14-08-21 13.35
Imho non è corretto tirare fuori le grandi produzioni del passato, citando gli strumenti che ALLORA avevano a disposizione e che rappresentavano comunque il MEGLIO sul mercato.
E anche la storia del manico lascia molto il tempo che trova, perché è verissimo che un grande musicista fa miracoli con ogni cosa abbia sotto le dita, ma sonorità più accurate rendono ogni esecuzione comunque più gradevole e godibile, a prescindere dalla bravura dell’esecutore.
Tornando al PX5: sono stato uno di quelli innamorati dell”idea” di questa macchina miracolosa, in grado di coniugare in un peso ridicolo funzioni complesse e (sulla carta) una ottima meccanica. L’ho comprato praticamente a scatola chiusa, sedotto anch’io dai commenti entusiastici su questo forum (MALEDETTIII - Cit
). Che fosse un grande bluff sonoro l’ho capito fin da quando l’ho acceso per la prima volta (vi giuro che ho pensato persino a un malfunzionamento negli output), ma effettivamente ammetto che nel mix della band alla fine era un coltellino svizzero con cui potevo fare di tutto.
Il dramma è stato utilizzarlo per il piano e voce: non era davvero proponibile. Ho cercato quindi di camuffarlo il più possibile, creando dei layer tra piano acustico, fm piano e pad molto presente… Suonava tutto ovviamente molto finto, ma in questo caso era una cosa voluta, un po’ come si faceva negli anni 80 quando si costruivano suoni di piano molto particolari per il pop.
La cosa che però non capivo era come facesse il mio Gem RPX di oltre DIECI anni più vecchio a suonare millemila volte meglio… È un paradosso temporale per me inconcepibile.