09-07-10 14.37
Riporto la mia esperienza.
Fino poco tempo fa ho fatto qualche esercizio di identificazione delle note, con un programa che suona una nota a caso: devo dire che col tempo ne ho indovinate sempre di più, quando avevo cominciato riconoscevo solo il DO, neanche sempre.
Però ci sono ancora dei GROSSI LIMITI con la scala cromatica: la percentuale di note indovinate si abbassa se il suono è diverso dal particolare suono di piano che uso sempre, mi ci vogliono un paio di secondi tra una nota e l'altra, ne riesco ad indovinare una alla volta (quindi niente accordi e note suonate in maniera isolata, non all'interno di un pezzo), certe note si somigliano (FAdiesis-SOL, MIb-MI, LA-SIb) e cose del genere.
Però le note non sono più fredde come quando avevo iniziato, hanno una "forma", le associo perfino ad un colore ed in piccola parte le ho memorizzate. Per arrivare a ciò le ho dovute ascoltare per bene, una ad una, descriverle per effetto creato sull'orecchio e sensazione emotiva che mi danno, disegnare una tabella dei colori (aggiornata diverse volte) e suonarle sempre più, ogni tanto anche intonarle.
Le cose migliorano moltissimo se invece utilizzo solo le note di una certa scala, in termini di tempo e quantità di errori, perchè sono più distanziate fra loro e ci sono meno dubbi sull'attribuire un suono ad un tasto o a quello adiacente. Finora ho provato solo con quella di DO maggiore, sbaglio raramente e le indovino molto più velocemente.
Ultima conferma: mi ero fermato per 3 mesi, senza più ripetere questo esercizio, per caso ieri ho provato su una 50ina di note in una scala cromatica ed ho ripreso con la stessa percentuale da cui avevo lasciato (quasi 90%), segno che non è una questione di memorizzare il suono ma di capirlo, come se avesse un gusto.
La mia conclusione è questa: certamente ci sono dei risultati significativi, considerando soprattutto che ci ho lavorato appena un 2-3 mesi per 10-20 minuti al giorno in media, ma rimangono delle limitazioni. Il problema principale è che se le note vengono suonate in un pezzo o anche solo in sequenza diventa difficile riconoscerle e comunque quel 10% abbondante di errori da me commesso pesa parecchio; è da non sottovalutare il fatto che il riconoscimento delle note su un timbro diverso da quello che si è utilizzato maggiormente nell'allenamento è senz'altro meno immediato.
Detto ciò, questo NON è sviluppare l'orecchio assoluto, è solo raggiungere una maggior sensibilità per certe determinate note, che può sicuramente tornare utile.
Se qualcuno ha voglia di cimentarsi in queste prove sarebbe bello confrontare le proprie esperienze.
A proposito: conoscete un programma senza limitazioni che sia in grado di suonare soltanto le note di una certa scala, o almeno selezionarle manualmente?