Stage piano Yamaha economici

  • vin_roma
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26-06-20 22.24

Presi tre anni fa un P115 per andare in giro, poco peso e poca "sostanza", ma lo sapevo.
Bene, pur non avendo fatto chissà che di date, il suddetto ha pensato bene di dare problemi alla contattiera... 3 tasti, proprio in mezzo, o non suonano o danno velocity a 127...
Il suono non mi gusta, ha solo midi usb e relativo scatolotto extra, cavi, alimentatore, le funzioni si attivano con le combinazioni di tastini e note, ora pure le falle sulla dinamica..
Boh
Il P120 ancora a casa, per 17 anni ha scorazzato su centinaia di palchi con la pioggia, il sole rovente, le vibrazioni in macchina e poi c'ho sempre pestato come su un piano vero ...sta li, perfetto, sicuro e potente. Solo all'inizio c'era un problema di meccanica ma Yamaha me la cambiò interamente.
  • anonimo

26-06-20 22.35

@ vin_roma
Presi tre anni fa un P115 per andare in giro, poco peso e poca "sostanza", ma lo sapevo.
Bene, pur non avendo fatto chissà che di date, il suddetto ha pensato bene di dare problemi alla contattiera... 3 tasti, proprio in mezzo, o non suonano o danno velocity a 127...
Il suono non mi gusta, ha solo midi usb e relativo scatolotto extra, cavi, alimentatore, le funzioni si attivano con le combinazioni di tastini e note, ora pure le falle sulla dinamica..
Boh
Il P120 ancora a casa, per 17 anni ha scorazzato su centinaia di palchi con la pioggia, il sole rovente, le vibrazioni in macchina e poi c'ho sempre pestato come su un piano vero ...sta li, perfetto, sicuro e potente. Solo all'inizio c'era un problema di meccanica ma Yamaha me la cambiò interamente.
Il P120 é un miracolo di stage...conosco un sacco di jazzisti che ce l'hanno o ce l'hanno avuto e nessuno si lamenta
  • anonimo

26-06-20 22.36

P120 è un'altra categoria
  • zerinovic
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26-06-20 23.14

é l’ora di un numa stage.emo..(peccato per il bianco..anche se dal vero ha tutta un altra resa..)
  • anonimo

26-06-20 23.20

appena vedi uno spiraglio ci infili una studiologic emo
  • d_phatt
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27-06-20 02.42

Il Numa Stage anche solo a guardarlo strilla "sono uno Stage Piano" da tutti i lati, le Yamaha sembrano dei tasti ficcati dentro a uno scatolotto di plastica formato a caso.
Comuque, una cosa che ho notato, è che i piani digitali Yamaha di fascia bassa, al di là di suono e qualità della meccanica, tagliano fuori feature di base come connessioni midi, addirittura i line out in qualche caso, hanno funzioni da master ridicole (e questo non ha senso...come se ogni volta dovessero sviluppare la gestione midi da capo)...insomma funzioni accessorie da pochi euro, che sono giudicabili senza nemmeno toccare lo strumento, spesso mancano senza motivo...ma perché?! Vale anche per le altre case ovviamente.
A me del Numa Stage non è piaciuta granché la meccanica, ma per il resto, basta guardarlo per capire di avere sotto le mani uno strumento "serio".
Sviluppare una buona meccanica che sia leggera è difficile, emulare un pianoforte è difficilissimo, ma mettere due porte qua e la e delle funzionalità in più...Perché non farlo?
  • vin_roma
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27-06-20 03.33

Purtroppo con l'età ho dovuto abbassare i pesi ...19kg di P120, un reggitastiera adeguato (ne usavo uno in ferro pesantissimo ma solidissimo), sino a non molto tempo fa ci mettevo sopra la 01W che pesava non poco anche quella, poi rack col campionatore, mixer, in certi periodi anche il computer portatile, panca pianistica, valigia con cavi, pedali, alimentatori...
oggi 11kg di P115, 7 (o 9) di MoXF61 con scheda flash per i campioni, panca piccola leggera e pieghevole e piccole gambe a Z leggerissime ...ma è tutto di plastica. Non so quante volte ho smontato la MoXF per lo stesso problema alla dinamica dei tasti... che palle!
La roba buona pesa e poi, per chi non lo conoscesse, il P120 "picchia", esce sempre, ha un suono datato ma eloquente, non sfigura mai e si fa suonare e ti "fa suonare", quasi come con un acustico e tutte le altre derivazioni (P140, P200 etc...) non ha nulla a che vedere con il primo. E poi devo dire che per i luoghi in cui solitamente suono ...un pezzo di plastica bianca (o rossa... emo) sarebbe estremamente fuori luogo!
  • maxpiano69
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27-06-20 06.26

