Lionstracs groove

  • keyb72it
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16-11-10 19.40

Si usano Linux ma "customizzate"ovvero prendono i pezzi che servono e sopra ci costruiscono le loro interfacce e la loro gestione "limitata" dalle prestazioni del loro hardware proprietario.

Nel caso in oggetto parliamo invece di una distribuzione Linux intera (per intenderci quella che puoi scaricare liberamente dal sito di ubuntu) su cui è stato progettato del software ad hoc.

Detto proprio terra-terra ma rende l'dea....
  • maury3000
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17-11-10 01.36

Attenzione, lungi da me il voler "screditare" in qualche modo il lavoro fatto dal sig. Colturato. Tuttavia, non credo sia corretto postare informazioni confuse o peggio ancora incomplete sulle cose.

Groove non è più Linux-based di quanto non lo sia un Receptor e a dispetto delle apparenze, "it's not so shiny after all". Allo stato attuale, fare musica con Linux è quanto forse di più "masochistico" ci sia: non perché non ci siano i "numeri" (l'architettura del sistema operativo è tale da poter raggiungere facilmente latenze bassissime anche con schede audio integrate, supporta pienamente 4GB di ram in modalità a 32bit, e via dicendo...) ma, ripeto, per via della mancanza di supporto ufficiale. Esistono molti progetti validi (Ardour, Jack, Audacity, etc...) ma manca l'investimento delle grosse software house (e soprattutto non mi pare di aver visto nessuno neanche qui sul forum chiedere qualcosa a riguardo); la situazione è ormai pressoché la stessa da diversi anni e più si lavora con Linux più le carenze dal punto di vista del software verticale si fanno sentire.
Rientrando in topic Neko ad esempio ha il vantaggio di essere compatibile anche con Cubase, Groove no. Consideriamo poi che per raggiungere i pesi di queste due "workstation", in genere ci vuole una 88 tasti. Aggiungere una pesata su queste tastiere significherebbe inchidarle a terra, andando a sforare i 30Kg di strumento (a cui aggiungere poi flight case, stand, etc...).

keyb72it ha scritto:
Io ho detto che si può usare software Linux su Mac OS X non l'opposto


Per le ragioni che ho elencato, non vale neanche il viceversa. Ciò che è nativo per OS X gira solo su OS X, ciò che è nativo su Linux gira solo su Linux, se così non fosse nessuno farebbe versioni distinte per Linux e Mac. Senza considerare che anche solo gli installer dei programmi sono diversi a seconda della distro di riferimento, pur mantenendo di fondo lo stesso kernel emo. Poi certo, uno è libero di farsi il porting da solo...emo.

gig96 ha scritto:
In questo contesto è lecito che Liontracs proponga il suo progetto al suo prezzo e non al prezzo di mercato dei singoli componenti hardware della Mediastation o groove-station.

Ma ci mancherebbe, il prodotto è il loro e decidono loro. Così come i clienti sono liberi di avere le proprie titubanze nel dover pagare 3000€ (minimo) per un prodotto di una società fantasma. De gustibus emo.

Saluti,

Maurizio
Edited 17 Nov. 2010 0:37
  • gig69
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17-11-10 02.17

maury3000 ha scritto:
Allo stato attuale, fare musica con Linux è quanto forse di più "masochistico" ci sia: non perché non ci siano i "numeri" (l'architettura del sistema operativo è tale da poter raggiungere facilmente latenze bassissime anche con schede audio integrate, supporta pienamente 4GB di ram in modalità a 32bit, e via dicendo...) ma, ripeto, per via della mancanza di supporto ufficiale.


Ecco,questo è un aspetto molto interessante,la latenza. Neko mantiene la piena compatibilità con Cubase perchè utilizza come sistema operativo window anche se ottimizzato e scremato dalla neko stessa (scusa se uso termini approssimativi ma sono un profano in materia emo) ,giusto?
Liontracs,receptor e workstation con OS proprietari ma linux based con oasys scelgono Linux,forse proprio perchè ,come dici sopra, è un OS più snello e tale da garantire una latenza minore?
Sarebbe interessante confrontare la latenza tra groove,receptor e Neko .
Per quanto mi riguarda guardo sempre con meno interesse le classiche workstation hardware,motif, fantom,Korg M3 ecc , proprio perchè mi rendo conto dell'enorme superiorità sia della qualità che della flessibilità di una DAW, solo che il problema dell'ergonomia,dell'immediatezza d'utilizzo e della latenza premiano ancora oggi le worksation convenzionali.
Se dovessi rendermi conto che una groove o un receptor o anche la stessa Neko si avvicinano alle caratteristiche di stabilità,ergonomia e latenza di una classica workstation non vedo perchè non dovrei investire anche 3000€ nell'acquisto ;)
  • gig69
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17-11-10 02.28

