Allenare l'orecchio

  • patapunfete
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02-07-10 07.48

ho 27 anni, ma canto abbastanza bene sin da quando ne avevo 6.
non so se sia il cantare che ha allenato bene il mio orecchio relativo
o viceversa, sta di fatto che ste due cose sono (almeno per me)
molto correlate tra loro.

comunque...
sta di fatto che 3 anni fa ho scritto un pezzo che inizia col piano che fa una scala
cromatica discendente, giù per due ottave (parto dal re).

lbene, io 'ho sentita (e suonata) così tanto che questa scala
cromatica mi è entrata nel cervello, ora quando sento un suono qualsiasi
lo "alzo" o "abbasso" mentalmente di un'ottava o due per farlo "entrare"
mentalmente nella mia scala cromatica, memorizzo la nota, e la tengo in un angolino della mente.
poi mentalmente canto la mia scala cromatica e trovo la nota!

non sarà orecchio assoluto ma siamo lì...
e mi va benissimo :)
magari potrebbe servire anche a voi!
  • MacJack
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02-07-10 12.19

La tecnica del cromatismo è un buon approccio.
Io la uso per individuare intervalli particolari in certi gradi della scala che magari sono più difficili da individuare
  • dariotorto
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09-07-10 13.38

jacus78 ha scritto:
sinceramente io non ne ho bisogno per fortuna!!non ci sono manuali per allenare l'orecchio.....quello, o ce l'hai dalla nascita, o non lo avrai mai!!emo
può essere allenato quanto vuole, può anche migliorare nel tempo con l'ascolto, ma non riuscirà mai per quanto si alleni, a fare meglio di un orecchio assoluto!!emoè un dono della natura quello!!
Edited 7 Giu. 2010 13:53


dissento fermamente:

l'orecchio si allena eccome!!
intanto occorre precisare che il problema, a meno di deficenze fisiche, non sta nell'orecchio ma nel cervello che elabora le infomazioni. e per questo è facile capire che si può esercitare e migliorare moltissimo come in tutte le altre discipline;

e, attenzione alla novità del secolo: anche l'orecchio assoluto si impara! ci sono studi di persone non dotate dalla nascita che imparano a riconoscere i suoni.

provate personalmente: prendete un diapason e suonatelo vicino all'orecchio, varie volte, vari giorni, in vari momenti, prima di andare a letto.. etc, dopo un pò vi accorgerete che il solo gesto di avvicinare il diapason all'orecchio vi fa "venire in testa" il suono: ed è quello giusto!!

poi è chiaro che imparando l'inglese da grandi è difficile diventare bravi come un madre linguaemo

  • jacus78
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09-07-10 14.18

dariotorto ha scritto:
l'orecchio si allena eccome!!

non quello assoluto
dariotorto ha scritto:
intanto occorre precisare che il problema, a meno di deficenze fisiche, non sta nell'orecchio ma nel cervello che elabora le infomazioni.

il cevello non elabora se l'orecchio non sente
dariotorto ha scritto:
e, attenzione alla novità del secolo: anche l'orecchio assoluto si impara!

stai parlando dell'orecchio relativo
dariotorto ha scritto:
provate personalmente: prendete un diapason e suonatelo vicino all'orecchio, varie volte, vari giorni, in vari momenti, prima di andare a letto.. etc, dopo un pò vi accorgerete che il solo gesto di avvicinare il diapason all'orecchio vi fa "venire in testa" il suono: ed è quello giusto!!

mai provato
dariotorto ha scritto:
poi è chiaro che imparando l'inglese da grandi è difficile diventare bravi come un madre linguaemo

questa è una perla di saggezza


te ne consiglio un'altra di prova.......non suonare per 5 giorni, poi chiama un chitarrista, un trombettista o qualsiasi altro strumentista e fatti suonare una nota.......se il tuo cervello riesce ad elaborare nel modo giusto quella nota sei un orecchio assoluto......o prova ancora più difficile, cerca di capire in che tonalità è accordata una batteria (senza l'aiuto della tastiera).......è un insieme di cose l'orecchio assoluto, dare un suono( giusto) a tutto quello che per gli altri è solo rumore!
e quello ce l'hai dalla nascita o non ci arriverai mai!
Edited 9 Lug. 2010 12:36
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09-07-10 14.37