d_phatt ha scritto:
Comuque, una cosa che ho notato, è che i piani digitali Yamaha di fascia bassa, al di là di suono e qualità della meccanica, tagliano fuori feature di base come connessioni midi, addirittura i line out in qualche caso, hanno funzioni da master ridicole (e questo non ha senso...come se ogni volta dovessero sviluppare la gestione midi da capo)...insomma funzioni accessorie da pochi euro, che sono giudicabili senza nemmeno toccare lo strumento, spesso mancano senza motivo...ma perché?! Vale anche per le altre case ovviamente.

Perché si fa confusione tra pianoforti "portable" (pensati come sostituti home del piano acustico & trasportabili) e "stage" (quelli si pensati per il palco e quindi con le funzioni di cui parli) cercando di forzare i primi a fare anche i secondi; in casa Yamaha gli stage sono la serie CP, i P sono i "portable" (per Roland ci sono rispettivamente RD ed FP, Kawai ha MP ed ES e cosí via). Certo in alcuni casi i portable hanno funzioni quasi da stage, ma é piú un'eccezione che una regola. Roland con l'RD88 ha di recente creato un prodotto che si pone a metá strada ed infatti lo reputo molto interessante,

Sul discorso di Vin, indubbiamente il P120 é un prodotto riuscito e sono in molti a tenerselo caro, ma se si cerca il peso piuma purtroppo qualche compromesso bisogna accettarlo ed i compromessi si chiamano plastica e keybed strutturalmente meno robusto (e quindi meno duraturo nel tempo). Non si puó avere tutto.
  • anonimo
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27-06-20 06.43

vin_roma ha scritto:
Non so quante volte ho smontato la MoXF per lo stesso problema alla dinamica dei tasti... che palle!


Buongiorno Vin, scusa l’intromissione: poiché sto valutando se prendere MoXF usata, questo è un problema noto dello strumento? Non vorrei ritrovarmi a doverci mettere subito le mani per sistemarlo.
  • anonimo

27-06-20 07.56

@ d_phatt
Il Numa Stage anche solo a guardarlo strilla "sono uno Stage Piano" da tutti i lati, le Yamaha sembrano dei tasti ficcati dentro a uno scatolotto di plastica formato a caso.
Comuque, una cosa che ho notato, è che i piani digitali Yamaha di fascia bassa, al di là di suono e qualità della meccanica, tagliano fuori feature di base come connessioni midi, addirittura i line out in qualche caso, hanno funzioni da master ridicole (e questo non ha senso...come se ogni volta dovessero sviluppare la gestione midi da capo)...insomma funzioni accessorie da pochi euro, che sono giudicabili senza nemmeno toccare lo strumento, spesso mancano senza motivo...ma perché?! Vale anche per le altre case ovviamente.
A me del Numa Stage non è piaciuta granché la meccanica, ma per il resto, basta guardarlo per capire di avere sotto le mani uno strumento "serio".
Sviluppare una buona meccanica che sia leggera è difficile, emulare un pianoforte è difficilissimo, ma mettere due porte qua e la e delle funzionalità in più...Perché non farlo?
Quasi tutti i marchi sono cosi, nelle fasce basse mancano di connessioni ed hanno combinazioni di tasti per le funzioni.
  • anonimo

27-06-20 08.12

maxpiano69 ha scritto:
Perché si fa confusione tra pianoforti "portable" (pensati come sostituti home del piano acustico & trasportabili) e "stage" (quelli si pensati per il palco e quindi con le funzioni di cui parli) cercando di forzare i primi a fare anche i secondi; in casa Yamaha gli stage sono la serie CP, i P sono i "portable" (per Roland ci sono rispettivamente RD ed FP, Kawai ha MP ed ES e cosí via). Certo in alcuni casi i portable hanno funzioni quasi da stage, ma é piú un'eccezione che una regola. Roland con l'RD88 ha di recente creato un prodotto che si pone a metá strada ed infatti lo reputo molto interessante,

