Due parole su UB XA

  • wildcat80
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24-11-24 20.47

@ tsuki
Comunque,ho pagato il mio in preordine a 1330 e.,oggi lo danno a 915e. Son 415 e. di differenza.Complimenti Behringer,ma baffancu'...emo C'è di buono che sono gli ultimi soldi che mi fregano.
Sì la politica sui prezzi è aggressiva e sempre poco pulita. Io già pensavo di averlo preso al minimo e invece mi sbagliavo.
Penso che scenderà ancora.
  • tsuki
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25-11-24 20.19

@ wildcat80
Sì la politica sui prezzi è aggressiva e sempre poco pulita. Io già pensavo di averlo preso al minimo e invece mi sbagliavo.
Penso che scenderà ancora.
Cosi' si distrugge la quotazione di un prodotto,che per il prezzo male non era ma oramai vien visto come una ciofeca.
  • greg
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25-11-24 22.05

@ wildcat80
Beh io ti porto l'esempio di due strumenti di fascia economica, JX3P (ottima meccanica ma senza velocity né aftertouch e Alpha Juno 2 (stessa meccanica con aggiunta del doppio contatto per la velocity e dello strip per aftertouch).
Il Juno 2 costava attorno ai 1000 $, il concetto di economico va contestualizzato, però posso garantire che strumenti ancora più economici tipo Korg Poly800 e Poly61 avevano meccaniche ben più che decorose.
Solo il semplice fatto che resistano dopo 40 anni la dice lunga sul concetto di qualità.
IO ho avuto il Juno 2, non lo reputo uno scaled down. E poi rispetto a cosa? Al Super JX? Strumenti diversi. Con gli analogici si può parlare di tagli su funzioni eccetera, ma, per esempio, anche la serie Juno 6-60-106, rispetto ai JX 3-8-10, suonano diversi ,cambiano moduli interni di sintesi, ma non parlerei proprio di strumenti economici. Poly 61 molto peggio di Juno 2. Poly 800 non riuscii proprio ad innamorarmene.
  • wildcat80
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25-11-24 23.37

@ greg
IO ho avuto il Juno 2, non lo reputo uno scaled down. E poi rispetto a cosa? Al Super JX? Strumenti diversi. Con gli analogici si può parlare di tagli su funzioni eccetera, ma, per esempio, anche la serie Juno 6-60-106, rispetto ai JX 3-8-10, suonano diversi ,cambiano moduli interni di sintesi, ma non parlerei proprio di strumenti economici. Poly 61 molto peggio di Juno 2. Poly 800 non riuscii proprio ad innamorarmene.
Il tuo è un ragionamento corretto, assolutamente condivisibile ma è fatto a posteriori e non considera quello che avevano in testa i progettisti di casa Roland: avere una famiglia di strumenti con un sound comune declinato un diverse versioni e per diverse tasche.
Il cuore dei synth Roland dal 1979 al 1985 è il filtro OTA IR3109: Jupiter 4, Jupiter 8, Jupiter 6 (in una declinazione leggermente differente), SH101, JX3P, Juno 6/60/106.
La gerarchia era semplicissima: i Jupiter come ammiraglie, e i Juno come scaled down, con una logica molto diversa da come possiamo intendere oggi, con la serie JX che aveva caratteristiche intermedie ma ancora più economico.
Ci sono interessanti interviste rilasciate dai progettisti, rilasciate il occasione della nascita della serie Boutique, che spiegano bene la faccenda.
Nella generazione 1985/86 le cose cambiano: Roland vuole suonare come Yamaha ma è in ritardo, così idea un sintetizzatore capace di emulare il sound FM con la tecnologia che conosceva meglio, cioè la sottrattiva analogica: due DCO, capacità di crossmodulation interessanti, velocity e aftertouch. Prezzo 1700 $. Così si inventano Alpha Juno: un singolo DCO con forme d'onda complesse che spingono verso la FM come il JX, sensibili alla velocity, aftertouch, interfaccia ancora più semplificata (pochi pulsanti a membrana e l'Alpha Dial). Prezzo 850 $.
Anche qui, il concetto scaled down non è come lo intendiamo oggi: si tratta di un synth che suona molto simile in quanto utilizza lo stesso filtro (IR3R05), può generare forme d'onda non convenzionali per l'epoca che richiamano la sintesi FM, l'interfaccia è molto simile ma razionalizzata.
E poi è arrivato un anno dopo il Super JX....
  • greg
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25-11-24 23.51