Riporto la mia esperienza.
Fino poco tempo fa ho fatto qualche esercizio di identificazione delle note, con un programa che suona una nota a caso: devo dire che col tempo ne ho indovinate sempre di più, quando avevo cominciato riconoscevo solo il DO, neanche sempre.
Però ci sono ancora dei GROSSI LIMITI con la scala cromatica: la percentuale di note indovinate si abbassa se il suono è diverso dal particolare suono di piano che uso sempre, mi ci vogliono un paio di secondi tra una nota e l'altra, ne riesco ad indovinare una alla volta (quindi niente accordi e note suonate in maniera isolata, non all'interno di un pezzo), certe note si somigliano (FAdiesis-SOL, MIb-MI, LA-SIb) e cose del genere.

Però le note non sono più fredde come quando avevo iniziato, hanno una "forma", le associo perfino ad un colore ed in piccola parte le ho memorizzate. Per arrivare a ciò le ho dovute ascoltare per bene, una ad una, descriverle per effetto creato sull'orecchio e sensazione emotiva che mi danno, disegnare una tabella dei colori (aggiornata diverse volte) e suonarle sempre più, ogni tanto anche intonarle.

Le cose migliorano moltissimo se invece utilizzo solo le note di una certa scala, in termini di tempo e quantità di errori, perchè sono più distanziate fra loro e ci sono meno dubbi sull'attribuire un suono ad un tasto o a quello adiacente. Finora ho provato solo con quella di DO maggiore, sbaglio raramente e le indovino molto più velocemente.

Ultima conferma: mi ero fermato per 3 mesi, senza più ripetere questo esercizio, per caso ieri ho provato su una 50ina di note in una scala cromatica ed ho ripreso con la stessa percentuale da cui avevo lasciato (quasi 90%), segno che non è una questione di memorizzare il suono ma di capirlo, come se avesse un gusto.

La mia conclusione è questa: certamente ci sono dei risultati significativi, considerando soprattutto che ci ho lavorato appena un 2-3 mesi per 10-20 minuti al giorno in media, ma rimangono delle limitazioni. Il problema principale è che se le note vengono suonate in un pezzo o anche solo in sequenza diventa difficile riconoscerle e comunque quel 10% abbondante di errori da me commesso pesa parecchio; è da non sottovalutare il fatto che il riconoscimento delle note su un timbro diverso da quello che si è utilizzato maggiormente nell'allenamento è senz'altro meno immediato.
Detto ciò, questo NON è sviluppare l'orecchio assoluto, è solo raggiungere una maggior sensibilità per certe determinate note, che può sicuramente tornare utile.
Se qualcuno ha voglia di cimentarsi in queste prove sarebbe bello confrontare le proprie esperienze.

A proposito: conoscete un programma senza limitazioni che sia in grado di suonare soltanto le note di una certa scala, o almeno selezionarle manualmente?
  • jacus78
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09-07-10 14.55

non fa una piega il tuo discorso.......ma si parla sempre di un orecchio che ha bisogno di allenamento......!
ad un certo punto hai detto che ti viene difficile andare ad azzeccare una nota se si tratta di uno strumento diverso dal pianoforte........io parlo invece di andare a decifrare una nota ( che sia quella giusta)di un rumore molto più confuso che un suono vero e proprio......fai cadere un libro, vedi di capire che nota ha suonato, decifra le note degli zoccoli dei cavalli sul catrame della strada, decifra i tuoi passi delle scarpe su un parquet!!
vedi che nota ti esce ruttando, dando una sberla a qualcuno, la nota di una sega elettrica, della ventola del tuo frigorifero ecc ecc ( per fare degli esempi)......siamo contornati da suoni....il difficile è andarli a decifrare!!
l'orecchio assoluto non è fermo nel riconoscere solo le note del proprio strumento.....quelli sono suoni limpidi ed è molto più facile! e nonostante ciò un orecchio relativo deve allenarsi......quello di cui non ha bisogno un orecchio assoluto!
non so se ho reso l'idea!

