Waldorf Music

  • wildcat80
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03-01-20 13.31

Domanda generale.
Che ne pensate di Waldorf? Suoni, supporto, tecnologie...
È un'azienda che non ho inquadrato appieno, seppur le sue fondamenta si erigano sul glorioso marchio PPG.
Passano da strumenti di livello assoluto come Zarenbourg, Kira e Quantum, a scatolotti a cui non è immediato trovare una collocazione come il Rocket, ma hanno strumenti mediamente interessanti e a prezzi ragionevoli (Streichfett, Pulse 2, Blofeld per citare quelli che più incontrano i miei gusti).
La mia esperienza con lo Streichfett è stata positiva (solito acquisto per noia e restituzione per togliermi un altro sfizio), avevo chiesto anche alcune cose al team di supporto (sono gli stessi progettisti se non ho frainteso) ed erano stati fantastici, i packaging, i video ufficiali e le brochure sono incredibili, l'impressione che danno è di realtà semiartigianale fatta da persone che si divertono a lavorare assieme.
A livello sonoro, sintesi wavetable a parte che non incontra il mio gusto, mi sembra che i loro prodotti, a prescindere dalla generazione (analogica, digitale o ibrida), abbiano una pasta comune molto ricca e aggressiva ma senza eccessi.
  • michelet
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03-01-20 23.45

Waldorf ha prodotto e produce strumenti molto interessanti, caratterizzati da uno sviluppo software non sempre ottimale ed una timbrica particolare che può piacere o meno.
Per esperienza personale posso parlare solo di Blofeld, perché i vari MicroWave, Q e Q+ sono introvabili, viceversa Quantum e Kyra hanno un prezzo proibitivo.
In breve, ho un rapporto di odio e amore con Blofeld, per la sua interfaccia utente un po’ ostica e per il suo suono fondamentalmente acido e metallico. Delle patches di default, 1024 (8 banchi da 128) ne ho “salvate” non più di una ventina. Analog Voltage è uno dei banchi che trasformano Blofeld fino a renderlo irriconoscibile o quasi. Interessanti anche i banchi con i campioni aggiuntivi e gli arpeggi.
In conclusione penso che Blofeld sia una presenza discreta nella palette timbrica di una possible produzione, non del tutto ininfluente ma nemmeno fondamentale.
  • wildcat80
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04-01-20 07.50

A me Blofeld è piaciuto dopo aver ascoltato le patch Analog Voltage di Don Solaris e soprattutto di quelle di Roberto Galli, anche se proprio ieri sera ho visto un video di modellazione fisica degli archi che mi ha lasciato di stucco.
Non credevo avesse così tante possibilità, l'ho sempre considerato poco perché a torto credevo fosse un synth improntato solo sulla sintesi wavetable che potesse anche fare un po' di suoni VA, in realtà sembrerebbe essere molto più versatile del prevedibile.
Di contro, ho sentito il Pulse 2, che spesso viene spacciato come un Minimoog a controllo digitale, e mi ha colpito la modalità parafonica (che generalmente non apprezzo): ricorda molto il Poly800, sonorità caratteristiche ma che comunque riportano a cose già sentite (il Minimoog, il Poly800).
Su Streichfett che dire: sono stato un asino a restituirlo dopo un mese scarso, oggi mi farebbe molto comodo perché andrei in giro con Nord Electro, Streichfett e Microbrute.
  • michelet
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04-01-20 11.39

Aggiungo un corollario alle mie considerazioni, che potrà sembrare pure ovvio... ma tant'è. Come tutti gli strumenti musicali, anche il sintetizzatore va "suonato", avvalendosi di tutti i controlli e le modulazioni messe a disposizione dal motore di sintesi. Ecco perché alcuni timbri risultano totalmente inespressivi se suonati "male". Quindi, nella tattispecie, il banco Analog Voltage ha un livello di espressività e genera ispirazione, se viene suonato in modo adeguato.
  • cipmunk
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04-01-20 13.39

@ michelet
Waldorf ha prodotto e produce strumenti molto interessanti, caratterizzati da uno sviluppo software non sempre ottimale ed una timbrica particolare che può piacere o meno.
Per esperienza personale posso parlare solo di Blofeld, perché i vari MicroWave, Q e Q+ sono introvabili, viceversa Quantum e Kyra hanno un prezzo proibitivo.
In breve, ho un rapporto di odio e amore con Blofeld, per la sua interfaccia utente un po’ ostica e per il suo suono fondamentalmente acido e metallico. Delle patches di default, 1024 (8 banchi da 128) ne ho “salvate” non più di una ventina. Analog Voltage è uno dei banchi che trasformano Blofeld fino a renderlo irriconoscibile o quasi. Interessanti anche i banchi con i campioni aggiuntivi e gli arpeggi.
In conclusione penso che Blofeld sia una presenza discreta nella palette timbrica di una possible produzione, non del tutto ininfluente ma nemmeno fondamentale.
Cavolo Quantum e Kyra mi son proprio piaciuti molto come suonano..per quanto possano contare le demo audio sul tubo...emo
  • michelet
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04-01-20 14.01

@ cipmunk
Cavolo Quantum e Kyra mi son proprio piaciuti molto come suonano..per quanto possano contare le demo audio sul tubo...emo
Del resto, per ora, più di YT non possiamo avere. Difficile che strumenti di quel costo possano essere a disposizione nei negozi.
Per quanto mi riguarda Kyra sembrano 4/6 Blofeld in layer che suonano.
Su Quantum non ho sufficiente materiale per esprimere un giudizio.
  • wildcat80
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04-01-20 15.54

Adesso a catalogo hanno anche l'STVC che è uno Streichfett con tastiera e vocoder proposto a soli 769 euro
  • dxmat
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04-01-20 17.24

@ wildcat80
Domanda generale.
Che ne pensate di Waldorf? Suoni, supporto, tecnologie...
È un'azienda che non ho inquadrato appieno, seppur le sue fondamenta si erigano sul glorioso marchio PPG.
Passano da strumenti di livello assoluto come Zarenbourg, Kira e Quantum, a scatolotti a cui non è immediato trovare una collocazione come il Rocket, ma hanno strumenti mediamente interessanti e a prezzi ragionevoli (Streichfett, Pulse 2, Blofeld per citare quelli che più incontrano i miei gusti).
La mia esperienza con lo Streichfett è stata positiva (solito acquisto per noia e restituzione per togliermi un altro sfizio), avevo chiesto anche alcune cose al team di supporto (sono gli stessi progettisti se non ho frainteso) ed erano stati fantastici, i packaging, i video ufficiali e le brochure sono incredibili, l'impressione che danno è di realtà semiartigianale fatta da persone che si divertono a lavorare assieme.
A livello sonoro, sintesi wavetable a parte che non incontra il mio gusto, mi sembra che i loro prodotti, a prescindere dalla generazione (analogica, digitale o ibrida), abbiano una pasta comune molto ricca e aggressiva ma senza eccessi.
Per me Waldorf è microwave 1 a filtri analogici e la versione all digital XT.
Molto bello il Q come anche la versione ridotta microQ. Validissimo ii vecchio Pulse analogico.
Ho provato il Blofeld ma scompariva dietro il microQ e XT, suono sottile rispetto alla generazione precedente.
Kyra mi lascia totalmente indifferente. Quantum mai avuto fortuna di provarlo.
Sono synt sempre molto particolari come timbrica. Piuttosto distanti dai classici VA.
Struttura di sintesi molto ricca e versatile, filtri e oscillatori taglienti.
I presets di default fanno schifo, meglio partire da zero.