Mi permetto anche di muovere una critica a Liontracs, il mettere troppa carne sul fuoco a volte può essere controproducente. Il poter vedere i DVD sulla propria tastiera o addirittura la possibilità di installare un videogioco, internet e menate varie se da un lato è un modo di mostrare i muscoli,come a dire :"guarda,nessuna workstation ti permette di vedere avatar sul proprio display emo" ,dall'altro può avere l'effetto diametralmente opposto e cioè quello di far somigliare troppo la propria workstation ad un banale PC.
Neko e Receptor hanno puntato nel promuovere la loro immagine esclusivamente nei contenuti più professionali che non ludici ;)
  • maury3000
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17-11-10 09.57

gig69 ha scritto:
Ecco,questo è un aspetto molto interessante,la latenza. Neko mantiene la piena compatibilità con Cubase perchè utilizza come sistema operativo window anche se ottimizzato e scremato dalla neko stessa (scusa se uso termini approssimativi ma sono un profano in materia ) ,giusto?


Esatto. Quando si parla di ottimizzazione di Windows nell'immaginario scattano scene semi-apocalittiche di persone che "ricompilano" XP/Vista/etc...nella realtà le operazioni che fanno sono quelle di pulizia nei confronti dei servizi automatici e sul registro di sistema (indubbiamente, ci vuole una buona praticità con Windows per sapere cosa toccare, vista l'importanza del registro per il resto del SO).

gig69 ha scritto:
Liontracs,receptor e workstation con OS proprietari ma linux based con oasys scelgono Linux,forse proprio perchè ,come dici sopra, è un OS più snello e tale da garantire una latenza minore?
Sarebbe interessante confrontare la latenza tra groove,receptor e Neko .


Qui il discorso inizia ad essere meno semplice. Cerco di spiegarlo nella maniera più facile possibile: la trasmissione dei dati e delle informazioni di controllo sui PC (attenzione: i Mac, soprattutto oggi, sono dei PC normalissimi che usano l'architettura x86 come un qualsiasi IBM) viaggiano attraverso dei canali chiamati bus. Se su un sistema operativo normale le informazioni viaggiano tutte con la stessa priorità, possiamo sommariamente dire che nei sistemi realtime alcuni tipi dato hanno "la precedenza" (ovvero, la CPU cerca di soddisfare prima queste richieste con priorità alta). Questo cambiamento è evidente se si prova ad utilizzare Linux (che è un kernel, non un sistema operativo completo) senza il supporto in realtime: i tempi di accesso alle periferiche audio sono più lunghi e si sentono quei famosi ritardi sulla trasmissione del suono (l'effetto delay).
Questo problema, è ben noto a chi lavora con Windows: la risoluzione consiste nell'installazione di driver a bassa latenza specifici per un determinato supporto audio (in alternativa si usano gli Asio4All). Su i sistemi *nix, come anticipato, si può andare oltre: oltre al poter avere driver a bassa latenza e server audio sofisticati per il re-mapping degli I/O, si può agire anche sul kernel, il cuore del sistema operativo. Ricompilandolo con il supporto in realtime si abbattono drasticamente i tempi di accesso alle periferiche audio/video e la latenza complessiva assume valori ridicolosamente bassi (questo è uno dei motivi per il quale sul Mac si riescono a fare i primi passi nell'HDD Recording senza dover installare alcun driver e usando la scheda audio integrata, una banalissima IntelHDA).

[Continua...]
Edited 17 Nov. 2010 9:28
  • maury3000
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17-11-10 10.24

[...]

I motivi che spingono i produttori a puntare su Linux sono diversi:
- Receptor e Groove sfruttano la bassa latenza per utilizzare architetture x86 nel tentativo di trasformare un PC in una sorta di DAW dedicata (o di expander nel caso di Receptor), ovviando ai problemi di "praticità" e offrendo all'utente finale una serie di controlli completi. La limitazione in questo caso è il loro stesso punto di forza: usare Linux (in realtà Groove usa proprio il sistema operativo completo, Kubuntu che è davvero molto carino come sistema operativo Desktop) permette di usare un parco software più ristretto, e si dipende costantemente dal produttore per aggiornamenti sui VST compatibili etc...L'utente è solo il fruitore finale;
- workstation come Oasys sfruttano la stabilità e il supporto in realtime per ridurre i tempi di sviluppo (se esiste già un kernel che fa bene il 90% delle cose che mi servono, che è gratuito, in costante fase di debug e miglioramento, mi conviene investire nello sviluppo di un SO da zero o è meglio usare le risorse già disponibili e modificare solo la parte che mi interessa?) e aggiungo le parti che servono (tipicamente, driver per le "periferiche" e elementi di interfaccia grafica);

