali problemi alla meccanica della tastiera che, in ogni caso, avrà almeno 32 anni - se prodotto nel 1987.

Per quanto riguarda la riparazione, bisogna cercare in rete nei siti di spare parts, come Syntaur Productions, eBay o simili... anche se dipende molto dal tipo di guasto che dovesse presentarsi.
Con il vintage, o neo vintage, è sempre un’incognita.
  • 1paolo
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05-12-19 08.26

@ wildcat80
Ciao, mi interesserebbe sapere qualcosa di più sui synth Korg della prima metà degli anni 80.
Potrei avere, senza spendere nulla, un synth a scelta fra Poly61, Poly800 II e DW8000
Al di là delle recensioni e demo reperibili, mi interesserebbe sapere come sono piazzati a livello di reperibilità ricambi, affidabilità e facilità di riparazione.
Così a naso i più interessanti mi sembrerebbero il Poly61 e il DW, soprattutto quest'ultimo ha delle sonorità particolari e un delay particolarmente espressivo.
Grazie a tutti!
Ciao, conosco bene quegli strumenti per questioni anagrafiche emo! Ho utilizzato in coppia Poly 61 e Dw 8000 mentre non ho mai avuto un Poly 800 anche se l'ho provato e non mi ha minimamente entusiasmato. Il Dw 8000 lo usavo come tastiera principale anche perché, rispetto al Poly61 aveva la tastiera dinamica e quindi era adatto per i suoni di piano elettrico (il piano acustico assolutamente no, è stato un tabù per Korg fino a poco tempo fa..). Sicuramente potendo scegliere prendi il DW 8000 (non il 6000 che non aveva tastiera dinamica..)
  • mima85
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05-12-19 08.42

wildcat80 ha scritto:
mi interesserebbe sapere come sono piazzati a livello di reperibilità ricambi, affidabilità e facilità di riparazione.


Sono tutti abbastanza affidabili. Però il Poly 61 oggi rischia di avere un grosso problema, se non è stato mai revisionato in passato: la pila Varta che tiene attiva la memoria delle patch spesso perde acido e corrode piste e componenti sulla scheda CPU. È un problema purtroppo piuttosto comune, la cui risoluzione è molto laboriosa e non sempre coronata dal successo, nel senso che la scheda CPU rischia di essere talmente degradata dall'acido che l'unica soluzione è sostituirla con un'altra cannibalizzata da qualche altro Poly 61. Fortunatamente oggi qualcuno si è messo a clonarla (ed ha clonato pure altre schede, tra cui quelle del Polysix, altro synth Korg afflitto da questo problema).

Poly 800 e DW 6/8000 invece fanno uso di una pila a bottone CR2032, che è sigillata e non perde acido. Ma è buona cosa sostituirla comunque, primo perché dopo più di 30 anni è già tanto se la pila tiene ancora, secondo perché quella originale è saldata, quindi il cambio pila sarebbe una buona occasione per installare uno zoccolino in modo che per le successive sostituzioni non si debba più mettere mano al saldatore.

Korg Poly 800 e DW6/8000 fanno parecchio uso di componentistica personalizzata Korg. Tutti e tre usano chip proprietari per oscillatori e filtri. La reperibilità di questi ricambi è piuttosto scarsa, ma fortunatamente come detto sopra, se sono stati revisionati sono strumenti ancora piuttosto affidabili. E sono tutto sommato synth poco costosi, quindi al limite se lo strumento è irreparabilmente danneggiato se ne può prendere un altro, e tenere quello morto per ricambi (o rivenderlo per pezzi, recuperando parte della spesa del synth preso in sostituzione).

Il Poly 61 invece usa più che altro componentistica standard commerciale. Per i filtri usa chip SSM (Solid State Music, all'epoca concorrenti dei CEM), che non sono facilissimi da trovare ma sono comunque più reperibili di quelli personalizzati di Korg. Quindi dal punto di vista della riparabilità il Poly 61 è quello che da meno problemi per ciò che concerne la reperibilità dei ricambi.