@ wildcat80
Il tuo è un ragionamento corretto, assolutamente condivisibile ma è fatto a posteriori e non considera quello che avevano in testa i progettisti di casa Roland: avere una famiglia di strumenti con un sound comune declinato un diverse versioni e per diverse tasche.
Il cuore dei synth Roland dal 1979 al 1985 è il filtro OTA IR3109: Jupiter 4, Jupiter 8, Jupiter 6 (in una declinazione leggermente differente), SH101, JX3P, Juno 6/60/106.
La gerarchia era semplicissima: i Jupiter come ammiraglie, e i Juno come scaled down, con una logica molto diversa da come possiamo intendere oggi, con la serie JX che aveva caratteristiche intermedie ma ancora più economico.
Ci sono interessanti interviste rilasciate dai progettisti, rilasciate il occasione della nascita della serie Boutique, che spiegano bene la faccenda.
Nella generazione 1985/86 le cose cambiano: Roland vuole suonare come Yamaha ma è in ritardo, così idea un sintetizzatore capace di emulare il sound FM con la tecnologia che conosceva meglio, cioè la sottrattiva analogica: due DCO, capacità di crossmodulation interessanti, velocity e aftertouch. Prezzo 1700 $. Così si inventano Alpha Juno: un singolo DCO con forme d'onda complesse che spingono verso la FM come il JX, sensibili alla velocity, aftertouch, interfaccia ancora più semplificata (pochi pulsanti a membrana e l'Alpha Dial). Prezzo 850 $.
Anche qui, il concetto scaled down non è come lo intendiamo oggi: si tratta di un synth che suona molto simile in quanto utilizza lo stesso filtro (IR3R05), può generare forme d'onda non convenzionali per l'epoca che richiamano la sintesi FM, l'interfaccia è molto simile ma razionalizzata.
E poi è arrivato un anno dopo il Super JX....
Non sono mai entrato nello specifico della componentistica, ma avendo avuto la serie, Juno 6, Juno 106, JX 10, Juno 2 per poi passare a D 50, ti confermo che suonava ognuno benissimo, separandosi stilisticamente. Il Juno 6 comunque aveva le sue differenze da Juno 106,più 'vintage' coi fianchetti in legno e con la plancia senza possibilità di memorizzazione delle patches. Sicuramente molto più sexy del Juno 106 ed è l'unico che rimpiango di non aver tenuto per me. Per il resto ci siamo compresi perfettamente; non a caso attualmente sono molto più richiesti sul mercato vintage i modelli scaled down rispetto al costoso inizialmente JX 10 super JX.
  • WTF_Bach
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26-11-24 07.55

Ho avuto sia il Juno 6 che il JX3p.

Per ciò che mi riguarda, juno6 tutta la vita-coglione io ad averlo venduto per un pezzo di pane.
  • toniz1
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26-11-24 08.13

Momento nostalgia emo
Io ho avuto il JX-8P... la mia prima tastiera seria... e il Juno 60 emo... da totale ignorante (ero gioVIne).. gli facevo fare 3 suoni in croce, ma usciva benissimo... ovviamente nel tempo vendetti tutto per prendere altro. emo
  • 1paolo
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26-11-24 08.38

@ toniz1
Momento nostalgia emo
Io ho avuto il JX-8P... la mia prima tastiera seria... e il Juno 60 emo... da totale ignorante (ero gioVIne).. gli facevo fare 3 suoni in croce, ma usciva benissimo... ovviamente nel tempo vendetti tutto per prendere altro. emo
Ho avuto nella prima metà anni 80 Poly61 e Dw8000 ma quando facevo il militare in caserma c’era un Jupiter (di un ufficiale) ed era una vera goduria sentire quel suono emo
Il 106 non ha niente a che spartire con jupiter e juno, era una entry level tipo poly800
  • wildcat80
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26-11-24 09.09

@ 1paolo
Ho avuto nella prima metà anni 80 Poly61 e Dw8000 ma quando facevo il militare in caserma c’era un Jupiter (di un ufficiale) ed era una vera goduria sentire quel suono emo
Il 106 non ha niente a che spartire con jupiter e juno, era una entry level tipo poly800
A livello di progetto il Juno 106 era un miglioramento di 6/60, perché integrava migliorie tecnologiche importanti per l'epoca... Poi in realtà le cose sono state un po' diverse, perché il 60 resta imbattibile.
  • mima85
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26-11-24 09.36

1paolo ha scritto:
Il 106 non ha niente a che spartire con jupiter e juno, era una entry level tipo poly800


Beh oddio, paragonare il Juno 106 con il Poly800 è un po' eccessivo. Il Juno è polifonico completo a 6 voci e con pannello a slider, il Poly800 è parafonico con pannello a pulsanti e display numerico, 8 voci ad un oscillatore ciascuna, eventualmente con possibilità di averne due per voce ma dimezzando la polifonia, che entrano in un'unica catena VCF->VCA comune a tutte, quindi niente articolazione di filtro e volume indipendenti per voce. E sulla qualità costruttiva non c'è nemmeno da discutere, Poly800 interamente di plastica mentre il Juno 106 a parte i fianchetti è legno (il fondo) e metallo (tutto il resto).

Il Poly800 è un synth posizionato chiaramente nella fascia bassa, il Juno 106 apparteneva alla fascia media, negli intenti di Roland era il sostituto del Juno 60 e a parte un paio di cambiamenti l'architettura di sintesi era la medesima, anche se con alcune differenze nel suono tra i due strumenti. Che poi rispetto al 60 abbiano economizzato un po' nella costruzione è un altro paio di maniche, hanno fatto lo stesso col Jupiter 6 rispetto al Jupiter 8, ma il posizionamento di mercato del Juno 106 è sempre stato nella fascia media. E non a caso costava 2-3 volte il Poly800.