tra tutti, per ora trovo che il progetto più interessante sia il Receptor. Non credo lo acquisterei mai, anche perché nella maggior parte dei casi avere la Symphonic Orchestra della EastWest piuttosto che la VSL su un palco con altri strumenti (basso, batteria, chitarra) non da nessun guadagno effettivo, anzi generalmente rendono meno di una qualsiasi patch orchestrale di un Motif/Triton/Fantom.
Neko e Groove, sono una sorta di due pionieri ma come ho detto hanno tante limitazioni per cui alla fine, per me, non si valgono i soldi che costano. Esempio:
- iMac/PC desktop a casa + master 88 tasti multicontrollo (MPK 88 della Akai, ad esempio). Hai pressoché tutto, espandibilità virtualmente infinita, accessi velocissimi (usando SSD), possibilità di backup completo, manutenibilità a costo quasi zero (se hai le conoscenze per farlo);
- MacbookPro/MacMini/PC rack + master 61/76 tasti. Trasportabilità, potenza, stabilità. Con le impostazioni giuste si riescono quasi ad ottenere cambi patch in tempo reali. Di contro, utilizzare questa soluzione è costoso in termini di tempo (ci vuole un gran lavoro di programmazione a seconda del risultato che si vuole ottenere) e anche in termini economici;

quello su cui potrebbe muoversi il mercato sarebbe un rivale sul punto 2, poiché il setup da studio che ho descritto è imbattibile (modulare, espandibile, manutenibile). Una workstation che unisce Midi+Audio Sequencer + campionatore Kontakt con tempi di caricamento vicini a zero probabilmente distruggerebbe il mercato attuale, magari con sistema operativo linux-based, ma open source con driver scaricabili dal sito e aggiornati frequentemente e tecnologia veramente attuale (quadcore, SSD, etc...), tastiera a 61 tasti e peso non superiore ai 15Kg (che sono già tanti, ma con tutta la roba dentro + scocca la vedo difficile non superarli).
Solo che, a quel punto, passati tre anni che proponi di nuovo per spennare i clienti? emo

Saluti,

Maurizio
Edited 17 Nov. 2010 9:30
  • domenik

17-11-10 10.54

Interessante topic, ma non vorrei entrare in merito in tutta la discussione..

maury3000 ha scritto:
Con le impostazioni giuste si riescono quasi ad ottenere cambi patch in tempo reali. Di contro, utilizzare questa soluzione è costoso in termini di tempo (ci vuole un gran lavoro di programmazione a seconda del risultato che si vuole ottenere) e anche in termini economici;

questo basta ed avanza, hai fatto perfettamente capire quanto è complessa la cosa e che non è a portata di tutti ( non intendo finanziariamente)
Questo solo come dici, quasi per otterere cambi di patch... e tutto il resto che serve per fare live?
suoni su una masterkeyboard e po ti sposti vicino al Rack/desktop per usare il mouse, Qwerty keyb ed altro ancora?
In live, O suoni le tastiere O smanetti al PC, due cose insieme non le puoi fare..:)
questa è la differenza in groove, tutto in una tastiera e molti bottoni funzione dedicati in realtime, senza mai usare Mouse e tastiera qwerty.

Qui una idea relativa alla latenza su Groove.
Cmq...ognuno con i suoi soldi è libero di comperare quelo che vuole.
  • anonimo

17-11-10 17.13

ci mancherebbe....pure !!

potete fare tutti i discorsi di questo mondo, resta però un dato oggettivo palpabile. L'hardware oggi, inteso come workstation digitale ha un senso solo se possiede un suo carattere, un suo sound, PERSONALIZZATO altrimenti che ce fai la minestra ? Rimane uno scatolotto - controller costoso senza anima. State tutto il giorno a parlare : mah yamaha è superiore in questo, roland in quest'altro, korg in quell'altro, clavia.... , tutti discorsi a vuoto ?'??

BAU
  • JPJ
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  • Loc: Pisa
  • Thanks: 175  

17-11-10 17.29

Erresound ha scritto:
ci mancherebbe....pure !!

potete fare tutti i discorsi di questo mondo, resta però un dato oggettivo palpabile. L'hardware oggi, inteso come workstation digitale ha un senso solo se possiede un suo carattere, un suo sound, PERSONALIZZATO altrimenti che ce fai la minestra ? Rimane uno scatolotto - controller costoso senza anima. State tutto il giorno a parlare : mah yamaha è superiore in questo, roland in quest'altro, korg in quell'altro, clavia.... , tutti discorsi a vuoto ?'??

BAU


Sono assolutamente d'accordo. In pratica è la stessa critica che muovo anche io ai prodotti Lionstracs.

Voglio dire.... in studio a che cavolo ti serve? In studio ci porti un vero organo, un vero piano, un vero synth o qualsiasi altra cosa. Se non ce li porti vuol dire che non hai i soldi per farlo (o per pagare lo studio che li ha) e quindi non ti permetti nemmeno la Lionstracs....

Quindi questo computerone inscatolato con i tasti serve per un live?