per il programma sono spiacente ma non ne conosco!
saluti!
Edited 9 Lug. 2010 13:03
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09-07-10 15.22

Non sono molto convinto dell'ipotesi che nasca con l'orecchio assoluto, credo che la vera ragione stia nel porre la giusta attenzione a come sono fatti i suoni, non dando per scontato che questi siano solo vibrazioni dell'aria.

Chi nasce in una famiglia di musicisti ha molte occasioni per ascoltare una nota senza percepirla come una nota anonima, ha la possibilità di sentire le caratteristiche di un suono, le proprietà che lo rendono diverso dagli altri suoni, anche se simili.
Può succedere che impari a scorgere le differenze tra una nota ben intonata ed una meno intonata e sviluppare un tipo di sensibilità che potrebbe portare in seguito all'orecchio assoluto. Ma anche questo è allenamento, così come si allenano i molti violinisti che hanno questa capacità.

Percepire la frequenza di un "rumore" (lo chiamo così impropriamente) fra quelli che hai descritto è un punto di arrivo, è un lavoro che va fatto per anni in ogni momento della propria vita, è un utilizzare le orecchie in modo differente, è un vero e proprio stile di vita.

Come ultima cosa: distinguere il timbro di uno strumento è diverso dal distinguere una nota, le difficoltà maggiori sono dovute al fatto che ci sono come delle "interferenze" che impediscono di estrapolare l'essenza di una nota, che diventa come se fosse sporca e va quindi ripulita mentalmente, un lavoro aggiuntivo. Anche qui ci si può allenare.
  • jacus78
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09-07-10 15.39

beh....buon lavoro alloraemo!!
  • clouseau57
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17-07-10 12.16

Forse e' un guaio ( perche' non mi sprona piu' nella ricerca di nuove armonizzazioni )
ma io quando sento un brano , al 99% gia' so' di quali armonie e' composto....
Ma ho tanto , tanto suonato....
emo

17-07-10 13.34

per l' orecchio assoluto, pare (e dico PARE) che la percentuale di "orecchioassolutisti" sia enormemente più alta tra gli individui che iniziano a suonare prima dei 4 anni, ovvero in quel periodo in cui impariamo un LINGUAGGIO, in cui diamo nomi alle cose, in cui impariamo ad esprimerci in una lingua come lingua madre!
in realtà si potrebbe essere anche non musicisti..
poi con l' esercizio pare (e ribadisco PARE) che si possa sviluppare molto l' orecchio, non assoluto, ma un qualcosa di molto vicino..
  • trivial105
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17-07-10 17.58

jacus78 ha scritto:
.io parlo invece di andare a decifrare una nota ( che sia quella giusta)di un rumore molto più confuso che un suono vero e proprio......fai cadere un libro, vedi di capire che nota ha suonato, decifra le note degli zoccoli dei cavalli sul catrame della strada, decifra i tuoi passi delle scarpe su un parquet!!
vedi che nota ti esce ruttando, dando una sberla a qualcuno, la nota di una sega elettrica, della ventola del tuo frigorifero ecc ecc ( per fare degli esempi)......siamo contornati da suoni....il difficile è andarli a decifrare!!


beh poi esistono anche i suoni indeterminati....e mi sa che alcuni di questi che hai citato ne fanno parte, o no?
  • jacus78
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17-07-10 20.55

trivial105 ha scritto:

beh poi esistono anche i suoni indeterminati....e mi sa che alcuni di questi che hai citato ne fanno parte, o no?


yessssssss!!!!

ecco qua.