Sul discorso di Vin, indubbiamente il P120 é un prodotto riuscito e sono in molti a tenerselo caro, ma se si cerca il peso piuma purtroppo qualche compromesso bisogna accettarlo ed i compromessi si chiamano plastica e keybed strutturalmente meno robusto (e quindi meno duraturo nel tempo). Non si puó avere tutto.


esatto il mio p121 è una tastiera da casa senza il supporto in legno, dal suo disegno è anche scomoda da mettere sul supporto a X perchè è molto spessa, non direi che è da palco forse da casa al mare o montagna emo
  • paolo_b3
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27-06-20 08.27

@ vin_roma
Presi tre anni fa un P115 per andare in giro, poco peso e poca "sostanza", ma lo sapevo.
Bene, pur non avendo fatto chissà che di date, il suddetto ha pensato bene di dare problemi alla contattiera... 3 tasti, proprio in mezzo, o non suonano o danno velocity a 127...
Il suono non mi gusta, ha solo midi usb e relativo scatolotto extra, cavi, alimentatore, le funzioni si attivano con le combinazioni di tastini e note, ora pure le falle sulla dinamica..
Boh
Il P120 ancora a casa, per 17 anni ha scorazzato su centinaia di palchi con la pioggia, il sole rovente, le vibrazioni in macchina e poi c'ho sempre pestato come su un piano vero ...sta li, perfetto, sicuro e potente. Solo all'inizio c'era un problema di meccanica ma Yamaha me la cambiò interamente.
Robustezza e leggerezza sono due concetti che mal si sposano.
A me la macchina con il miglior rapporto peso / qualità della keybed pare yamaha P125. Poi i suoni sono quelli che sono, a me piacciono ma a te che hai la sensibilità di un vero pianista potrebbero sembrare scadenti.
  • Osuna1
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27-06-20 09.15

Ho da poco la P125 e devo dire che mi trovo bene, considerato il rapporto qualità/prezzo. Come ha detto Max, la serie P della Yamaha è ben diversa dalla serie CP, questa sì composta di stage piano (e anche i prezzi sono molto diversi). Io personalmente ho acquistato la P 125 per avere un 88 tasti pesati da tenere a casa, non credo che la userò diversamente. Quanto alla meccanica ed ai suoni, beh, sono questioni personali. A me non dispiacciono, meglio la meccanica che i suoni. Trovo invece molto utili sia la funzione USB to HOST che mi permette di collegare l’iPad senza problemi, sia l’app Smart Pianist, con cui controlli molti parametri del pianoforte direttamente dallo schermo.
  • zerinovic
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27-06-20 09.34

vin_roma ha scritto:
E poi devo dire che per i luoghi in cui solitamente suono ...un pezzo di plastica bianca (o rossa... ) sarebbe estremamente fuori luogo!

e sfruttando i suoni del moxf6 con una master leggera e nera? ti dico quale? sl 88 studio...niente scatolotti..e qualche cavo in meno...
oppure condensare tutto in un moxf8 ma ci avrai gia pensato...e scartato..
  • d_phatt
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27-06-20 09.57

@ maxpiano69
d_phatt ha scritto:
Comuque, una cosa che ho notato, è che i piani digitali Yamaha di fascia bassa, al di là di suono e qualità della meccanica, tagliano fuori feature di base come connessioni midi, addirittura i line out in qualche caso, hanno funzioni da master ridicole (e questo non ha senso...come se ogni volta dovessero sviluppare la gestione midi da capo)...insomma funzioni accessorie da pochi euro, che sono giudicabili senza nemmeno toccare lo strumento, spesso mancano senza motivo...ma perché?! Vale anche per le altre case ovviamente.