Ma sui live di altissimo livello casomai (quando non usano strumenti veri) usano dei sinth, non dei vst e simili.... e c'è una bella differenza se non sbaglio.
Sui live da pub un Motif es fa ancora la sua porca figura e basta e avanza... non avrà tutti i suoni del mega vst Lionstracs, ma chi li usa dal vivo?
Edited 17 Nov. 2010 16:30
  • maxipf
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17-11-10 17.51

@ domenik
Interessante topic, ma non vorrei entrare in merito in tutta la discussione..

maury3000 ha scritto:
Con le impostazioni giuste si riescono quasi ad ottenere cambi patch in tempo reali. Di contro, utilizzare questa soluzione è costoso in termini di tempo (ci vuole un gran lavoro di programmazione a seconda del risultato che si vuole ottenere) e anche in termini economici;

questo basta ed avanza, hai fatto perfettamente capire quanto è complessa la cosa e che non è a portata di tutti ( non intendo finanziariamente)
Questo solo come dici, quasi per otterere cambi di patch... e tutto il resto che serve per fare live?
suoni su una masterkeyboard e po ti sposti vicino al Rack/desktop per usare il mouse, Qwerty keyb ed altro ancora?
In live, O suoni le tastiere O smanetti al PC, due cose insieme non le puoi fare..:)
questa è la differenza in groove, tutto in una tastiera e molti bottoni funzione dedicati in realtime, senza mai usare Mouse e tastiera qwerty.

Qui una idea relativa alla latenza su Groove.
Cmq...ognuno con i suoi soldi è libero di comperare quelo che vuole.
Ohh, Domenico, sei intervenuto anche tu, allora continui a seguirci nonostante le precedenti lapidature...non posso che darti ragione riguardo al live: non puoi permetterti di fare altro che suonare.....Bene, vorrei farti una domanda per me essenziale riguardo le combi ed il loro utilizzo live: dopo l'esperienza fantomx quando mi viene la gas e "devo" cambiare workstation, oltre a come suona ricerco la possibilità di cambiare "n" patch, ovviamente preprogrammate, a piacimento all'interno di una combi o performance che sia. Sul fantom si poteva fare utilizzando l'RPR e le song e funzionava che attivando un certo numero di tracce per pattern in ognuno dei sedici pattern a disposizione ed assegnando l'esecuzione dei pattern ai pad riuscivo a creare 16 combinazioni di suoni per ogni song; oggi con M3 utilizzo le scene del karma per fare lo stesso giochetto, mentre con il motif mi pare che usando le scene delle song si possa fare altrettanto.
C'è questa possibilità sulla groove/mediastation?
Ah, un'altra domanda: nelle combi è possibile utilizzare soltanto i suoni GM o anche i vst?
Ancora una: ogni suono che viene assegnato agli otto canali di una combi ha automaticamente i suoi effetti oppure bisogna aggiungerli manualmente?
Grassie.
Max
  • maxipf
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17-11-10 18.00

@ JPJ
Erresound ha scritto:
ci mancherebbe....pure !!

potete fare tutti i discorsi di questo mondo, resta però un dato oggettivo palpabile. L'hardware oggi, inteso come workstation digitale ha un senso solo se possiede un suo carattere, un suo sound, PERSONALIZZATO altrimenti che ce fai la minestra ? Rimane uno scatolotto - controller costoso senza anima. State tutto il giorno a parlare : mah yamaha è superiore in questo, roland in quest'altro, korg in quell'altro, clavia.... , tutti discorsi a vuoto ?'??

BAU


Sono assolutamente d'accordo. In pratica è la stessa critica che muovo anche io ai prodotti Lionstracs.

Voglio dire.... in studio a che cavolo ti serve? In studio ci porti un vero organo, un vero piano, un vero synth o qualsiasi altra cosa. Se non ce li porti vuol dire che non hai i soldi per farlo (o per pagare lo studio che li ha) e quindi non ti permetti nemmeno la Lionstracs....

Quindi questo computerone inscatolato con i tasti serve per un live?

Ma sui live di altissimo livello casomai (quando non usano strumenti veri) usano dei sinth, non dei vst e simili.... e c'è una bella differenza se non sbaglio.
Sui live da pub un Motif es fa ancora la sua porca figura e basta e avanza... non avrà tutti i suoni del mega vst Lionstracs, ma chi li usa dal vivo?
Edited 17 Nov. 2010 16:30
Sui live di altissimo livello non ci giurerei sul fatto che usino tutto quello che si vede sul palco e nemmeno che abbiano tastiere delle ultime generazioni. Comunque c'è un video della mediastation in concerto su youtube e pare esca benino........e continuo a dire che mi piacerebbe proprio provarla questa groove......eddai Domenik, sei andato a Rimini, allunga fino a Torino, no?......
  • HammonDan
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17-11-10 18.20

@ JPJ
Erresound ha scritto:
ci mancherebbe....pure !!

potete fare tutti i discorsi di questo mondo, resta però un dato oggettivo palpabile. L'hardware oggi, inteso come workstation digitale ha un senso solo se possiede un suo carattere, un suo sound, PERSONALIZZATO altrimenti che ce fai la minestra ? Rimane uno scatolotto - controller costoso senza anima. State tutto il giorno a parlare : mah yamaha è superiore in questo, roland in quest'altro, korg in quell'altro, clavia.... , tutti discorsi a vuoto ?'??

