16-01-20 16.53
Mi riferisco al fulcro.16-01-20 17.01
16-01-20 17.09
16-01-20 17.10
il negro di whatsapp è il PX5S fatevene una ragione.16-01-20 17.27
Tutti sanno che Dado ha la mano un po' pesante.16-01-20 17.31
16-01-20 17.38
16-01-20 18.03
16-01-20 18.16
Salve a tutti,16-01-20 18.36
Comunque nella mia interminata esperienza di umilissimo pianista di formazione classica, ho potuto (tentare di) suonare ed anche cazzeggiare più volte su un imponente Fazioli della mia città e sullo Steinway principale del conservatorio, oltre che su vari Yamaha, Schimmel ed altri, oltre che su vari verticali tra cui il mio e ho notato suonando vari digitali entry level con tastiere in plastica che spesso il suono più vicino possibile a quello che io volevo tra quelli che poteva offrirmi lo strumento lo ottenevo cambiando di parecchio la catena cinetica del movimento...usando magari gesti che su un acustico anche verticale avrebbero prodotto tutt'altro suono. Questo è sicuramente dovuto anche ai generatori sonori limitati che ho provato, ma probabilmente anche la distanza bordo-fulcro ha un ruolo determinante in questo. Specialmente se uno entra "dentro" ai tasti, pensate a un accordo Do# maggiore a 4 note per esempio .16-01-20 18.44
Forse l'ho già scritto, ma oltre all'(importantissima) costruzione fisica della meccanica del keybed di un piano digitale, è fondamentale l'implementazione della relazione tra i sensori ed il motore di sintesi.16-01-20 19.01
16-01-20 19.22
16-01-20 19.44
Mettiamo anche in conto che a maggiore lunghezza corrisponde maggior sensibilità, forse, dico forse, con 21 cm l'esecutore riesce già a sfruttare appieno la massima sensibilità che si può ottenere da un sistema discreto come quello che traduce la velocità di esecuzione in una keybed di un piano digitale.17-01-20 13.50
17-01-20 18.37