Perché si fa confusione tra pianoforti "portable" (pensati come sostituti home del piano acustico & trasportabili) e "stage" (quelli si pensati per il palco e quindi con le funzioni di cui parli) cercando di forzare i primi a fare anche i secondi; in casa Yamaha gli stage sono la serie CP, i P sono i "portable" (per Roland ci sono rispettivamente RD ed FP, Kawai ha MP ed ES e cosí via). Certo in alcuni casi i portable hanno funzioni quasi da stage, ma é piú un'eccezione che una regola. Roland con l'RD88 ha di recente creato un prodotto che si pone a metá strada ed infatti lo reputo molto interessante,

Sul discorso di Vin, indubbiamente il P120 é un prodotto riuscito e sono in molti a tenerselo caro, ma se si cerca il peso piuma purtroppo qualche compromesso bisogna accettarlo ed i compromessi si chiamano plastica e keybed strutturalmente meno robusto (e quindi meno duraturo nel tempo). Non si puó avere tutto.
Sulla distinzione tra stage e portabili hai ragione in effetti, però se anche i "portable piano" avessero quelle poche capacità in più di cui parlavo, certo non diventerebbero un CP88, però sarebbero molto più versatili! Poi è vero che una stage vero deve avere tante cose in più, controlli, editing del suono, eccetera, però quelle mancanze mi sanno tanto di limitazioni artificiali...basterebbe davvero poco per rendere unP45/P125 molto più versatile ed interessante. Stiamo pur sempre parlando di tecnologia digitale...

Sul discorso delle combinazioni di tasti...forse hanno un senso, cioè per me ha il suo perché suonare uno strumento dal pannello semplice con solo i controlli fondamentali, se basta un solo suono di piano acustico/elettrico per ogni brano. Alla fine questi P sono fatti per questo.

Poi come dicevo nell'altro thread, io come piano digitale ho usato solo strumenti entry level nella mia vita, che però a livello di affidabilità/costruzione, non mi hanno mai dato problemi, anzi forse hanno retto fin troppo.
Quindi sotto questo aspetto la mia esperienza è sempre stata positiva...mi dispiace sentire di uno strumento che dopo soli 3 anni da questi problemi.
  • Fabri72
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27-06-20 10.03

@ anonimo
maxpiano69 ha scritto:
Perché si fa confusione tra pianoforti "portable" (pensati come sostituti home del piano acustico & trasportabili) e "stage" (quelli si pensati per il palco e quindi con le funzioni di cui parli) cercando di forzare i primi a fare anche i secondi; in casa Yamaha gli stage sono la serie CP, i P sono i "portable" (per Roland ci sono rispettivamente RD ed FP, Kawai ha MP ed ES e cosí via). Certo in alcuni casi i portable hanno funzioni quasi da stage, ma é piú un'eccezione che una regola. Roland con l'RD88 ha di recente creato un prodotto che si pone a metá strada ed infatti lo reputo molto interessante,

Sul discorso di Vin, indubbiamente il P120 é un prodotto riuscito e sono in molti a tenerselo caro, ma se si cerca il peso piuma purtroppo qualche compromesso bisogna accettarlo ed i compromessi si chiamano plastica e keybed strutturalmente meno robusto (e quindi meno duraturo nel tempo). Non si puó avere tutto.


esatto il mio p121 è una tastiera da casa senza il supporto in legno, dal suo disegno è anche scomoda da mettere sul supporto a X perchè è molto spessa, non direi che è da palco forse da casa al mare o montagna emo
La tastiera con la zeppa.
Beh puoi dire di avere un piano verticale da viaggio! 😂😂😂😂
  • Fabri72
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27-06-20 10.09

zerinovic ha scritto:
leggera e nera? ti dico quale?


Detto così sembrerebbe una cosa figa! 😂😂😂😂
  • zerinovic
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27-06-20 10.40

@ Fabri72
zerinovic ha scritto:
leggera e nera? ti dico quale?


Detto così sembrerebbe una cosa figa! 😂😂😂😂
alla sl manca una tessera nel suo puzzle...un modulo suoni che fa da scheda audio....(un nc2x expander) emo e diventa una figata colossale...
  • Fabri72
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27-06-20 11.03

@ zerinovic
alla sl manca una tessera nel suo puzzle...un modulo suoni che fa da scheda audio....(un nc2x expander) emo e diventa una figata colossale...
Zeri, la mia era solo una battuta pecoreccia! 😉
  • vin_roma
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27-06-20 11.28

Kent83 ha scritto:
questo è un problema noto dello strumento?

Non lo so, probabilmente sono io che spacco i tasti!
Certo che a vederne la meccanica fatta in blocchi di ottava con un'unica iniezione di plastica fa effetto ma alla fine, tra le economiche è forse la migliore ...e poi non dimentichiamo che una MoXf con scheda flash e saputa governare diventa un'inseparabile amica dalle enormi potenzialità.

Certamente