BAU


Sono assolutamente d'accordo. In pratica è la stessa critica che muovo anche io ai prodotti Lionstracs.

Voglio dire.... in studio a che cavolo ti serve? In studio ci porti un vero organo, un vero piano, un vero synth o qualsiasi altra cosa. Se non ce li porti vuol dire che non hai i soldi per farlo (o per pagare lo studio che li ha) e quindi non ti permetti nemmeno la Lionstracs....

Quindi questo computerone inscatolato con i tasti serve per un live?

Ma sui live di altissimo livello casomai (quando non usano strumenti veri) usano dei sinth, non dei vst e simili.... e c'è una bella differenza se non sbaglio.
Sui live da pub un Motif es fa ancora la sua porca figura e basta e avanza... non avrà tutti i suoni del mega vst Lionstracs, ma chi li usa dal vivo?
Edited 17 Nov. 2010 16:30
A me sembrate che state veramente esagerando con le stronzate.
Ma vi pagano per dare addosso così alle piccole aziende?
Va bene tutto ragazzi però qui state "delirando".
Il progetto mediastation, groove o lionstracs semplicemente è come uno strumento di lavoro.
Il carattere che vuoi assumere glielo dai TU, lui ti mette solo a disposizione il "meglio" del meglio.
Vi ricordo che spesso il "carattere" delle macchine di cui andate parlando sono in verità PUNTI DEBOLI emo spessissimo....
Avete workstation pagate fior fior di soldi con pianoforti osceni....
chitarrine, basi del kaiser e poi parlate di "carattere"? Ve la buttano al culo ogni gennaio ad ogni NAMM ed ancora state dalla parte dei "giapponesi"?
Siete voi allora i veri "masuchisti" perchè evidentemente i giapponesi vi hanno convinto a fare harackiri emo
Non è vero che chi non può permettersi gli strumenti "veri" o lo studio che ce li ha non può permettersi una mediastation ragazzi....parliamo di prezzi completamente diversi.
Alla fine circa 4000 euro non è un prezzo così lontano dalle concorrenti, è un piccolo sforzo economico in più che però viene ripagato dalla maggiore potenza, qualità ed aggiornabilità.
Continuate a nascondervi dietro al fatto che dal vivo il particolare non si sente,
per giustificare il fatto che suonate con campioni stravecchi, poco fedeli.
In studio una mediastation servirebbe eccome, perchè mica mi vorrai far credere che fai un disco "serio" da stampare e distribuire in tutto il mondo con una workstation tipo m3 o fantom emo
non avresti un minimo di credibilità su molte categorie di suoni....
specie se in " primo piano"....
Se serve una parte orchestrale seria,
una parte solista di hammond di rilievo,
un punto dove serve un suono almeno che sia analogico ben suonante e "credibile"....
un pianoforte con i controcazzi.....
tutte cose che le workstation non fanno!
Quindi....smettiamola di dare contro alle piccole aziende che "almeno ci provano"....
poi vanno criticate per far migliorare tante cose.
E' vero il prezzo va tenuto più basso perchè poco allettante,
l'estetica va migliorata perchè non è il massimo....
ma diamogli il tempo di crescere invece di affossare idee che se anche possono risultare "poco originali", però potrebbero aiutarci tantissimo a decidere noi del nostro sound, senza farci inculare dai giapponesi.
A domenik dico:
La direzione è quella giusta,
ma se fossi in te mi adopererei per fare una versione di una tastiera che abbia un utilizzo più specifico
(invece di fare 40 mila cose) ad un prezzo più basso e con un estetica più curata.
Ad esempio non fare arrangere, workstation, questo e quest'altro.
Il musicista medio vuole una tastiera seria, bella per suonare in "live" e caricarci i suoi vst preferiti.
Fai una 61 tasti che stia sui 2000 euro e possa far concorrenza alle jap ed hai vinto....

Daniele
  • anonimo

17-11-10 19.21

mi meraviglio del tuo nick se la pensi in questa maniera.... per il resto sorvolo...!!

buona discussioneemoemo
  • JPJ
  • Membro: Expert
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  • Loc: Pisa
  • Thanks: 175  

17-11-10 19.24

HammonDan ha scritto:
A me sembrate che state veramente esagerando con le stronzate.
Ma vi pagano per dare addosso così alle piccole aziende?
Va bene tutto ragazzi però qui state "delirando".
Il progetto mediastation, groove o lionstracs semplicemente è come uno strumento di lavoro.
Il carattere che vuoi assumere glielo dai TU, lui ti mette solo a disposizione il "meglio" del meglio.
Vi ricordo che spesso il "carattere" delle macchine di cui andate parlando sono in verità PUNTI DEBOLI emo spessissimo....
Avete workstation pagate fior fior di soldi con pianoforti osceni....



ma per favore.... emo

Ma proprio tu che quando uno chiede un organo comodo, a basso prezzo e trasportabile gli consigli un Key B duo... o quando chiede un leslie economico e leggero gli consigli il 147?

ma se sei più purista di me! emo

I "difetti" di cui parli sono le cose che rendono personali certe macchine. Io non adoro le workstation... solo che non ho i soldi e i fattorini per portarmi dietro un rhodes, un hammond e un megasynth quando suono (ad esempio) i Led Zeppelin.....