Tutti questi synth sono costruttivamente piuttosto semplici, poche schede e circuiti molto razionalizzati, quindi eventuali difetti sono più semplici da trovare rispetto ad altri polifonici più complessi come i Jupiter o gli Oberheim, per quanto lavorare dentro un polifonico analogico per stanarne i difetti possa comunque richiedere parecchio tempo, tra schemi da seguire e sondaggi da fare con l'oscilloscopio (i DW poi possono essere abbastanza rognosi se il guasto è sulla parte digitale). E tra l'altro, se il synth non è mai stato revisionato, un giro di calibrazione seguendo le istruzioni del manuale di servizio è praticamente d'obbligo. Fortunatamente la calibrazione su questi synth è piuttosto semplice e lineare, relativamente pochi trimmer e procedure di calibrazione abbastanza immediate.

wildcat80 ha scritto:
Così a naso i più interessanti mi sembrerebbero il Poly61 e il DW, soprattutto quest'ultimo ha delle sonorità particolari e un delay particolarmente espressivo.


Confermo. Il DW inoltre ha un filtro molto musicale, che se impostato con forte risonanza letteralmente "canta" sugli armonici, ed essendo che molte delle onde digitali a bordo hanno armonici piuttosto distanziati l'effetto che si ottiene è molto suggestivo, specialmente se combinato col delay di bordo. Possiedo un DW-8000 e recentemente ci ho smanettato un po', gli sweep di filtro con risonanza alta ed il tutto passato nel delay sono la morte sua. Decisamente consigliato.

[continua...]
  • mima85
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05-12-19 08.42

[continua...]

Il Poly 61 invece ha le classiche sonorità del synth analogico, in questo senso è più "standard" rispetto al DW che è una macchina abbastanza particolare. Attenzione inoltre al fatto che il Poly 61 è più limitato come architettura di sintesi (per esempio ha solo un inviluppo, come i Juno) e che non tutti i modelli hanno il MIDI.

Essendo che tu hai già un Deepmind, che ti copre per le sonorità di stampo tipicamente analogico, ti consiglio di orientarti sul DW-8000
  • 1paolo
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05-12-19 09.21

wildcat80 ha scritto:
Potrei avere, senza spendere nulla, un synth a scelta

..nel caso, quello che non prendi tu lo prendo io volentieri, a quelle condizioni,,emo
  • maxpiano69
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05-12-19 09.25

Tra i 3 sceglierei il DW8000, senza alcun dubbio.
  • anonimo

05-12-19 09.26

Peccato non ci sia sul menù anche il Polisix.

Comunque se la scelta è quella, DW8000.
  • mima85
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05-12-19 09.32

Cyrano ha scritto:
Peccato non ci sia sul menù anche il Polisix.


Eh magari, ma quello con ogni probabilità non sarebbe stato "senza spendere nulla". Oggi il prezzo del Polysix supera i 1'000 euro nella maggior parte dei casi.
  • MarioSynth
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05-12-19 10.13

@ wildcat80
Ciao, mi interesserebbe sapere qualcosa di più sui synth Korg della prima metà degli anni 80.
Potrei avere, senza spendere nulla, un synth a scelta fra Poly61, Poly800 II e DW8000
Al di là delle recensioni e demo reperibili, mi interesserebbe sapere come sono piazzati a livello di reperibilità ricambi, affidabilità e facilità di riparazione.
Così a naso i più interessanti mi sembrerebbero il Poly61 e il DW, soprattutto quest'ultimo ha delle sonorità particolari e un delay particolarmente espressivo.
Grazie a tutti!
DW8000 tutta la vita, non c'è proprio gara.
  • anonimo

05-12-19 10.53

@ mima85
Cyrano ha scritto:
Peccato non ci sia sul menù anche il Polisix.


Eh magari, ma quello con ogni probabilità non sarebbe stato "senza spendere nulla". Oggi il prezzo del Polysix supera i 1'000 euro nella maggior parte dei casi.
Mima, se ti regalassro o un Polisix o un Juno 60 (ammesso che tu non li avessi già) quale prenderesti?
  • mima85
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05-12-19 11.02

@ anonimo
Mima, se ti regalassro o un Polisix o un Juno 60 (ammesso che tu non li avessi già) quale prenderesti?
Uh... scelta molto ardua. Non si può fare entrambi? emo

Scherzi a parte, dipende che suono si cerca, in quanto sono synth con anime timbriche parecchio diverse. Se si cerca il classico suono synth-pop anni '80 allora il Juno è il synth da scegliere, se invece si vuole qualcosa di più "selvaggio" (il Polysix ha i VCO, con ciò che ne consegue per quanto riguarda l'intonazione, mentre il Juno usa i precisi DCO), sperimentale ed orientato al suono degli anni '70, il Polysix tra i due è lo strumento più adeguato.