Ti immagini se certi brani anni 80 senza quei tipici pianoforti elettrici? Difetti????

Le workstation sono un ripiego per me, figurati se mi può piacere uno scatolone di vst che costa 4000 euro.
  • anonimo

17-11-10 19.26

quoto...
  • HammonDan
  • Membro: Expert
  • Risp: 1878
  • Loc: Roma
  • Thanks: 137  

17-11-10 20.39

@ JPJ
HammonDan ha scritto:
A me sembrate che state veramente esagerando con le stronzate.
Ma vi pagano per dare addosso così alle piccole aziende?
Va bene tutto ragazzi però qui state "delirando".
Il progetto mediastation, groove o lionstracs semplicemente è come uno strumento di lavoro.
Il carattere che vuoi assumere glielo dai TU, lui ti mette solo a disposizione il "meglio" del meglio.
Vi ricordo che spesso il "carattere" delle macchine di cui andate parlando sono in verità PUNTI DEBOLI emo spessissimo....
Avete workstation pagate fior fior di soldi con pianoforti osceni....



ma per favore.... emo

Ma proprio tu che quando uno chiede un organo comodo, a basso prezzo e trasportabile gli consigli un Key B duo... o quando chiede un leslie economico e leggero gli consigli il 147?

ma se sei più purista di me! emo

I "difetti" di cui parli sono le cose che rendono personali certe macchine. Io non adoro le workstation... solo che non ho i soldi e i fattorini per portarmi dietro un rhodes, un hammond e un megasynth quando suono (ad esempio) i Led Zeppelin.....

Ti immagini se certi brani anni 80 senza quei tipici pianoforti elettrici? Difetti????

Le workstation sono un ripiego per me, figurati se mi può piacere uno scatolone di vst che costa 4000 euro.
Mai consigliato in vita mia un keybduo ma sempre masterina più vb3....
Ho consigliato un 147 quando era da consigliarlo.....ho sempre detto meglio una buona simulazione leslie digitale tipo vb3fx o ventilator piuttosto che quei cessi di mezzi leslie economici.
Lui voleva qualità e gli ho detto che quella può ottenerla solo con un leslie vero. E' la verità. Punto
Altrimenti ribadisco che si può suonare con i VIRTUAL INSTRUMENTS se si vuole il meglio della qualità, economicità e trasportabilità messi insieme.
Io sono purista e proprio per questo se devo "accettare" il compromesso del digitale,
voglio qualche cosa che suoni veramente bene!
Non ho mai detto che bisogna portare i "strumenti veri" in giro,
pochi purtroppo possono permetterselo e pure io non sono tra quelli!
Le workstation sono un ripiego appunto,
i vst invece sarebbe "molto meno" un ripiego perchè hanno una fedeltà molto grande.
Pensa al vb3, pensa ad ivory o tantissimi altri piani anche fisici come pianoteq,
pensa ad omnisphere, pensa a Arturia Minimoog o Minimonsta,
pensa alle librerie della vienna....
Nessuna workstation potrebbe darti questa qualità e qui il "carattere" non c'entra una cippa.
Dal momento che ti poni di ripresentare suoni del passato o acustici (quello che fanno appunto in realtà tutte le workstation in quanto stazioni di lavoro) non devi avere un "carattere" devi essere solo il più "fedele" possibile.
In questo ad oggi i virtual instruments "vincono" perchè sono molto più fedeli e non sono io a dirtelo nè a dovertelo dimostrare.
Dunque un architettura "aperta" che mi permettere di caricare gli strumenti virtuali che "io voglio",
con una fedeltà digitale senza precendeti, vince contro ogni baraccone di workstation.
Mi potevi parlare di "carattere" se mi parli di macchine digitali effettivamente caratterizzanti.
In ogni caso se ami il "sound korg" puoi sempre comprarti sterminati plugin che la casa mette a disposizione (korg legacy etc etc).
La verità è che dentro una mediastation, groove o neko che sia ci puoi mettere tanti di quei strumenti virtuali, che dal vivo non potresti MAI portarti singolarmente....e parlo anche di macchine digitali moderne.
Dunque visto che oramai di "innovazione" vera non se ne vede e non se ne vedrà per anni,
io mi auspico sempre di più l'uscita di tastiere-pc per virtual instruments serie, belle e con un prezzo buono.
Mi dici dov'è l'innovazione del Motif Xf e perchè dovrebbe avere più "anima" o carattere di
ivory
vb3
arturia minimoog
omnisphere
ma ce ne sono milioni ben suonanti...questi solo i più conosciuti o blasonati all'interno del forum.
Se poi tu mi parli di synth analogici, questo è un discorso completamente a parte.
Però qui stiamo confrontando digitale con digitale,
dunque esuliamo dal nostro discorso quello che non lo è.

Daniele
  • maxipf
  • Membro: Expert
  • Risp: 2802
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  • Thanks: 231  

18-11-10 01.27

Forse un punto a vantaggio delle workstation rispetto ai prodotti lionstracs potrebbe essere proprio la personalizzazione dei suoni in un contesto multitimbrico.
Cercando informazioni sui prodotti lionstracs ho notato che nella modalità combi, che sarebbe quella che potrebbe interessarmi di più visto che per il genere che suono ho bisogno di split e layer da cambiare al volo, venga utilizzato il banco GM nel quale non puoi modificare in maniera pesante i suoni ne aggiungere/cambiare effetti se non i classici riverbero e chorus.
Ad essere onesti sulle WS un limite ancora oggi enorme è proprio rappresentato dalla limitata possibilità di inserire effetti a piacimento ed a volte (M3) devi lavorare molto per copiarli dalle patch e fartene bastare 5 per 16 suoni diversi.
Sulle WS in modalità multitimbrica invece puoi intervenire sul singolo suono e modificare tantissimi parametri addirittura senza dover utilizzare locazioni di memoria per quel suono modificato.
Inoltre non riesco a capire a cosa servono un gran numero di vst se non puoi inserirli in una combi; magari mi sbaglio perchè è ovvio che dai filmati su youtube e dai manuali scaricabili dal sito non si riesca a capire molto, però non ho visto una configurazione tipo forte , ad es., dove hai il tuo rack e ci sistemi i vst con split e layer, cosa che su di una WS puoi fare in modo rapido e semplice.
Se ci fosse questa possibilità sarebbe davvero una bomba....
Non conosco assolutamente open labs e receptor ma da quello che vedo e sento mi pare che i prodotti lionstracs siano orientati più verso gli arranger che non verso le workstation.
Detto questo spero che Domenico continui a leggerci e ci possa spiegare anche attraverso filmati quello che può fare la groove come workstation per i live.
Max
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18-11-10 02.42

HammonDan ha scritto:
Mai consigliato in vita mia un keybduo ma sempre masterina più vb3....

... e hai sempre fatto bene, mi sono sbagliato e ne chiedo venia.

HammonDan ha scritto:
Io sono purista e proprio per questo se devo "accettare" il compromesso del digitale,
voglio qualche cosa che suoni veramente bene!


... e qui, a mio parere, casca l'asino. Perché, IMHO, un vst non potrà mai suonare (per le tecnologie attuali) come un synth.
A parità di condizioni (leggi: amplificazione) un VST è sempre più contratto e saturo di suono di un vro synth.

HammonDan ha scritto:
i vst invece sarebbe "molto meno" un ripiego perchè hanno una fedeltà molto grande.
Pensa al vb3, pensa ad ivory o tantissimi altri piani anche fisici come pianoteq,
pensa ad omnisphere, pensa a Arturia Minimoog o Minimonsta,
pensa alle librerie della vienna....

...leggi sopra...
Dico solo che anche io ho il vb3 e non finirò mai di ringraziare lo zio per il dono che ha fatto all'umanità.
Quando si parla di fedeltà sonora sono d'accordo, ma la qualità? La devo pagare 4000 euro? No grazie.
Preferisco l'approssimazione vera alla fedeltà falsa.
Il vb3 ricordo che di euro ne costa 49!!!

HammonDan ha scritto:
Mi dici dov'è l'innovazione del Motif Xf e perchè dovrebbe avere più "anima" o carattere di
ivory
vb3
arturia minimoog
omnisphere
ma ce ne sono milioni ben suonanti...questi solo i più conosciuti o blasonati all'interno del forum.


Come sopra. E' semplicemente un synth, nient'altro.
Prova a suonare un vb3 con un mac e una scheda audio buona insieme ad un gruppo e fare i Deep Purple... poi prova a suonarci un, ad esempiop, un vk8.
Il vb3 batte alla grande come suono il roland, ma l'uscita del vk8, il modo in cui presenta al mixer tutta la banda sonora, è un'altra cosa, non ci sono storie. Quindi di nuovo: devo spendere 4000 euro per farlo uscire come un vero synth...??? Col c***o! emo ... mi accontento.
E' lo stesso discorso che si fa quando tanti chiedono: perchè in sala prove il chitarrista, il bassista e il batterista mi coprono anche se metto lo strumento a palla?....

Sono i classici problemi di chi usa synth come Yamaha, Korg, ROland etc... figuriamoci con i vst...


  • domenik

18-11-10 09.46

@maxipf
Le COMBI non sono basate solo sul banco ROM GM/GS
Dalla versione LIONSTRACS OS 4.4 le COMBI sono state aggiornate anche con 13 MIDI Inputs.
Puoi vedere le shoots con il tasto TAB Picture.
In COMBI EDITOR Mode hai:
1) 13 MIDI IN, ogni Layer ha la possibilità di essere suonato da un specifico midi IN, esempio: Tastiera interna, 2 master keyboard MIDI esterne, 10 USB keyboards/midi controller esterni.
2)14 MIDI OUTS, ogni layer ha la possibilità di suonare su un sound engine indipendente: ROM GM/GS, Sampler GM, Sampler SOLO, Sampler Monitor, 8 ASIO OUTS, ORGAN B4, VST Host MAIN.
Ogni Layer ( 8 max) comprendono SPLIT Zone, Velocity zone, Volume, Panpot, Reverb Send, Chorus send, Delay send, 128 multiple midi CC Filter ( servono per esempio ad ignorare il sustain, aftertouch....)
In COMBI Patch mode hai:
Cambio patch in realtime
Patch organizzate in 10 Family groups.
Ogni Family groups può salvare illimitate patch.
8 slider in realtime per modificare al volo i livelli di volume
8 Mute/Unmute keys per abilitare/disabilitare il layer in realtime

Quindi:
Per ogni COMBI patch puoi assegnare un MIX di suoni che desideri, compreso fino a 8 ASIO Host engines.
quando cambi Patch, se hai collegate 10 USB tastiere/controller, ad ognuna viene assegnato il nuovo set di suoni e Sound engines.
Nota: ogni sound engine ( VST, ASIO, Sampler..) ha tutta la implementazione midi standard, quindi con i controller MIDI esterni vai a modificare tutti i parametri che vuoi, come in una configurazione standard Master keyboard>module.
Linux riconosce automaticamente, senza installazione di nessun driver, il collegamento di una periferica USB esterna, jack connect e il gioco è fatto.
Editing degli effetti in COMBI non esiste, dipende sempre che sound module hai selezionato, poi con il midi controller ti vai a modificare tutti i parametri che ti servono.
Questo COMBI è stato aggiornato in questo sistema per essere usato sul organo Virgin 1, per avere la possibilità di assegnare ad ogni manuale i suoni/zone desiderate.
Spero che hai capito il sistema.
  • gig69
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18-11-10 15.20

@ HammonDan
Mai consigliato in vita mia un keybduo ma sempre masterina più vb3....
Ho consigliato un 147 quando era da consigliarlo.....ho sempre detto meglio una buona simulazione leslie digitale tipo vb3fx o ventilator piuttosto che quei cessi di mezzi leslie economici.
Lui voleva qualità e gli ho detto che quella può ottenerla solo con un leslie vero. E' la verità. Punto
Altrimenti ribadisco che si può suonare con i VIRTUAL INSTRUMENTS se si vuole il meglio della qualità, economicità e trasportabilità messi insieme.
Io sono purista e proprio per questo se devo "accettare" il compromesso del digitale,
voglio qualche cosa che suoni veramente bene!
Non ho mai detto che bisogna portare i "strumenti veri" in giro,
pochi purtroppo possono permetterselo e pure io non sono tra quelli!
Le workstation sono un ripiego appunto,
i vst invece sarebbe "molto meno" un ripiego perchè hanno una fedeltà molto grande.
Pensa al vb3, pensa ad ivory o tantissimi altri piani anche fisici come pianoteq,
pensa ad omnisphere, pensa a Arturia Minimoog o Minimonsta,
pensa alle librerie della vienna....
Nessuna workstation potrebbe darti questa qualità e qui il "carattere" non c'entra una cippa.
Dal momento che ti poni di ripresentare suoni del passato o acustici (quello che fanno appunto in realtà tutte le workstation in quanto stazioni di lavoro) non devi avere un "carattere" devi essere solo il più "fedele" possibile.
In questo ad oggi i virtual instruments "vincono" perchè sono molto più fedeli e non sono io a dirtelo nè a dovertelo dimostrare.
Dunque un architettura "aperta" che mi permettere di caricare gli strumenti virtuali che "io voglio",
con una fedeltà digitale senza precendeti, vince contro ogni baraccone di workstation.
Mi potevi parlare di "carattere" se mi parli di macchine digitali effettivamente caratterizzanti.
In ogni caso se ami il "sound korg" puoi sempre comprarti sterminati plugin che la casa mette a disposizione (korg legacy etc etc).
La verità è che dentro una mediastation, groove o neko che sia ci puoi mettere tanti di quei strumenti virtuali, che dal vivo non potresti MAI portarti singolarmente....e parlo anche di macchine digitali moderne.
Dunque visto che oramai di "innovazione" vera non se ne vede e non se ne vedrà per anni,
io mi auspico sempre di più l'uscita di tastiere-pc per virtual instruments serie, belle e con un prezzo buono.
Mi dici dov'è l'innovazione del Motif Xf e perchè dovrebbe avere più "anima" o carattere di
ivory
vb3
arturia minimoog
omnisphere
ma ce ne sono milioni ben suonanti...questi solo i più conosciuti o blasonati all'interno del forum.
Se poi tu mi parli di synth analogici, questo è un discorso completamente a parte.
Però qui stiamo confrontando digitale con digitale,
dunque esuliamo dal nostro discorso quello che non lo è.

Daniele
Quoto Daniele + thank ;) emo